Cerca nel blog

domenica 30 settembre 2018

Scoperta rete di traffico di migranti dominicani verso il Cile con passaporti haitiani falsi rilasciati dalle sedi consolari haitiane





Il governo haitiano ha sospeso tutte le operazioni di ricezione di richieste di passaporto e tutte le consegne di passaporti già pronti da parte dei consolati di Haiti nella Repubblica Dominicana.
Si tratta di una misura cautelare a seguito delle rivelazioni fatte dal giornale Diario Libre sull’esistenza di un traffico di documenti come atti di nascita e passaporti falsi, ma con tutti i crismi della legalità, per consentire a dei cittadini dominicani di recarsi in Cile facendosi passare per haitiani. Il provvedimento è entrato in vigore lo scorso 26 settembre.
Solo durante il 2018 sono giunti in Cile oltre 20.000 haitiani. Tutti in partenza dalla Repubblica Dominicana.
Per accedere al paese sudamericano gli haitiani hanno bisogno di USD 1.000.- e di una lettera di invito.
Di recente è stato scoperto che questi haitiani sarebbero in realtà dei dominicani muniti di documenti falsi rilasciati dalle stesse autorità haitiane.
Il viaggio viene offerto da una rete illegale a un costo di USD 2.144.- per un dominicano che si fa passare per haitiano. Agli haitiani costerebbe invece USD 1.000.-,
Con il falso cambiamento di cittadinanza i migranti dominicani cercano di approfittare della mancanza del requisito del visto per i cittadini haitiani.
Dal 2012, il Cile esige ai dominicani di fare ingresso al suo territorio muniti di visto. Negli ultimi quattro anni la presenza di cittadini dominicani in Cile è aumentata notevolmente e si attesta ora a 50.000 persone. Un tale quantitativo di visti non è però mai stato rilasciato. Infatti il numero di visti concessi oscillerebbe tra i 1.200 e i 1.500 l’anno.
In Cile risiedono legalmente circa 25.000 dominicani.
Il Cile ha una delle economie più stabili di America Latina e il salario minimo raggiunge gli USD 600.- (circa RD$ 30.000.-) ed è quindi superiore del doppio quasi allo stipendio minimo dominicano più alto che è di US$ 311.-.
Lo scorso 9 aprile il presidente cileno ha presentato una proposta di Legge Migratoria per la regolarizzazione degli immigrati in condizione irregolare, stimati in 300.000 persone.
Ci sono stati anche traffici di migranti dominicani con attraversamento delle frontiere terrestri di Bolivia o Perù. Una volta arrivati in questi paesi i cittadini dominicani venivano introdotti in Cile attraverso il deserto.

sabato 29 settembre 2018

Inaugurazione della nuova sede dell’ambasciata: i connazionali si augurano di avere presto un’ambasciata senza arretrati e aperta al pubblico




Il sottosegretario agli esteri onorevole Ricardo Merlo sarà a partire da lunedì in visita istituzionale a Panama e successivamente  a Santo Domingo. Il neoeletto senatore ha scelto come sua prima tappa dopo l’assegnazione dell’importante incarico di fare ritorno nell’area dove è intervenuto con  il MAIE, il partito di cui è presidente, per la riapertura dell’ambasciata di Santo Domingo.
Una lotta a tutto campo alla quale il senatore ha collaborato con decisione. Il merito della riapertura è da condividere tra tanti perché come ha sostenuto Mario Giro l’ex viceministro agli esteri, la comunità italiana di Santo Domingo ha sollevato un polverone. Con questo polverone c’entra anche Ricardo Merlo e la sua squadra MAIE della Repubblica Dominicana.
Ricardo Merlo torna quindi nell’area diventata nevralgica per qualche anno per i rapporti tra connazionali e Farnesina, dove la gestione passata del MAECI ha provocato gravissimi disagi ai connazionali ivi residenti. Panama gestisce ancora il servizio visti della circoscrizione di Santo Domingo attraverso una società offshore.
Santo Domingo inaugura ora una nuova sede. Nei due anni in cui è rimasta chiusa,  la sede di via Rodriguez Objio di proprietà del demanio è diventata inagibile e necessita di notevoli interventi di riammodernamento.
Il trasferimento nella nuova sede deve intendersi provvisorio: questo almeno è quanto dichiara il sottosegretario Merlo. Il 5 ottobre avrà quindi luogo l’inaugurazione della nuova sede “provvisoria”.
A questo punto va aggiunta una breve parentesi. La misura della chiusura della nostra ambasciata è stata fatta rientrare in una manovra di bilancio. Si voleva risparmiare. Di fatto però la nostra ambasciata si autofinanziava. Comunque questo alla Farnesina interessava poco perché al MAECI si conoscono solo le spese e mai gli ingressi che vanno a finire direttamente all’erario.
La chiusura della sede di Santo Domingo puntava quindi solo ed esclusivamente al realizzo dei beni demaniali inteso come risparmio. In fondo il ragionamento fila. Questo “realizzo” non è stato possibile.
La riapertura inevitabile visto il polverone sollevato dalla comunità ha messo a disagio chi aveva già fatto un pensierino sulla destinazione dei 15 o 16 milioni di euro che si presumeva di incamerare con la vendita degli immobili. È per questo che la Farnesina non si è adoperata per il ripristino efficace degli immobili di proprietà. Ha voluto far capire che non riteneva significativi quegli immobili. Ne è conseguito che l’enorme villa in centro città è diventata per qualche tempo un allevamento di galline ruspanti e che iniziassero i preparativi per il trasferimento della sede dell’ambasciata.
Alla Farnesina c’è stato un cambiamento ai vertici, ma anche nelle amministrazioni dello stato esistono dei fattori frenanti. I politici cambiano ma i burocrati sono sempre gli stessi. Anche i diplomatici sono dei burocrati e non è detto che si adeguino a un cambiamento nella visione della loro funzione. Al riguardo sostengono i nostri connazionali quanto segue:
Tra una celebrazione al blue mall, una conferenza, un festival....chi dovrebbe occuparsi dei reali problemi dei concittadini ovvero un'ambasciata e un partito Italiano con delega per gli Italiani all'estero......votato dai più in RD.....che fa?”
La mia risposta al riguardo è stata la seguente: “Il partito con delega a cui fai riferimento si sta dando da fare. Diamogli tempo per giudicarlo. Ci sono tante cose che remano contro un CAMBIAMENTO vero e non solo alla Farnesina. Ci sono ad esempio i burocrati, c'è la carenza di informazioni in mano ai politici subentrati. Ad esempio l'Annuario statistico non è ancora stato pubblicato. C'è la mentalità dei diplomatici poco ben disposti verso le esigenze dei connazionali residenti all'estero e propensi come hai osservato tu a organizzare altre iniziative. Diamo tempo al tempo.

