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giovedì 28 novembre 2019

Ambasciata d'Italia e situazioni di emergenza





Abbiamo visto come l’ambasciata russa è intervenuta nell’incidente sull’Autovia del Coral che ha provocato il ferimento di almeno 19 suoi concittadini, alcuni con gravi fratture e amputazioni. Ha provveduto ha monitorare il ricovero dei turisti in ospedali idonei al trattamento delle loro lesioni e il rimpatrio di coloro che erano in condizioni di intraprendere il viaggio in aereo.
C’è da sapere che nonostante i circa 200.000 turisti russi che arrivano ogni anno nella Rep. Dominicana e i residenti legali e illegali sul territorio sempre più numerosi (lo si vede soprattutto quando si guarda la lista mensile dei deportati), e nonostante i recenti accordi di soppressione reciproca dei visti, peraltro non ancora attuati, la Russia nella Repubblica Dominicana ha soltanto un Consolato Onorario che dipende dalla sua ambasciata di Caracas.
Diciamo che rispetto a loro siamo un passetto avanti.
La nostra ambasciata interviene in moltissimi casi di assistenza e di risoluzione di situazioni di emergenza. Sono poche però le informazioni che fornisce ai media sul suo operato. Questo per discutibili motivi di riservatezza. I connazionali avrebbero piacere di sentire che la loro ambasciata agisce in modo tempestivo ed efficace quando un cittadino italiano si trova in difficoltà.
Ad esempio nel caso dei tre tecnici del consorzio Odebrecht-Tecnimont arrestati venerdì scorso con l’accusa di aver bloccato la linea di approvvigionamento del carbone per il mancato pagamento dello stato di un debito di USD 800.000.-, l’intervento dell’Ambasciata è stato immediato, anche se la vicenda è giunta a sua conoscenza attraverso la comunità e il presidente del Com.it.es Paolo Dussich.
Se lo stato dominicano fa arrestare qualcuno non è certo per rilasciarlo dopo qualche ora. Il dott. Andrea Canepari queste cose le sa. Erano stati ingaggiati dal consorzio due ottimi avvocati, ma da soli probabilmente non sarebbero andati lontano.
L'ambasciatore ha messo subito quindi in allarme il suo staff e sono state avviate delle misure che avrebbero portato alla risoluzione del caso. Quel venerdì, l’ambasciatore e altri funzionari della sede diplomatica hanno fatto le ore piccole per liberare i tre tecnici italiani. E’ stato interpellato l’ufficio della presidenza della Repubblica e lo stesso ministro degli esteri. Alla fine, un magistrato (come si fa a trovarne uno il venerdì notte?) ha riconosciuto il non coinvolgimento dei tecnici italiani nell’atto di boicottaggio e questi hanno potuto far ritorno a casa.
Sia in quella vicenda che in tante altre la nostra ambasciata ha avuto un ruolo determinante. Speriamo che in futuro la sede diplomatica adotti un atteggiamento meno riservato e che fornisca maggiori dettagli sui suoi interventi in situazioni di emergenza.
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martedì 26 novembre 2019

Il merengue compie 165 anni come parte dell'identità dominicana



Oggi si celebra ufficialmente la sua giornata. Una data scelta perché nel 1854 per la prima volta, apparve la parola "merengue" scritta sul quotidiano El Oasis che circolava la domenica nella città di Santo Domingo.
Prima del 1854 e con la nascita della Repubblica, la presenza del ritmo era già nota. Tuttavia, le sue origini si perdono nella nebbia dei tempi.
Da sempre anche nell’attualità il merengue ha suscitato polemiche che hanno coinvolto persino presidenti della repubblica del diciannovesimo secolo.
Nel 1875, il presidente Ulises Francisco Espaillat iniziò una campagna contro il merengue per la sua forma di danza e le parole esplicite che non erano di gradimento alle fasce sociali alte.
Tuttavia, questo non ha impedito che il ritmo continuasse a espandersi nelle zone di campagna del territorio nazionale, in particolare nella regione di El Cibao, dove è stato accolto molto bene.
Il dittatore Rafael Leonidas Trujillo, che governò il paese dal 1930 al 1961, diede una grande spinta al merengue, favorendo definitivamente la diffusione e l'insediamento come ritmo per eccellenza dei dominicani.
Da allora l'ascesa del merengue è cresciuta e ha dato alla luce decine di cantanti, tra cui Joseíto Mateo, Félix del Rosario, Johnny Ventura, Vinicio Franco, Wilfrido Vargas, Cuco Valoy.
Il decennio degli anni '80 è evidenziato come quello con il maggiore impatto del ritmo sulla popolazione. Dal 1983 al 1986, si sono formate 50 rinomate orchestre.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite pere l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ha riconosciuto il merengue dominicano come ballo e come musica come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.


