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mercoledì 24 agosto 2022

Riccardo Merlo si defila e toglie il suo “marchio” dal logo del MAIE

 



 

Merlo scompare. Dal 2006 si era presentato immancabilmente a tutte le elezioni politiche, alle prossime, invece, resterà assente per la prima volta. Può capitare, verrebbe da dire. Ma non a un politico che ha rivestito cariche importanti.

Merlo non avrebbe potuto abbandonare la politica. Il suo gruppo in Argentina e ormai un po’ dappertutto è numeroso e con la politica ci “mangia”, qualcuno anche ci lucra. Ed è per questo  che i politici non possono semplicemente scomparire quando sono ancora in grado di battersi per una poltrona e per una carica.

Merlo si defila nel vero senso della parola. Il “Movimiento”, una navicella capace di navigare in tutti i mari con tutte le condizioni meteorologiche e di combinare sempre qualche affaruccio, di elargire cariche qua e là, soprattutto in Argentina ma anche in Italia e ormai dappertutto.

Il senatore, in tutti questi anni ha arricchito la politica con l’introduzione del millantato credito a un livello che nemmeno il Machiavelli aveva immaginato che potesse esistere. E poi ci sono le promesse elettorali, mai adempiute, ma ogni volta ripetute con una sfacciataggine epica. Solo per i suoi millantamenti meriterebbe un monumento da qualche parte nelle Pampas. Una scienza transoceanica, il principio base dell'esistenza del MAIE che ora resta senza Merlo, il politico “piola”, furbo per antonomasia. Ricardo Merlo aveva “marchiato” con il suo cognome il logo del suo partito secondo le migliori tradizioni degli allevatori bovini argentini, il MAIE, la sua “vacca”, si fa per dire. Ora, però, sul logo il suo cognome non risulta più. La “vacca” è rimasta senza proprietario…

 È chiaro che siamo in presenza della scomparsa definitiva del “Movimento”, un gran botto che non rimarrà senza conseguenze.