Cerca nel blog

venerdì 7 settembre 2018

È pronto il decreto Salvini sui migranti e sulle variazioni dell’acquisizione della cittadinanza ius sanguinis.



Sono previste alcune restrizioni al rilascio del permesso di soggiorno. Verrebbe addirittura abrogato quello per motivi umanitari da sostituire con altre tipologie di tutela internazionale. Saranno contemplati più casi di revoca della protezione umanitaria e della cittadinanza italiana acquisita per naturalizzazione.
Ma la novità che più interessa gli italiani residenti all’estero è la limitazione del diritto alla cittadinanza italiana ius sanguinis a due generazioni soltanto. Attualmente si può avere la cittadinanza, dimostrando una discendenza in linea retta da italiani senza limitazioni di generazioni, il che negli ultimi anni avrebbe determinato un incremento esponenziale delle domande di riconoscimento della cittadinanza.
Questa modifica sarebbe anche giustificata dalla necessità di allineamento con la maggioranza delle legislazioni europee, tenendo conto che il riconoscimento della cittadinanza italiana determina automaticamente anche l’acquisizione di quella europea.
Verrà anche cancellata ogni normativa discriminatoria ancora vigente nei confronti delle donne relativamente alla perdita della cittadinanza a seguito del matrimonio o all’acquisizione della cittadinanza per via materna dei discendenti nati prima del 1948.
Si suppone che tale modifica legislativa non riguardi coloro che hanno già chiesto il riconoscimento della cittadinanza italiana presso la sede consolare di competenza e nemmeno coloro che hanno provveduto a fissare un appuntamento attraverso il servizio Prenota Online o in altro modo.
Questo decreto legge che porterà il nome di Salvini verrà approvato a breve. Ce ne occuperemo ancora. Cambia un po’ tutta la panoramica della cittadinanza acquisita ius sanguinis. Ci saranno ripercussioni non indifferenti anche a livello mondiale, soprattutto nel Sudamerica.
Da notare che questa modifica relativamente alla cittadinanza italiana non figura nel programma pentastellato.
Non è un provvedimento a favore della diaspora italiana e si verifica quando ancora non è stato fatto niente di convincente per risolvere l’impasse dei servizi consolari.
Entriamo nella stagione della stesura del bilancio dello stato per il 2019. Al MAECI, dovranno stabilire quanto destinare agli affari esteri e quanto alla cooperazione internazionale. Da questo dedurremo se alla Farnesina si può parlare di cambiamento e capiremo se dietro le quinte ci sia sempre la stessa gente a fare il bello e il cattivo tempo. Se continueranno a essere elargiti milioni di euro in contanti o quasi con grande generosità e spensieratezza anche ai governi più corrotti del mondo e se la rete diplomatica rimarrà ancora abbandonata a se stessa con tempi geologici per il disbrigo delle pratiche e soprattutto per il rilascio dei passaporti, capiremo tutto.
A buon intenditore poche parole!