Il presidente del MAIE sulla difensiva…



Braccia conserte mentre fa opposizione alla coalizione di governo da lui stesso puntellata. Brutto segno! Un gesto che dice più di mille parole, quelle che fa scrivere al Clarín, il suo giornale argentino di riferimento, con il quale vuole tranquillizzare il suo elettorato. Braccia conserte: un’evidente dimostrazione di insicurezza secondo la psicologia neurolinguistica. Il senatore italo-argentino critica il governo del quale fa parte, anzi che esiste grazie al suo appoggio. Sa che saranno in pochi a credergli. Questa volta gli elettori hanno mangiato la foglia e sono sul chi vive.
In pochi anni il MAIE ha sostenuto ben due volte la riduzione dei parlamentari all’estero. La prima nel referendum del 2016 e la seconda con la recente riforma costituzionale. La strategia durante il referendum del 2016 gli ha comportato la perdita di decine di migliaia di voti durante le ultime elezioni. E’ andata bene perché in mezzo al crollo di votanti e alla perdita di un deputato, il senatore Cario fuoriuscito dall’USEI, gli si è affiancato, consentendogli di negoziare un posto nel governo. Adriano Cario: un senatore accusato peraltro di essere stato eletto con un colossale broglio elettorale. A molti potrebbe venire in mente il detto: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”.
Con lo ius soli in vista e gli aumenti di tutte le tariffe consolari, ha ragione Ricardo Merlo a sentirsi insicuro. Deve stare attento però alla sua gestualità in pubblico che tradisce sistematicamente le sue parole.

lunedì 25 novembre 2019

Punta Cana dalle origini ai giorni d’oggi




Punta Cana è famosa per la sua sabbia bianca e le acque cristalline, ma qual è la sua origine? Tutto ebbe inizio nel 1969, quando un gruppo di investitori statunitensi acquistò 77 km2 di terreno dominicano non urbanizzato e carente di ogni infrastruttura. A quel tempo, questa zona non era altro che un terreno circondato dalla giungla. Gli unici segni di vita umana erano alcuni villaggi di pescatori lungo la costa.
Tuttavia, gli investitori erano attratti dalle spiagge e dalla loro sabbia bianca, palme da cocco, acque cristalline e lussureggianti barriere coralline e non dubitavano del potenziale turistico di questa terra.
Pochi anni dopo che gli americani acquistarono la terra nella provincia La Altagracia, Frank R. Rainieri, un uomo d'affari italo-dominicano, si unì al gruppo di investitori con la visione di creare una comunità turistica nella zona. Ciò avrebbe consentito ai visitatori l'opportunità di godersi una vacanza nelle migliori spiagge del mondo, garantendo sempre la protezione dell'habitat naturale. Rainieri decise di rinominare l'area come Punta Cana.
Uno dei momenti principali nello sviluppo di questa comunità turistica si verificò nel 1978, quando la catena francese di resort all-inclusive, Club Med, costruì un hotel di 350 camere che prese il nome di Club Med Punta Cana.
A quel tempo, non c'era altro in quella zona e quindi l'azienda francese viene ricordata come il primo resort all-inclusive di quelle spiagge.
Nel 1982, dopo anni di trattative, il governo dominicano concesse agli investitori il permesso di costruire un vero aeroporto, in modo che gli aerei più grandi potessero atterrare.
La costruzione dell'aeroporto  ebbe inizio subito e si concluse nel 1984, con il nome di Aeroporto  Internazionale di Punta Cana. Nello stesso anno, l'aeroporto era già in funzione. La sua particolarità: era il primo aeroporto di proprietà privata nel mondo con queste caratteristiche.
L'aeroporto è stato progettato dall'architetto Oscar Imbert, è costruito nel tradizionale stile dominicano, con diversi spazi esterni e tetti coperti di foglie.
Il numero di visitatori annuali si è incrementato rapidamente da 2.976 passeggeri a quasi 2,4 milioni di persone 30 anni dopo. La maggior parte dei visitatori sono clienti fedeli che sono tornati negli anni, attratti da incredibili vacanze al mare in uno dei resort di lusso lungo la costa.

mercoledì 20 novembre 2019

Esame d’italiano per la naturalizzazione per matrimonio, ma quando questo requisito è stato approvato, l’on. Merlo dov’era?