Il 5 ottobre Merlo inaugura la nuova ambasciata, che a quanto pare sarà ancora chiusa al pubblico. I SERVIZI CONSOLARI SARANNO SEMPRE ON-LINE!
Al riguardo ha risposto in questo modo Flavio Bellinato: “Se mi verrà data l'opportunità di intervenire in sede CGIE, la prossima settimana reitererò la necessità di cambiare sistema.
Siamo certi che il nostro sottosegretario agli esteri Ricardo Merlo ha sempre chiaramente in mente la massima che contraddistingue il governo del cambiamento e cioè: “Prima gli italiani” e nel caso della Farnesina questo significa che i servizi consolari ai connazionali residenti all’estero sono prioritari. 
Non c’è se e non c’è ma. Il servizio Prenota Online va abolito perché rappresenta una barriera tra la domanda di servizi e l’erogazione degli stessi.
Ci auguriamo quindi che non sia lontano il giorno in cui il nostro sottosegretario agli esteri, che si è distinto a Santo Domingo nella lotta per la riapertura della nostra ambasciata, venga da noi per celebrare l’accesso libero agli sportelli da parte dei connazionali senza bisogno di prenotazione. 
In fondo non si chiede mica la luna! Cinque anni fa era la cosa più normale del mondo!


Il COE annuncia che a seguito delle piogge 555 persone sono state già sfollate e 111 case allagate




Il COE ha aumentato da verde a gialla l’allerta per le province di San Cristobal, San Pedro de Macoris e il Distretto Nazionale.
Rimane l’allerta verde per San José de Ocoa, Monte Plata, Hato Mayor, El Seibo, La Romana e La Altagracia.
Nel corso di una conferenza stampa, il direttore generale del COE Juan Manuel Mendez ha riferito che si è in attesa di un incremento delle precipitazioni in gran parte del paese, soprattutto nelle province anteriormente menzionate. Ha esortato quindi la popolazione a osservare le raccomandazioni degli organismi di soccorso e di protezione civile.
Le piogge nelle ultime ore hanno lasciato 555 persone sfollate che si sono rifugiate nelle case di amici e parenti. Le case allagate sono state 111.
Il direttore del COE ha riferito che secondo le previsioni, le precipitazioni continueranno fino a lunedì prossimo a causa degli effetti della tormenta tropicale Kirk, in combinazione con una depressione (vaguada) situata nella parte centrale di Cuba.
Si raccomanda molta attenzione alle persone che abitano nella zona costiera da Cabo Frances viejo all’Isola di Saona  in previsione di possibili inondazioni costiere causate dalla tormenta.
Anche agli automobilisti si raccomanda di adottare misure preventive data la scarsa visibilità provocata dalle forti piogge che si verificano nella maggior parte del paese.

Gli effetti di Kirk si faranno sentire nel pomeriggio di oggi. Nove province in allerta verde





Nel bollettino delle ore 23:00 di ieri del NHC, Kirk viene degradato a onda tropicale. La motivazione addotta è che l’aereo caccia uragani non ha trovato un nucleo al suo interno.
Nondimeno, l’intensità dei venti, essendo di 65 km/h, equivale a quella di una tormenta tropicale.
A seguito di questa decisione perentoria del Centro Uragani di Miami, non vengono più pubblicati né dati né grafici su Kirk.
A partire dalle coordinate della tormenta alle ore 23:00 di ieri e cioè 15.1N 65.8W e tenendo presente la sua traiettoria anteriore e l’ultima velocità riscontrata di 22 km/h si può arguire approssimativamente quale sarà il percorso di Kirk nelle prossime ore. Secondo questo tracciato Kirk passerà nel pomeriggio di oggi a non più di 100 km da Santo Domingo e si inoltrerà in Haiti, toccando prima territorio dominicano. C’è da dire però che da quel che si può osservare sulle mappe dei venti e delle tormente (Windy) Kirk sta mantenendo un aumento di latitudine più ripido di quanto risulta dal tracciato precedente.
Il suo impatto sarà quindi ben maggiore rispetto a quello di Isaac che si è dissolto a 300 km da Santo Domingo e i cui venti erano d’intensità molto inferiore. Su quest’ultima non sono possibili pronostici perché la previsione di riduzione della potenza era basata sull’influsso dei venti taglienti, che avrebbero portato alla morte clinica di Kirk, il che di fatto non si è avverato. La portata dei venti di tormenta tropicale si estendeva alle ore 23 di ieri a 165 km dal presunto centro.
I portoricani si attendono forti piogge e raffiche di vento da 40 a 70 km/h  nelle città meridionali dell’isola. Una situazione che può provocare secondo gli isolani interruzioni nel servizio elettrico in diverse regioni. Il moto ondoso continuerà a essere molto pericoloso sulle coste, ma migliorerà domenica.
Questo è quanto si attendono nella vicina isola di Portorico e che vale anche per la Rep. Dominicana tenendo presente che Kirk potrebbe passare a 100 km da Santo Domingo, o addirittura di meno e toccare comunque territorio dominicano prima di penetrare in Haiti.
L’atteggiamento del NHC è incomprensibile. Probabilmente gli addetti alle rilevazioni non vogliono riconoscere di aver sbagliato con le barriere di alta pressione e con i venti taglienti e quindi chiudono così la vicenda. Oppure si può pensare che una volta appurato che non viene coinvolto territorio USA,  l’interesse del NHC di continuare a fornire informazioni sia svanito.
Tante sono le ipotesi, di fatto però bisogna tener conto del nuovo stile informativo del NHC e munirsi di strutture idonee per vigilare autonomamente su questi fenomeni atmosferici senza dipendere da nessuno.

Il COE ha emesso allerta verde per nove province: Monte Plata, Santo Domingo, La Romana, El Seibo, San Pedro de Macorís, La Altagracia, San Cristóbal, San José de Ocoa, Hato Mayor e il  Distretto Nazionale.




venerdì 28 settembre 2018

Il sindaco del Distretto Nazionale David Collado adotta misure e si prepara con uomini e mezzi a limitare i danni



