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mercoledì 31 ottobre 2018

Il via Crucis del connazionale Wagner Vulso continua. Una situazione che rasenta l’inverosimile



Ieri si è tenuta la quarta udienza del processo di appello di Wagner Vulso. Nemmeno questa volta si è presentato l’avvocato difensore del connazionale. C’era invece il legale assunto dalla Fondazione di Solidarietà Italiana che esordisce così ufficialmente nella sua attività di assistenza ai connazionali. Si sono presentati nella corte di appello di San Pedro de Macoris il presidente e il segretario del Comites nelle persone del Cav. Paolo Dussich e del lic. Flavio Bellinato. Entrambi sono anche soci fondatori della menzionata fondazione.
In questa vicenda le sorprese sono all’ordine del giorno. Finalmente si sarebbe potuto dar corso all’udienza dopo tanti rinvii, invece è intervenuto il legale della parte civile per la prima volta nel processo di appello chiedendo un rinvio per convocare un fratello della vittima che non si era presentato. Certamente lo scopo di questa richiesta è semplicemente dilatorio, una strategia che la parte civile ha seguito nel corso di tutto il processo di primo grado. Ricordiamo che era stato fissato un termine di coercizione di tre mesi che ha superato a conti fatti i tre anni che non vanno detratti dai dieci anni di pena inflitti.
L’avvocatessa della Fondazione è intervenuta per ricordare che il legale dei familiari della vittima é il rappresentante di tutte e cinque queste persone e che quindi non si spiega perché si possa ritenere giustificata per mancanza di convocazione attraverso ufficiale giudiziario l'assenza di uno dei fratelli.
Il giudice ha deciso per il rinvio.
Una situazione paradossale se si tiene presente che la vittima era un fantasma anagrafico con un nome altisonante Luis Alberto Cordero Cerda con tanto di doppio cognome di fatto non verificabile in assenza di un certificato di nascita. Eppure ha una parte civile con un legale che rappresenta cinque familiari. Ne è mancato uno e quindi si è proceduto al rinvio.
Come faccia ad avere dei familiari un fantasma anagrafico non è facile da arguire. Di certo la mancanza di certificato di nascita non osta perché la legge faccia il suo corso cercando di punire l’eventuale assassino. Il riconoscimento di una parte civile invece sembra una forzatura inammissibile.
In ogni modo, la prossima udienza é stata fissata per il giorno 20 novembre e non ci dovrebbero essere ulteriori rinvii salvo qualche altro colpo di scena della parte civile.
Morale della favola: da vivo andava in giro di notte con una pistola nella cinghia e aveva già dei precedenti penali per furto, professione che esercitava evidentemente per vivere. Da morto ha acquisito una famiglia disposta a spendere soldi a palate pur di ritardare la sentenza del tribunale e far rimanere in carcere il più possibile l’accusato. La consanguineità anche se non documentata riesce sempre a imporsi?
Aneurisma dissecante di aorta e aorta sclerosi. Wagner è in fin di vita!
Il Vulso ha già pagato da oltre un mese la cauzione di RD$ 1.200.000. Il pubblico ministero non ha autorizzato la scarcerazione. Le udienze si rinviano e il Vulso è gravemente malato.
Forse che la parte civile vuole attendere ancora un po’ per vedere se l’accusato dell’omicidio del loro “congiunto” muore in carcere, vista la grave malattia di cui è affetto e che richiede cure urgenti?


Primo caso di malattia di Chagas nella Repubblica Dominicana



La malattia di Chagas è endemica in 21 paesi del continente americano. I malati sono dai 5 ai 12 milioni, distribuiti dal sud degli Stati Uniti alla Patagonia.
Si tratta di uno dei principali problemi sanitari dell’America Latina. Precede in tal senso la malaria e il dengue.
Si stima che ogni anno questa malattia provochi circa 10.000 decessi.
Si contrae a seguito della puntura di una cimice appartenente al tipo vinchuca. Nella fase iniziale, generalmente non sono presenti sintomi o questi si rivelano lievi, come febbre, ingrossamento dei linfonodi, mal di testa e gonfiore locale sul sito della puntura. Dopo 8-12 settimane, gli individui entrano nella fase cronica della malattia e nel 60%-70% dei casi non si presentano altri sintomi. Nel restante 30%-40% si sviluppano ulteriori sintomi in un periodo tra i 10 e i 30 anni dopo l'infezione iniziale, compreso l'allargamento dei ventricoli del cuore nel 20%-30% dei casi, portando ad insufficienza cardiaca. Nel 10% dei pazienti si può osservare anche un allargamento dell'esofago o del colon.
Le cimici o “chinches” nella Repubblica Dominicana sono molto diffuse e le loro punture sono frequenti. La malattia di Chagas però non esiste e ha fatto grande notizia il recente rilevamento di un caso riguardante una donna che ha contratto la malattia in Panama dove risiedeva da diversi anni.
Ecco i paesi dove la malattia è diffusa: Argentina, Belize, Bolivia, Brasil, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Guyana Francese, Guyana, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Surinam, Uruguay, Venezuela.
I flussi migratori hanno consentito la diffusione della malattia in zone dove prima questa era sconosciuta. Oggi è possibile trovare malati di Chagas anche negli Stati Uniti, Europa, Canada, Giappone e Australia.
La malattia può essere trasmessa anche attraverso le trasfusioni di sangue, i trapianti di organi, l'alimentarsi con cibo contaminato dai parassiti e per trasmissione verticale (da una madre al feto).
La diagnosi precoce della malattia consiste nel trovare il parassita nel sangue utilizzando un microscopio. La fase cronica viene diagnosticata grazie alla ricerca di anticorpi nel sangue.
A tutt’oggi non esiste un vaccino per prevenire la malattia di Chagas.

martedì 30 ottobre 2018

Pieno successo dello sciopero “pacifico” del Cibao, 48 detenuti, negozi saccheggiati