L’obbligo del superamento dell’esame d’italiano per l’acquisizione della cittadinanza per matrimonio è stato nei dettagli del suo contenuto una sorpresa per tutti. Entrato in vigore il 4 dicembre nel periodo natalizio, soltanto a gennaio ci siamo accorti delle notevoli difficoltà che comportava. Anche l’ambasciata d’Italia a Santo Domingo ha reagito un po’ in ritardo, sospendendo l’iter delle naturalizzazioni in corso.
Nella Repubblica Dominicana non era possibile al tempo sostenere l’esame.
Soltanto verso giugno la panoramica si è schiarita. L’Università di Siena si è messa in contatto con l’Università Tecnologica di Santiago UTESA e con l’Università Iberoamericana del Caribe UNIBE di Santo Domingo e sono state indicate le sedi e le date dei relativi esami del costo di 100 euro. La prima sessione d’esame ha avuto luogo il 23 luglio, la seconda il 24 ottobre e la terza si effettuerà il prossimo 3 dicembre.
Questo requisito di fatto rappresenta un forte deterrente alla naturalizzazione per matrimonio e crea problemi nell’ambito del nucleo familiare.
Nella Rep. Dominicana abbiamo due sedi di esame e potrebbero soddisfare le esigenze dei connazionali residenti.
Se ci spostiamo invece in Argentina, un paese caratterizzato dalle enormi distanze tra centri abitati, la frequenza periodica di corsi di lingua e il sostenimento di esami diventa proibitivo.
Mi chiedo dove fosse l’on. Ricardo Merlo quando questo requisito è stato inserito nella legge. La risposta è semplice, era lì, ma non ha potuto far niente e non per colpa sua. Intanto l’onorevole italo-argentino, contrariamente a quanto millanta, nella stanza dei bottoni non conta niente. In secondo luogo è molto probabile che non abbia compreso la portata di questa disposizione di legge e le conseguenze che avrebbe avuto su tutto il suo elettorato argentino e sudamericano in genere.
Sono cose che capitano quando ci si circonda per questioni di poltrone di persone che non conoscono l’italiano o che non sono in grado di capire i termini giuridici.

martedì 19 novembre 2019

Esame d’italiano CILS B1



Per l’esame d’italiano valido per l’ottenimento della cittadinanza ci sono due sedi nella Repubblica Dominicana e sono operative. Il discorso che non si sappia quando ci saranno le prossime sessioni nel 2020 è meramente tecnico. L’ultimo appuntamento per il 2019 è il 3 dicembre prossimo, ma la relativa data d’iscrizione è scaduta il 23 ottobre scorso. Per il 2020 bisognerà attendere le comunicazioni dell’Università di Siena sotto la cui supervisione si tengono questi esami in concomitanza con l’Universidad Tecnologica de Santiago (UTESA) e l’Universidad Iberoamericana (UNIBE). Probabilmente la prima sessione di esame per il 2020 si terrà nel mese di marzo. Le date sono coincidenti per entrambe le sedi. Ecco gli indirizzi e i numeri di telefono.
Santo Domingo     Centro de Lenguas y Culturas modernas       UNIBE
Avenida Francia, 129       001-809-6894112226       001.809-6896094
Santiago de los Caballeros        Vice Consolato Onorario d’Italia
Avenida Estrella Sadhalà n. 75   18097275584
Ci si può iscrivere e sostenere l’esame senza seguire nessun corso. Il costo è di 100 euro. Per consultare il programma rivolgersi al sito web: https://cils.unistrasi.it/188/357/B1_cittadinanza.htm
Si può anche optare per la frequentazione di corsi. Ad es. a Santiago ci sono corsi di gruppo con un minimo di tre persone per due ore accademiche una volta la settimana di sabato per un anno e del costo di 4.000 pesos al mese e ci sono corsi individuali di 3 ore una volta la settimana, sempre di sabato, e del costo di 15.000 pesos al mese per il tempo ritenuto sufficiente.
La frequentazione dei corsi non è obbligatoria. L’esame è di carattere socioculturale e non soltanto grammaticale e linguistico. Bisogna essere a conoscenza delle nozioni di base di storia e geografia.
L’esame ha un costo di 100 euro.

Ricardo Merlo, un politico che ci sa fare… Il governo M5S-PD è puntellato da brogli?



