Cerca nel blog

venerdì 30 novembre 2018

Bolivia, Guatemala, Haiti e Repubblica Dominicana: gli unici paesi del continente americano dove si riscontrano casi di rabbia


L'immagine può contenere: testo
La rabbia fa notizia: un bambino viene ricoverato nell’ospedale pediatrico Reid Cabral con sintomi della malattia. Una volta che compaiono i sintomi la morte è inevitabile nel 99,9 dei casi.
La rabbia canina è ancora diffusa solamente nella Repubblica Dominicana e in altri tre paesi dell’America Latina e dei Caraibi.
Secondo i dati dell’Organizzazione Panamericana della Salute (OPS) i casi di rabbia umana si sono ridotti di oltre il 95% negli ultimi 35 anni nel continente americano e nel 2017 meno di mille cani hanno contratto la malattia provocando la morte di 19 persone in Bolivia, Guatemala, Haiti e la Repubblica Dominicana.
Il più recente bollettino pubblicato dalla Direzione Generale di Epidemiologia (Digepi) riferisce che fino alla prima settimana di settembre nella Repubblica Dominicana tre persone sono morte nel paese, un adulto di Santiago e due bambini di Pedernales, a causa di questa malattia e che dal 2 all’8 settembre è stato riportato un caso sospetto nella provincia di Santiago per un totale di 65 casi.
Attualmente esiste un focolaio della malattia nella provincia di Pedernales che è in atto da circa tre mesi. Nessuno dovrebbe morire per una malattia che è prevenibile al 100% attraverso la vaccinazione.
I casi si concentrano nella periferia delle grandi città e in zone di frontiera dove l’accesso alla vaccinazione è limitato. L’unico modo di interromperne la diffusione è vaccinando almeno l’80% dei cani nelle zone endemiche. Queste nella Repubblica Dominicana sono la provincia Santo Domingo, dove si trova la maggiore incidenza, la Linea Noroeste (Montecristi, Dajabón, Santiago Rodríguez, Valverde), la regione Est e Monte Plata-
Per determinare se una persona è affetta da rabbia, questa deve essere inviata ad Atlanta, negli Stati Uniti. L’anno scorso infatti è stato chiuso l’Istituto Antirabbico dominicano. Una scelta alquanto discutibile!
Comunque ricordo che in certe zone del Sudamerica dove ho abitato, si consigliava in caso di morso di un cane o altro animale di lavare bene subito la ferita con limone e acqua. Tanto limone e tanta acqua…
Qui a seguito del morso di un cane prescrivono l’antitetanica, mentre invece ci vorrebbe il vaccino antirabbico da iniettare immediatamente.
Da quel che si vede pur essendo la rabbia endemica, i centri di saluti non sono preparati per affrontarla secondo la prassi medica prevista.

Autoriciclaggio: una coppia italo-dominicana nei guai


L'immagine può contenere: 1 persona, in piedi e spazio all'aperto

Autoriciclaggio: chiesti dal PM di Aosta sei anni di carcere per i due imputati, una coppia convivente, lei dominicana, Bienvenida Herrera Nuñez (53), lui, italiano, Antonino Tripodi (55).
Vediamo di capire cos’è successo perché può risultare istruttivo. Josefina è titolare del salone “Josefina hair stylist” di via Torino ad Aosta. Il suo convivente Antonino Tripodi è dipendente dell’Agenzia delle Entrate.
Josefina dal 2000 al 2016 non ha versato 231 mila euro di imposte. Queste risultano da 129 cartelle esattoriali con un debito relativo alle sole imposte stimato proprio in 231 mila euro.
La Josefina avrebbe inviato alla Repubblica Dominicana tramite carte prepagate (circa 124 mila euro) e Money Transfer (106 mila euro) a se stessa e al Tripodi che le avrebbe messo a disposizione il suo conto.
La parrucchiera dominicana avrebbe acquistato a Santo Domingo un attico e una villa con piscina fuori città oltre a due saloni di bellezza.
Il capo di imputazione: Autoriciclaggio e associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte aggravata.
L’associazione a delinquere qui si fonda sul fatto che sarebbero tre le persone coinvolte, oltre alla coppia convivente anche la persona che riceveva i soldi nella Repubblica Dominicana. L’avvocato difensore ha sostenuto che chi riceveva il denaro non poteva essere al corrente che si trattasse di un auto riciclaggio perché questi venivano inviati secondo modalità perfettamente legali. In secondo luogo sempre secondo l’avvocato non c’è prova dei possedimenti a Santo Domingo: le uniche fonti sono le dichiarazioni di due ex dipendenti di Josefina Herrera.
Sicuramente sarà difficile accertare la proprietà della signora di quei beni. A volte non ci si riesce nemmeno con il titolo di proprietà in mano.
Comunque certo, dà nell’occhio il fatto che siano state emesse 129 cartelle esattoriali e che il salone fosse ancora aperto.
Sarà che il fatto che il Tripodi fosse dipendente dell’Agenzia delle Entrate ha facilitato le cose?
Insomma come si vede, tutto il mondo è paese!
La sentenza è prevista per l’8 gennaio.

Omicidio di Severino Toneatto a Las Terrenas: dopo due anni si ricomincia da capo