Il NHL di Miami ha pubblicato un cono di traiettoria strambo, ingiustificato per le ridotte dimensioni, forse anche volute come facezia del venerdì sera. Kirk è ancora una tormenta tropicale, quindi penso che meriti una maggiore considerazione.
Ore 17:00 del 28/9. Coordinate di Kirk 14.7N 64.7W. Venti interni 65 km/h, velocità di traslazione 22 km/h. In dodici ore Kirk ha perso 20 km/h di intensità, mantenendo ancora però con 65 km/h di velocità dei suoi venti interni la categoria di tormenta tropicale. I venti taglienti lo hanno indebolito e secondo il NHC di Miami lo dissolveranno tra poche ore.
Il suo percorso ha avuto una notevole virata verso nord recuperando e superando la latitudine persa in questo suo recente percorso a zig zag. Vuol dire che la barriera di alta pressione ha ceduto e la sua traiettoria ha volto decisamente verso nord. I venti con forza di tormenta tropicale raggiungono i 165 km dal centro.
Attualmente Kirk si trova a 500 km circa da Santo Domingo, ma viaggia a una latitudine di circa 300 km a sud di Santo Domingo.
L’impatto di Kirk dipenderà molto dalla sua traiettoria verso nord e quindi dalla barriera di alta pressione e dal suo indebolimento in corso a seguito dei venti taglienti.
Per ora sono attese solo precipitazioni e tormente elettriche che peraltro ci sono già per effetto di una “vaguada” che si mantiene nell’area da qualche giorno. Le precipitazioni potranno raggiungere livelli di anche 150 mm.
Il governo e le organizzazioni di emergenza non si sono fatte ancora vedere. Invece il giovane sindaco del Distretto Nazionale David Collado ha già preso l’iniziativa per limitare i danni della tormenta.
Tra le misure adottate dal sindaco c’è anche la richiesta esplicita ai cittadini di tenersi la spazzatura a casa a partire dalle ore 21:00 di oggi, e, alle imprese di costruzione, di raccogliere i loro residui a partire dalle ore 17:00.
Collado ha invitato i cittadini a non smaltire i rifiuti solidi fino a domenica prossima per impedire l’otturazione dei tombini con conseguenti allagamenti urbani.
Per quanto riguarda le imprese di costruzione queste sono state avvertite che a partire dall’ora stabilita è prevista la visita ai cantieri da parte di ispettori e l’applicazione delle previste sanzioni pecuniarie alle imprese che non avessero provveduto alla raccolta dei residui edili.
Il giovane sindaco ha riferito anche che oggi è iniziata una grande operazione di pulizia in tutta la città, al fine di prevenire le inondazioni prima del passaggio della tormenta.
Questa operazione coinvolgerà più di 1200 dipendenti e più di 50 camion, inclusi 10 dispositivi di sturamento.

Kirk vira verso sud e mantiene la sua forza. Sono nella RD precipitazioni anche di 150 mm da sabato a lunedì



Ore 5:00 del 28/9. Coordinate di Kirk 13.2-62.5. Venti interni 85 km/h, velocità di traslazione 19 km/h. In dodici ore Kirk contrariamente a quanto ci si attendeva ha conservato ancora la sua intensità. I venti taglienti finora non hanno fatto altro che impedire il suo potenziamento, ma non lo hanno indebolito.
La sua velocità di traslazione si è ridotta ulteriormente a 19 km/h. Il suo percorso ha avuto una notevole virata verso sud equivalente a 1 grado di latitudine e quindi a circa 111 km. Questo dato contraddice notevolmente i pronostici del NHC che ancora una volta dimostrano di non essere infallibili per cui dovrebbero essere sempre interpretati con cautela. Dal punto di vista della Hispaniola è positivo che il centro di Kirk si sia allontanato verso sud. Vuol dire che la barriera di alta pressione riesce a condizionare la sua traiettoria. Il NHC di Miami prevede un ritorno a nord di Kirk e una sua dissoluzione definitiva intorno al parallelo 14 e addirittura a sud di Portorico. Troppo bello!
Comunque siamo ancora in attesa del primo indebolimento del ciclone a causa dei venti taglienti e quindi di una conferma di un pronostico che sembra di primo acchito poco probabile.
I giornali dominicani parlano di tanta pioggia in tutto il territorio da sabato a lunedì. Si pensa che le precipitazioni oscilleranno tra i 50 e i 100 mm con massimi di 150 mm.
I venti con forza di tormenta tropicale raggiungono attualmente i 180 km dal centro, soprattutto verso nord e verso est.
Attualmente Kirk si trova a 800 km, ma viaggia a una latitudine di circa 500 km a sud di Santo Domingo.

giovedì 27 settembre 2018

Kirk arriva alle Piccole Antille, la porta d’ingresso del Mar dei Caraibi



Ore 17:00 del 27/9. Coordinate di Kirk 14.2-60.2. Venti interni 85 km/h, velocità di traslazione 22 km/h. In dodici ore Kirk contrariamente a quanto ci si attendeva ha conservato tutti i valori di forza e quindi di pericolo per chi se lo trova davanti. I venti taglienti contrariamente a quanto annunciato non l’hanno indebolito granché, Kirk è un ciclone di sana e robusta costituzione. Mantiene inalterata la sua potenza di tormenta tropicale con i suoi venti interni di 80 km/h. La sua velocità di traslazione si è ulteriormente ridotta a 22 km/h il che favorisce secondo i criteri altre volte espressi dal NHC un eventuale rafforzamento in presenza di acque calde. Queste non mancheranno una volta superato l’arcipelago, ma si faranno avanti anche i venti taglienti e il NHC è certo che questi avranno la meglio su Kirk e che lo porteranno a una sicura dissoluzione entro le prossime 72 ore. Avremo quindi tanta acqua, lo dicono anche i giornali dominicani.
Sarà tutto vero, comunque di fatto Kirk è risalito di 1.5 gradi di latitudine in soltanto 24 ore. Se questa tendenza persiste Santo Domingo è una sicura tappa del suo percorso.
Ci dice il NHC che c’è una barriera (ridge) di alta pressione che invece obbligherà Kirk a viaggiare su latitudini più basse. Forse, ci vuole però un atto di fede per crederci, anche perché a Santo Domingo attualmente abbiamo un sistema di bassa pressione e quella barriera di cui il NHC parla avrebbe origine addirittura nella Florida. Se ci fosse l’alta pressione qui, avremmo il sole che spacca le pietre e invece la pioggia non ci abbandona mai.
Allora se per caso il “ridge” non tenesse, conosceremmo Kirk di persona e non solo per sentito dire come le altre volte con i resti di Isaac e di Beryl.
Per quel che riguarda i venti taglienti in agguato dopo l’arcipelago bisogna dire che finora Kirk ha resistito bene a quelli che si è trovato davanti. Se questo dato di fatto della vulnerabilità di Kirk non sussistesse e il ciclone non cedesse nemmeno a questi venti, arriverebbe da noi con una forza di tutto riguardo di 80 km/h e allora sì che ne vedremo delle belle, perché di fatto non sono state prese misure di sorta per limitare gli effetti distruttivi di una tormenta di queste dimensioni.
Comunque se vogliamo possiamo anche esprimere un ringraziamento agli operatori di Miami che si sono guardati molto bene dall’includere la nostra isola nel cono di traiettoria. Addirittura nell’ultimo grafico sanciscono perentoriamente la morte clinica di Kirk ancora prima di arrivare alla Hispaniola e molto a sud. Almeno non ci hanno spaventati!

