Ha destato
stupore la nomina di Faride Raful come ministro dell'Interno (Interior y
Policía) per diversi motivi. Innanzitutto perché non è un incarico che di
solito viene assegnato a una donna. Tant'è che in tutta la storia della
Repubblica Dominicana questa è solo la seconda volta che capita. L’unico
precedente risale a 44 anni fa. In secondo luogo la Raful non ha alcuna
esperienza sulle questioni di sicurezza cittadina essendosi finora dedicata in
particolare all'ideologia di genere. Recentemente ha presentato un progetto di
legge che apporterebbe benefici agli uomini che si identificano come donne. Interessi
questi che hanno allontanato i suoi elettori e costretto il PRM a non ricandidarla come senatrice. Altro motivo
di perplessità assoluta è il fatto che il Ministero dell'Interno è fallito clamorosamente
nella sua lotta contro la delinquenza e nel suo tentativo di riformare la
polizia. Faride Raful non sembra in grado di modificare questa situazione.
Peraltro in alcune sue dichiarazioni si dimostra oltremodo scettica sulla
possibilità di successo di una tale riforma: nell’ottobre 2021 ha indicato che
la Polizia nazionale dovrebbe “essere creata di nuovo”. “Il problema della
Polizia Nazionale è strutturale e di origine. Per trasformarla bisogna renderla
praticamente un’altra istituzione”. La nuova ministro si è anche espressa sulle
sparatorie chiamate “intercambios de disparos”: “I famosi 'scambi di arma da
fuoco' sono esecuzioni. La Polizia Nazionale deve assumersi la responsabilità e
queste azioni devono finire”, ha esclamato Faride in una pubblicazione del
novembre 2018.