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martedì 27 agosto 2019

Dorian: ore 5 di martedì 27/8




Dopo tre giorni dal battesimo e quindi dal raggiungimento della categoria di tormenta tropicale, Dorian procede sempre rispettando il tabellino di marcia pronosticato dall’NHC con un leggero spostamento verso nord che complica la vita a Portorico e che risparmia gran parte del territorio dominicano. La sua intensità non è aumentata secondo le previsioni ed è anzi diminuita ormai da circa 6 ore da 96 km/h a 80 km/h. Tra poco toccherà terra ferma in quanto attraverserà le piccole Antille dove si attendono forti piogge. Dorian dovrebbe ora rafforzarsi e raggiungere la categoria di uragano, vale a dire i 120 km/h per poi ridimensionarsi subito. A Portorico è scattato l’allarme e la gente fa incetta di provviste nei supermercati. Secondo alcune considerazioni precedenti dell’NHC, Dorian una volta raggiunta la categoria di uragano dovrebbe indebolirsi subito e arrivare alla Hispaniola già declassato a onda tropicale. In ogni caso si è sempre sostenuto che l’attraversamento della terraferma avrebbe comportato il dissipamento immediato della tormenta. Quindi qualora Dorian si addentrasse nel territorio portoricano, non rappresenterebbe più un pericolo per la Repubblica Dominicana. Restiamo in attesa della reazione della tormenta una volta nel Mar del Caraibi, soprattutto della decisa virata verso nord e dell’aumento della sua intensità fino a diventare un uragano di prima categoria.

lunedì 26 agosto 2019

Tormenta Dorian (ore 5 di lunedì 26 agosto)



Il tabellino di marcia dell’NHC di Miami delle ultime 24 ore è stato pronosticato con grande precisione. Dorian ha ora un’intensità di venti interni di 96 km/h e si sposta a 22 km/h.
Nel corso della giornata di oggi attraverserà le Piccole Antille dove provocherà da 5 a 10 cm di pioggia.
Esistono molti dubbi sul comportamento della tormenta una volta all’interno del Mar dei Carabi perché i modelli di previsione della traiettoria e dell’intensità si contraddicono.
Domani Dorian dovrebbe virare decisamente verso nord-ovest attirato da un’area di bassa pressione e dovrebbe quindi puntare verso Portorico e la Hispaniola. L’angolo di deviazione non è facilmente pronosticabile per cui la tormenta potrebbe anche passare a nord delle due isole senza toccare terraferma. Nel caso in cui invece si addentrasse nel territorio di Portorico potrebbe diminuire di molto la sua intensità. È possibile anche secondo l’NHC che Dorian si dissipi all’interno del Mar dei Caraibi e che giunga alla Hispaniola come semplice onda tropicale.
In ogni caso tutto questo avverrà nei prossimi tre giorni. Sicuramente domani ne sapremo di più e potremo quindi iniziare se del caso a prendere le dovute precauzioni.

domenica 25 agosto 2019

Casaleggio e asssociati e nuova linea politica del M5S. Quanto vale il deragliamento del programma populista?



Ucci, ucci, sento odor di… AFFARUCCI!
Qual è il ruolo della famiglia Casaleggio e in particolare di Davide Casaleggio all’interno e all’esterno (poteri di trattativa, interlocutore affidabile) del M5S?
Quanto vale a livello di stima approssimativa da un punto di vista monetario il deragliamento del progetto populista giallo-verde, l’apertura dei porti, l’allineamento remissivo all’UE, ai vincoli di bilancio, il taglio della spesa pubblica, la fine del sovranismo, ecc.?
Sicuramente se esiste qualcuno in grado di fare tutto questo, a livello di “affaruccio” ne può lucrare un bel po’.
Davide Casaleggio “dopo lo stacco della spina” da parte di Salvini, ha interpellato subito il PD nella persona di Zingaretti. Un’occasione da non perdere (d’oro?). Da business man laureato alla Bocconi era da tempo che l’aspettava e questa si è presentata all’improvviso.
Il suo “omino” Giuseppe Conte ha rassegnato le dimissioni al Presidente della Repubblica immediatamente, eppure il governo alla sua guida non risulta essere stato sfiduciato ed è sostenuto tuttora da una solida maggioranza. “Mai più con la Lega, questi ignoranti!” Più o meno è quanto ha detto e dice e si prepara a un secondo mandato con una  nuova alleanza di partiti alle spalle.
“Omino”, dico, e qualcuno potrebbe prendersela a male. Infatti, in oltre un anno di esercizio della funzione di premier si è guadagnato l’apprezzamento dei più. Si tratta però di un bravo professionista ingaggiato per far parte di una squadra, dando il meglio di se stesso, che pensa al suo lavoro e segue gli interessi di chi lo ha assunto, Davide Casaleggio. Non può quindi che essere definito un omino, colto magari ma di piccolissima statura politica.
Davide Casaleggio. Ma chi è costui? Ci viene in aiuto a tal fine Wikipedia in inglese:
Davide Federico Dante Casaleggio è nato a Milano nel 1976 ed è cresciuto a Ivrea. Dopo la morte del padre Gianroberto Casaleggio nel 2016, è diventato presidente della Casaleggio Associati, una società di consulenza internet che si occupa di strategie innovatrici e che è l’editrice del blog di Beppe Grillo.
Dal 2016, Davide Casaleggio è diventato una figura prominente del M5S, un partito fondato da suo padre insieme a Beppe Grillo, che è stato promosso  nel Web e nei media. Il ruolo di Davide Casaleggio nel M5S ha acquisito sempre maggiore importanza anche se in modo non ufficiale. Alla stregua di suo padre, viene considerato l’eminenza grigia del movimento. È il presidente della Rousseau Association che gestisce l’omonimo sistema sul quale i membri del movimento partecipano e votano.
A febbraio del 2018, il New York Times ha dedicato un articolo a Davide Casaleggio, definendolo “un uomo misterioso che gestisce il M5S nell’ombra”.
Una posizione così  importante vale qualcosa, o no? Invece sarebbe da chiedersi cosa conta ciò che pensano i populisti del M5S. A quanto pare non sono tanto d’accordo con questa linea imposta dall’alto che vorrebbe il M5S mantenersi al governo con l’appoggio del PD.