Lo sciopero ha paralizzato le 14 province del Cibao dove era stato indetto da diverse organizzazioni civili, nonché dai più importanti sindacati di trasportatori.
La manifestazione di protesta ha avuto pieno successo secondo coloro che l’hanno organizzata. Uno sciopero pacifico dicono, dove chiunque poteva scegliere liberamente se aderire o meno.
Questa però è solo retorica perché l’adesione a questi scioperi è obbligatoria se non si vuole subire danni materiali e fisici.
Un esercito di uomini ingaggiati forse oppure semplicemente amanti della violenza è pronto a colpire chi non si adegua alla sospensione totale di ogni attività. E comunque anche i negozi chiusi hanno subito dei saccheggi.
Lo dice il direttore della polizia nazionale: “Si sa che questi scioperi sono in realtà degli scontri con facinorosi e banditi, perché non ci sono altre parole per definire persone che tagliano alberi, abbattono pali della corrente elettrica. Sono cose che non meritano applausi. Ci sono diverse persone arrestate, alcune hanno saccheggiato negozi. “
Tre persone ferite e 48 arrestate, pneumatici bruciati e ostacoli vari nelle strade. Questo è il saldo della manifestazione di protesta.
Tanti sono i motivi che hanno indotto alla protesta e sono sempre i soliti. In realtà si tratta di giustificazioni che ricordano il “casus belli” degli antichi romani, vale a dire una motivazione plausibile dietro a un’altra vera che in questo caso è quella di destabilizzare il paese sempre per finalità politiche e in vista delle elezioni del 2020.
La politica è in America Latina l’attività più lucrativa in assoluto. Anche qui nella Repubblica Dominicana.
Prepariamoci a una guerra a tutto campo.
È chiaro che la vicenda dello sciopero del Cibao non resterà senza un seguito sia a livello delle autorità che cercano di stroncare sul nascere questi eventi che a livello delle fazioni politiche che appoggiano questi tumulti.
Ho visto in questo paese situazioni economiche molto peggiori di questa che stiamo vivendo attualmente in RD negli anni 2002-2004 senza che venisse organizzato un solo sciopero.


domenica 28 ottobre 2018

Sciopero nell'area nord della Repubblica Dominicana. Si vuole paralizzare il trasporto e l'attività commerciale




Grande sciopero indetto per domani lunedì nella macroregione settentrionale del Cibao. Le province interessate sono:
Dajabón, Duarte (San Francisco de Macorís), Espaillat (Moca), Hermanas Mirabal (Salcedo), La Vega, María Trinidad Sánchez (Nagua), Monseñor Nouel (Bonao), Montecristi (San Fernando de Montecristi), Puerto Plata (San Felipe de Puerto Plata), Samaná (Santa Bárbara de Samaná), Sánchez Ramírez (Cotui), Santiago (Santiago de los Caballeros), Santiago Rodríguez (San Ignacio de Sabaneta), Valverde (Santa Cruz de Mao)
Il cosiddetto sciopero che in realtà diventa il più delle volte una battaglia urbana avrà inizio nella mattinata di domani con una durata di 24 ore, dalle 6:00 del lunedì alle 6:00 del martedì.
La giornata di protesta è stata indetta dalla coalizione delle organizzazioni popolari e dei trasportatori per richiedere la riduzione dei prezzi dei combustibili, l’erogazione di acqua potabile e di energia elettrica di qualità alle comunità della zona.
Nel gruppo di organizzatori dello sciopero rientrano anche il FALPO (Frente Amplio de Lucha Popular), il movimento femminista Hermanas Mirabal e l’Unione delle “Juntas de vecinos” (comitati di quartiere).
Il FALPO ha negato oggi che si stia dando da fare per intimorire i commercianti al fine di indurli a dare supporto alla convocata paralizzazione regionale.
Comunque è già in circolazione un volantino anonimo che minaccia misure violente contro i commercianti che non chiuderanno i loro negozi nella giornata di domani.
Il direttore del Comando Regional Cibao Central della Polizia Nazionale ha riferito che i suoi agenti avranno il sostegno di membri delle Forze Armate per garantire l’ordine e la tranquillità. Si vuole far rispettare da parte delle organizzazioni che hanno indetto lo sciopero il diritto costituzionale di ogni cittadino alla libera circolazione.

La DNCD messa in fuga dal Capotillo alle 2:30 del mattino di giovedì spara all’impazzata provocando vittime innocenti: due morti e quattro feriti



Una squadra della DNCD (Direzione nazionale controllo droghe) è entrata nel fittamente popolato quartiere Capotillo alle ore 2:30 di giovedì scorso accompagnata da pubblici ministeri e militari dell’esercito in esecuzione di un’operazione antinarcotici. 
Il quartiere Capotillo è noto non solo per la densità demografica ma soprattutto per il tasso di delinquenza da record a livello nazionale. 
Di giorno penetrare nel Capotillo è un’operazione che va meditata e programmata accuratamente anche dalla polizia. Sono frequenti le reazioni violente degli abitanti. 
L’imprudente ingresso della menzionata squadra alle prime ore del mattino è durato qualche frazione di secondo. Tanto è bastato perché poliziotti e militari si dessero disordinatamente alla fuga, perseguitati e aggrediti con il lancio di pietre e di bottiglie da una folla di residenti. Si dice che ci fosse stato anche qualche sparo. 
La squadra d’intervento ha reagito inconsultamente forse in preda al panico con spari all’impazzata che hanno colpito a morte due persone e ferito altre quattro. Le vittime si trovavano tutte nei pressi del vicino Mercado Nuevo, il principale mercato della capitale dominicana. 
A quell’ora allestivano la loro merce per la consegna ai negozianti. In particolare le persone colpite lavoravano nel settore dell’ananas.
Chi lavora e chi si sposta di notte nella Repubblica Dominicana corre anche questi rischi. L’importante è saperlo
!

sabato 27 ottobre 2018

Dominicano accusato negli USA falsamente di palpeggio di una minorenne sfugge a una condanna sicura con l’aiuto delle telecamere di sorveglianza






A Filadelfia un 58enne dominicano viene accusato di palpeggio da una minorenne. Il suo arresto è stato immediato, con tanto di manette e di accompagnamento al commissariato.
Non sono mancate le minacce di morte che hanno indotto l’accusato palpeggiatore a nascondersi.
Il tutto è successo in un negozio di alimentari di Filadelfia dove il dominicano Teofilo De Jesus lavora come commesso.
Una storia comunque a lieto fine perché le telecamere di sicurezza hanno dimostrato l’insussistenza del fatto: di palpeggio neanche l’ombra!
Ecco cosa dice al riguardo l’anziano dominicano: “Arriva la ragazza, vuole comprare qualcosa che costava 2 dollari. Le ho fatto presente che più avanti c’era altra merce dello stesso tipo che costava 1 dollaro. Lei spostandosi mi ha toccato. È stato allora che la ragazza ha detto a sua madre che io le avevo palpato il sedere”.
Dopo questa accusa della minorenne le persone che l’accompagnavano si sono indignate e un uomo è entrato nel negozio per minacciare il dominicano di morte.
Al riguardo sostiene Teofilo De Jesus: “E’ uscito a cercare una pistola perché voleva uccidermi e io mi sono nascosto in cantina. Se fosse arrivato con l’arma mi avrebbe ucciso”.
La polizia è arrivata subito dopo e l’ha portato via ammanettato. Il dominicano non parla inglese e non è riuscito a spiegare come si sono svolti i fatti, ma ha convinto in qualche modo la polizia a esaminare le telecamere.
“Quando hanno visto il filmato di sicurezza hanno capito che la denuncia era falsa, mi hanno tolto le manette e non mi hanno detto niente”.
Teofilo De Jesus vorrebbe delle spiegazioni. Secondo lui nella vicenda si è verificata una condotta negligente da parte della polizia combinata con un’azione in mala fede da parte dei residenti del settore.
Intanto questa vicenda per poco non rovina definitivamente la vita al dominicano, con un processo ingiusto e tante spese per difendersi, con una condanna certa e con l’espulsione scontata dopo l’espiazione della pena.
Tutto questo sarebbe capitato se non ci fosse stata la telecamera di sicurezza…
Vale la pena rifletterci su!