Il MAIE ha saputo trasformare una sconfitta elettorale in una vittoria senza precedenti. Nelle elezioni del 2018 ha perso 33.000 voti e un deputato, riuscendo a portare a Roma soltanto un deputato e un senatore. L’Usei invece ha avuto un exploit e ha piazzato a Roma, come il MAIE, un deputato e un senatore. Eugenio Sangregorio, il deputato e presidente dell’USEI non ha aderito alla coalizione di governo M5S-Lega, Adriano Cario invece ha abbandonato l’USEI ed è passato al MAIE, tradendo i suoi elettori. Una mossa che ha arricchito il partito di Ricardo Merlo di un senatore, consentendogli quindi di dare un apporto importante alla fiducia del governo giallo-verde a fronte del quale gli è stata assegnata la carica di sottosegretario agli esteri. La stessa situazione si è ripetuta con l’attuale coalizione M5S-PD.
Il successo del MAIE non è quindi dipeso dal voto degli elettori italo-argentini, fortemente in calo, ma dal voltafaccia all’USEI del senatore Adriano Cario.
Sulla vittoria dell’USEI, però, c’è da ridire. Questa è, infatti, costellata da un forte sospetto di brogli elettorali. Il primo a denunciarli come cosa certa è stato il delfino di Merlo nell’emisfero settentrionale Ricky Filosa, direttore del giornale ItaliaChiamaItalia. Certo che la scarsa visione politica del giornalista ed editore italiano non gli consentiva al tempo di prevedere quanto il presidente del MAIE, politico esperto, sarebbe riuscito ad ottenere con l’acquisizione del senatore accusato di brogli.
L’ex deputato Fabio Porta parla di 20.000 voti nati dal nulla a favore dell’USEI. Decine di migliaia di schede compilate con la stessa calligrafia.
I tribunali di Buenos Aires e di Roma se ne stanno occupando. Si deve arguire allora che il governo italiano, sostenendosi sul voto di Merlo e di Cario, sia puntellato dai sospetti brogli elettorali argentini.
Il fine giustifica i mezzi? Dobbiamo ritenere che l’adesione del MAIE alla coalizione M5S-PD con la conferma di Merlo come sottosegretario sia positiva per gli italiani residenti all’estero?
Il sostegno del MAIE al governo M5S-PD lo rende complice di tutte le politiche anti italiane di questa coalizione. Ad esserne vittime sono gli italiani residenti in Italia e quelli residenti all’estero.
Per questi ultimi i risultati negativi sono agli occhi di tutti.

domenica 17 novembre 2019

Connazionale in difficoltà, recluso in attesa di giudizio a La Victoria



Provenienza Legnano (MI), classe 1945, nella Repubblica Dominicana da diversi anni, sposato dal 2005. Ha due figli, uno maggiorenne di 22 anni e una minorenne di 10. Entrambi sono già cittadini italiani.
Si trova recluso a La Victoria da 6 mesi. Non è stato sottoposto a processo perché, secondo quanto dichiara, il suo avvocato lo ha abbandonato dopo aver ricevuto 80.000 pesos di onorari.
Pensionato, si avvicina il momento della presentazione dell’esistenza in vita. Ha chiesto l’iscrizione all’AIRE ai tempi di Panama. La figlia minore è stata iscritta ma lui e l’altro suo figlio no.
Avrebbe bisogno di sapere perché la sua richiesta di iscrizione all’AIRE non è andata avanti e se la si può avere al più presto, ciò ai fini dell’esistenza in vita per poter continuare a riscuotere la pensione.
Questa situazione può  essere risolta attraverso l’interessamento del Com.it.es. da me già informato, e la sua intermediazione presso l’ambasciata. Sono tantissimi i casi che sono stati risolti con l’intervento di questo organo di rappresentanza della comunità italiana, in particolare di Paolo Dussich, presidente, e di Flavio Bellinato, segretario.
Il fatto che non ci siano elezioni l’anno prossimo per certi versi è sicuramente negativo per la nostra comunità, ma finché avremo ancora quel po’ di Com.it.es che abbiamo, anche se condiviso con Panama, potremo esser certi che questo, attraverso le menzionate persone, svolgerà una buona parte dei suoi compiti egregiamente.

sabato 16 novembre 2019

Omicidio di Patricia Ann Anton: la polizia ha risolto il caso




L’omicidio della professoressa di Cabarete è stato chiarito
Poche ore fa la polizia ha annunciato di aver arrestato quattro persone e di essere alla ricerca di altre due.
Gli implicati sono quindi sei, tre dominicani di Santo Domingo, due haitiani e un venezuelano.
Uno di loro ha confessato e ha rivelato tutti i dettagli della vicenda.
Il venezuelano Reyner Manuel Chirino Silva e il dominicano Luis Gason hanno legato e imbavagliato la professoressa mentre gli altri rovistavano l’appartamento alla ricerca di oggetti di valore.
Il bottino è stato un cellulare, un laptop, un televisore plasma di 40 pollici, due tablet e USD 80.
Si sono dati alla fuga a bordo di una macchina Hyunday che hanno abbandonato in un motel di Santiago de los Caballeros.
Il venezuelano è rimasto con quasi tutta la refurtiva. Ha fatto anche una telefonata con il cellulare raccontando i fatti a un’altra persona. Non potendo sbloccare il telefono per procedere alla sua vendita, quando ha scoperto che era in corso il rintracciamento dello stesso da parte della polizia lo ha rotto e bruciato.
I sei imputati hanno diversi precedenti penali.