Severino Toneatto (47), nato a Bucarest, proveniente da Belluno, appassionato di cavalli e di moto, ha anche gestito nella città veneta un’impresa di pompe funebri. La sua morte ha suscitato scalpore e sdegno visto che i sospetti assassini arrestati erano haitiani illegalmente residenti nella Repubblica Dominicana.
Dopo poco più di due anni torna alla ribalta dei media questo caso di cronaca nera che riguarda da vicino la nostra comunità e che sembrava risolto sin dall’inizio. Si tratta dell’omicidio del connazionale 47enne Severino Toneatto avvenuto nel comune di Las Terrenas nel mese di settembre del 2016.
Il Toneatto è stato ucciso nella frazione di Las Terrenas La Jagua Hoyo del Cacao nella provincia di Samana.
Risiedeva nella località turistica da 7 anni.
Un proiettile alla testa e uno all’addome, sparati da chi lo attendeva in agguato mentre ritornava a casa insieme alla moglie. Questa è stata la versione diffusa dai giornali.
Invece il connazionale è stato ucciso a casa sua in ore notturne quando erano presenti tra le mura domestiche soltanto tre persone e un bambino, lui, la moglie, la colf e il figlio della coppia. I cani non hanno abbaiato. Erano vivi e vegeti al momento del fatto. Il giorno dopo li hanno trovati avvelenati. Il veleno è stato preso all’interno della casa.
Comunque sono stati arrestati subito due haitiani. La moglie del connazionale li ha identificati. Secondo la versione dei giornali erano collaboratori del Toneatto con i quali c’erano state presumibilmente delle controversie di lavoro.
Invece i due haitiani lavoravano in un cantiere nelle vicinanze e al momento in cui è stato perpetrato l’omicidio, uno era a casa sua e l’altro stava giocando domino.
Il connazionale è stato ricoverato in una clinica dove è anche deceduto.
L’accusa agli haitiani si è basata esclusivamente sulla testimonianza della vedova che ora invece è la principale sospettata dell’omicidio.
Di primo acchito sembrò al tempo alquanto strano che degli haitiani perpetrassero un omicidio con un’arma da fuoco. Si sa che non è facile averne una nemmeno per i dominicani figuriamoci per gli haitiani che comunque per uccidere si servono degli efficacissimi machete che bastano e avanzano a tale scopo.
I due giovani haitiani sono stati arrestati e sono rimasti in carcere fino a un paio di giorni fa, oltre due anni, pur essendo evidente la loro innocenza. E questo viene riconosciuto a quanto pare da tutti, iniziando dai magistrati, dalla polizia e dalla gente in generale.
Ora il tribunale di Samaná li ha messi in libertà per mancanza di prove. La libertà dei due haitiani è anche merito dell’intervento a loro favore della comunità haitiana di Las Terrenas rappresentata da Billy Braun che in diverse occasioni ha dichiarato davanti al pubblico ministero che i due imputati erano stati arrestati ingiustamente.
La vedova, la signora Rosiris Santana Capellan, è partita subito dopo insieme al figlio per l’Italia.
È chiaro che le indagini sull’omicidio di Severino Toneatto dovrebbero ripartire proprio da lei, su cui attualmente gravano sospetti ampiamente giustificati di essere l’omicida o complice dell’omicida del connazionale.

Associazioni e fondazioni che si dedicano agli animali in apparenza non a fini di lucro, spesso non affidabili



Nessun testo alternativo automatico disponibile.


Associazioni e fondazioni che si dedicano agli animali nella Repubblica Dominicana
Raccolgono animali per la strada, propongono la loro adozione, li sterilizzano, li vaccinano, eliminano i loro parassiti ecc.
Di solito queste associazioni e fondazioni sono gestite da stranieri, il più delle volte di lingua tedesca.
Sono associazioni senza fini di lucro. Le loro prestazioni sono gratuite almeno in apparenza perché nei loro siti e nei loro account di Facebook non fanno mai a meno di appellarsi alla generosità dei lettori con richieste di donazioni.
E si presume che queste non siano insignificanti visto il proliferare dell’attività, in particolare nei poli turistici dell’est e del nord-est, nord-ovest.
Non sempre però queste associazioni sono affidabili. Se ne è avveduto di recente un nostro connazionale della provincia di Puerto Plata che ha aderito alla campagna di sterilizzazione e vaccinazione di una di queste fondazioni affidando due dei suoi cani. Purtroppo per suo grande dispiacere tutti e due gli animali sono morti durante l’intervento di sterilizzazione.
Si tratta della Fondazione Tasso, che opera nella provincia di Puerto Plata e nella provincia Duarte (San Francisco).
Una fondazione tedesca senza fini di lucro. Si finanzia con le donazioni.
Intanto il nostro connazionale Alessandro Franchetti piange la morte dei suoi due cani. Un’esperienza dolorosa che non si augura a nessuno.
Ha tentato di adire le vie legali, ma ha desistito subito. Queste comportano spese e non producono risultati.
La Fondazione Tasso è diretta da una signora di nome Miriam che è coniugata con un cittadino tedesco.
L’importante è che qualcuno scriva qualcosa di toccante sugli animali. In Germania ci sarà sempre chi si commuove e le donazioni arriveranno e questo pare essere un business interessante. Buono a sapersi!


Il Palazzo Nazionale apre le sue porte: un’occasione per vedere da vicino l’opera dell’ingegnere italiano Guido D’Alessandro

I giardini e le gradinate del Palazzo Nazionale saranno aperti al pubblico dal 30 novembre al 7 gennaio. I visitatori potranno così ammirare la decorazione natalizia approntata nell’imminenza delle festività.

Ci sarà anche musica dal vivo e un team di fotografi sarà disponibile per immortalare il momento con pubblicazioni sulle pagine della Presidenza e del Ministero Amministrativo.

Il ministro della Presidenza José Ramón Peralta ha sostenuto che: “Il governo ritiene che questo palazzo sia la casa del popolo dominicano e niente ci farebbe maggiore piacere che trascorrere queste feste natalizie insieme a tutti coloro che ci faranno visita”.

Le porte del palazzo saranno aperte ogni giorno dalle 18:30 alle 21:00. Si accederà attraverso la porta frontale, nella via Jose Garcia.

Nel calendario delle visite sono esclusi i giorni 24, 25 e 31 dicembre e il 1 gennaio.
Il Palazzo Nazionale sede del governo dominicano rappresenta il simbolo della sovranità dominicana. È stato inaugurato il 16 agosto 1947. Viene considerato un’opera d’arte e porta la firma di un italiano l’ing. Guido D’Alessandro.

Guido D’Alessandro: nato a Bivino, in provincia di Foggia, nel 1895 arrivò nel paese nel 1927. Il cognome della madre: Lombardi. Era ingegnere meccanico e industriale. Aveva fatto la carriera militare in Italia e giunto nella Repubblica Dominicana fu incorporato nell’esercito nazionale come capitano della compagnia di “Zapadores” con la quale si assunse l’incarico di eseguire un programma di edificazioni militari. Raggiunse il rango di generale dell’esercito dominicano.

