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giovedì 27 settembre 2018

Kirk arriva alle Piccole Antille, la porta d’ingresso del Mar dei Caraibi



Ore 17:00 del 27/9. Coordinate di Kirk 14.2-60.2. Venti interni 85 km/h, velocità di traslazione 22 km/h. In dodici ore Kirk contrariamente a quanto ci si attendeva ha conservato tutti i valori di forza e quindi di pericolo per chi se lo trova davanti. I venti taglienti contrariamente a quanto annunciato non l’hanno indebolito granché, Kirk è un ciclone di sana e robusta costituzione. Mantiene inalterata la sua potenza di tormenta tropicale con i suoi venti interni di 80 km/h. La sua velocità di traslazione si è ulteriormente ridotta a 22 km/h il che favorisce secondo i criteri altre volte espressi dal NHC un eventuale rafforzamento in presenza di acque calde. Queste non mancheranno una volta superato l’arcipelago, ma si faranno avanti anche i venti taglienti e il NHC è certo che questi avranno la meglio su Kirk e che lo porteranno a una sicura dissoluzione entro le prossime 72 ore. Avremo quindi tanta acqua, lo dicono anche i giornali dominicani.
Sarà tutto vero, comunque di fatto Kirk è risalito di 1.5 gradi di latitudine in soltanto 24 ore. Se questa tendenza persiste Santo Domingo è una sicura tappa del suo percorso.
Ci dice il NHC che c’è una barriera (ridge) di alta pressione che invece obbligherà Kirk a viaggiare su latitudini più basse. Forse, ci vuole però un atto di fede per crederci, anche perché a Santo Domingo attualmente abbiamo un sistema di bassa pressione e quella barriera di cui il NHC parla avrebbe origine addirittura nella Florida. Se ci fosse l’alta pressione qui, avremmo il sole che spacca le pietre e invece la pioggia non ci abbandona mai.
Allora se per caso il “ridge” non tenesse, conosceremmo Kirk di persona e non solo per sentito dire come le altre volte con i resti di Isaac e di Beryl.
Per quel che riguarda i venti taglienti in agguato dopo l’arcipelago bisogna dire che finora Kirk ha resistito bene a quelli che si è trovato davanti. Se questo dato di fatto della vulnerabilità di Kirk non sussistesse e il ciclone non cedesse nemmeno a questi venti, arriverebbe da noi con una forza di tutto riguardo di 80 km/h e allora sì che ne vedremo delle belle, perché di fatto non sono state prese misure di sorta per limitare gli effetti distruttivi di una tormenta di queste dimensioni.
Comunque se vogliamo possiamo anche esprimere un ringraziamento agli operatori di Miami che si sono guardati molto bene dall’includere la nostra isola nel cono di traiettoria. Addirittura nell’ultimo grafico sanciscono perentoriamente la morte clinica di Kirk ancora prima di arrivare alla Hispaniola e molto a sud. Almeno non ci hanno spaventati!