venerdì 15 novembre 2019

Lutto a Juan Dolio. Ieri notte è deceduto in un incidente stradale in Italia Sandro Boldrini



La scomparsa del Boldrini ha sconvolto i numerosi amici italiani e dominicani che si era procurato nei 20 anni di residenza nella cittadina balneare. Viene descritto come una persona dinamica, piena di progetti, che non smetteva mai il suo ruolo di imprenditore”, “un uomo allegro, socievole, amichevole”, “un uomo che non sapeva dire di no”.
Sandro Boldrini, 78enne di Sassoferrato in provincia di Ancona, trasferitosi tanti anni fa con la famiglia a Ornago in Brianza. E’ per questo che si parla di lui come di un imprenditore brianzolo.

Era giunto per rimanerci nella Rep. Dominicana circa 20 anni fa. Era il titolare del resort Plaza Real e del Currican di Juan Dolio che gestiva insieme al figlio.
Il Boldrini era molto conosciuto e apprezzato a Juan Dolio e a San Pedro de Macoris.
E’ deceduto sul colpo a seguito di un incidente mentre circolava sull’autostrada A4 alla guida di una Fiat Panda poco distante dall’uscita di Agrate alle porte di Milano. Una Polo è finita contro la sua autovettura facendola sbandare e spostandola verso il centro della carreggiata. A quel punto è sopraggiunta una terza vettura, un’Audi, il cui conducente forse a causa della pioggia battuta e della visibilità ridotta non è stato in grado di frenare in tempo e ad evitare l’impatto.

IV SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO




La Camera di Commercio Dominico-Italiana e l'Ambasciata d’Italia a Santo Domingo promuovono la IV settimana della cucina italiana nel mondo, che si svolgerà dal 18 al 24 novembre in 55 paesi.
Le oltre mille attività pianificate dalle quasi trecento sedi diplomatiche-consolari e dagli istituti di cultura italiani consentono all'iniziativa di coprire tutte le regioni geografiche in modo generalizzato in sinergia con l'azione di tutela della tradizione culinaria italiana e la promozione di uno stile di vita sano attraverso la dieta mediterranea.
L'iniziativa fa parte del programma "Vivere all’italiana", lanciato dal MAECI per coinvolgere attivamente attori pubblici e privati ​​in un'azione di promozione globale.
Si tratteranno temi come "La dieta mediterranea come stile di vita sano e modello di dieta equilibrata per tutti" e "Prodotti di denominazione protetta e controllata".
Si parlerà anche di "Vini italiani e dei loro territori: l'inclusione delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nella lista dei siti patrimonio mondiale dell'Unesco" e "Cibo regionale, vino, itinerari turistici e riscoperta dei villaggi italiani e dei loro prodotti tipici culinari”.
Altri temi che fanno parte del programma sono "L'internazionalizzazione dell'offerta formativa italiana nel settore culinario e alberghiero" e "Attività culturali legate alle celebrazioni per il 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci, creatore di diverse invenzioni innovative per la cucina ”.
L'evento culinario include la degustazione di vini italiani a El Catador, martedì 19, dalle 18:30 alle 21:00 con un prezzo d'ingresso di 2.000 pesos e posti limitati.
Dal 18 al 24 del corrente mese si potranno degustare deliziose ricette italiane in dodici ristoranti: (Borbone di Napoli, Trattoria, Pizzarelli, Cappuccino, La Locanda, Il Caminetto, La Briciola, Sega Zona, Ristorante Angelo, La Marina, Martini Trattoria e Dolce Italia, Il Bacaretto).