Il deputato Eugenio Sangregorio eletto nella circoscrizione Estero si emoziona al suo primo discorso in parlamento


Image result for Eugenio sangregorio

“Scandalo” alla Camera: un deputato fa scena muta, balbetta, e non riesce a leggere il suo discorso. Niente paura, hanno detto in tanti, semplicemente abbiamo un altro Razzi.
L’on. Eugenio Sangregorio, nato a Belvedere Marittimo il 2 marzo 1939, emigrato in Argentina all’età di 17 anni.
Della vicenda si sono interessati tutti i media italiani, i più erano sdegnati perché il compenso di un deputato si aggira sui 12.000 euro e sono soldi che un onorevole che non riesce nemmeno a leggere un discorso non li merita di certo.
Sangregorio è stato eletto nella circoscrizione America Del Sud con 36.000 voti. Pochi onorevoli possono vantare un sostegno così consistente. “Un altro ignorante, non c’è di che stupirsi, proviene dalla circoscrizione Estero”, più di qualcuno si è espresso in questo modo su Sangregorio.
L’onorevole si è giustificato dicendo che era il primo discorso che faceva nel Parlamento e che si è emozionato, come politico aveva parlato migliaia di volte in pubblico, ma questa volta era diverso. Stava rappresentando come deputato la sua nazione, la sua patria.
In un’intervista recente della Zanzara si è capito che Sangregorio parla benissimo l’italiano, molto meglio di Razzi se lo prendiamo come termine di paragone e poi non si atteggia a pagliaccio, parla di patria e non dei c…zzi suoi. E già lì tra i due politici si osservano grandi differenze.
Sicuramente è vero che si è emozionato. Può anche darsi che gli si sia appannata la vista o che tutto a un tratto non fosse più capace di leggere senza occhiali ai suoi quasi 80 anni suonati.
In quella stessa intervista è emerso che Sangregorio è titolare di una grande impresa argentina di costruzioni che possiede anche un aereo privato dal modico, secondo lui, prezzo di circa un milione di dollari.
Per quel che riguarda il suo compenso, non sa quanto guadagna e non gli interessa più di tanto, sa solo che ogni mese spende oltre 15.000 euro con pranzi e cene con amici e colleghi nella capitale della sua patria.
Nella sua impresa è obbligatorio per statuto che il 20% del personale sia italiano.
Come si giustifica allora questa emozione così imbarazzante?
Il destino è stato generosissimo con lui, a Belvedere Marittimo zappava la terra e ora ormai vecchio ha l’onore di rappresentare la sua nazione in parlamento. Un'ottima giustificazione. Speriamo che la prossima volta l'onorevole emigrante si presenti in parlamento con gli occhiali...

Avvelenamenti di cani, randagi e non, diventano sempre più frequenti


Gli animali non fanno quasi mai notizia. Anche per loro c’è però una cronaca nera. Recentemente alcuni connazionali soprattutto di Las Terrenas si sono lamentati dell’avvelenamento frequente di cani.
A inizio agosto una commissione di stranieri volontari membri di una fondazione per la protezione degli animali si sono presentati negli uffici del pubblico ministero della cittadina balneare per denunciare gli avvelenamenti di diversi cani in quella località.
Inoltre gli stranieri hanno chiesto alle autorità di seguire con attenzione questi fatti perché oltre agli animali anche dei bambini potrebbero ingerire i cibi avvelenati.
Gli stranieri di Las Terrenas rispettano moltissimo gli animali randagi e cercano di proteggerli adottandoli talvolta e alimentandoli. Hanno chiesto alle autorità sanzioni esemplari nei confronti dei responsabili.
La stessa commissione di stranieri si è ripresentata presso il PM nel mese di ottobre per inoltrare una nuova denuncia. La prima a quanto pare non ha sortito alcun effetto e gli avvelenamenti persistevano.
Hanno inoltre chiesto alle autorità comunali di costruire un rifugio per alloggiare questi animali in modo da evitare il numero elevato di cani randagi sulle strade.
L’avvelenamento dei cani ha fatto notizie anche a Montecristi dopo una strage di questi animali e anche di altri animali, soprattutto gatti e faraone, che avevano mangiato i cibi avvelenati. La gente ha manifestato preoccupazione davanti alla possibilità che anche i bambini possano essere vittime di questi avvelenamenti.
Anche a Las Galeras una connazionale ha denunciato la morte di tre dei suoi cani che non erano certo randagi a seguito di avvelenamenti. Al riguardo sostiene: “Ho sofferto molto per l’avvelenamento di tre dei miei cani da parte dei vicini che ho la sfortuna di avere. I tre che mi sono rimasti ora non li lascio mai soli di giorno e li tengo controllati in casa di notte”.

Caso SuperTucano: il colonnello Piccini resta in carcere


L'immagine può contenere: 1 persona, in piedi
Caso aerei SuperTucano: l’implicato Carlos Piccini, colonnello dell’aeronautica, resta in carcere.
In tutto, nel 2010 durante la presidenza di Leonel Fernández sono stati acquistati otto aerei Super Tucano. Si diceva che si sarebbero resi molto utili per la difesa dello spazio aereo dominicano soprattutto per intercettare ogni tentativo di importazione di droga dal Sudamerica. A questo scopo però non sono sicuramente serviti, perché il narcotraffico è un'attività fiorente, una delle poche che va sempre bene. Non subisce contraccolpi.
E poi quando mai lo stato compra qualcosa perché serve? Si compra perché si spende e allora dicevano i vecchi contadini che chi va al mulino si infarina. Prezzo totale dell'acquisto 92 milioni di dollari. Poi chiaramente ci sono le tangenti. L’oriundo Piccini avrebbe incassato 3.4 milioni di dollari e non finisce lì, perché, essendo la tangente d'uso pari al 10% ce ne sono altri 6 milioni di dollari che sono finiti da qualche altra parte.
Non è nemmeno una novità che sia stato incarcerato un oriundo. Anche nel caso Odebrecht è sotto processo un avvocato di origine genovese, Conrado Pittaluga.
Carlos Piccini implicato nello scandalo Super Tucanos ovvero scherzosamente visto il suo curriculum di tutto riguardo, Colonnello "Sola". Dieci anni prima del caso Tucano il Piccini ne ha combinate infatti di cotte e di crude.
Nel 1999 aveva accumulato un grande numero di querele per truffa. Tant'è che lo avevano espulso dalla Forza Aerea Dominicana con diritto alla pensione. Almeno 25 persone tra cittadini e proprietari di negozi lo avevano denunciato, pagamenti con assegni scoperti e appropriazione indebita. L'ammontare totale delle truffe a quel tempo è stato calcolato in 6 milioni di pesos. Il colonnello "Sola" prendeva denaro in prestito, offrendo interessi elevati per finanziare una sua impresa che si dedicava alle riparazioni di aerei e all'acquisto di pezzi di ricambio per elicotteri di sua proprietà, così sosteneva lui, localizzati a Miami, Florida.
Dalle indagini effettuate risultò che questa impresa non era mai esistita e che i soldi erano serviti per coprire i debiti che l'ufficiale aveva contratto. Aveva uno stipendio di 13.000 pesos al mese e debiti per 6 milioni. Ma giurava che li avrebbe rimborsati tutti. L'emissione di assegni scoperti è molto frequente nella storia della sua vita.
In definitiva sono tante le vicende che dimostrano inequivocabilmente un suo scarso attaccamento all'onestà. Comunque nonostante questo, dieci anni dopo rientrava nei ranghi della Forza Aerea e diventava l'uomo di fiducia del ministro della difesa a nome del quale ha condotto le trattative con la ditta brasiliana Embraer, venditrice dei Super Tucanos.
Non so da dove provenga la famiglia dell'oriundo. Si tratta di un uomo di colore, ma la sua faccia ha un qualcosa di italiano. In Italia i Piccini sono numerosi in Toscana.