Dorian, una tormenta con prospettive di diventare presto un uragano e procede verso di noi...




Ha già un nome, Dorian. È una tormenta con venti interni di 65 km/h e con una velocità di traslazione di 19 km/h con buone prospettive di aumentare di categoria nelle prossime ore.
Il Centro Nazionale di Uragani (CNH) degli Stati Uniti si è messo finalmente al lavoro.
Pur davanti a una previsione di un minimo di 10 tormente e di un massimo di 17 di cui tra 5 e 9 uragani, dopo tre mesi dall’inizio della stagione ciclonica si sono originate soltanto tre tormente di cui una sola ha  raggiunto la categoria di uragano. Da oggi al 30 novembre prossimo dovremmo attenderci quindi una tormenta alla settimana.
Dorian procede deciso nella traiettoria da noi più temuta Portorico-Hispaniola-Cuba-Florida, più o meno come quella di Maria e di Irma del 2017 che però ci hanno soltanto sfiorato.
Portorico non si è ancora ripreso dal passaggio di Maria nel mese settembre di due anni fa che ha provocato direttamente o indirettamente la morte di 3.000 persone e un esodo verso gli Stati Uniti di decine di migliaia di portoricani.
Dorian si trovava alle 5 del mattino di oggi a 890 km a est di Barbados e quindi a 2140 km da Santo Domingo per cui dovrebbe arrivare da noi giovedì o venerdì prossimo sempreché non devii verso nord. Un’ipotesi questa abbastanza plausibile in quanto a sud è presente una barriera di alta pressione. Del resto statisticamente la maggior parte delle tormente che si originano nelle coste africane a un certo punto virano verso nord e si disperdono nell’Atlantico.


venerdì 23 agosto 2019

Schema Ponzi, dopo un secolo sempre attuale soprattutto nella Rep. Dominicana dove continua a mietere vittime tra i risparmiatori.



La truffa finanziaria dell’Inversia giunge finalmente a sentenza dopo circa tre anni. E la condanna questa volta è esemplare. Vent’anni per Hidalgo Mendez, amministratore della società e per sua moglie. Non era mai successo prima. Il ragionamento dei giudici fila. Oltre un miliardo di pesos spariti nel nulla. Bisogna cercare almeno che i responsabili non riescano a goderseli. Staremo a vedere se in appello la condanna verrà riconfermata.
237 persone truffate, la maggioranza della terza età e legata alla Cerveceria Nacional di cui Hidalgo Mendez è stato dirigente. Un uomo apparentemente di totale fiducia. Molti impiegati della Cerveceria quando incassavano la loro liquidazione preferivano depositarla direttamente presso Inversia perché questa garantiva rendimenti elevati che consentivano ai risparmiatori di vivere degli interessi senza intaccare il capitale.
Finora con lo schema Ponzi sono stati sottratti ai risparmiatori della Repubblica Dominicana almeno 11 miliardi di pesos andati a finire nelle tasche di 14 persone.
Si ricorda tra gli altri la Finanziaria Belgar che ha truffato 125 persone senza speranza di recupero dei loro risparmi e che aveva la sede nel settore Gazcue del Distretto Nazionale.
A La Vega, la società finanziaria “Inversiones y Prestamos Veganos ha truffato ai risparmiatori ben 300 milioni di pesos.
La Morales Comerciales di Puerto Plata, nota anche come “El Banquito” con un volume complessivo sottratto ai risparmiatori di 1.200 milioni, tanti di loro cittadini stranieri.
Lo schema Ponzi attuato per la prima volta nel 1919 negli Stati Uniti dal romagnolo di Lugo (RA) classe 1882 consiste nel promettere laute remunerazioni per il capitale investito. Queste però non sono il frutto di attività di investimento vere e proprie ma di ripartizioni dei capitali dei nuovi aderenti allo schema agli aderenti precedenti. A un certo punto tutto crolla e si scopre la truffa.
Lo schema Ponzi ha cent’anni ma non li dimostra… Ricordiamo la famosa truffa di Madoff del 2008 che ha reso oltre 60 miliardi di dollari di oltre 4 mila investitori. Anche qui tutto sparito senza lasciare tracce…