martedì 12 novembre 2019

Ancora una vittima statunitense, addirittura di origine italiana



Torturano e uccidono una professoressa americana a Cabarete
Si tratta della 63enne Patricia Ann Anton che abitava nella cittadina della provincia di Puerto Plata da 15 anni. In diversi giornali si sostiene che fosse di origine italiana. Insegnava inglese nel “Colegio Mariposa”. La donna è stata rinvenuta nelle prime ore del mattino di ieri giacente nel suo letto, legata mani e piedi e imbavagliata. È stata strangolata e presenta segni di violenza che inducono a ritenere che sia stata torturata.
Le ipotesi dell’omicidio passionale o a scopo di rapina sono le più plausibili secondo la polizia.
La professoressa si era trasferita due giorni fa nell'appartamento nel quale è stata morta.
Le indagini vengono condotte dalla polizia con grande riservatezza.
Nessuno ha voluto parlare di quello che è successo, tranne uno straniero che vive vicino al luogo in cui risiedeva la vittima e che ha offerto alcune informazioni condizionate alla salvaguardia della sua anonimità.
La signora Anton viene descritta come una persona affabile, istruita, di buone maniere che spesso donava il suo stipendio di insegnante presso il “colegio La Mariposa” ai poveri della comunità.
Secondo questa testimonianza, sebbene fosse sposata con un americano che vive negli Stati Uniti, la signora Anton ha mantenuto sempre una vita esemplare è non è mai stata vista o coinvolta in relazioni extraconiugali, bensì in attività sociali, comunitarie e di sostegno a favore di giovani, bambini e adulti bisognosi di assistenza nella zona di Cabarete.

Ann Anton ha traslocato nel suo appartamento sabato scorso e ha lasciato la sua jeep bianca parcheggiata nel parcheggio dell'edificio in cui viveva dove si trovava ancora al momento della sua morte.
Otto persone sono state arrestate per le indagini, tra cui un haitiano che pulisce l'edificio abitato da inquilini francesi, canadesi, olandesi e haitiani.
Nell’edificio si trovano installate delle telecamere di sicurezza le cui registrazioni vengono ora controllate dalla polizia.
L'edificio è circondato da una recinzione perimetrale con un grande cancello di ferro.
Ann Anton risiedeva nell'appartamento numero quattro del residenziale Procab a Cabarete.
Il medico legale ha certificato come causa di morte l'asfissia per strangolamento.

Il MAIE tra l’incudine e il martello



Trattandosi di un partito che si presenta alle elezioni italiane con un elettorato residente quasi totalmente in Sudamerica, il MAIE esercita un’attività politica sdoppiata. Da un lato per l’Italia è un partito politico che gioca sulle alleanze per consolidare maggioranze di governo striminzite e dall’altro fa la stessa cosa, ma a livello di lobby negli stati sudamericani, soprattutto in Argentina, dove negozia il suo appoggio ai partiti locali.
Il MAIE si era schierato apertamente contro il regime di Maduro. L’obiettivo principale erano i 100.000 voti degli italo-venezuelani. Il governo giallo-verde non ha riconosciuto Guaidó come presidente del Venezuela contrariamente alla maggioranza degli stati europei. Questa era la posizione del M5S che contrastava con quella della Lega. Con il governo giallo-rosso il tutto è stato riconfermato perché tanti nel PD la pensano come il M5S.
D’altra parte in Argentina, si può dire che la vittoria di Cambiemos nel 2015 fosse legata al sostegno del MAIE e che il partito lobby italo-argentino abbia ricevuto in termini politici di cariche e poltrone da parte di Mauricio Macri la giusta ricompensa. L’onorevole Merlo, presidente del MAIE e sottosegretario agli esteri ha capito ben presto che alle scorse elezioni argentine Cambiemos non ce l’avrebbe fatta. Non c’è stato tempo però per proporsi ad Alberto Fernández. I traditori non li gradisce nessuno, i frequenti spostamenti tra alleanze a seconda della convenienza alla lunga creano diffidenza.
Ed è così che dopo un incontro con Pichetto candidato alla vice presidenza di Cambiemos, l’on. Merlo ha lanciato il seguente e significativo messaggio ad Alberto Fernández, candidato alla presidenza dei populisti: “Credo che quando l’Europa venga a conoscenza del valore di Alberto Fernández si renderà conto che si tratta di un uomo moderato e molto capace, in grado di inserire l’Argentina nel mondo in modo intelligente e positivo. Alberto Fernández trasmetterà un’immagine molto buona dell’Argentina nell’intero continente”.
Alberto Fernández a distanza di circa un mese dall’assunzione dell’incarico presidenziale, il 10 dicembre prossimo, ha manifestato apertamente la sua simpatia verso il governo populista boliviano, denunciando il colpo di stato e partecipando fattivamente alla concessione dell’asilo politico del presidente aborigene. Così facendo, il presidente argentino eletto ha rivelato di non gradire le vedute di Trump, dell’OEA e dei tanti servili capi di stato del continente.
A questo punto sia il governo argentino che quello italiano si trovano schierati diversamente dal sottosegretario della Farnesina sulla politica sudamericana. Meno male che il governo giallo-rosso ha le ore contate… Almeno questo è quel che si rumoreggia. Chissà.
Comunque in caso di nuove elezioni in Italia è escluso che la Lega dopo l’appoggio dato da Merlo al governo giallo-rosso accetti l’alleanza del MAIE.
Del resto in Sudamerica è già in essere una struttura di quadri politici attiva della Lega che sarà in grado di dare battaglia al partito lobby di Ricardo Merlo nella sua stessa roccaforte.