Eliminato il visto per la Russia


L'immagine può contenere: 2 persone, persone che sorridono, persone in piedi
I dominicani non avranno più bisogno del visto per recarsi in Russia. Una buona notizia che si unisce ad altre positive da quando la Repubblica Dominicana è stata designata membro non permanente dell’ONU.

L’abolizione di questo visto viene anche accolta con soddisfazione dai tanti connazionali naturalizzati dominicani che vedono così che il loro nuovo passaporto diventa un po’ alla volta più importante.

Questi potranno anche optare di recarsi in Russia con il passaporto dominicano. Con quello italiano sarebbero costretti a chiedere il visto.

L’accordo è stato sottoscritto presso il ministero degli esteri della Federazione Russa e riguarda i soggiorni brevi.

Tempo massimo 60 giorni ogni 6 mesi dal momento del primo ingresso.

Ora restiamo in attesa dell’abolizione del visto Schengen. L’anno scorso sono arrivati nella Repubblica Dominicana oltre 240.000 turisti russi. La Federazione Russa è al terzo posto nella classifica dei visitatori, posizione che condivide con la Germania.

Il 26 novembre si festeggia la giornata nazionale del Merengue


L'immagine può contenere: 2 persone, persone sul palco, persone che suonano strumenti musicali, persone in piedi e spazio all'aperto
Oggi si festeggia la giornata nazionale del Merengue, la musica che maggiormente caratterizza la nazione dominicana. Un tipo di musica e di ballo che si originò nella Repubblica Dominica e che è diventato popolare in America Latina e in diverse importanti città degli Stati Uniti dove vivono numerose comunità ispane.
L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) ha dichiarato il merengue Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
La decisione è stata presa dato che il merengue dominicano “svolge un ruolo attivo in numerosi ambiti della vita quotidiana della popolazione: l’educazione, le riunioni sociali e amichevoli, gli avvenimenti festivi e anche le campagne politiche”.
Il Merengue nasce nel 1840 circa nella regione Cibao. All’origine il suo nome che persiste ancora insieme a quello di “Merengue tipico”, fu Perico Ripiao. Si dice che così si chiamava un bordello dove si suonava la musica al tempo.
Si affermò velocemente nella regione nord nonostante venisse osteggiato dai ceti sociali più alti per gli espliciti e frequenti riferimenti sessuali e verso la fine dell’800 si definì per stile e strumenti: la guira, di tradizione taina, la fisarmonica, portata dai tedeschi, e la tambora di tradizione africana. Rappresenta con gli strumenti quindi le tre componenti etniche che conformano il dominicano tipico: la taina, la europea e la africana.
Successivamente il dittatore Trujillo negli anni ’30 del ‘900 lo diffuse in tutto il territorio facendolo diventare la musica nazionale e favorendo la sua evoluzione verso il merengue da salone con strumenti cambiati ma stesso ritmo. Questo è il tipo di merengue noto a livello internazionale. Attualmente sta prendendo piede il merengue urbano.

Precipita un elicottero a La Romana con cinque persone a bordo


L’elicottero sarebbe precipitato per mancanza di combustibile. Questo è l’esito delle indagini sinora effettuate. La partenza inoltre alle 17:48, mancando pochi minuti al tramonto viola i regolamenti. Il combustibile contenuto nel serbatoio era sufficiente per un volo di un’ora e venti minuti. L’aeronave è partita da Rio San Juan, provincia Trinidad Sanchez (Nagua) alle 17:48. Esattamente un’ora e venti minuti è stata la durata prevista del viaggio da parte del pilota per arrivare a La Romana.
La mancanza del combustibile si evincerebbe anche dal fatto che l’elicottero non si è incendiato e che il pilota in nessun momento ha dichiarato una situazione di emergenza ai controllori di volo.
Il pilota non avrebbe dovuto intraprendere il volo pochi minuti prima del tramonto avvenuto alle 18:01.
Una volta calato il sole, gli elicotteri non devono volare. Così lo stabilisce il regolamento. I piloti inoltre ricevono tutte le informazioni sulle condizioni meteorologiche e sull’ora esatta del tramonto.
Il pilota in quello stesso giorno aveva già fatto altri quattro voli verso diverse località del paese.
È partito alle 14:10 dall’aeroporto Joaquin Balaguer di Santo Domingo Norte con destinazione Casa de Campo, La Romana. Da lì ha volato alle 14:55 con i turisti verso Rio San Juan, da dove è partito alle 16:02 con destinazione l’aeroporto Arroyo Barril di Samaná. Alle 16:40 è tornato a prendere i turisti. Da Rio San Juan è partito alle 17:48 quando rimanevano solo 13 minuti di luce solare.
L’aeronave era in perfette condizioni ed era tra le più moderne operanti nella Repubblica Dominicana. Era di fabbricazione francese e di matricola statunitense.
Esperti di investigazioni di incidenti aerei arriveranno nella Repubblica Dominicana nelle prossime ore per affiancare le autorità dominicane nelle indagini.
Per determinare le cause reali dell’incidente è stata designata una commissione mista di tecnici sotto la direzione del colonnello pilota Emmanuel Souffront Tamayo, presidente della Commissione di Investigazione di Incidenti Aerei della Junta de Aviación Civil (JAC).