giovedì 22 agosto 2019

Droga, tanta, dappertutto, ogni giorno quasi, a tonnellate




Una notizia che non manca mai sui giornali, che ormai rientra nella normalità. Narcotraffico, lo scoop del momento, “Cesar el abusador”, una segnalazione degli Stati Uniti di martedì scorso ha dato il via allo scandalo. Sarebbe il capo di una banda che ha inviato tonnellate di droga negli Stati Uniti e in Europa. Numerosi arresti tra cui due ex giocatori di baseball che hanno guadagnato milioni di dollari nella loro attività sportiva. L’avvocato di uno di questi sostiene che Cesar el abusador è profugo perché la stessa procura della repubblica lo avrebbe avvertito dell’imminente ordine di arresto che sarebbe scattato a suo carico.
Un nuovo scandalo che si aggiunge a quelli recenti del piazzamento di bustine di droga in una barberia di Villa Vasquez, provincia Montecristi. Un altro anello di una lunga catena, come l’esistenza di una rete capillare di centri di vendita al dettaglio di droga in tutto il territorio nazionale la cui localizzazione sarebbe nota a tutti, anche e soprattutto alle autorità di controllo che incasserebbero un “pedaggio” quantificato in decine di migliaia di pesos ogni settimana.
Una situazione dalla quale si deduce che il narcotraffico è un pilastro nascosto dell’economia dominicana. Un’attività illecita che si affianca a quelle lecite e che dà lavoro e arricchisce con implicazioni anche nella politica.
l’ex presidente Hipólito Mejía ha confermato di recente di essersi incontrato con il più grande narcotrafficante dominicano di tutti i tempi, Quirino Paulino ex capitano dell’esercito, che ha ammesso di aver esportato negli USA 33 tonnellate di cocaina provenienti dalla Colombia e dal Venezuela dal 1996 al 2004. Per l’ex presidente l’incontro rientra assolutamente nella normalità…
Arrestato dalla DEA americana in territorio dominicano nel dicembre del 2004 con un carico di cocaina di 1.307 kg pari all’equivalente di circa 30 milioni di dollari, è stato estradato negli Stati Uniti dove ha subito una condanna a 10 anni. Ritornato in patria dopo aver scontato la pena, Quirino, non è stato processato per i reati commessi nella Repubblica Dominicana e ha recuperato gran parte dei suoi beni acquisiti attraverso il traffico di droghe.
Narcotraffico, corruzione delle autorità di controllo, della magistratura e dei politici. Un marcio che deve essere eliminato… Un pochino alla volta!

mercoledì 21 agosto 2019

Due milioni di dominicani sono ipertesi. Pochi di meno i diabetici. Novità per i fumatori: la hooka. Alcol e bibite energizzanti


L’ipertensione arteriale colpisce il 31% dei dominicani, l’equivalente di circa due milioni di persone. Di queste il 68,5% sa di avere la malattia e il 60% è sottoposto a trattamento. C’è quindi un 40% che non riceve alcuna cura.
Le donne sono leggermente più colpite con un 33%, il che si spiega per il fatto che hanno un maggiore indice lipidico corporale per cui sono  più obese.
Questi dati sono il risultato di un'investigazione fatta dalla società Dominicana di Cardiologia, finanziata dall'assicurazione nazionale della salute (SENASA) per determinare  la prevalenza e l'incidenza dei fattori di rischio di malattie cardiovascolari nella Repubblica Dominicana.
L’applicazione metodologica è stata a carico dell’impresa di sondaggi Gallup e il campione è stato composto da 2015 persone.
A livello nazionale il team di investigazione è stato diretto dal dott. Donaldo Collado presidente della società dominicana di cardiologia e il costo è stato di circa 2,6 milioni di pesos.
Lo studio ha evidenziato anche che esiste una percentuale di diabetici del 25%. C'è da evidenziare che il 10% di questo 25% sa di essere affetto dalla malattia e il restante 15% no.
Le donne rappresentano anche qui una quota leggermente maggiore. il diabete è più frequente a partire dai 45 anni. All'origine della malattia spesso c'è il sedentarismo. Il 50% dei diabetici è anche iperteso.
Altre rilevazioni
Il consumo di alcol nel paese è di circa 7 litri di alcol puro pro-capite all’anno, occupando nella relativa classifica così la RD l'ottavo posto tra i paesi dell'America Latina. Al primo e al secondo posto si trovano il Paraguay e il Brasile (8,8 e 8,7).
Si calcola che il 70% degli incidenti stradali in RD sia dovuto alla guida sotto gli effetti dell'alcol. Al di là degli incidenti, l'alcol è la causa ogni anno del 7,6% dei decessi tra gli uomini e del 4% tra le donne.
Le bibite energizzanti si vendono per oltre 36 milioni di litri e la parte del leone la fa la colombiana Vive 100 che ha superato di gran lunga la famosa Red Bull austriaca. Il suo maggiore pubblico sono i giovani. La bevono per mantenersi svegli e per avere maggiore resistenza. Insieme all'ingestione di alcol o di altre droghe queste bibite possono avere ripercussioni sul sistema nervoso centrale e sulle funzioni cardiache e possono anche provocare la morte.
Il 12% dei dominicani fuma. In grande prevalenza lo fanno persone maggiori di 40 anni. Esiste però un crescente consumo di hooka tra i giovani dai 18 ai 24 anni di età. Questo dispositivo e i suoi ingredienti oltre agli effetti sul cuore possono trasmettere malattie contagiose.
Per il cardiologo la nuova tipologia di fumo è preoccupante e porta a un maggior numero di casi patologici e a problemi finanziari per i gestori della salute per cui deve essere oggetto di grande attenzione.