domenica 10 novembre 2019

Alla ricerca di nuovi canali d’informazione



Le nostre fonti d’informazione nelle vicende che coinvolgono i connazionali e che seguiamo con attenzione sono insufficienti. I giornali locali ne parlano il primo giorno e poi basta. Dall’ambasciata, per la tutela del diritto di privacy, non veniamo a sapere alcunché. Eppure gli articoli che portano a conoscenza queste situazioni riscontrano migliaia di letture da parte di chi si ritiene membro della nostra comunità o perché vive nella Repubblica Dominicana o perché ci ha vissuto in passato o ancora perché visita con frequenza questo paese come turista o per altri interessi.
Il caso dell’italiano della cella del Palazzo di Giustizia di Santo Domingo Este è emblematico. Casualmente veniamo a sapere che l’anziano connazionale è stato processato in direttissima ed è stato messo in libertà. Questo dovrebbe bastare per tranquillizzarci. Di altro non veniamo a conoscenza. La nostra fonte principale, l’ambasciata, è reticente per motivi anche comprensibili.
Molti di noi si sono però dichiarati disposti a dare una mano alla vittima di quello che a tutti è sembrata una violazione dei diritti umani. Il connazionale in questione è al corrente di questa nostra disponibilità ad aiutarlo?
Esiste anche una Fundación de Soldariedad che all’ultimo evento italiano del 15 agosto scorso presso Hodelpa era presente con uno stand volto alla raccolta di fondi per fornire aiuto ai connazionali in difficoltà. Questa Fundación si è attivata in questo caso? Non è in grado di dirci niente sulla situazione dell’anziano connazionale?
Il recluso italiano è stato messo in libertà presumibilmente a seguito di un processo in direttissima. Di solito il carcere del Palazzo di Giustizia ha una funzione provvisoria in attesa che l’imputato venga sentito dai giudici. Ne può conseguire un’immediata liberazione dopo il pagamento di una cauzione o la fissazione di un termine di carcere preventivo in attesa di sentenza o ancora il rinvio ad altra udienza. Dai giornali siamo venuti a conoscenza però che i reclusi del Palazzo sono stati trasferiti immediatamente a La Victoria o a Najayo. A me personalmente è stato detto che i carceri di destinazione sono stati soltanto Najayo e San Pedro.
Ne dobbiamo quindi arguire che le nostre fonti d’informazioni non sono soddisfacenti. È meglio anzi ritenere che non esistano proprio e fare nel nostro piccolo qualche indagine che ci consenta di sapere come si sono svolti i fatti, di trarre qualche insegnamento e di organizzare se del caso un aiuto fattivo.

sabato 9 novembre 2019

Prova del DNA nella Repubblica Dominicana



Un argomento che interessa più di qualcuno. La certezza della paternità non raggiunge mai, nemmeno con la tecnologia più sofisticata, il 100%. Diversamente succede con la madre. Lo dicevano già i nostri antenati: “Mater certa est, pater numquam”. Siamo in un paese dove la corruzione è dilagante. Tutto si può comprare o vendere. Anche l’esito di un esame del DNA? Sicuramente. E poi c’è da tener conto dell’approssimazione e dell’errore che non sono mai da scartare.
I casi di figli non figli sono frequentissimi. Il problema è venuto a galla diversi anni fa a seguito del requisito della prova imposto dagli Stati Uniti per le pratiche di visto e di cittadinanza.
I casi più frequenti di falsa paternità riguardano i cantanti. A Luis Vargas è successo che l’esito dell’esame del DNA è stato negativo per tutti i suoi quattro figli. Al riguardo il cantante ha composto una canzone che ha riscontrato un discreto successo.
Anthony Rios, deceduto da poco, al quale sono stati attribuiti ben 26 figli, non ha mai ricorso all’esame del DNA. Sosteneva, infatti, che se una sua amante diceva che un figlio era suo, non aveva motivo di dubitarne. Un vero cavaliere!
Le prove del DNA sono possibili anche post-mortem e l’esito positivo comporta l’attribuzione della paternità al defunto. Lo abbiamo visto di recente con il connazionale Severino Toneatto. Vittima di un omicidio nel quale è probabilmente coinvolta anche la sua convivente. Questa, dopo la morte dell’oriundo friulano, ha proceduto al riconoscimento della paternità della figlia attraverso la prova del DNA. La piccola è diventata quindi erede del connazionale, ha ottenuto la cittadinanza italiana e le è stato rilasciato il passaporto.
Nel mio piccolo, pur non avendo mai avuto rapporti casuali, mi preoccupa  il fatto che ogni volta che nasce un bambino bianco nel mio quartiere, la rispettiva madre, quando mi trova in giro, mi dica: “Ecco tuo figlio!” Evidentemente una volta che sarò sepolto, le esumazioni giudiziarie della mia salma per sottoporla ad esame del DNA saranno frequenti. Sarà per questo che gli stranieri prediligono la cremazione?
Una prova del DNA costa nel laboratorio Amadita González USD 399, e l’esito viene consegnato dopo 10 giorni.