Banreservas e commissione di 7 euro di banca terza sulle pensioni bonificate da Citibank


Nessun testo alternativo automatico disponibile.
Recentemente nei gruppi di Facebook si è dibattuto su un addebito di 7 euro effettuato da Banreservas sulle pensioni del mese precedente. Si tratta di una novità e i connazionali pensionati aventi rapporti bancari con questa banca volevano conoscerne le ragioni.
La Citibank ha confermato di aver inviato al Banreservas l’importo esatto della pensione senza alcun addebito. Questi sarebbero comunque esclusi in quanto l’INPS paga il servizio di trasferimento e quindi nulla deve essere addebitato da Citibank.
La novità dell’inserimento di un intermediario nell’invio del denaro da Citibank a Banreservas ha destato pertanto delle perplessità. Qualcuno ha espresso il dubbio che nonostante tutto Citibank potesse trarre profitto attraverso l’interposizione di un intermediario nel trasferimento a Banreservas.
Invece altri pensionati aventi rapporti con il BPD hanno sostenuto di ricevere la pensione decurtata di 19 euro, di cui 7 a titolo di commissione alla BPD e 12 a una banca intermediaria.
Esiste quindi una banca intermediaria tra la Citibank e la banca destinataria. Perché?
Teniamo presente che le operazioni di accredito estere su conto bancario dominicano devono essere gestite attraverso banche corrispondenti. Queste sono stabilite per ogni banca e non sono necessariamente le stesse per tutte le banche destinatarie per cui il BPD ha sicuramente banche corrispondenti diverse da Banreservas. Queste banche variano secondo la valuta estera dell’operazione. Per il dollaro tra le banche corrispondenti c’è la Citibank sia per Banreservas che per il BPD.
Per gli euro ci sono altre banche, per esempio secondo quanto accertato da Eugenio Neri, esperto in pensioni del MAIE, che si è recato di persona alla BPD, la Commerzbank incassa i 12 euro a titolo di commissione nel trasferimento delle pensioni al BPD.
La Citibank è corrispondente per le operazioni in dollari ma non per quelle in euro e quindi deve avvalersi di una banca che sia corrispondente con il BPD. Ci sarebbe anche la Citibank Frankfurt che opera in euro, ma questa non è corrispondente del BPD per questo tipo di valuta. La Citibank è corrispondente con le banche dominicane solo limitatamente al dollaro
Il Banreservas ha addebitato sempre soltanto 5 pesos e ora invece ne addebita 12 e sostiene che 7 di questi 12 finiscono come commissioni nelle casse di una banca intermediaria. Perché prima no e ora sì?
Evidentemente la Citibank si avvaleva direttamente della sua filiale tedesca per il trasferimento delle pensioni. Non essendo però questa una corrispondente di Banreservas la procedura era irregolare ed è stata corretta rivolgendosi a una banca diversa, che figura tra i corrispondenti di Banreservas e che incassa la commissione di 7 euro, quindi meno di quanto addebitato da Commerzbank.
Citibank non c’entra pertanto con questo addebito che invece è dovuto ai sistemi di trasferimento monetario legati alla divisa estera di riferimento, in questo caso, l’euro.

Il Black Friday nella Repubblica Dominicana


L'immagine può contenere: una o più persone e folla
l Black Friday è il giorno dei grandi sconti. Un venerdì particolare che è diventato negli Stati Uniti uno dei principali eventi annuali per il commercio al dettaglio e che ha preso piede a livello mondiale.
Non è un venerdì qualunque, è il quarto del mese di novembre, quello successivo al giovedì in cui si festeggia l’importante festività nazionale americana del Thank Giving Day, o Giorno del Ringraziamento o banalmente “Giorno del Tacchino”.
Nel 2017 vi hanno partecipato in Italia tutte le più grandi catene quali Zara, Mediaworld, Euronics, Unieuro, H&M e molte altre.
L’evento riguarda il commercio al dettaglio in generale e anche, o meglio soprattutto, quello Online.
Il venerdì nero è anche il giorno in cui i dominicani approfittano le offerte dei negozi locali e internazionali via internet.
L’anno scorso c’è stata una grande ressa dappertutto nella capitale dominicana alla ricerca dei migliori prezzi. Gli sconti praticati localmente sono stati comunque inferiori a quelli attesi.
Quest’anno si prevede un incremento notevole dell’attività commerciale e il Ministero della Difesa ha avviato l’operazione “Strade Sicure” con la partecipazione di militari in appoggio alla Polizia Nazionale. Questi saranno presenti nelle diverse arterie commerciali a livello nazionale, nei pedaggi di ingresso al Gran Santo Domingo e nei posti di blocco. L’operazione è iniziata ieri e si concluderà domani.
Intanto Pro-Consumidor già da due mesi sta controllando l’andamento dei prezzi dei negozi al dettaglio.
È ormai una consuetudine consolidata aumentare i prezzi giorni prima dell’evento per poi sfoggiare offerte generose. Al riguardo nei giorni scorsi l’organizzazione ha denunciato una catena di elettrodomestici che ha incorso in questa mala pratica. Non è stato rivelato il nome del negozio, si sa solo che si trova a Santo Domingo Este e che nei suoi confronti sono previste delle sanzioni.
Pro-Consumidor ha anche sviluppato un’applicazione allo scopo di fornire sostegno ai consumatori nel Black Friday. Attraverso questa app i cittadini potranno contattare l’organizzazione da tutto il territorio nazionale.
“Procoap, così si chiama l’applicazione consente ai cittadini di fare reclami attraverso un pulsante per le emergenze che avvia chiamate gratuite.

