Torna in voga la
Spending Review. La promuove ora il ministro dell’economia leghista Giancarlo Giorgetti.
Per noi italiani
residenti nella Repubblica Dominicana, si tratta di un brutto ricordo. Il ministero
degli esteri decise nel 2014 di chiudere la nostra ambasciata per motivi di
risparmio, una sede diplomatica che lavorava troppo bene. Forse è anche per
questo che l'hanno chiusa. Erogava annualmente 2700 visti circa e rilasciava 2000
passaporti, questi ultimi in tempo reale. Si faceva la fila e si aveva accesso
allo sportello dopo una breve attesa confortevolmente seduti e al riparo dall’intemperie.
Tutto risolto in una giornata.
L’ambasciata è
stata riaperta nel 2017. Due anni da incubo, pensavamo. E al tempo abbiamo
tirato un sospiro di sollievo. Invece, il peggio doveva ancora arrivare. Il
primo ambasciatore che ci è stato assegnato, Andrea Canepari, ha curato tutti
gli aspetti possibili e immaginabili tranne quello di smaltire gli arretrati
dei passaporti da rilasciare e delle
altre pratiche consolari. Di risparmiare non si è proprio parlato. Sono state
chiuse la vecchia sede e la residenza di via Sánchez. Per i nuovi uffici sono
state sostenute spese folli senza battere ciglio. Uffici peraltro inadeguati
con sala d'attesa per i connazionali nell'area antistante l'edificio, sotto il
sole la pioggia e il vento, e con posti a disposizione degli impiegati molto
ridotti. Si è parlato spesso di aumentare l'organico, ma dove lo metti l’eventuale
personale da aggiungere?
I servizi consolari
sono peggiorati moltissimo rispetto al periodo in cui la sede diplomatica era rimasta
chiusa e le spese sono schizzate oltre ogni limite.
Ma allora la
Spending Review di Mario Monti era stata fatta solo per scherzo? Si vede
proprio di sì.