mercoledì 24 ottobre 2018

La sedia elettrica lo attende da quarant’anni. Oriundo italiano spera di uscire dal braccio della morte con il riconoscimento della cittadinanza italiana.




Da quarant’anni si trova nel braccio della morte nella Florida in attesa di finire i suoi giorni nella sedia elettrica. Henry Sireci, nonni italiani di Caccamo in provincia di Palermo, italiano per nascita secondo lo ius sanguinis, suo nonno si è naturalizzato dopo la nascita di suo padre.
Una condanna precipitosa alla quale si è giunti dopo soli 20 minuti con pochissime e contraddittorie prove contro come succede a quanto pare dappertutto e non solo nella Repubblica Dominicana. Qui però qualcuno riesce talvolta anche ad ammettere di aver sbagliato, ma negli Stati Uniti no, questo mai!
Appelli vari, richieste del riesame non sono servite a niente, la sedia elettrica è ancora lì che lo attende da oltre 40 anni. Uno spiraglio di speranza gli si è aperto ora con la richiesta del riconoscimento delle cittadinanza italiana. Come italiano potrebbe evitare il patibolo.
Speriamo che i tempi del riconoscimento da parte delle nostre autorità consolari locali vista anche la situazione di vita o di mote in cui il Sireci si trova siano brevi.
Di certo l’oriundo non capita con la sua richiesta in un’epoca molto favorevole alla celerità delle pratiche anagrafiche consolari e in particolare del riconoscimento della cittadinanza.
Il comune siciliano di origine ha affermato il suo supporto. “È un concittadino” ha detto il sindaco di Caccamo, Nicasio di Cola.
Il caso di Sireci è sostenuto da una Ong che si batte contro la pena di morte.

martedì 23 ottobre 2018

Anche a Punta Cana parcelle esose, sequestri e minacce a scopo di pagamento a turisti nelle cliniche private



Una coppia inglese recatasi in vacanza dalla città del Kent nel Regno Unito a Punta Cana, a est della Repubblica Dominicana, ha riferito che nel centro medico privato di quella zona turistica, è stato preteso il pagamento di un importo elevato di denaro per la consegna del corpo del bambino partorito dalla donna il 13 ottobre con parto cesareo e deceduto due giorni dopo.
La coppia ha accusato il centro medico di raddoppiare quasi il costo iniziale preventivato per il parto cesareo.
Si tratta del "Centro medico internazionale di Punta Cana".
Michael Parrot e la sua compagna Chloe Sullivan, che hanno viaggiato accompagnati dalla figlia di 4 anni della donna, incinta di più di sette mesi, hanno dichiarato ai media che il centro medico ha anche minacciato di rapire e addirittura smaltire il corpo del bambino se non fossero stati pagati USD 5.100.
La coppia non era in possesso di quel quantitativo di soldi.
La situazione si è ulteriormente complicata, quando è stato anche chiesto il pagamento di RD$20,991 per l’intervento cesareo, quasi il doppio degli RD$11.000 preventivati
Il bambino è morto per problemi respiratori e ipertensione polmonare persistente (PPHN, per le sue sigle in inglese), la mattina del 15 ottobre, due giorni dopo la nascita.
La coppia ha dichiarato di aver proposto un pagamento rateale che è stato rifiutato dall’amministrazione del centro medico che ha anche chiesto la consegna dei tre passaporti, della coppia e della bambina, minacciando anche di chiamare la polizia internazionale (INTERPOL).
La coppia voleva portare il corpo del neonato nel Regno Unito, ma l'ospedale ha minacciato di liberarsi del suo corpo se non fosse stato effettuato un pagamento di $ 5.100.
Alla donna è stato inoltre fatto divieto di lasciare l’ospedale. Prima doveva essere saldato il conto dell’intervento cesareo pari a RD$20.991.
La loro stanza era sotto sorvegliata dal personale di sicurezza e dalla polizia.
La signora Sullivan alla fine ha accettato di consegnare il suo passaporto in modo da poter fare ritorno alla sua camera d'albergo.
L'ambasciata britannica si è rivolta alla coppia avvertendola che il conto doveva essere pagato perché non era in grado di intervenire.
Un cugino di Parrot, Harry Cottam, ha aperto una pagina sulla piattaforma GoFundMe, chiedendo aiuto per pagare l’importo addebitato dalla clinica. L’obiettivo è stato raggiunto e superato in un solo giorno, il che significa che la famiglia ha potuto pagare il conto per intero, ritirare il passaporto di Sullivan e tornare in Inghilterra.
"Vogliamo solo ringraziare, dal profondo del cuore, tutti i nostri amici, familiari e persone che non conosciamo che hanno generosamente donato dei soldi per darci l'opportunità di ricevere le cartelle cliniche mie e del neonato, il mio passaporto e le medicine di cui ho bisogno per affrontare il volo di ritorno a casa”, ha riferito la signora Sullivan.

lunedì 22 ottobre 2018

Anche quest’anno un latitante italiano legato alla ‘Ndranghetta viene arrestato nella Repubblica Dominicana