venerdì 8 novembre 2019

Imprenditore biellese muore a Santo Domingo



Si tratta Gianni Uberti Bona, 87enne di Zumagli in provincia di Biella. Era il proprietario di un noto concessionario Suzuky di Biella che operava da 35 anni e che attualmente è gestito dalla figlia Milva. Da quando si era pensionato aveva fatto la spola tra l’Italia e la Repubblica Dominicana. A quanto pare però i suoi viaggi non erano solo di piacere e per godersi questo paese da sogno che ci ospita come alcuni giornali riferiscono perché a San Pedro de Macoris il connazionale 87enne aveva aperto un’attività tuttora esistente con il nome di “Auto Salone Gianni Uberti Bona”.
Lascia la moglie Maria Teresa, la figlia Milva, quattro nipoti e un pronipote.
E’ stato colpito da infarto mentre si trovava a Santo Domingo lo scorso 2 novembre. Negli articoli che parlano del suo decesso si aggiunge che “a nulla sono valsi i soccorsi”. I familiari stanno sbrigando le pratiche per il rimpatrio della salma.

mercoledì 6 novembre 2019

Raddoppio della tassa di cittadinanza





Il governo giallo-rosso, ovvero la nuova edizione del PD al potere, nella manovra di fine anno calca la mano sul diritto alla cittadinanza. La tassa per la ricostruzione genealogica ai fini dello ius sanguinis è stata raddoppiata. Da 300 è passata a 600 euro. Il MAIE, il partito con sede in Argentina, protesta vivamente, non si sa però con quanta sincerità, perché sostenendo questo governo ha consentito il profilarsi di una panoramica truce per gli italiani d’Italia e dell’estero.
La misura per il nuovo governo in presenza delle pressanti esigenze di bilancio è ideale sotto due aspetti. Innanzitutto non grava sui cittadini italiani, perché i soggetti tassati tali ancora non sono, e in secondo luogo sono soldi che vanno a finire all’ammasso dell’erario salvo il 30% che viene destinato ai consolati che hanno sbrigato la pratica. Ma per questo c’è sempre tempo e non è detto che la percentuale si estenda all’aumento previsto. Un’occasione che il nuovo governo non poteva perdere.
Del resto la legge sulla concessione della cittadinanza ius sanguinis andrebbe rivista, perché così come è impostata è anacronistica. Non sangue ma goccioline di sangue, quando va bene e il diritto risale alla notte dei tempi. In questo rassomigliamo agli israeliani che adottano lo stesso criterio ma per via materna. Si sa: “Mater certa est, pater numquam”.
Con questo criterio, si crea nei paesi del terzo mondo in tempi di crisi una ressa agli sportelli consolari alla ricerca di passaporti e l’Italia finisce per favorire l’emigrazione dal terzo mondo nei paesi industrializzati. Una migrazione che fa competenza a quella sempre più numerosa in partenza dall’Italia di veri italiani alla ricerca di un lavoro che in patria ormai non trovano più.
Inoltre, le nostre strutture consolari non sono in grado di soddisfare agli italiani, indipendentemente dalla loro provenienza, le richieste di pratiche anagrafiche e il rilascio dei passaporti perché volutamente carenti di personale. E il motivo di questo è anche banale: la maggior parte delle risorse destinate al MAECI va a finire alla Cooperazione Internazionale il vero punto critico del ministero a doppia valenza. I fondi sono destinati ai paesi più poveri e più corrotti.