Le rappresentanze diplomatiche di Haiti appoggiano il dialogo tra il governo e i manifestanti


L'immagine può contenere: 1 persona
La comunità internazionale di Haiti ha appoggiato l’impegno del governo haitiano di continuare con il dialogo con i settori sociali e politici del paese per uscire dall’attuale crisi e soddisfare le aspettative della popolazione.

Il Core Group, integrato dalla rappresentante delle Nazioni Unite, dagli ambasciatori di Germania, Brasile, Canada, Spagna, Stati Uniti, Francia e Unione Europea e dal rappresentante dell’Organizzazione degli Stati Americani (OEA) ha dichiarato che gli atti di violenza con l’intenzione di provocare la dimissione delle autorità legittime non rientrano nel processo democratico. Ha inoltre condannato energicamente la violenza sulle strade in occasione delle manifestazioni di protesta dei giorni recenti con perdite di vite umane che secondo le autorità nazionali ammontano a 9.

Ieri, il presidente Jovenel Moise ha reiterato la sua disponibilità al dialogo e ha chiesto all’opposizione di attendere le elezioni per assumere il potere, una chiara allusione alla campagna antigovernativa scatenata da diversi settori che incita la popolazione alla violenza e a rimanere sulle strade.

Una situazione quella attuale in corso ad Haiti che ricorda i fatti che hanno portato alla destituzione del presidente ucraino Viktor Ianukovich nel 2014 in seguito a manifestazioni di protesta della popolazione sulle strade.

In quest’ultimo caso sono state appurate ingerenze delle ONG finanziate in particolare da George Soros, il famoso “filantropo” ungherese e americano.

Non andrebbe molto diversamente nella Repubblica Dominicana se il governo attraverso un servizio di intelligenza molto capillare e l’adozione di efficaci misure dietro le quinte non avesse saldamente in mano il controllo della situazione. Una riprova di ciò ce l’avremo martedì prossimo 27 novembre, data di convocazione dello sciopero generale.

Accumulazione di rifiuti a Boca Chica: il sindaco si giustifica



L’accumulazione costante di rifiuti solidi urbani a Boca Chica secondo il sindaco Radhamés Castro è dovuta alla carenza di attrezzature e di mezzi idonei. Quelli a disposizione sono obsoleti o guasti.
Sono giustificate quindi le lamentele dei cittadini residenti a Boca Chica e ad Andrés.
Nemmeno la società che ha preso l’appalto per il servizio di raccolta dei rifiuti ha a disposizione l’attrezzatura e i mezzi necessari.
Quest’ultima non possiede un numero di camion sufficiente per l’erogazione del servizio.
Le famiglie residenti, sia nel centro di Boca Chica che ad Andrés e i proprietari di negozi protestano costantemente per l’accumulo di spazzatura e l'insorgere di discariche abusive, il che mette a repentaglio la salute delle persone.
Il comune ha due camion guasti e ha optato per il noleggio di altri, ma questo non basta per risolvere il problema della raccolta.
Ciononostante il sindaco Castro ha dichiarato che spera che a dicembre Boca Chica sarà pulita e che i suoi cittadini non dovranno temere né malattie né l’accumularsi della spazzatura durante le festività natalizie.
Secondo il sindaco la situazione attuale è dovuta in parte anche alla mancanza di collaborazione della gente che deposita i rifiuti in luoghi pubblici, creando discariche e danneggiando non solo il comune ma anche l’ambiente.
Al riguardo Radhames Castro ha riferito che è stato sottoscritto un accordo tra la Federazione dei Comuni e la Procura Generale della Repubblica che prevede in questi casi l’applicazione di sanzioni penali nei confronti dei responsabili.

Il 22 novembre si festaggia la giornata del Larimar


L'immagine può contenere: gioielli
Oggi 22 novembre è la prima volta che si festeggia la giornata del Larimar: Día Nacional del Larimar. Così lo ha stabilito il Congresso Nazionale con la legge n. 17-18 a 102 anni dalla sua scoperta. È stato scelto il 22 novembre perché coincide con la data in cui nel 1916, il sacerdote Miguel Domingo Fuertes scoprì la pietra mentre si trovava a Barahona.
Nel 2011 è stata dichiarata “Pietra Nazionale” per cui la gemma è diventata patrimonio culturale della Repubblica Dominicana e simbolo della sua identità.
Il larimar esiste unicamente nella Repubblica Dominicana, ha un importante mercato negli Stati Uniti, in Europa e nei paesi asiatici con il valore aggiunto che non solo si esporta la pietra grezza, ma che si commercializzano verso l'estero anche i gioielli e le gemme come prodotto finito dei gioiellieri locali.
Il larimar è una varietà di pectolite ovvero una roccia composta in gran parte da pectolite, idrato acido di silicato di sodio e di calcio. Anche se la pectolite si trova in molti posti, non ha mai il colore blu unico del larimar. Questo colore blu, diverso dalle altre pectoliti, è il risultato della sostituzione del cobalto per il calcio. L'unica località dove il larimar, o pectolite blu compare sulla crosta terrestre è la provincia di Barahona nella regione del sud est della Repubblica Dominicana. La miniera di larimar si trova nel paese "Los Chupaderos" circa a 10 km di Barahona nei monti delle vicinanze.
Si valuta la qualità della pietra a seconda del colore. Quanto più la pietra è blu profondo più questa è preziosa. I gioielli di alta qualità utilizzano pietre tra il blu cielo e il blu profondo molte volte unendo queste due tonalità. Si conoscono anche colori verdi ma non si considerano pregiati a meno che il verde non sia intenso. Le colorazioni rosse di larimar indicano tracce di ferro. Le pectoliti sono fotosensibili ed è per questo che il larimar perde il suo colore azzurro nel corso degli anni.
Nei circoli metafisici si dice che questa pietra preziosa colorata abbia delle proprietà di guarigione come la maggioranza dei cristalli e pietre preziose. Ciononostante non c'è nessuna prova scientifica al riguardo.
Pietra femminile estremamente liscia diffonde calma ed equilibrio e facilita il parto. A livello psicologico apporterebbe serenità nel suo intorno e stimolerebbe la creatività