Troppi incesti: la vicepresidente Margarita Cedeño de Fernández si auspica sanzioni esemplari per i colpevoli






Certe notizie vanno a periodi. In questi giorni i giornali si stanno occupando di incesti. Ce ne sono ogni giorno delle pubblicazioni che riguardano questo tema e che coinvolgono anche personaggi famosi. Qualche settimana fa è salito alla ribalta dei media il caso di Donni Santana Cuevas, direttore del consiglio nazionale di frontiere con il rango di ambasciatore accusato di avere rapporti incestuosi da alcuni anni con una figliastra quattordicenne. Santana è stato destituito immediatamente con decreto del Presidente della Repubblica e il tribunale penale gli ha imposto un anno di coercizione.
In questi giorni si parla inoltre del presentatore  televisivo Pablo Ross anche lui accusato di avere da quattro anni rapporti sessuali con la sua figliastra 16enne.

La vicepresidente Margarita Cedeño ha dichiarato di essere allarmata per  tutti i casi di incesto che sono venuti alla luce nelle ultime settimane.

I procuratori della Repubblica Dominicana ricevono 54 segnalazioni di incesto ogni mese in tutta la Repubblica Dominicana. Nei primi 6 mesi di quest'anno sono stati segnalati 323 casi.

Margarita Cedeño de Fernández ha chiesto sanzioni esemplari per coloro che commettono questo tipo di reato: "Dobbiamo dare sanzioni esemplari in modo che gli uomini capiscano che devono rispettare le ragazze, le loro figlie. Non c'è nulla di più atroce di un padre che stupra una figlia", ha riferito la vicepresidente.

La vicepresidente ritiene che coloro che commettono questo tipo di danno ai bambini e agli adolescenti siano malati di mente.

Inoltre, ha sostenuto che le istituzioni dovrebbero adottare un approccio completo, determinato, specifico ed esemplare per affrontare questi abusi.

Il codice penale dominicano è molto severo al riguardo. Il patrigno rientra comunque nel reato di incesto, non lo prevede la legge, ma la giurisprudenza su questo è univoca. Se poi si tratta di un minorenne, quanto meno una decina di anni di reclusione non gliela toglie nessuno. Occhio quindi a queste situazioni che possono non essere tanto chiare e lampanti.
Non sarebbe comunque una cattiva idea pensarlo due volte prima di convivere con delle donne che hanno delle figlie minori o adolescenti.

Il colonnello Ilio Capozzi: un personaggio storico importante che viene ricordato negli eventi della celebrazione dei 120 anni di relazioni diplomatiche italo-dominicani.




Prosegue la commemorazione dei 120 anni di relazioni diplomatiche tra l’Italia e la Repubblica Dominicana. Si tratta di un impegno annunciato già dal capo missione Spadavecchia, suggerito e sostenuto dalla gestione uscente della Farnesina e puntualmente attuato dall’ambasciatore Andrea Canepari.
Lo sforzo profuso dalla nostra ambasciata è lodevole.
La celebrazione del 120esimo anniversario dell’instaurazione dei rapporti diplomatici tra entrambi i paesi riveste sicuramente grande importanza.
Sono previsti 120 eventi da organizzare e attuare in un anno.
Recentemente è stato realizzato uno di questi eventi commemorativi a Montecristi nel nord della Repubblica. È lì che Cristoforo Colombo mise piede per la prima volta nell’isola, dopo che la Santa Maria, la sua nave ammiraglia andò distrutta. Ed è lì che sorse il primo villaggio europeo costruito con i resti della Santa Maria e destinato a ospitare i membri dell’equipaggio che non avrebbero potuto trovare posto nelle altre due navi per il ritorno.
Al riguardo fece riferimento nel suo discorso a Montecristi lo storico dominicano Euclides Gutiérrez Félix che ha precisato che “nella zona di Cabo Haitiano gli aborigeni della nostra isola hanno dimostrato il loro coraggio distruggendo il forte La Navidad costruito dagli spagnoli, con dotazione militare lasciata da Colombo al suo ritorno in Spagna.
Quando Colombo fece ritorno all’isola si trovò con il forte incendiato e distrutto e tutta la dotazione militare morta.
Questo avvenimento è da considerare la prima insurrezione militare di America compiuta dagli aborigeni della Hispaniola.”
Lo storico Euclides Gutiérrez Félix si è riferito anche alla storia più recente, omettendo quasi due secoli di partecipazione italiana agli eventi politici e bellici dominicani e affrontando il tema di Ilio Capozzi:
“La storia più recente ci propone italiani come Ilio Capozzi che hanno sacrificato le loro vite per combattere per la libertà e la sovranità del popolo dominicano nella Rivoluzione di Aprile del 1965, guidata dal Colonnello Francisco Alberto Caamaño e da Rafael Fernández Domínguez.”
Ecco che ricompare la figura dell’italiano Ilio Capozzi che nel 1965 si distinse nella “Guerra de Abril” combattendo a favore dell’esercito costituzionalista e contrastando insieme agli oltre 100 sommozzatori “hombres rana” da lui stesso addestrati l’invasione americana.
Ilio Capozzi  ha scritto una pagina importante della storia dominicana e viene ricordato per il suo eroismo e per il fatto che era italiano. Un sommozzatore della Seconda Guerra Mondiale che si distinse in diverse imprese belliche tra cui anche l’affondamento di una flotta inglese nel porto di Gibilterra. Finita la guerra si dedicò all’attività di istruttore militare. Arrivò nella Repubblica Dominicana nel 1956 dopo essere stato diversi anni in Algeria. Venne ingaggiato per la fondazione del corpo dei sommozzatori o uomini rana.
Prima di perdere la sua vita il 19 maggio 1965 nell’impresa temeraria di occupare il palazzo della presidenza, Capozzi telefonò in ambasciata ed ebbe un colloquio con l’ambasciatore italiano del tempo, a conclusione del quale le sue parole furono le seguenti: “L’uomo non sa quando né dove nasce, ma può decidere quando e perché morire”!
Noi non sappiamo niente di Ilio Capozzi, come lo chiama Euclides Gutiérrez Félix, ma si chiamava così oppure il suo nome era Ilio Capocci o ancora Illio Capocci?
Più volte si è pensato a intestare una via a suo nome. Alle amministrazioni comunali mancano però dati su questo nostro connazionale, dove e quando è nato. Sapere come si chiamava esattamente e conoscere il luogo e la data di nascita sarebbe già qualcosa di molto importante nella ricostruzione della biografia di questo  protagonista indiscusso della Guerra de Abril che verrà sempre menzionato nei libri di storia dominicani e i cui resti riposano in una tomba del Cimitero di Ciudad Colonial.
Ilio Capozzi: sarebbe bene in occasione di questa commemorazione dei 120 anni di relazioni diplomatiche rivelare qualcosa di più sull’identità di questo personaggio  italiano che verrà sempre ricordato nella storia dominicana. Basterebbe rispolverare gli archivi pluricentenari della nostra ambasciata. Chissà se è possibile?