sabato 17 agosto 2019

Il test alcolico sulla strada può essere fatto anche ai pedoni




Il codice della strada approvato con la legge 63-17 prevede tante cose che a distanza di due anni non vengono ancora applicate. Tra queste la più importante è l’entità delle sanzioni pecuniarie che sono multipli del salario minimo pubblico vale a dire 10.000 pesos. Sono ancora vigenti le tariffe ridotte delle leggi precedenti.
È previsto anche il controllo del tasso alcolico dei conducenti e il superamento dei limiti dovrebbe essere sanzionato con multe che vanno da un minimo di 50.000 pesos a un massimo di 100.000 oltre alla riduzione di due punti per la patente di guida e all’eventuale sospensione o ritiro della stessa.
Venerdì della settimana scorsa sono stati fatti dei controlli esperimentali nelle strade del Distretto Nazionale. Il 46% dei conducenti presentava un tasso alcolico oltre i limiti. Un problema quello dell’alcol e della guida che ha tutta l’aria di essere di non essere di facile soluzione.
Il tasso alcolico oltre il quale dovrebbero scattare le sanzioni è lo stesso che vige in Italia e cioè 0,5 g/l.
Per raggiungere il livello alcolico sanzionabile non ci vuole molto. Dipende anche dal peso e dal sesso della persona. Comunque una regola pratica consiste nel moltiplicare il proprio peso in kg per 0,53. Ad esempio il limite di un uomo che pesa 100 kg è di 53 g di alcol. Chi ha la “sfortuna” di pesare 60 kg ha un limite molto inferiore pari a 31,8 g di alcol. Per avere i grammi di alcol basta dividere i millilitri di alcol per 1,25. Ad esempio 60 ml di alcol di mezzo litro di vino equivalgono a 48g.

Si parla anche di unità alcoliche che sono pari a 12 g di alcol. Lo smaltimento dell’alcol varia da persona a persona, ma si aggira su un’unità alcolica per ora. Quindi il corpo sarebbe in grado mediamente di assorbire 12 g di alcol per ora.
Segue una tabella di consultazione rapida per bevitori prudenti:
Presidente Jumbo
45 g/l
Presidente Jumbo Light
39 g/l
Presidente mediana
31 g/l
Presidente mediana Light
27 g/l
Presidente piccola/barattolo
17 g/l
Presidente piccola/barattolo
15 g/l
Vino 1/2 litro 12%
48 g/l
Bottiglietta rum 175 ml
59 g/l

Come vediamo ci vuole poco per superare i limiti. Ad esempio prendendo come riferimento un uomo di 100 kg di peso con mezzo litro di vino si va oltre, ma se si rimane senza bere alcolici per un’ora si riesce a rientrare nei livelli ammessi. 
La novità assoluta del nuovo codice della strada è che possono essere sottoposti a controllo e assoggettati alle stesse  multe anche i pedoni. Questi, infatti, secondo la logica dei legislatori rappresentano un pericolo nelle vie pubbliche.