Un altro latitante arrestato in RD. Ogni anno ne scovano qualcuno. A volte sembra di aver già letto la stessa notizia. Sabato scorso 20 ottobre, Marcello Battigaglia calabrese 75 enne, nato a Isola Capo Rizzuto in provincia di Crotone il 24.09.1943 si trovava in provincia di Monte Cristi. Gli era stata inflitta l’anno scorso una condanna di 16 anni 10 mesi e 23 giorni di reclusione e 98.000 euro di multa per traffico internazionale di stupefacenti. Le indagini sono state condotte dal Servizio Centrale Operativo (SCO) e dalla Squadra Mobile di Como con la collaborazione della Direzione Centrale Servizi Antidroga e della Direzione Nazionale per il Controllo della Droga della polizia dominicana. Marcello Battigaglia si trovava nella località El Vigiador in provincia Monte Cristi da dove secondo gli investigatori gestiva traffici di cocaina verso l’Italia, in particolare verso le province di Milano, Monza e Como.
Battigaglia è stato tratto in arresto mentre si trovava nella pizzeria che aveva aperto a El Vigiador, lungo l’autostrada Duarte a pochi chilometri dal mare nella menzionata provincia grazie a un passaporto peruviano.
In un primo momento il criminale ha negato la propria identità, continuando imperterrito a parlare in spagnolo, poi, davanti al riscontro delle impronte digitali non ha più potuto insistere. Arrestato in Repubblica Dominicana, l'uomo arriverà in Italia il 22 ottobre scortato da personale del Servizio centrale operativo e dalla polizia dominicana.
Come si può osservare dal confronto tra la sua foto del 2012 e quella del 2018 non era agevole un riconoscimento facciale del latitante. Ci sono stati altri elementi relativi ad alcune intercettazioni effettuate durante un’altra operazione antidroga che hanno condotto alla sua identificazione che è stata possibile grazie all’esame delle sue impronte digitali.
Il 75enne in passato era già stato arrestato diverse volte, sempre per reati connessi al traffico di stupefacenti. Nel 2012, ottenuti gli arresti domiciliari, si era reso irreperibile una prima volta. Stesso copione nel 2015.
Ora il nuovo arresto. Dalla Repubblica Domenicana, Battigaglia dovrebbe aver raggiunto il territorio italiano proprio pochi minuti fa, scortato da personale del Servizio Centrale Operativo e dalla Polizia Dominicana.
Dopo aver finto di non sapere nemmeno parlare l’italiano quando ha capito di non avere scampo ha detto: “Mi è andata bene perché ho comunque fatto ancora tre anni di vita libera prima della cattura”.
Secondo gli inquirenti non aveva comunque alcuna intenzione di tornare in Italia.


domenica 21 ottobre 2018

Bibbia sì, Bibbia no nelle aule scolastiche e nuove polemiche



L’obbligo d'insegnamento della Bibbia nella Rep. Dominicana nei corsi di studi pre-universitari è sancito da una legge ben precisa. Alla Camera dei Deputati si esige ora che questa legge venga applicata.
Il tema è salito alla ribalta dei media ed è oggetto attualmente di grande attenzione a tutti i livelli sociali.
La legge in questione è stata approvata dal Congresso Nazionale (bicamerale) nel 2000 e stabilisce che nelle scuole e licei venga letto ogni giorno un testo biblico.
Una volta la settimana si dovrebbe procedere inoltre anche allo studio della Bibbia in base a programmi e metodi proposti dalla Conferenza Episcopale Dominicana e dalla Confederazione Dominicana dell’Unità Evangelista (Codue).
La presentazione della richiesta di questa risoluzione da parte dei deputati ha dato origine a dibattiti tra chi favorisce la sua approvazione e chi la rifiuta.
A quest’ultimo gruppo appartiene la deputata Faride Raful del PRM, che ha definito la legge incostituzionale.
Secondo alcuni settori questa legge è contraria alla costituzione e ai principi democratici che dovrebbero prevalere nel paese. La Costituzione, infatti, sancisce la libertà di culto
Altri settori fanno presente che nello scudo nazionale è presente nel suo centro una Bibbia aperta e che il motto alla base della fondazione della Repubblica è “Dios, patria y libertad”.
Tra l’altro i cattolici hanno chiamato in causa il concordato vigente con il Vaticano sottoscritto nel 1954 che definisce la Repubblica Dominicana come una nazione “cattolica, apostolica e romana”.
Diciamo che non sembra nemmeno più tanto scontato e auspicabile per i cattolici in particolare la lettura della Bibbia nelle aule scolastiche e l’esibizione di altri simboli e icone cristiane. Almeno da parte dell’attuale Papa sono evidenti delle contraddizioni. Si delinea una maggiore apertura alle altre religioni.
Anche se il sacerdote che ha celebrato la messa alla quale ho assistito questa mattina era indignato dell’opposizione all’obbligo di lettura della Bibbia, c’è da dire che la posizione del Papa al riguardo non è chiara e che ci sono chiese cattoliche nelle quali si è già proceduto a leggere il Corano.
Ultimo ma non per importanza ricordiamo che tra i politici locali la percentuale di massoni è elevatissima e che questi abbracciano di fatto una religione monoteista non assimilabile alle altre già esistenti a livello mondiale se si esclude forse l’ebraismo.


sabato 20 ottobre 2018

Investimenti di 50 milioni di dollari in vista per Boca Chica per migliorare i sistemi di fognatura e di drenaggio pluviale



Il governo del presidente Danilo Medina farà investimenti di oltre 50 milioni di dollari nella costruzione di opere nell’ambito del programma “Barrera de Sanidad” (barriera di sanità) che consentirà di dichiarare il polo turistico di Boca Chica completamente libero da contaminazione in particolare relativamente alle sue spiagge.
L’informazione è stata data dal direttore della Corporazione di acquedotti e di sistemi di fognatura di Boca Chica (Coraabo), istituzione che ha il compito di coordinare ed attuare le diverse opere incluso un esteso sistema di drenaggio pluviale.
Secondo il menzionato direttore, Coraabo ha proceduto in esecuzione parziale del Programma Barrera de Sanidad di Boca Chica all’estensione per oltre 20 km delle reti di distribuzione dell’acqua e alla riabilitazione totale dei pozzi sul fiume Brujuela che è la maggiore fonte idrica.
Con l’estensione delle reti di distribuzione e il recupero dei pozzi, oltre 20 comunità e settori di Boca Chica sono stati beneficiati. La mancanza del servizio di fornitura di acqua sussisteva da decenni.
Il direttore della Corporazione di acquedotti e sistemi di fognatura Fermin Brito Rincon ha garantito che con lo sviluppo del Progetto Barrera de Sanidad portato avanti dal governo, il polo turistico di Boca Chica sarà completamente libero da contaminazione, soprattutto le sue spiagge che sono visitate quotidianamente da migliaia di persone di diverse nazionalità.
Ha inoltre sostenuto che il presidente della Repubblica Danilo Medina risponde in modo soddisfacente alle necessità del comune di Boca Chica con grandi investimenti.
Brito Rincon ha citato come esempio l’estensione dell’autostrada Las Americas, la costruzione di diverse strade sopraelevate e ponti pedonali, la costruzione di grandi e moderne scuole, centri di attenzione primaria di salute ecc. Tutte opere richieste dai cittadini di Boca Chica.