Kirk è a due passi da noi, ha una discreta potenza e si sposta verso nord-ovest




Ore 5:00 del 27/9. Coordinate di Kirk 13.5-58.3. Venti interni 85 km/h, velocità di traslazione 26 km/h. In dodici ore la marcia di Kirk verso l’arcipelago è stata risoluta e i venti taglienti contrariamente a quanto annunciato non l’hanno indebolito granché. La sua aspettativa di vita è stata prolungata di qualche giorno, abbastanza però da consentirgli di attraversare da capo a capo la Hispaniola. La sua tendenza verso la risalita della latitudine è costante e il suo percorso è passato in dodici ore dal parallelo 12,7 al parallelo 13,5. Con questo trend entro venerdì Kirk si presenterà da noi ancora con la forza di tormenta tropicale. Niente resti a quanto pare questa volta.
Tenendo presente che molto presto avremo Kirk sotto casa, questa volta ONAMET e gli altri organismi di protezione e di intervento non si sono riuniti e non hanno predisposto misure. La direttrice di ONAMET Gloria Ceballos ha dichiarato soltanto che si attende per il prossimo sabato il passaggio di questo fenomeno a sud della Repubblica Dominicana, già degradato a depressione tropicale, provocando precipitazioni nel territorio. Questo è quanto sostiene e non sostiene il NHC di Miami nei suoi pronostici sibillini.
Kirk si trovava alle ore 5:00 di oggi a 135 km dalle Barbados e a 320 km dalla Martinica.
I venti con forza di tormenta tropicale raggiungono i 220 km dal centro.
Ecco il pronostico testuale del NHC di Miami:
“Una forte ondata di venti occidentali o sud-occidentali di livello superiore è diffusa in tutto il Mar dei Caraibi, e Kirk si trasferirà in queste condizioni durante i prossimi giorni. Questi venti molto ostili dovrebbero far sì che Kirk si indebolisca costantemente, si disorganizzi e alla fine si dissipi in 3 o 4 giorni. I modelli GFS e ECMWF lo suggeriscono. La  dissipazione potrebbe verificarsi anche prima. I modelli di intensità sono in armonia e la previsione del NHC rispecchia quella precedente.”
C’è motivo per stare tranquilli quindi come sostiene la direttrice dell’ONAMET. Comunque se le parole del NHC di Miami sono rassicuranti, i dati forniti lo sono di meno e quindi ritengo che un po’ di prudenza non guasti. L’atteggiamento passivo delle autorità dominicane è comprensibile. Dopo tante tensioni per Beryl, Isaac, gli scioperi dei trasportatori, ora tra capo e collo arriva anche Kirk.
Non ci resta che votarci a qualche santo… anche se ormai non si usa più…


mercoledì 26 settembre 2018

Processo di appello Vulso: rinviata la terza udienza presso il tribunale di San Pedro



Wagner Vulso: una storia penosa che la dice tutta sulla fragilità che possono talvolta avere i diritti umani più elementari. La situazione del bolognese è critica dal punto di vista della sua salute: “Aneurisma dissecante di aorta e aorta sclerosi” che richiede cure immediate o se del caso un intervento chirurgico urgente.
È stato versato l’importo della cauzione pari a 1.200.000 pesos e pur in presenza di moltissime contraddizioni a livello di prove acquisite il pubblico ministero non cede anche se il giudice avrebbe già autorizzato la scarcerazione.
Comunque sul caso Vulso è stato richiamato e ha ottenuto l’interesse delle nostre autorità.
Ieri si doveva tenere la terza udienza di appello e invece l’avvocato difensore non si è presentato. Tutto è stato rinviato al 30 ottobre con l’avvertenza che in caso di nuova assenza del difensore verrà nominato un legale d’ufficio.
Erano presenti alla corte d’appello di San Pedro il rappresentante del Comites Flavio Bellinato e Vittorio Acolti Gil Vitale, il connazionale di Boca Chica che ha lanciato l’allarme sullo stato di salute del Vulso e che non è mai mancato a una udienza. E ce ne sono state tante in più di tre anni! Erano assenti il presidente del Comites Paolo Dussich e Gianni Prudenza che si trovano attualmente in Italia.
La comunità sta facendo del suo meglio nei confronti di Wagner, il Comites è presente, l’ambasciata anche a quanto pare e c’è pur sempre la solidarietà del grande Vittorio che dà al Vulso quella spinta morale per sopravvivere e sperare ancora nonostante tutto.  
Ci auspichiamo che il connazionale arrivi con vita alla prossima udienza del 30 ottobre e che con l’occasione tutto possa risolversi.

Kirk si rafforza e aumenta la latitudine del suo percorso. Pendiamo dalle labbra del NHC di Miami



Ore 17:00 del 26/9. Coordinate 12.7-55.7. Venti interni 95 km/h, velocità di traslazione 30 km/h.
In sei ore, Kirk si è rafforzato ancora raggiungendo i 95 km/h. Una tendenza che non si è verificata però nelle ultime tre ore. Probabilmente in questo momento la tormenta è nel bersaglio dei venti taglienti.
Kirk si trovava alle ore 17:00 a 415 km dalle Barbados e a 615 dalla Martinica. Tra circa 15 ore arriverà nell’arcipelago dove lo stanno aspettando.
Kirk darà più filo da torcere agli isolani delle Piccole Antille di quanto abbia dato recentemente l’amletico Isaac. Inoltre il NHC di Miami non fa cenno a problemi strutturali interni del ciclone che possano impedirgli un potenziamento a breve e un mantenimento dell’intensità raggiunta lungo la prosecuzione della sua traiettoria.
Il NHC parla di indebolimento e addirittura di dissipamento ma non più entro 72 ore bensì entro 120. Siamo nel mondo delle ipotesi, ma tra cinque giorni Kirk ci avrà già colpiti se del caso. Tutto può accadere, anche esattamente l’opposto di quando il NHC va dicendo e subito dopo contraddicendo.  Sei ore fa il pronostico era di 72 ore di vita, ora è di 5 giorni… Una differenza che può rappresentare molto per noi.
Eppure sembra che le autorità dominicane questa volta abbiano abbassato la guardia e ritengano di fidarsi dei responsi sibillini del NHC e di optare per l’inazione. D’altronde l’esercito e le forze di polizia per un motivo o per l’altro non smettono mai di essere in allerta.
Ogni confronto con Isaac è ingiustificato e soprattutto prematuro. Kirk percorre acque tropicali calde, non ha problemi strutturali, i venti taglienti non riescono a indebolirlo.
Non risulta che questi persisteranno dopo l’attraversamento delle Piccole Antille, almeno a giudicare dalle relative mappe, per cui Kirk continuerà a rafforzarsi anche nei Caraibi proseguendo per la sua traiettoria. Dobbiamo prendere atto che c’è una barriera di alta pressione che lo guida. Ce lo conferma il NHC. L’abbiamo osservato con Isaac. Speriamo che il ridge o barriera tenga lontano da noi Kirk che ha tutta l’aria di non voler morire e di essere intenzionato ad arrivare ad ogni costo e con potenza distruttiva nel continente americano. Questo chiaramente se la barriera di alta pressione sarà sufficientemente forte da impedirgli di volgere verso nord.
Se la tormenta continuerà a virare a nord con il ritmo delle ultime sei ore è probabile invece che ce lo ritroviamo nel bel mezzo di Santo Domingo e questa volta non saranno resti…
I venti con forza di tormenta tropicale raggiungono i 180 km dal centro.