venerdì 16 agosto 2019

Il Design nella Repubblica Dominicana e l’Ambasciata d’Italia



Economia Arancione: “l’insieme delle attività che consentono la trasformazione delle idee in beni e servizi il cui valore è basato sulla proprietà intellettuale.”
Si tratta di un concetto coniato dal Banco Interamericano de Desarrollo (Banca Interamericana di Sviluppo).
Il Design fa parte delle iniziative per promuovere lo sviluppo dell’economia creativa dominicana. Vi rientrano il disegno architettonico, industriale, artigianale e di interni.
Dal 25 al 29 settembre avrà luogo la prima edizione del Design Week RD.
La settimana del design prevede esposizioni, conferenze, retrospettive, seminari, installazioni ed esibizioni speciali. Si tratta di un evento che collegherà due settori molto importanti dell’economia, che contribuiscono entrambi per l’8% al PIL nazionale: l’edilizia e il turismo.
Si spera di far diventare Santo Domingo e tutta la Repubblica Dominicana l’HUB del design e dell’economia creativa dei Caraibi.
AMBASCIATA D’ITALIA
L’ambasciatore Andrea Canepari si è occupato fattivamente da quando ha assunto la carica a promuovere i legami culturali e commerciali tra l’Italia e la Repubblica Dominicana.
In questa prima edizione del Design Week RD, l’Italia si presenta come paese invitato d’onore.
Tra le principali attività coordinate dall’ambasciata d’Italia a Santo Domingo spiccano le esibizioni di due grandi disegnatori:
il prof. Massimo Caiazzo, il più prestigioso consulente di colore italiano, presidente dell’IACC (l’associazione più antica di professionisti del colore), professore di cromatologia, consulente di grandi imprese, spettacoli e installazioni uniche;
e il prof. Mauro Mori, scultore e disegnatore che si distingue per le sue opere pregiatissime che esaltano quanto creato dalla natura e che sono modellate a mano per cui apportano valori emozionali e affettivi.
“L’Italia e la Repubblica Dominicana condividono una storia importante e si mantengono unite grazie a una comunità italiana influente che ha contribuito alla creazione dell’identità culturale del paese. Per questo motivo sono molto contento che due esponenti del disegno italiano come Massimo Caiazzo e Mauro Mori abbiano deciso di contribuire al successo delle celebrazioni relative al quinto centenario di Alessandro Geraldini, umanista italiano e primo Vescovo Residente di Santo Domingo. Penso che sia molto importante che questi due maestri occupino una posizione d’onore nella prima edizione del Design Week RD, significativamente dedicata all’Italia.” Lo ha sostenuto il dott. Andrea Canepari, ambasciatore d’Italia nella Repubblica Dominicana.

giovedì 15 agosto 2019

Statistiche dominicane: morti violente in aumento nel corrente anno



Durante i primi sei mesi dell'anno, i decessi violenti hanno registrato un aumento significativo rispetto al 2018 con gli incidenti stradali al primissimo posto.
Secondo le statistiche dell'Osservatorio di pubblica sicurezza (OSC), tra gennaio e giugno di quest'anno ci sono stati 1.979 decessi violenti, circa 262 in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Di quel totale, 996 sono avvenuti in incidenti stradali, mentre nello stesso periodo del 2018 sono stati registrati 660.
Per quanto riguarda i mezzi di trasporto coinvolti, le motociclette predominano con 670 morti, mentre i pedoni registrano 152 casi.
La domenica è il giorno con il maggior numero di vittime di incidenti stradali, con il 33% degli eventi settimanali.
Omicidi
Tra gennaio e giugno ci sono stati 490 omicidi intenzionali, 49 in meno rispetto all'anno precedente.
Questa cifra pone il tasso di omicidi a 9,5 per 100.000 abitanti. Nel 48% dei casi è stata utilizzata un'arma da fuoco, nel 35,3% un'arma bianca e nel 10,8% un oggetto contundente. Le vittime: 431 maschi e 59 femmine. 36 di questi ultimi casi sono stati classificati come femminicidi.
333 delle vittime convivevano con i loro aggressori, mentre 143 sono stati vittime di reati e 14 di casi sconosciuti.
Il 46% delle vittime è ricompreso nella fascia di età tra i 20 ei 34 anni.
Altre morti accidentali registrate sono gli annegamenti con 129 e le elettrocuzioni con 81.
Durante la prima metà del 2019 ci sono stati 283 suicidi nel Paese, il 9% in meno rispetto allo stesso periodo del 2018, quando sono stati registrati 311.
247 maschi e 36 femmine. Per quanto riguarda il metodo utilizzato per il suicidio, l'impiccagione è il più frequente con 157 casi.

lunedì 12 agosto 2019

Testimonianze dirette dei nostri connazionali sul dengue nella Repubblica Dominicana



Ricordiamo che ci sono quattro sierotipi di dengue. La prima volta che si contrae la malattia si è affetti della sua forma più lieve che si chiama dengue classico e si diventa immuni al relativo sierotipo. Se si viene successivamente contagiati da uno degli altri sierotipi si contrae il dengue emorragico che se non prontamente trattato porta alla morte.

DENGUE CLASSICO
ALB: “Io non sapevo niente di questo virus, dei sintomi almeno. Ho avuto questi sintomi, febbre molto alta, dolori forti, sensazione di svenimento, vomito diarrea. Non potevo nemmeno toccare l'acqua. Tutti questi sintomi li ho avuti per 7 giorni. Pensavo che fosse un raffreddore forte e non sono andata dal medico. Ci sono andata dopo 7 giorni e mi hanno messo subito la flebo. Ero molto disidratata. Invece mio figlio di 3 anni ha avuto la febbre per due giorni e basta e la bambina di 7 mesi non ha avuto nessun sintomo e niente febbre. Per fortuna tutto è andato bene. Adesso però farò anche ridere, ma ho paura di queste zanzare perché siamo diventati immuni a questo tipo di dengue ma non agli altri che potrebbero essere fatali. Dopo i 2 giorni di febbre è consigliato di farsi vedere dal medico.”

SS: “Non esiste un farmaco specifico per il trattamento di un’infezione da virus dengue. In caso di sospetta infezione, potranno essere prescritti analgesici (farmaci contro il dolore) a base di paracetamolo, mentre sono da evitare quelli a base di ibuprofene, naproxene, aspirina.
È inoltre necessario
riposare,
bere molti liquidi per prevenire la disidratazione,
evitare punture di zanzare durante la febbre,
consultare il medico.”