L’U.C.I.E. di Boca Chica è pronta a rappresentare la comunità e gli interessi italiani di Boca Chica



Ieri si è tenuta nel complesso turistico Sporting Club di Michele Cerchiara la riunione del Consiglio direttivo dell’U.C.I.E., l’associazione italiana di Boca Chica di recente costituzione. Era presente tutto il Consiglio direttivo nelle persone del presidente ex senatore Giuseppe Visca, del vice presidente e tesoriere Guglielmo Rapicano e degli altri consiglieri: Cesare Agliodo, Enrico Chiavacci, Ivo Bellaccini e Michele Cerchiara.
Era stato invitato ed era presente anche Armando Tavano al quale era previsto di assegnare l’incarico dell’allestimento di rapporti e di filmati da diffondere pubblicamente in merito a situazioni concrete di Boca Chica.
Il consigliere Luciano Vaccaro non si è presentato in quanto aveva rassegnato in precedenza le sue dimissioni con lettera e-mail.
Nel corso della riunione sono stati rivisti alcuni punti dello statuto tra cui la possibilità di adesione come soci attivi anche a non residenti nel territorio di Boca Chica.
In base a questa variazione il presidente Visca ha lanciato la proposta di sostituire il consigliere Luciano Vaccaro con Armando Tavano, la proposta, sottoposta a votazione, è stata approvata all’unanimità dai consiglieri e Tavano ha accettato la nomina.
L’associazione avrà un’impronta nettamente italiana. Contrariamente all’AIRET di Las Terrenas che adotta lo spagnolo come lingua e che non gravita sulla collettività italiana locale, l’U.C.I.E si concentrerà sugli italiani interessati a Boca Chica in quanto vi lavorano, vi risiedono o vi trascorrono ferie estive, invernali o stagionali.
La lingua dei rapporti scritti di carattere interno ed esterno a livello giornalistico sarà l’italiano, attribuendosi il consiglio direttivo la facoltà dell’uso dello spagnolo quando lo ritenga opportuno.
Boca Chica è una città balneare storicamente legata all’Italia, dove vivono oltre 400 italiani iscritti AIRE e tanti altri che, pur essendo proprietari di immobili, non si sono mai rivolti all’ambasciata. Ricordiamo che la proporzione tra iscritti AIRE e cittadini italiani effettivamente residenti è di uno a cinque nel territorio nazionale per cui se 400 sono gli iscritti AIRE la comunità residente deve stimarsi in almeno 2.000 persone, di cui la stragrande maggioranza è proprietaria di immobili.
Tanti sono anche gli italiani che hanno delle attività gastronomiche e non solo. A Boca Chica ci sono realtà imprenditoriali italiane da scoprire che non c’entrano con il settore alberghiero o gastronomico. Uno degli obiettivi dell’associazione che risulta già inserito per l’ordine del giorno della prossima riunione del consiglio direttivo è censire, valorizzare e promuovere queste attività.
Il Consiglio direttivo si riunirà due volte la settimana. Si auspica la maggior partecipazione possibile dei connazionali che in un modo o nell’altro sono interessati a Boca Chica. Il loro apporto in termini di informazioni e di idee è ritenuto vitale per l’associazione. Questo è lo spirito al quale l’U.C.I.E si ispira!
Sono stati elencati diversi temi sui quali l’associazione intende incidere a livello di governo amministrativo, come ad esempio la raccolta dei rifiuti solidi urbani, il drenaggio delle acque pluviali, le fognature.
L’associazione intende in questo senso collaborare con l’amministrazione comunale suggerendo a mezzo pubblicazioni sui social e anche televisive o su canali youtube soluzioni e misure. Nel contempo si vuole stabilire un ottimo rapporto con l’ambasciata italiana attraverso l’intermediazione del Comites.
Un po’ alla volta, lo sostiene anche il presidente, Giuseppe Visca, l’U.C.I.E. sarà in grado di apportare un miglioramento, piccolo ma costante nel tempo, alle condizioni di vita dei nostri connazionali residenti, avvalendosi anche della diffusione di notizie e di filmati e della pressione soft nei confronti delle autorità nonché dell’assidua informazione.
Saranno avvantaggiati dell’operato dell’U.C.I.E. anche coloro che hanno a Boca Chica delle proprietà immobiliari e coloro che vi si recano per turismo estivo o stagionale dall’Italia o che semplicemente vi si trasferiscono il sabato o la domenica da Santo Domingo per trascorrere una giornata in spiaggia e degustare autentiche pietanze italiane nei numerosi e qualificati ristoranti locali.

venerdì 19 ottobre 2018

Oggi assemblea costituente dell’associazione U.C.I.E. di Boca Chica, ordine del giorno, finalità e confronto con l’AIRET di Las Terrenas





