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lunedì 18 maggio 2020

Ciò che si deduce dal discorso di ieri di Danilo Medina



Iniziamo con quel che più interessa ai numerosi over 60 italiani che vivono nella Repubblica Dominicana. Il presidente su questa fascia di età si è espresso nel seguente modo:
“Il secondo livello di prevenzione è la quarantena volontaria della popolazione esposta al rischio maggiore. Questo significa che dovranno rimanere nei loro domicili le persone che superano i 60 anni e i pazienti cronici o con malattie che comportano un rischio per la salute.”
Si deduce che se la quarantena è volontaria non è obbligatoria. Non cambia niente rispetto al periodo di emergenza conclusosi domenica scorsa. Il ministro della presidenza a suo tempo aveva affrontato lo stesso tema. Gli over 60 dovrebbero rimanere a casa, ma non sono obbligati a farlo. Saranno esclusi comunque dall’organico delle ditte presso le quali lavorano.
“Frenare l'epidemia non è lo stesso che eliminarla. Questo sarà possibile quando il mondo avrà a disposizione un vaccino efficace.”
Il capo di stato dominicano si attiene quindi alla tendenza in atto secondo cui solo un vaccino potrà consentire un ripristino della normalità nella vita quotidiana.
“Ci disponiamo a entrare gradualmente in una nuova fase che abbiamo denominato ‘convivere con il covid-19 in modo sicuro’.”
“Siamo consapevoli che una buona parte del nostro tessuto economico è costituito da piccole e medie imprese e da lavoratori autonomi che sono ormai al limite della loro capacità di sopravvivenza a causa di questa situazione.”
“Dovranno essere mantenuti il primo e il secondo livello di prevenzione.”
“Il primo livello include il distanziamento fisico, evitare assembramenti, uso obbligatorio delle mascherine tanto nel lavoro come per la strada o nei luoghi pubblici e igiene delle mani. Nessuna altra misura sostituirà o eliminerà la necessità di queste precauzioni. Queste sono abitudini che dovranno accompagnarci sempre nella nostra vita quotidiana. Si tratta di un cambiamento culturale necessario”
“Il secondo livello di prevenzione è la quarantena volontaria della popolazione esposta al rischio maggiore. Questo significa che dovranno rimanere nei loro domicili le persone che superano i 60 anni e i pazienti cronici o con malattie che comportano un rischio per la salute.”
La strategia seguita dal governo dominicano si allinea completamente alle raccomandazioni dell’OMS. Si è in attesa di un vaccino che verrà reso obbligatorio soprattutto per gli over 60 e per le persone con malattie a rischio. Comunque tra un ritorno alla normalità e la continuazione delle misure restrittive c’è di mezzo il vaccino. Certo che se la mettono in quel modo non resta che attendere con ansia che questo vaccino sia pronto. Non è detto però che tutto fili liscio e che si arrivi a questo estremo. Dipende molto dall’esito delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del prossimo mese di novembre.