DENGUE EMORRAGICO
NC: “Parlo della mia esperienza con il dengue emorragico. Non esiste una cura. L’unica cosa da fare è andare in ospedale dove ti faranno flebo a più non posso e ti daranno pastiglie per tenere la febbre bassa mentre sei ricoverato a letto in una stanza con aria condizionata. La cura dura fino a quando i globuli bianchi e le piastrine tornano a livelli normali. Io per esempio sono stato tre notti in ospedale ma alla fine nessun vero pericolo. Se stai attento e vai da un medico ai primi sintomi, le probabilità di morte sono pari a zero. I decessi che accadono riguardano quelle persone che restano a casa con cure fai da te.”

domenica 11 agosto 2019

Antonio Carbone: l'investitore italo-canadese vittima della più grande rapina e truffa della storia dominicana teme per la sua vita





L’italo-canadese Antonio Carbone e la più grande rapina e truffa della storia dominicana. Lo vogliono trasferire abusivamente a San Pedro di Macoris probabilmente per agevolare la sua scomparsa (per morte) dalla scena.
L'avvocato dell'imprenditore italo-canadese Antonio Carbone, Sonia Marlene Guerrero, ha denunciato il tentativo di trasferimento (tentativo di rapimento con armi lunghe da parte di 4 membri dell'unità di trasferimento ad alto rischio UTAR) totalmente furtivo e illegale, (violando l'articolo 40 numero 12 della Costituzione della Repubblica) del suo cliente Carbone, pur sussistendo un ordine di restrizione di trasferimento emesso dal presidente della Quarta Corte Collegiata del Distretto Nazionale.
Questo tentativo di rapimento allo scopo di spostare l'investitore straniero Antonio Carbone nella prigione di San Pedro de Macorís sarebbe stato realizzato a seguito di un corrispondente ordine dell'ufficiale di trasferimento del Nuovo Palazzo di Giustizia, Argentina Contreras, in piena sfida e violazione di una precisa disposizione del tribunale.
La Quarta Corte Collegiale del DN ha fissato per il prossimo 19 agosto l'udienza di processo relativa all’italo-canadese Antonio Carbone.
Il suo difensore Marlene Guerrero, ha reso noto inoltre che nelle prossime ore verrà presentato un reclamo formale perché si indaghi attraverso la signora Argentina Contreras su chi c’è dietro questo trasferimento. Si pensa che esista un complotto contro l’italo-canadese e una manipolazione dell’amministrazione della giustizia da parte di funzionari governativi.
Il processo di appello relativo al connazionale Antonio Carbone, che investì nella Repubblica Dominicana oltre 100 milioni di dollari, che li perse tutti e che per giunta finì in galera con una condanna di 20 anni per un presunto tentato omicidio, sta decisamente volgendo a suo favore. A questo punto ai denuncianti arricchiti, fautori dell’esproprio truffaldino e promotori del processo penale dell’italo-canadese non resta altro che una misura estrema. Infatti, la sua morte sarebbe una soluzione ideale per evitare ulteriori complicazioni. Il trasferimento a San Pedro de Macoris in questo senso agevolerebbe molto le cose.
Si ricorda che il Carbone ha chiesto formalmente al presidente Danilo Medina Sánchez di avviare un'indagine esaustiva sulla più grande rapina e truffa nella storia del paese. Ha chiesto inoltre a Medina di ordinare al presidente della Corte suprema di giustizia, Luis Henry Molina Peña, al procuratore generale della Repubblica, Jean Alain Rodríguez Sánchez, e infine al direttore della DNI, Sigfrido Pared Pérez, un'indagine esauriente nel rispetto della legislazione penale su tutti coloro che hanno partecipato al suo rapimento il 25 gennaio 2015.
Condannato a 20 anni l'investitore italo-canadese Antonio Carbone. Ha acquistato 12 casinò in RD. Altra storia di ordinaria ingiustizia.

Un altro rinvio del processo di appello dell’investitore italo-canadese Antonio Carbone condannato a 20 anni per tentato omicidio

sabato 10 agosto 2019

Ricardo Martinelli, l’oriundo lucchese ex presidente di Panama è stato dichiarato innocente