L’associazione che si sta per costituire a Boca Chica avrà la sua assemblea costituente nel pomeriggio di oggi presso il complesso turistico Sporting Club alle ore 16:00. Il nome proposto è in spagnolo: Unión de Comunidades italianas y extranjeras de Boca Chica, la sigla. U.C.I.E.
L’ordine del giorno per l’odierna assemblea è:
1)    Approvazione statuto esaminato e corretto nell’ultima riunione del 12 c.m.
2)    Incarico per responsabile stampa e propaganda
3)    Versamento quota volontaria dei membri della Giunta Direttiva (RD $ 2.000)
4)    Prima bozza di impegni da affrontare in scala prioritaria
5)    Varie ed eventuali
Dice uno dei fondatori Ivo Bellaccini: “Abbiamo creato questo gruppo per costituire a Boca Chica una vera comunità soprattutto ITALIANA. Vogliamo instaurare con le autorità locali un rapporto costruttivo per risolvere alcuni problemi ambientali e sociali che ultimamente hanno raggiunto livelli drammatici.
Vogliamo anche aiutare i nuovi arrivati, che troppe volte vengono truffati da personaggi che tutti conosciamo, mi riferisco in modo particolare a chi deve fare una residenza, una cittadinanza o comprare un negozio o una casa.
Sono impegni importanti, ma siamo sicuri che con l’aiuto delle persone di buona volontà possiamo FARCELA.”
Quanto riferito da Ivo riguarda in particolare il gruppo di Facebook da lui fondato e al quale possono accedere solo coloro che risiedono a Boca Chica ed è giusto che sia così. Le sue idee comunque si possono estendere anche all’associazione la cui assemblea costituente si terrà oggi. Leggendo fra le righe si capisce che Ivo si auspica una comunità attiva che instauri con le autorità un rapporto costruttivo. Ivo crede fermamente nella partecipazione dei membri della comunità.
Un gruppo di persone che si riunisce e che esamina e denuncia attraverso i mezzi a disposizione le cose che non vanno ha di per sé una sua energia in grado di operare cambiamenti.
La forza della comunità sta nella frequenza delle sue riunione, nello studio e nell’esposizione e pubblicazione delle denunce.
L’associazione equivale a una struttura verticistica la cui energia è ridotta in quanto filtrata e che non ha praticamente capacità contrattuale con le autorità locali.
La forza della protesta sta nello studio dei problemi, nella loro efficace esposizione e nella successiva pubblicazione.
Sono passati i tempi delle strutture verticistiche. Ora è richiesto l’apporto di tutti. Un’associazione statica i cui vertici si lasciano spesso e volentieri imbonire e indirizzare e che avviano talvolta le iniziative importanti verso binari morti non può confrontarsi con una comunità effervescente dove tutti partecipano e apportano in termini di idee e di materiali di prova.
Sono cose queste che sono state ampiamente dimostrate di recente a livello politico italiano.
L’associazione in fieri ricalca quella già esistente a Las Terrenas: La Asociación de inversionistas y residentes extranjeros de Las Terrenas (AIRET). Questa è però un’associazione che si fonde praticamente con la figura del suo presidente Valerio Del Pezzo: entrambi sono una sola cosa.
Valerio Del Pezzo è un giornalista italiano che scrive esclusivamente in spagnolo e che è poco coinvolto con la comunità italiana del posto.
Non credo che sia un esempio da seguire dai concittadini di Boca Chica.
Per quel che riguarda l’assistenza agli italiani che vogliono radicarsi a Boca Chica, si tratta di un tipico copia e incolla delle finalità dell’AIRET.
A Las Terrenas la vendita di immobili e di attività commerciali è un business di tutto riguardo che ha subito di recente i contraccolpi delle nuove restrizioni per l’acquisto della residenza e della maggiore informazione in italiano disponibile in rete.
quivale a una struttura verticistica la cui energia è ridotta in quanto filtrata e che non ha praticamente capacità contrattuale con le autorità locali.
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La forza della protesta sta nello studio dei problemi, nella loro efficace esposizione e nella successiva pubblicazione.
Sono passati i tempi delle strutture verticistiche. Ora è richiesto l’apporto di tutti. Un’associazione statica i cui vertici si lasciano spesso e volentieri imbonire e indirizzare e che avviano talvolta le iniziative importanti verso binari morti non può confrontarsi con una comunità effervescente dove tutti partecipano e apportano in termini di idee e di materiali di prova.
Sono cose queste che sono state ampiamente dimostrate di recente a livello politico italiano.
L’associazione in fieri ricalca quella già esistente a Las Terrenas: La Asociación de inversionistas y residentes extranjeros de Las Terrenas (AIRET). Questa è però un’associazione che si fonde praticamente con la figura del suo presidente Valerio Del Pezzo: entrambi sono una sola cosa.
Valerio Del Pezzo è un giornalista italiano che scrive esclusivamente in spagnolo e che è poco coinvolto con la comunità italiana del posto.
Non credo che sia un esempio da seguire dai concittadini di Boca Chica.
Per quel che riguarda l’assistenza agli italiani che vogliono radicarsi a Boca Chica, si tratta di un tipico copia e incolla delle finalità dell’AIRET.
A Las Terrenas la vendita di immobili e di attività commerciali è un business di tutto riguardo che ha subito di recente i contraccolpi delle nuove restrizioni per l’acquisto della residenza e della maggiore informazione in italiano sulla Repubblica Dominicana disponibile in rete.
Del resto non si capisce come l’AIRET svolga questa disinteressata attività di tutela.

La Repubblica Dominicana importa tecnologia israeliana per lo spionaggio degli organizzatori di proteste



Ci sono organismi di governo che utilizzano tecnologia israeliana per spiare e intercettare le comunicazioni dei difensori dei diritti umani, dei dissidenti e dei membri della comunità LGBT. Lo rivela la ricerca pubblicata oggi sul quotidiano israeliano Haaretz che denuncia questo tipo di esportazione verso paesi con deficit democratico.
"Oggi, ogni organismo di governo che non rispetta la privacy dei suoi cittadini è dotato di funzionalità di spionaggio create a Herzliya Pituah (a nord di Tel Aviv)". Lo riferisce il suddetto giornale in base a un’indagine basata su 100 fonti diverse e 15 paesi.
Il gruppo israeliano NSO Group ha sviluppato il malware Pegasus, descritto dalla rivista Forbes come "il kit di spionaggio mobile più invasivo del mondo".
"Le testimonianze evidenziano che questa apparecchiatura israeliana è stata usata per individuare ed arrestare attivisti per i diritti umani, perseguitare i membri della comunità LGBT, zittire i cittadini che hanno criticato i rispettivi governi nonché per svelare i casi di eresia contro l'Islam nei paesi musulmani che non mantengono relazioni formali con Israele ", si sostiene nell'articolo.
Nel 2016 è stato richiesto per via giudiziaria da parte di un deputato israeliano di vietare i permessi di esportazione del gruppo NSO, tuttavia, lo Stato ha emesso al riguardo un ordine di censura
"Contrariamente alle regole che esistono in altre democrazie, il ministero della Difesa israeliano si rifiuta di rivelare l'elenco dei paesi verso i quali sono vietate le esportazioni militari, oppure i criteri e le norme che sono alla base delle loro decisioni" si riferisce nel rapporto del giornale.
La Repubblica Dominicana, El Salvador, Panama, Nicaragua, Messico, Honduras, Perù, Colombia ed Ecuador sono alcuni dei paesi che hanno importato la tecnologia di ultima generazione di Israele, così come il Bahrain, Indonesia, Angola e Mozambico, tra gli altri, secondo Haaretz.
"L'indagine di Haaretz ha anche svelato che le imprese israeliane hanno continuato a vendere prodotti di spionaggio, anche quando è stato rivelato pubblicamente che l'attrezzatura veniva utilizzata per scopi repressivi", afferma l'articolo.
L'industria israeliana dello spionaggio è diventata "la punta di diamante del commercio mondiale" negli ultimi cinque anni, con un consolidamento speciale nei paesi dell'Africa e nel Golfo Persico.