Kirk si fa redivivo! È nuovamente tormenta tropicale e punta verso il Caraibi



Ore 8:00 del 26/9. Coordinate 12.0-53.5. Come volevasi dimostrare Kirk è risorto dalle ceneri, ha ritrovato il suo centro, per la cui mancanza il NHC di Miami aveva decretato qualche giorno fa la sua morte clinica, ha riacquistato la categoria di tormenta tropicale, facendo onore al suo nome che altrimenti non meriterebbe, con una discreta forza di 75 km/h dei suoi venti interni e si avvia inesorabile lungo una traiettoria nel cui cono siamo quasi ricompresi.
I rapporti del NHC sono sempre sibillini. Un modo per dire e non dire. In fondo il loro è un servizio gratuito e quindi va apprezzato anche se con le dovute cautele. Non manca mai il connazionale di turno arrivato da poco nei Caraibi che non ha sperimentato ancora il passaggio di un uragano che vorrebbe dare cattedra sulla base delle comunicazioni e dei grafici del NHC. Evidentemente il NHC ha tutti gli strumenti per misurare ogni aspetto dei cicloni in esclusiva e quindi possiede di fatto il monopolio della relativa informazione. Una discrezionalità che gli attribuisce un certo potere di cui fa uso secondo criteri imperscrutabili.
Ora tutto a un tratto Kirk resuscita potente a 220 km più a nord dal punto dove era stato dichiarato dissolto e, con una velocità di traslazione di 30 km/h, è già subito a ridosso delle Piccole Antille che hanno prontamente lanciato le usuali e per loro frequentissime allerte: Barbados, St. Lucia, Dominica, Martinica, Guadeloupe attendono la tormenta tropicale che arriverà anche nel corso delle prossime 24 ore. Kirk si trova a 665 km dalle Barbados e a 865 km dalla Martinica.
La traiettoria di Kirk dovrebbe mantenersi nella direzione ovest-ovest perché si ritrova a nord una barriera di alta pressione. Questo almeno per le prossime 72 ore. È previsto l’incontro con venti taglienti che dovrebbero nuovamente ridurre la sua forza fino a ripristinare lo status di semplice depressione.
La sua traiettoria attuale è circa a 300 km più a sud di Isaac. Si pronostica una deviazione verso nord che porterebbe il suo centro in prossimità del litorale sud della Hispaniola.
Il responso dell’"oracolo" di Miami anche questa volta è sibillino: si dissolverà chissà ma potrà anche rafforzarsi... proseguirà a ovest o a nord-ovest... 
Una cosa certa è che Kirk anche dopo dissolto, come ci hanno insegnato Beryl e Isaac qualche danno lo farà ancora.

Il corridoio pilota della OMSA nella Lincoln è un altro motivo di conflitto con le associazioni dei trasportatori



Il nuovo corridoio OMSA della Lincoln è un tema che si aggiunge a quello del prezzo dei carburanti nel conflitto con le associazioni dei trasportatori.
Il viale Lincoln è una delle arterie più importanti del centro città. Transitarla non è agevole perché a tutte le ore vi si trovano ingorghi.
Il direttore dell’Oficina Metropolitana de Servicios de Autobuses (OMSA), Héctor Mojica ha sostenuto che migliaia di persone hanno chiesto alla OMSA l’istituzione del corridoio nel viale Abraham Lincoln.
Da quando è in funzione e cioè da sabato scorso il corridoio riscontra pieno successo. Non è stato ancora deciso se verrà mantenuto. La decisione spetta all’Instituto Nacional de Tránsito y Transporte Terrestre (Intrant).
Si tratta infatti di un corridoio pilota e la sua istituzione non è quindi definitiva. I quartieri che ne traggono beneficio sono diversi: Los Ríos, Los Próceres, El Claret, La Julia, Mata Hambre e La Feria, tra gli altri.
Il tragitto inizia nel quartiere Los Ríos e comprende nel suo percorso importanti viali tali come República de Colombia, Los Próceres, Abraham Lincoln, Correa y Cidrón, Paul Harris, tra gli altri.
Il “sindacato” di Conducenti Lope de Vega-Lincoln (Sichovelin) a cui aderiscono oltre 230 tassisti a fermata mantiene dallo scorso sabato un raduno di protesta nella Lincoln angolo 27 de Febrero per manifestare contro questo nuovo corridoio.
Gli interessi di pochi contro gli interessi di tanti. Ma quanto contano questi pochi a livello elettorale? Intorno a ognuno dei 230 conducenti “padri di famiglia” gravitano una decina di persone. Se si moltiplica 230 per 10 si ha la cifra di 2300. Tutti elettori che il partito di governo perderebbe alle prossime elezioni.
Il ragionamento fila da questo punto di vista, bisogna vedere però anche come la pensano gli utenti che ne traggono beneficio.
E poi è arci noto che gli operatori del trasporto hanno un feeling maggiore con il partito dell’opposizione.
Intanto però a scanso di sorprese chi si aggira lungo la Lincoln sappia anche che le probabilità di trovarsi di fronte a disordini in questo periodo di proteste dei trasportatori sono maggiori qui che nel resto della città.