I capi d’imputazione erano: intercettazioni telefoniche senza autorizzazione giudiziaria e peculato per l’acquisto di strumenti di spionaggio con fondi dello stato.
Il Martinelli è stato estradato dagli Stati Uniti per questo processo dopo un anno di detenzione. Ha trascorso altri due anni di carcere preventivo a Panama, ottenendo gli arresti domiciliari lo scorso mese di giugno.
Dal 2009 al 2014 è stato presidente del Panama.
Il Martinelli è anche un magnate in quanto proprietario di una catena di supermercati. Il primo imprenditore senza tradizione politica giunto alla presidenza e ne faceva un vanto. Sosteneva, infatti, che “un politico tradizionale non mette le mani in tasca per regalare niente a nessuno. Prima pensa a sé e poi al suo partito, soltanto dopo, semmai, al popolo”.
Durante il suo mandato presidenziale è riuscito a entusiasmare gli strati sociali più poveri del paese, che rappresentano il 30% della popolazione, prendendo misure contro la delinquenza, migliorando il trasporto pubblico cittadino obsoleto e combattendo la corruzione. Inoltre attraverso una fondazione diretta da sua moglie, ha concesso migliaia di borse di studio a studenti con scarse risorse economiche.
I suoi avversari lo hanno tacciato di demagogo, sostenendo che avesse problemi mentali. E una volta cessato il suo mandato è iniziata un’accanita persecuzione giudiziaria nei suoi confronti.
Pur essendo stato sempre un alleato degli Stati Uniti, è stato trattato a pesci in faccia dalla grande potenza che come riferito precedentemente lo ha estradato.
Ha trascorso tre degli ultimi cinque anni in carcere.
Ricardo Martinelli è sempre rimasto legato alla sua terra di origine e quando venne eletto presidente si recò a Lucca dove si tennero memorabili festeggiamenti in suo onore. Ha ricevuto anche le chiavi della città. “Mai un figlio di Lucca è salito così in alto nel mondo prima di lui”. Lo si legge nella pergamena che gli è stata consegnata dall’amministrazione comunale di Lucca.

venerdì 9 agosto 2019

Crisi di governo nel mese sacro di agosto. Mai capitato prima



Non entro nei dettagli della crisi di governo. Mi soffermo soltanto sul momento, il mese di agosto. Tutti i parlamentari sono in ferie. Salvini vuole la verifica della maggioranza che secondo lui non c’è più.
Un fulmine a ciel sereno. Agosto è sacro. Il Capitano avrà anche le sue buone ragioni, ma cos’è tutta questa urgenza? Ha appena finito le sue ferie, abbiamo visto le sue foto in costume da bagno in spiaggia, facendo castelli di sabbia, selfie e ballando con donne avvenenti.
Gli altri però le vacanze le hanno appena inziate. O Salvini! Sei ammattito? Chissà quanti onorevoli vaffa gli sono stati rivolti. Occhio che se sono tanti portano anche sfiga!
No. Queste cose non si fanno! Una crisi in agosto non c’è mai stata. Qualche motivo ci sarà. Si può pensare a un colpo di sole del vicepremier o a un suo bluff, comunque non ci sono giustificazioni.
Se effettivamente i parlamentari rientrano tutti dalle loro ferie per la verifica della maggioranza può capitare che per ripicca facciano qualche scherzo. In fondo sarebbe comprensibile.
Salvini vuole le elezioni anticipate. Queste comportano il licenziamento in massa dei 944 parlamentari che dovranno attingere ai loro risparmi per ricandidarsi, soldi e stress a non finire, perdita dello stipendio e dello status.
Esiste però la possibilità non remota che si formi un’altra maggioranza oppure un governo tecnico. E di quest’ultimo se ne parla già da diverso tempo con Mario Draghi che finisce il suo mandato presso la Banca Centrale Europea a ottobre, premier.
Mattarella probabilmente si starà anche sfregando le mani, mentre rimanda al mittente il decreto sicurezza. Secondo lui le sanzioni alle navi ONG sono eccessive.
Mala tempora currunt, speriamo in bene… Attento Salvini ai vaffà!

giovedì 8 agosto 2019

La tragedia di Marcinelle e i costi altissimi pagati dall’emigrazione italiana nel mondo



Oggi si commemora la giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel mondo. La legge istitutiva di questa ricorrenza è stata promossa da Mirko Tremaglia, il fondatore del CTIM (Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo). In particolare l’8 agosto si ricorda la tragedia di Marcinelle che fa parte della memoria collettiva dell’Italia: 262 minatori sepolti, di cui 136 italiani, in una sciagura in Belgio. “Gli uomini bloccati ad oltre 1000 m di profondità mentre divampava un incendio. Gli ascensori non funzionavano perché le fiamme avevano fuso i cavi d’acciaio…” Una disgrazia che non deve essere dimenticata. 
Anche da noi c’è stato un evento importante tre anni fa presso la Casa de Italia in occasione del 60esimo anniversario della tragedia per commemorare questa giornata.
Il Cav. Paolo Dussich, presidente del Comites, delegato nazionale e membro del direttivo mondiale del CTIM coglie l’occasione di questa ricorrenza per segnalare i tanti membri della nostra comunità che con il loro lavoro tengono alta la bandiera dell’Italia nel paese che ci ospita.
Nell’evento del 2016 presso la Casa de Italia era presente il dottor Livio Spadavecchia, incaricato d’affari della Missione d’Italia nella Repubblica Dominicana (la nostra ambasciata al tempo era chiusa), il comandante Vincenzo Arcobelli presidente del CTIM, il presidente e il vicepresidente dell’ente ospitante, l’ing. Renzo Serravalle e il Cav. Angelo Viro e il presidente del Com.it.es Cav. Paolo Dussich. In quell’occasione il dott. Spadavecchia ha ricordato i tristi eventi di 60 anni prima all’origine della commemorazione e ha ribadito che non si devono ricordare soltanto un giorno all’anno. Sono cose delle quali dobbiamo tener conto ogni giorno e ha attribuito all’impegno degli italiani residenti il merito dell’aumento dell’interscambio commerciale tra l’Italia e la Repubblica Dominicana. Il comandante Arcobelli ha ricordato altri eventi tragici riguardanti gli emigrati italiani, tra cui l’affondamento di una nave poco dopo essere salpata da Genova e lo scontro tra due treni nel Michigan.
Noi italiani residenti all’estero diamo un importante apporto per tenere alto l'onore della nostra nazione in tutto il mondo. 
Nella Repubblica Dominicana i nostri emigrati hanno partecipato fattivamente alla costruzione della nazione e continuano a contribuire con il loro impegno alla sua prosperità.