Estensione dello stato di emergenza. Che cosa cambia





Il coprifuoco viene esteso a partire da oggi per altri 15 giorni con un orario diverso. Inizierà alle ore 19 e finirà alle ore 5 del giorno dopo dal lunedì al sabato. La domenica invece la misura restrittiva avrà inizio alle ore 17 e finirà alle ore 5 del lunedì.
Due ore in più di semilibertà. E’ gradualmente prevista una riapertura delle attività economiche. Al riguardo sono state pianificate quattro fasi. La prima inizierà mercoledì prossimo 20 maggio. A partire da tale data potranno esercitare la loro attività le imprese non escluse, di cui vedremo dopo l'elenco, e circoleranno i mezzi di trasporto pubblici: la metropolitana di Santo Domingo, la funivia e l’OMSA, che funzioneranno al 30% della loro capacità. La circolazione sarà preclusa ai mezzi di trasporto privati.
Il 3 giugno potrebbe iniziare la seconda fase sempre che la prima fase abbia avuto uno svolgimento positivo da parte della popolazione (se faranno i bravi).
Resteranno chiusi gli spazi di intrattenimento e ricreazione come cinema, teatri, palestre, eventi artistici sportivi e culturali. Non saranno consentite le marce e i comizi. I centri commerciali resteranno chiusi. Saranno ancora vietati i giochi d'azzardo. Il settore alberghiero non aprirà ancora e i ristoranti continueranno a operare solo per le consegne a domicilio. I centri educativi resteranno chiusi e il Consiglio Nazionale dell'Educazione dovrà riunirsi per stabilire le nuove date del calendario scolare e disporre le strategie da seguire in futuro.
Le microimprese con meno di 10 dipendenti apriranno con il 50% dell’organico, mentre le medie e le grandi imprese lo faranno con il 25%.
Gli utenti del trasporto pubblico dovranno indossare mascherine e saranno tenuti a mantenere il distanziamento e il silenzio durante il percorso.
Mercoledì prossimo inizierà la prima fase nella quale verranno ripristinati gradualmente gli spazi per la normalità denominata ”covidianidad”.
Si stabiliranno gli orari per l'inizio dei lavori nelle imprese e nel settore pubblico (7:00, 8:00 E 9:00).
Verranno estesi ancora per un mese tutti i piani di appoggio alle famiglie.


giovedì 7 maggio 2020

Ricky Filosa non è più coordinatore del MAIE per il Nord e Centro America



Dopo la fake news della fossa comune di Santiago, data in pasto a un giornale di Reggio Calabria, la sua città natale, dopo essersi fatto passare per turista nella Repubblica Dominicana per reclamare il rimpatrio, dopo essersi ribellato al ministero degli esteri, dove è di casa in quanto portavoce dell’on. Merlo, dopo aver proclamato di essere disposto a riprendere il suo ruolo di leader per guidare alla protesta i “bloccati” nell’isola per avere accesso a un volo ferry e dopo aver accusato con un suo falso profilo, l’unico sceso in sua difesa, gli italiani qui soggiornanti, di ingrati perché non riconoscenti della lotta da lui condotta per la riapertura dell’ambasciata di Santo Domingo, dopo tutto questo, era evidente che Ricky Filosa non poteva continuare a essere coordinatore del MAIE per il Nord e Centro America. Ormai lo si ricorderà sempre come il “turista”, come quello delle “fosse comuni”.
Prontamente i vertici del MAIE lo hanno quindi rimosso di fatto dalla sua posizione all’interno del partito. Anche se per la verità in queste funzioni i risultati ottenuti sono stati catastrofici. E nella circoscrizione che guidava è ora tutto da rifare dopo la rinuncia di tre candidati su quattro e di importanti coordinatori.
La rimozione di Filosa che viene giustificata per il grande carico di lavoro da lui svolto come portavoce di Ricardo Merlo, rappresenta tra l’altro un sicuro risparmio per il suo partito, perché al suo seguito c’è sempre stata praticamente tutta la sua famiglia, che si sappia, la moglie, la sorella e il fratello, nessuno a titolo gratuito come invece lo sono i coordinatori, carne da cannone del MAIE, punti di raccolta di voti tra i familiari e amici, dai quali si esige e ai quali non si dà niente. In tempi di campagna elettorale il lavoro e il lucro per il clan Filosa ha raggiunto massimi vistosi quanto gli striminziti risultati.
Il Filosa sostiene che ha molto da fare come portavoce del sottosegretario. Certo che del gruppetto dei magna-magna di Roma al servizio del MAIE l’unico che parla italiano è lui, quindi il suo è un ruolo non solo importante ma indispensabile. Anche se non durerà a lungo viste le, almeno da quel che si dice e si vede, imminenti elezioni. E allora lo rivedremo tra noi, il “turista”, nel suo zoccolo duro economico, il giornale che dirige, Italiachiamaitalia.
Nella foto vediamo un effusivo abbraccio tra Ricky Filosa e l'on. Merlo, presidene del MAIE e sottosegretario agli esteri