Linciaggio a Los Mina


Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Ancora linciaggi. A diversi lettori dispiace che si parli dei linciaggi che si verificano con regolarità nella Repubblica Dominicana e in America Latina in generale. Eppure si tratta di un aspetto da tenere sempre presente. Gli omicidi delle folle sono sempre reati che dovrebbero essere perseguiti come tali. Invece si chiude un occhio. Sicuramente non è un segno di civiltà. Spesso si vuole fare confronti con l’Italia su tutto. Ed è lecito farlo. Cronaca nera è cronaca nera dappertutto. Sul tema dei linciaggi non è così. C’è chi è convinto che in fondo i delinquenti non meritano grande considerazione e che la gente è esasperata. Persone tranquille, gente apparentemente affabile, impegnate a giocare domino negli angoli delle strade, a un certo punto diventano delle belve spietate e assetate di sangue. Esasperazione o c’è dell’altro? Questi reati non vengono di fatto perseguiti il che contribuisce a renderli consuetudinari.
Attenzione che basta poco per far scattare la scintilla della caccia spietata. E più di qualche volta i malcapitati sono innocenti.
L’ultimo linciaggio ha avuto luogo nella mattinata di ieri nel quartiere Los Mina di Santo Domingo Este. Dopo aver commesso una rapina due uomini sono fuggiti, ma gli abitanti nell’area hanno iniziato a sparare e a lanciare pietre. Uno dei delinquenti è morto e l’altro è rimasto ferito al bacino con un colpo d’arma da fuoco e risulta ricoverato con prognosi riservata.

Turista austriaca travolta da un natante riporta gravi ferite



Vacanze a ritmo di salsa per una turista austriaca finiscono in tragedia. La donna ha subito serie lesioni con 6 costole rotte e ferite profonde ad una coscia. Il tutto a seguito di un urto con un’imbarcazione adibita al trasporto di turisti. A quanto ammontano i morti negli ultimi tre anni a seguito di incidenti causati da natanti di questo tipo? A quanto ammontano i lesionati per questi incidenti? Quali sono le spiagge dove questi fatti si verificano con maggiore frequenza? Questo tema verrà affrontato lunedì prossimo alle ore 21 da El Informe di Alicia Ortega nel canale televisivo Color Vision.
Un cittadino russo il 13 febbraio scorso è stato investito da un’imbarcazione “banana” nella spiaggia di Boca Chica ed è deceduto a seguito delle ferite riportate. Trascorreva le sue vacanze insieme alla sua fidanzata. Un incidente di cui non si è parlato sui media. Si deve supporre che questo tipo di incidenti sia più frequente di quello che si pensa. Di fatto nel mese di dicembre scorso, il figlio del presidente del Comites Paolo Dussich è stato investito di striscio da un natante e il peggio è stato evitato grazie all’intervento di un suo fratello. Comunque a distanza di mesi il ragazzo continuava a frequentare il medico per la cura delle lesioni riportate.
Sicuramente Boca Chica è al primo posto in assoluto per questo tipo di incidenti.
Gli imprenditori turistici della città balneare denunciano inoltre l’organizzazione di corse acquatiche in prossimità della spiaggia. I partecipanti di queste competizioni illegali penetrano senza controllo nell'area destinata esclusivamente alle persone. Si tratta di motonavi che si spostano pericolosamente tra i bagnanti, mettendo in serio pericolo le loro vite.
Ogni tanto si sente dire che a Boca Chica si prenderanno misure per porre fine a questa situazione, comunque di concreto non è stato ancora fatto niente.

Gli imprenditori non vogliono il muro lungo la frontiera haitiana


L'immagine può contenere: 1 persona, barba
L’imprenditore italo-dominicano Juan Bautista Vicini ha partecipato di recente a un incontro con altri imprenditori in cui si è dibattuto il problema relativo alla frontiera haitiana tenendo conto dei recenti avvenimenti e della proposta partita da più settori sociali e politici di costruire un muro lungo la linea di frontiera. Secondo l’oriundo ligure la costruzione del menzionato muro non risolverebbe il problema dell’immigrazione illegale di haitiani. Si dovrebbero fare degli investimenti nell’area di frontiera e creare opportunità di lavoro per dominicani e haitiani.
In tale incontro si è affermato che esiste la possibilità di generare tra i 300 mila e i 400 mila posti di lavoro a breve termine con investimenti strategici nell’industria tessile. Il tutto nell’area tra Cabo Haitiano e Bonao.
Gli industriali si sono fatti avanti subito di fronte alle richieste di costruzione di un muro lungo la frontiera.
In realtà che sia possibile creare quasi mezzo milione di posti di lavoro tra i due paesi è una novità interessante. Ciò che non è invece assolutamente una novità è che le correnti globalizzatrici vogliono la fusione dei due paesi che si condividono l’isola.
Evidentemente il settore imprenditoriale locale non gradisce la costruzione del muro. E allora meglio creare i posti di lavoro… 400 mila in tempi brevi vanno benissimo. Chissà poi se ci riescono. Intanto gli animi si raffreddano.
Insomma, questo muro non s’ha da fare!

Per 10 pesos si può anche morire...


L'immagine può contenere: 1 persona

A Navarrete, provincia Santiago, un uomo ha ucciso un altro per una discussione di 10 pesos. Sembra un articolo di cronaca nera pura che più di qualcuno vedrà di mal occhio perché cose del genere capitano anche in Italia. Eppure si tratta di una vicenda molto istruttiva per noi stranieri nella Repubblica Dominicana. L’aspetto fisico che ci qualifica come “gringos” senza possibilità di dubbio agli occhi dei locali, fa sì che spesso qualcuno ci chieda 10 pesos o 20 pesos, “gringo dame algo”, “tengo un problema, regalame 10 pesos”. Dopo 23 anni di residenza nel paese, non esco mai di casa senza un certo quantitativo di monetine per soddisfare queste richieste. Il non averle o averle e non darle può essere pericoloso, perché secondo i balordi, ce ne sono anche in Italia per carità, ma io mi riferisco a quelli “nostrani” in loco, i “gringos” hanno sempre soldi in tasca e quindi più di qualcuno di loro può reagire in modo inatteso e possono sorgere problemi in caso di rifiuto. Di solito sarebbe bene evitare atteggiamenti rigidi in tutte le situazioni. Non prendere posizioni di principio, pensare sempre al costo di una soluzione amichevole. Questa regola vale con il vicino di casa che magari dà fastidio, con chi ti pulisce il vetro agli incroci, con chi ti chiede soldi perché secondo lui ti ha custodito la macchina, con chi ti chiede 10 o 20 pesos, ecc.
In questo caso accaduto a Navarrete, era nata una discussione a seguito della richiesta da parte dell’omicida alla vittima di 10 pesos. Per il rifiuto di quest’ultima e dopo la discussione si è arrivati alle mani. L’omicida era in possesso di un pugnale stiletto con una lama della lunghezza di 20 cm. Una sola stoccata è bastata per togliere la vita al giovane trentenne reo di non aver voluto dare 10 pesos al balordo di turno.

