La religione woke
conquista anche Trieste. Una delle scuole superiori più frequentate della città
– il liceo scientifico Galilei, 44 classi per un totale di mille alunni – ha
inaugurato l’anno con i bagni senza genere. Una trovata iperprogressista sempre
più comune: la toilette senza distinzione tra studenti maschi o femmine, un
solo ambiente per tutti. Un modo per accontentare le pretese della comunità
Lgbt, sfidando il buonsenso.
Come riportato
dal giornale triestino Il Piccolo, si tratta di una proposta organizzativa
messa sul tavolo dalla nuova dirigente scolastica. La svolta non è passata
inosservata: pressoché immediatamente è scattato lo scontro tra Ufficio scolastico
regionale e l’assessorato regionale Istruzione. Al momento i bagni senza genere
sono in fase sperimentale in un solo piano della sede centrale del Galilei.
L'assessore
regionale all'Istruzione Alessia Rosolen sostiene che: "Stupisce che una
dirigente appena insediata ritenga prioritario intervenire non sull'offerta
formativa o sulla didattica, ma utilizzi il serissimo tema dei diritti per
un'iniziativa che lascio agli studenti e ai genitori valutare".
Per la Rosolen,
si tratta di un’iniziativa che rappresenta "una puntuale applicazione di
posizioni politiche in un contesto sensibile, più utile alla propaganda che a
promuovere la cultura dei diritti".