Epidemia di dengue in tutto il territorio nazionale





Secondo la OPS, l’Organizzazione Panamericana della Salute, nella Rep. Dominicana è in corso un’epidemia di dengue. Una situazione che si verifica anche in altri paesi della regione caraibica e centroamericana.
I dati del “Ministerio de Salud” non coincidono con quelli degli ospedali. Si cerca di minimizzare l’entità della diffusione della malattia. Secondo una notizia pubblicata ieri, l’ospedale di Santiago è colmo di bambini affetti da dengue. I ricoveri superano le capacità di accoglienza e in ogni letto vengono sistemati tre pazienti. Le autorità ministeriali rivendicano il monopolio delle informazioni. Infermieri e medici sono reticenti e le loro testimonianze vengono fornite anonimamente per timore di ritorsioni.
Dal Collegio Medico Dominicano CMD si evince che ogni giorno a Santiago, nell’ospedale Arturo Grulón vengono ricoverati decine di bambini con sintomi di dengue e che le autorità di “Salud Publica” cercano di nascondere la gravità della situazione.
Nel Distretto Nazionale, nell’ospedale Robert Reid Cabral, “El Angelita”, si trovano ricoverati 50 bambini nell’”Unidad de Dengue”. La maggioranza dei casi provengono da Baní, Haina, Villa Mella e Los Girasoles. Molti dei pazienti sono affetti da dengue emorragico.
Nelle ultime ore si sono verificati due nuovi decessi per dengue nel menzionato ospedale, una bambina di 8 anni proveniente da La Romana e un bambino di 4 della provincia di San Cristobal. In totale i decessi per dengue di quest’anno nel menzionato ospedale ammontano a 28.
L’area maggiormente colpita dalla malattia è il Gran Santo Domingo, Santo Domingo Este, Distretto Nazionale e Santo Domingo Norte con il 50% dei casi, di cui l’80% relativi a bambini di età inferiore ai 15 anni.
I picchi delle incidenze sono attesi per i mesi di agosto e settembre. Si prevedono per la fine dell’anno tra i 10.000 e i 12.000 casi di dengue.
Ricordiamo che il dengue è provocato dalla puntura della zanzara Aedes Aegypty che si sviluppa in acque pulite accumulate all’interno e nei pressi delle abitazioni.

Sintomi:
febbre alta che può arrivare a 40º C
intensa cefalea
forti dolori retro-oculari
dolori articolari
dolori muscolari e/o ossei
lievi manifestazioni emorragiche (ad esempio, sanguinamento dal naso o dalle gengive.


mercoledì 7 agosto 2019

Arti amputati mutilazioni a migliaia ogni anno per motivi futili, attenti al machete!



Arti amputati, persone inermi ritagliate come figurine con affilati machete a seguito di risse o banali discussioni
È preoccupante il numero di pazienti ricoverati con le mani amputate nell’ospedale Salvador B. Gautier: 330 casi in tre mesi.
Negli ultimi 45 giorni nel Dipartimento di Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva dell'ospedale Salvador B. Gautier, ospedale pubblico situato nel Distretto Nazionale, sono stati ricevuti quattro pazienti, di età compresa tra 14 e 26 anni, con mani amputate, per lo più a seguito di atti di violenza e litigi. Negli ultimi tre mesi i casi di pazienti con lesioni agli arti superiori sono stati 330.
Le cifre sono preoccupanti, secondo il dottor Severo Mercedes, capo del servizio di chirurgia plastica, dove opera l'unica unità di reimpianto delle mani del paese, che finora quest’anno è intervenuta su 4.235 pazienti. Anche questo è un aspetto della violenza dilagante nel paese.
Il 90 percento delle lesioni agli arti superiori che l'unità riceve riguarda la mano e il 10 percento l'avambraccio e il braccio; il 95 percento è a causa di litigi, in cui interviene il machete e il cinque percento a causa di infortuni sul lavoro.
Il Dott. Mercedes ha spiegato che relativamente agli ultimi quattro pazienti ricevuti, è stato possibile soltanto il reimpianto di due mani, perché le altre due sono arrivate in condizioni molto deteriorate. Ha riferito che nella mattina di sabato è arrivato un uomo di 24 anni con una mano amputata a seguito di una discussione per un parcheggio. La mano è stata reimpiantata ed evolve in modo soddisfacente.
Mercedes ha invitato le autorità a prestare attenzione alla situazione di violenza nel paese.