Gli americani "esportano" nella Repubblica Domincana un capo della rete di narcotraffico


L'immagine può contenere: 1 persona, selfie e primo piano
Augusto “Willie” Falcon, cubano statunitense, uno dei capi della rete di narcotraffico in auge negli anni ‘80 e inizi ’90, i cui integranti erano noti come i “cowboy” della cocaina. Ha finito di scontare la sua condanna di 20 anni di reclusione ed è stato “deportato” nella Repubblica Dominicana. Gli americani deportano i naturalizzati una volta in libertà. Questo è risaputo. Il Falcon ha chiesto di non essere inviato a Cuba perché temeva per la sua vita. E allora sono stati presi accordi con la Repubblica Dominicana ed eccolo qui fra noi. Benvenuto? Non tanto!
Nel 1991 fu accusato del contrabbando di almeno 75 tonnellate di cocaina dalla Colombia verso gli Stati Uniti. Venne assolto in prima istanza perché riuscì a corrompere i membri della giuria. Nel processo di appello è stato condannato a 20 anni di reclusione che ha finito di scontare nel mese di giugno del corrente anno.
Gli americani non lo vogliono, anche se è un cittadino americano. E già… potrebbe riprendere l’attività criminale! A Cuba non ci vuole andare. Teme per la sua vita. Del resto nel suo paese di origine ha poche probabilità di riprendere il lucrativo business direttamente o indirettamente, sfruttando la sua rete di conoscenze e l’esperienza acquisita. E allora cosa rimane? La Repubblica Dominicana ovvio!

Secondo le statistiche gli omicidi si sono ridotti quest'anno del 15% rispetto all'anno scorso


Nessun testo alternativo automatico disponibile.
Nei primi nove mesi dell’anno nella Repubblica Dominicana si sono registrati 801 omicidi, con una riduzione del 15% rispetto allo stesso periodo del 2017 (946). Nel 48% dei casi si è fatto uso di armi da fuoco, nel 37%, di armi bianche, nel 9%, di oggetti contundenti e nel 6% si è fatto ricorso ad altre modalità.
Il sesso maschile occupa il primissimo posto essendo la vittima nell’86% degli omicidi. Per fasce di età, la più colpita con 276 casi è quella che va dai 15 ai 29 anni. Dai 30 ai 44 anni ci sono stati 249 casi. Tra i 45 e i 59 anni, 128 casi e soltanto 60 dai 60 anni ai 74. Le vittime al di sotto dei 14 anni sono state 18 e al di sopra dei 75 anni, 9. Ci sono stati inoltre 61 casi in cui non è stata individuata l’età delle vittime.
La maggioranza degli omicidi, 587, sono stati commessi sulle strade, altri 117 all’interno di abitazioni, 48 in locali commerciali, 23 in campagna, 6 in carcere, tre in alberghi e 17 in luoghi ignoti.
Le morti per annegamento sono state 250, di cui il 39% non aveva raggiunto il 19esimo anno di età-
Ci sono state inoltre 123 vittime mortali per folgorazione elettrica, nel 79 % dei casi si è trattato di persone che sono venute a contatto diretto con la rete elettrica.
Nello stesso periodo 1.200 persone sono morte in incidenti stradali, 950 sul colpo

Il lustrascarpe


L'italiano medio ci mette molti anni come ci ho messo io per capire che l’attività di lustrascarpe nella Repubblica Dominicana non è considerata per niente denigrante e che anzi rappresenta il primo approccio dei bambini al mondo del lavoro. I genitori della classe media dotano i loro figli di quanto necessario perché il sabato e la domenicana questi si diano da fare come lustrascarpe per guadagnarsi qualche peso.
Il professor Juan Bosch, già presidente della repubblica e fondatore del PLD, da bambino ha fatto il lustrascarpe e lo si ricorda in pitture e statue esercendo questa professione che secondo l’ottica dei dominicani non è per niente denigrante.
Sul discorso lustrascarpe ci sono dei risvolti molto interessanti che restano per lo più nascosti agli stranieri. Questi vedono un lustrascarpe e pensano a uno stato di bisogno e di miseria che costringe questo bambino a fare un lavoro umiliante. Invece c’è da dire che il dominicano ci tiene ad avere le sue scarpe lucide e ad averne tante di scarpe. Ricordo un mio vicino di casa che periodicamente chiamava un lustrascarpe per lucidare le oltre10 paia che possedeva. A parte questo caso estremo, il rapporto fra uomo comune è il lustrascarpe è molto stretto. Il dominicano medio è generoso e quando si rivolge a un lustrascarpe lo fa ricordando quando anche lui usciva da casa con gli attrezzi per guadagnarsi qualche peso con quella attività. La mancia al ragazzo non manca mai oltre ai 25 pesos della tariffa media.
Image result for limpiabotas dominicana
Alla fine della giornata questi bambini scambiano gli spiccioli per banconote da 500 e da mille e tornano a casa felici e contenti.
Ricordo un cugino dei miei figli che aveva fame, la madre non c’era e la zia non aveva soldi. Bisognava aspettare l’arrivo della madre. Niente affatto, il bambino ha detto alla zia di non preoccuparsi che i soldi se li sarebbe procurati subito ed è uscito con i suoi arnesi da lustrascarpe.
Dopo meno di un’ora il pranzo era pronto!
Non sorprende che ci siano personaggi importanti che da piccoli abbiano fatto i lustrascarpe. Paese che vai usanze che trovi.
Non puoi giudicare le cose che vedi secondo l’ottica del paese dal quale arrivi, devi capire la mentalità del posto dove ti trovi.