Gli scioperi delle organizzazioni dei trasportatori rendono insicure le città



Rivendicazioni che possono anche non essere giustificate ma che originano conflitti che rendono rischiosa la circolazione stradale. Era da tempo che non se ne parlava. Ma queste sono cose che covano sempre nel substrato della vita di ogni giorno e che ogni tanto scoppiano inaspettatamente con feroce violenza.
Le organizzazioni dei trasportatori sono potenti e ben strutturate. Volendo, diventano delle brigate paramilitari bene armate e disposte a tutto. Quando ci sono perturbazioni di questo tipo bisogna andare molto cauti. Del resto se queste lobby non hanno remore di sorta e sono sempre pronte alla guerriglia urbana, la polizia e i militari non scherzano nemmeno e rispondono colpo su colpo senza guardare in faccia a nessuno: gas lacrimogeni, proiettili di gomma e proiettili veri sparati contro i dimostranti oltre agli impallinamenti che sono all’ordine del giorno . Polizia, forze speciali dell’esercito, “cara pintada”, “cimarrones”.
Ricordo scioperi dichiarati in cui a tutela del trasporto pubblico ogni autobus AMET aveva a bordo un “cara pintada” bene armato, impassibile e pronto a sparare con il suo fucile in dotazione alla prima provocazione. Ricordo casi di passeggeri bruciati con bombe Molotov o uccisi dai manifestanti semplicemente perché viaggiavano in autobus che non avevano rispettato lo sciopero.
Tanto per cambiare ieri un “sindacato dei trasportisti” ha messo in atto uno sciopero a sorpresa. Questo ha avuto luogo nonostante l’incontro che contestualmente si svolgeva nel palazzo della presidenza e nonostante dai colloqui fosse stato raggiunto un accordo provvisorio e Fenatrano ha dichiarato di rinunciare allo sciopero.
Queste associazioni non sono mai affidabili e quando scendono sulle strade sono restie a tornarsene a casa. Tant’è che lo sciopero ha avuto in effetti luogo. creando grande disagio sulle strade di Santo Domingo.
Migliaia di persone non hanno potuto accedere ai mezzi di trasporto.

Ci sono anche stati degli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti nel ponte Jacinto Peynado, a Santo Domingo Nord, e nella 27 de Febrero angolo Abraham Lincoln, nel Distretto Nazionale.
In un video che circola nelle reti sociali, è possibile vedere come il traffico viene ostacolato,  non solo dalla manifestazione dei conducenti, ma anche dal fumo causato dai gas lacrimogeni lanciati dalle forze dell’ordine.
Il Ministero della Difesa mantiene attivo il "piano Huron", con il quale è stato disposto lo stato di allarme di  tutti i membri dell'Esercito Nazionale, della Marina e dell'Aviazione Dominicana, al fine di preservare la calma ed evitare il caos.
I disordini continueranno anche domani e non si vedono prospettive per una risoluzione del conflitto. I “sindacati” dei trasportatori esigono una riduzione dei prezzi dei combustibili con percentuali che si aggirano sul 50%.
Difficilmente il governo accederà a queste richieste. Rivedremo quindi sugli autobus dell’AMET e in giro per le strade le forze speciali dell’esercito dominicano che per addestramento e risolutezza non temono confronto nemmeno a livello internazionale.

lunedì 24 settembre 2018

La comunità di Las Terrenas fa pressione sulle autorità per risolvere i suoi principali problemi attraverso il giornale “italiano” Infos Diario




Ecco la traduzione di un articolo di Valerio del Pezzo, pubblicato in spagnolo nel suo giornale Infos Diario in data 17 settembre 2018. Riguarda i problemi di Las Terrenas. I connazionali che vivono in altre località ne possono trarre insegnamento.
La soluzione del problema cloacale è improrogabile
Volendo stabilire quale problema da risolvere a Las Terrenas abbia carattere prioritario, i dubbi sarebbero tanti e l’incertezza enorme. La costruzione dell’Ospedale Pubblico, la contaminazione del fiume, la riparazione definitiva della strada verso Punta Popy, la risoluzione del problema della discarica e la sistemazione del sistema cloacale. Questo tenendo conto di principali problemi di una cittadina come la nostra con delle aspirazioni turistiche.
Nel vedere come le acque nere invadono le vie delle aree turistiche, mi chiedo come si possa aspirare a mantenere lo status turistico della nostra città quando gli interventi delle istituzioni in tal senso sono carenti. La colpa ce l’hanno coloro che sono intervenuti più volte e male.
I ministeri competenti, Turismo, Medio Ambiente e Obras Publicas sono a conoscenza da anni del problema, ma non intervengono o, se lo fanno, lo fanno in modo non corretto per apportare beneficio a imprese vincolate a loro con il risultato che il problema persiste.
Com’è  possibile che le acque nere fuoriescano ancora dai tombini della zona turistica da anni? Com’è possibile che si consenta che il sistema di drenaggio da Marcò o da Las Ballenas non è mai stato connesso con il sistema centrale che arriva all’impianto di purificazione delle acque che ancora non funziona? Com’è possibile che si consenta che una delle spiagge più attrattive del centro città (Las Ballenas) sia contaminata dalle acque nere che fuoriescono dai tombini di questo tratto di via turistica?
Basta così! Sindaco Alex Garcia, senatore Prim Pujal, governatore Enriquillo Lalane, queste sono le persone che devono fare pressione sul governo centrale affinché intervenga per risolvere questo problema.
L’impianto di purificazione delle acque nere deve funzionare correttamente, il sistema di drenaggio del quartiere Las Ballenas deve essere connesso al sistema centrale.”
Ma può anche darsi che la cittadinanza trovi da sola il modo adeguato per fare pressione sul governo centrale come ha fatto in passato.
Stranamente però la zona turistica a sudest funziona di meraviglia. Chissà perché.


Gli stranieri non haitiani detenuti nelle retate della DGM vengono internati nel “Vacacional de Haina”



Le retate contro gli immigrati clandestini vengono sostenute anche dai vari governatori di provincia e dai comuni e vengono eseguite per ordine del direttore della DGM, il tenente generale ritirato Máximo William Muñoz Delgado, conformemente a quanto disposto dalla legge 285-04, che regola il Sistema di Immigrazione Nazionale.
La maggior parte degli arrestati è haitiana, uomini e donne di età diverse. Questi dopo che gli ispettori di migrazione hanno costatato l'illegalità del loro soggiorno vengono trasportati ai diversi punti di frontiera tra Haiti e la Repubblica Dominicana, dove sono consegnati alle autorità del loro paese.
Gli  altri stranieri detenuti e privi di documenti sono portati al Centro di rifugio di persone arrestate dalla Direzione Generale dell'Immigrazione che si trova a Haina, San Cristobal, meglio conosciuto come vacacional de Haina.
Lì, le persone sono identificate e rimpatriate ai loro rispettivi paesi, in collaborazione con le ambasciate delle diverse nazioni rappresentate nella Repubblica Dominicana. Spesso, le autorità di immigrazione devono sostenere una parte dei costi dell’uscita dal paese degli immigrati privi di documenti.
Le retate vengono effettuate in strade e viali di villaggi, comunità rurali, piantagioni e fattorie, nei diversi lavori di costruzione, vendita di prodotti vari, pulivetro agli incroci ecc.
Il 1 settembre sono state eseguite retate che hanno coinvolto circa 2.000 illegali. In maggioranza haitiani, ma vengono menzionati anche venezuelani, colombiani, cinesi, pakistani e di altre nazionalità.
Nella giornata di oggi Diario Libre ha annunciato la detenzione di 1.165 stranieri illegali. Gli haitiani sono stati deportati e 9 venezuelani sono stati trasportati al vacacional di Haina. Non si fa riferimento all’appartenenza ad altra nazionalità dei deportati.
Non abbiamo le cifre dei connazionali internati nel vacacional di Haina e nemmeno di quelli che sono stati eventualmente respinti all’aeroporto. Queste cifre sono infatti fornite con inclusi gli haitiani respinti nei posti di frontiera terrestri.