giovedì 18 ottobre 2018

Il turismo ha rappresentato nel 2017 il 38% delle esportazioni nel 2017



Per il 2017, le entrate in valuta estera generate dal turismo sono state 7.177,5 milioni di dollari USA, che rappresentano il 38% delle esportazioni totali di beni e servizi del paese e il 25% della generazione di valuta estera.
Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato ieri dalla Banca centrale dal titolo "Importanza ed evoluzione del turismo nella Repubblica Dominicana 2012-2017".
Questo livello di entrate raggiunto è stato reso possibile da un arrivo record di 6,187,542 milioni di visitatori nel 2017 e dall'ingresso di altri 1.107.966 attraverso le navi da crociera approdate nei porti turistici dominicani, che hanno registrato una crescita su base annua del 36,9% rispetto al 2016.
Per la generazione di divise si deve tener conto anche delle vendite di combustibili negli aeroporti, degli investimenti esteri diretti per la costruzione di nuovi alberghi, delle tasse e delle altre spese aeroportuali pagate dai visitatori.
Il turismo inoltre ha implicazioni rilevanti su attività come quella agricola e di allevamento, l’industria manifatturiera, l’energia, i servizi finanziari e le assicurazioni.
Per quanto riguarda il contributo dell’attività alberghiera, bar e ristoranti, questo è stato pari al 7,9% del Prodotto interno lordo (PIL) nel 2017, creando più di 333.000 posti di lavoro diretti e indiretti, che rappresentano il 7,2% della popolazione occupata del paese.
La maggiore offerta alberghiera si trova nella zona di Bávaro-Punta Cana, la principale destinazione turistica e quella con il più alto tasso di occupazione alberghiera.
Il Governatore della Banca Centrale, Hector Valdez Albizu ha riferito che gli indicatori mostrano che il turismo è diventato, senza dubbio, uno dei settori più importanti del Paese, per il loro contributo all’ingresso di divise, alla crescita economica, agli investimenti stranieri diretti e come generatore di posti di lavoro.

mercoledì 17 ottobre 2018

Video britannico recente mostra la prostituzione minorile nelle spiagge dominicane



Traduzione della scritta sull’immagine: Un italiano mi ha offerto 20.000 pesos perché gli trovi una vergine.
“La Repubblica Dominicana si è convertita in un punto di accesso per il turismo sessuale occidentale”. Questo è il titolo di un documentario prodotto da una catena britannica che mette in evidenza la prostituzione minorile in diverse spiagge e zone turistiche del paese. Tra i posti nel quale questo documentario è stato filmato spicca Boca Chica. Il video che si basa su niente ha riscontrato su youtube oltre due milioni di visualizzazioni. Tante scene al buio, ragazze voltate di schiena di cui non è dato sapere con certezza se siano o meno minorenni, una ragazza sedicente diciassettenne che pur ricevendo rimesse dalla Svizzera da un uomo 76 enne si dedica alla prostituzione. C’è anche qualche intervista a sedicenti ruffiani che hanno l’aria invece di essere dei balordi. Un video costato poco, calunniante che meriterebbe degli accertamenti delle autorità dominicane e contro il quale sarebbero da presentare delle denunce da parte dei cittadini di Boca Chica, magari anche su iniziativa dell’associazione italiana che si sta per costituire. Ecco il testo dell'intervista tradotta e riportata per iscritto a un sedicente ruffiano di Boca Chica.

“L’intera atmosfera di Boca Chica è decadente e abietta. Le lavoratrici sessuali, le chicas, come le chiamano qui provengono da altri posti del paese e si vendono ai turisti.
Si è presentato un ruffiano, ma ogni cosa qui è tanto lampante che invece di filmarlo segretamente gli ho semplicemente detto quello che stavamo facendo veramente e si è dichiarato d’accordo di parlare davanti ala telecamera su quello che lui fa.
Domanda: Dici di poter avere quello che vuoi. Cosa ti chiedono i turisti?
Risposta: Ci sono tanti a cui piacciono i ragazzi. Io ne posso presentare molti, camminando normalmente per la strada chiedo loro ti piace quello, ti piace quell’altro e se ci sono i soldi accettano.
Domanda: Quanto ti pagano per questo?
Risposta: Se lui può pagare 50 dollari, io parlo con il ragazzo e posso dare 35 a lui e 15 sono per me.
Domanda: Hai detto che mi puoi trovare una ragazza di 14 anni.
Risposta: Trovare le ragazze è più facile perché qui in giro ce ne sono molte anche tredicenni. Uno straniero, un italiano, mi stava dicendo che avrebbe pagato 20.000 pesos per una ragazza vergine.
Domanda: Le trovi qui sulla spiaggia?
Risposta: No, lassù nel quartiere. A volte tu parli alla gente qui a Boca Chica e si sa che c’è molto movimento di denaro e ci sono poche persone che per i soldi non sarebbero disposte a fare qualcosa.
Domanda: Quello che tu fai, ti fa sentire male?
Risposta: No se mi dicono di sì va bene e se mi dicono di no, io non costringo nessuno.
Domanda: Il tuo nome è chulo, che vuol dire ruffiano. La polizia non ti dà noia?
Risposta: No, loro sanno che io cerco di sopravvivere.”


Ieri si è commemorata la Giornata mondiale dell’alimentazione. La Repubblica Dominicana produce l’85% dei prodotti alimentari che consuma



Il presidente Danilo Medina ha diretto l'evento della Giornata nazionale per l'alimentazione, nel quale ha evidenziato il lavoro del governo per promuovere la produzione e l’esportazione di prodotti alimentari.

Il presidente ha affermato ieri che la Repubblica Dominicana produce l'85 per cento dei suoi prodotti alimentari, tra cui il cento per cento del riso, della carne di pollo e delle uova.

Il presidente ha riferito che la produzione interna soddisfa anche la domanda totale per i piselli piccione (guadules), patate dolci, taro (yautia), manioca, banane platano, banane, patate, igname, zucca, peperoni, tra gli altri.

Mentre la cipolla rossa e la carne di manzo sono tra quelle voci che contribuiscono al 90 per cento o più del consumo interno.

Ha aggiunto che la carne di maiale viene prodotta per l'80 per cento o più del consumo locale.

"Il nostro paese ha prodotto quest'anno più di 13 milioni di quintali (libbre) di riso, 7,2 milioni di quintali di pollo, vale a dire due milioni di quintali in più rispetto a due anni fa. Inoltre, ha prodotto 2,1 milioni di quintali di uova, 25,1 milioni di quintali di banane platano e quasi due milioni di quintali di patate, per citare solo alcuni esempi."
Queste informazioni sono state fornite nel corso della cerimonia di presentazione del Piano Nazionale per la Sovranità e la Sicurezza alimentare e nutrizionale.

La cerimonia si è svolta in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, che si tiene ogni 16 ottobre e che coincide quest’anno con il 73 esimo anniversario dell’Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura delle Nazioni Unite (FAO).

