«Tutti gli italiani sanno che l'ambasciata è pronta
a organizzare l'evacuazione dei nostri concittadini in Siria verso il Libano e
la Giordania». Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha appena terminato la
riunione all'Unità di Crisi della Farnesina durante la quale si è collegato con
tutti gli ambasciatori italiani nella Regione per esaminare l'evoluzione della
situazione in Siria e capire come adattarsi a ogni tipo di scenario, anche i
più foschi. La situazione è in rapido mutamento e tra le varie ipotesi che si
delineano potrebbe anche esserci l'evacuazione degli italiani che ancora vivono
li. «Abbiamo delle richieste in tal senso e faremo in modo che tutti coloro che
vogliono lasciare la Siria lo possano fare in sicurezza», ha spiegato il
ministro. Perché l'operazione possa realizzarsi Tajani ha assicurato il massimo
impegno. «Siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario con iniziative
nazionali e delle Nazioni Unite» mentre «l'ambasciata è mobilitata per tutelare
tutti i nostri connazionali», L'Italia infatti ha riattivato a luglio
l'ambasciata a Damasco attraverso la quale può avere il controllo diretto della
situazione in Siria. Una prima evacuazione è già stata compiuta. Sui piani
delle future evacuazioni non sono stati forniti dettagli. Si sa, però, che sono
state formulate diverse ipotesi sulla base di diversi scenari e che gli italiani
che ancora vivono in Siria sono circa 300. Circa 60-70 hanno lasciato il Paese
nei giorni scorsi. «Alcuni sono in Giordania, alcuni sono in Libano, tutti sono
in contatto con la nostra ambasciata a Damasco», ha spiegato Tajani. E 50-60
hanno manifestato l'intenzione di andare via, sono soprattutto italo-siriani,
perso- ne che hanno la doppia cittadinanza.