Medina ha riferito che quando è diventato presidente nel 2012, nel paese venivano prodotti 573 milioni di litri di latte. Tuttavia, nel 2017, la cifra è salita a 827 milioni di litri, con un incremento assoluto di 254 milioni di litri in cinque anni.

Ha detto che quest'anno il quantitativo dovrebbe superare gli 850 milioni di litri di latte e che il Piano Nazionale creerà le condizioni affinché i dominicani abbiano accesso al cibo di cui hanno bisogno per sviluppare una migliore qualità di vita.

Ha concluso sostenendo che: "Eliminare la fame e raggiungere la sovranità alimentare e la sicurezza è stato un obiettivo costante fin dal primo giorno di questo governo".

martedì 16 ottobre 2018

Sciopero di domani: da parte del governo e delle federazioni di conducenti scioperanti tutto è pronto. Juan Hubieres annuncia la sua candidatura a presidente




Domani sarà una giornata pericolosa. Chi non è costretto a uscire sarà meglio che resti a casa. Le forze armate al loro completo sono state acquartierate.
Tutte le federazioni di conducenti hanno annunciato lo sciopero al quale hanno aderito 12 organizzazioni civili. Uno sciopero pacifico dicono, ma è poco probabile che lo sia.
Di solito la volontà di alcuni di non erogare il servizio di trasporto di persone e cose si estende a tutti con la forza, con atti vandalici e aggressioni a chi non aderisce.
I numerosi membri delle federazioni dei conducenti hanno già dimostrato la loro capacità di innescare scaramucce di guerriglia urbana. Lancio di molotov, pestaggi e incendi di veicoli sono all’ordine del giorno.
Inoltre adesso c’è la novità dei sedicenti passeggeri che occupano le strade impedendo la circolazione di veicoli privati e pubblici.
Come controparte però l’attuale governo non scherza nemmeno e alla lunga avrà sicuramente la meglio nel braccio di ferro in atto.
La tecnica di disinnescamento di questo tipo di potenziali disordini si basa sullo spiegamento di forze addestrate e decise, armate di randelli che usano volentieri, pronti al lancio di gas lacrimogeni e a colpire i manifestanti con pallottole di gomma e ultimo ma non per importanza gli arresti massicci con reclusioni dei rivoltosi in celle gremite e sudice dove si dorme sul pavimento se si riesce a trovare lo spazio necessario.
Certamente alla mala fede dei dimostranti, le autorità rispondono con durezza. Si gioca sporco da entrambe le parti.
Ma c’è dell’altro. Esiste tutto un servizio di intelligenza dello stato efficacissimo, le cui proporzioni si stimano in circa 30 mila agenti segreti o “calies”, anche se ne vengono dichiarati solo 2.000, che setaccia tutte le pubblicazioni sulle reti sociali, segue da vicino queste organizzazioni, ha nomi e cognomi, e conosce vita, morte e miracoli di attivisti e finanziatori.
La marcia verde è stata resa inoffensiva così, demotivando coloro che la sostenevano finanziariamente, ricorrendo a ispezioni di aziende e accertamenti fiscali. Bastano pochi interventi per raffreddare immediatamente la situazione. Anche per i conducenti sono già state annunciate misure, non per tutti, per ora solo per quelli che transitano nel quartiere Miraflores.
Verrà loro imposto alla lettera il codice della strada e tanto basta per rovinarli, dopo le multe ci saranno i sequestri delle autovetture.
Intanto il presidente della principale organizzazione di conducenti Juan Hubieres ha annunciato la sua candidatura alle prossime elezioni presidenziali. Il suo partito si chiama “Frente amplio”.

Quinto incontro annuale per lo sviluppo turistico di Samanà: un evento importante anche per i nostri connazionali residenti in quella provincia





El Clúster Turístico de Samaná e l’Asociación de Hoteles y Empresas Turísticas de Samaná, realizzeranno il quinto incontro annuale per lo sviluppo turistico di  Samaná il prossimo 18 ottobre nel salone Santa Bárbara di Puerto Bahía, a partire dalle ore 10:00.
Si prevede che oltre 200 ospiti parteciperanno all'evento annuale per lo sviluppo del turismo di Samaná chiamato "Samaná imparable (inarrestabile)". Con questa iniziativa il settore privato si propone di mostrare ai partecipanti non solo la bellezza, la complementarità e la diversità offerta da questa destinazione turistica della Repubblica Dominicana che include le spiagge, la montagna, la gastronomia, la pesca, il mare, la cultura e la storia, l’avventura, bensì anche l'integrazione con la comunità.
Samaná ha un'offerta di 4.000 camere d'albergo, di cui da 1.800 a 2.000 in grandi alberghi. Il resto si trova in piccoli stabilimenti, con la particolarità che i visitatori rimangono poco nelle loro camere, perché il tempo a disposizione è breve per approfittare della grande quantità di luoghi da visitare tra i quali ci sono numerosi ristoranti francesi, italiani e di altre nazionalità nella zona di Las Terrenas, le visite al santuario delle megattere (balene gobbe), Los Haitises, tra gli altri luoghi di grande attrazione. Il fascino di Samaná è stato esposto dal vicepresidente del Cluster del Turismo di Samaná (CTS), Rafael Blanco Tejera; e dal presidente dell'Associazione degli hotel e delle società turistiche di Samaná (Ahetsa), Juan Bancalari. Un evento importante per la provincia di Samaná, che si trova a nord-est del Paese al quale parteciperanno i rappresentanti dei settori pubblici e privati della comunità. L’iniziativa "Samaná imparable (inarrestabile)" avrà come relatori la consigliere delegata del Grupo Piñero, Encarna Piñero, e del Grupo Vinci Airports, impresa francese acquirente dell’aeroporto internazionale. È stato invitato anche il ministro del turismo Francisco Javier García.
“Da parte del governo si è fatto molto a livello di infrastrutture con l'autostrada, l'aeroporto e gli acquedotti, ma è necessario concentrarsi sulla pianificazione e sui servizi municipali.” Lo sostiene Rafael Blanco Tejera, vicepresidente del Clúster Turístico de Samaná .

ATTRAZIONI STORICHE

Nella penisola di Samaná ci sono anche case di stile vittoriano. La provincia rappresenta un’attrazione storica e culturale sin dalla sua fondazione nel 1756 da parte di famiglie provenienti dalle isole Canarie e successivamente da coloni francesi. Oggi vi risiedono molti francesi. I suoi comuni sono Santa Bárbara de Samaná, Las Terrenas e Sánchez. I distretti municipali sono Arroyo Barril, El Limón e Las Galeras.