La terra trema più di 14 volte nel nord-ovest



Un ospedale e dieci scuole hanno subito delle crepe ieri mattina dopo il verificarsi di un terremoto di magnitudo 5.1 della scala Richter che ha colpito il nord-ovest della Repubblica Dominicana
Il sisma è stato sentito con maggiore intensità nelle province di Monte Cristi, Mao, Monseñor Nouel, La Vega, Santiago e Puerto Plata.
Si è verificato alle 1:45 del mattino di ieri e il suo epicentro si è trovato nella latitudine 19.70 Nord e la longitudine 71.3 ovest, a 12,4 chilometri a est di Guayubín, Monte Cristi, a una profondità di 26,5 chilometri.
Nel suo rapporto, il COE guidato dal generale Juan Manuel Méndez, ha riferito che il terremoto ha causato crepe nell’ospedale comunale di Villa Vásquez, nel Liceo Juan de Jesús Reyes e nelle scuole Graciela Reyes Tineo, El Motocross, Juan de Jesús Reyes, Pericles Bienvenido Diana, Paul Harris e Juan Isidro Pérez della stessa città.
Ha aggiunto che nel comune di Jicomé si sono riscontrate crepe nella scuola elementare dello stesso nome, nel comune di El Palo, nella scuola elementare Damajagua e nel comune Cana Chapetón di Guayubín, nel liceo Cana Chapetón.
Ieri pomeriggio, il Ministero della Pubblica Istruzione ha informato che i tecnici di gestione dei rischi valutano i danni subiti da questi centri educativi al fine di provvedere alle necessarie riparazioni quanto prima possibile.
"Non ci sono segnalazioni di gravi danni, né di persone colpite nei centri educativi", è stato riferito.
L'analista dei dati sismici del CNS, José Delgado, ha descritto altri sismi registratisi: il primo alle ore 1:35, di 4,3 gradi scala Richter, tre chilometri a est di Guayubin, Monte Cristi ; il secondo alle ore 1:45 di 5,1 gradi a 12,9 chilometri ad est di Villa Vásquez.
Alle ore  3:23 del mattino c'è stato un altro sisma di 4,1 gradi a 12,3 chilometri ad est di Guayubín; alle ore 7:56 del mattino un altro terremoto di 3,0 gradi si è verificato a 16 chilometri a est di Guayubín.
Quando la gente era già meno intimorita, alle ore 8:47, la terra tremava di nuovo, ma questa volta con 3,6 gradi a 14 chilometri a est di Guayubín e alle ore 9:17 di mattina c'era un sesto terremoto di 3,2 gradi  a 14,7 chilometri da Guayubín , alle 9:21 un altro evento con un’intensità di  3,2 gradi si è verificato a tre chilometri da Laguna Salada, nella provincia di Valverde.
Secondo l'esperto di clima, Jean Suriel, alle ore  20:02 di ieri sera si erano già verificati 14 terremoti nel nord-ovest della Repubblica Dominicana, di cui 11 con epicentro a Monte Cristi, uno in Valverde Mao, uno a Puerto Plata e un altro a Santiago Rodríguez.
È stato sottolineato che l'attività sismica si è verificata nelle falle Settentrionale e Ispanica.
I direttori della protezione civile nella regione hanno riferito che i sismi hanno generato il panico nella popolazione, e molte persone hanno lasciato i loro letti e si sono riversate sulle strade.

Kirk: altro uragano in fieri




Ore 5:00 del 24.09. Viene da lontano come tanti, dal litorale africano. Le sue attuali coordinate sono 9,5-37,4.
Ha già raggiunto la potenza di tormenta e cioè i 65 km/h di velocità dei venti interni. Ed è per questo che gli è stato assegnato un nome.  Su queste cose al Centro Uragani di Miami non scherzano.
Alle ore 5:00 di oggi invece con una riduzione dei venti a  55 km/h  si era già degradato nuovamente a semplice depressione.
Avanza lungo il parallelo 10 e quindi 500 km circa più a sud di Isaac. La sua traiettoria è tangenziale alle coste sudamericane. Anzi nel cono della previsione è incluso anche il territorio venezuelano.
Si trova in acque calde, favorevoli al suo rafforzamento, ma dagli ambigui responsi dei guru della meteorologia di Miami potrebbe dissiparsi addirittura nei prossimi due giorni. La velocità elevata, 39 km/h non gli consentirebbe di acquisire forza e non si riesce più neanche a individuare il suo centro.
Invece nella ridda di ipotesi è compresa anche quella che una barriera di alta pressione lo costringa a rallentare e favorisca quindi il suo potenziamento.
Seguiremo gli sviluppi di Kirk cercando di interpretare i pronostici sibillini dei gringos di Miami, la più alta tecnologia senz’altro, solo i cervelli, quelli umani lasciano a desiderare.
La traiettoria di Kirk, se dovesse continuare a esistere e sappiamo per esperienza che queste tormente sono dure a morire e che fanno danni anche dopo morte, include la Repubblica Dominicana tra i suoi possibili bersagli. È partito da una latitudine insolitamente bassa. Restiamo in attesa degli eventi. I giornali dominicani ne parlano già. Nel giornale Diario Libre viene anche pubblicata una mappa dei venti taglienti. Kirk se li troverebbe nel suo percorso e potrebbero rendere difficile la sua sopravvivenza. Una volta raggiunte le Piccole Antille i venti taglienti dovrebbero diminuire insieme alla velocità di traslazione e il rafforzamento di Kirk potrebbe essere favorito.

domenica 23 settembre 2018

AIRET “Asociación de inversionistas y residentes extranjeros de Las Terrenas”. Una società il cui presidente è italiano e fa il giornalista





L’AIRET è una associazione senza fini di lucro che opera a Las Terrenas e il cui presidente è Valerio del Pezzo, proprietario del giornale cartaceo Infos diffuso a Las Terrenas e redatto in spagnolo, italiano e francese.
L’oggetto sociale dell’AIRET è il seguente: “Associazione senza scopo di lucro dedicata a esaminare, risolvere e sostenere, se del caso, davanti all’amministrazione dello stato, a enti pubblici o privati questioni che corrispondono ai principi e agli interessi comuni dei suoi associati, studiare i problemi che riguardano Las Terrenas, provincia di Samaná, e suggerire misure che li risolvano, raggiungendo la loro effettiva soluzione.”
Dai dati a disposizione risulta che l’associazione è operativa dal 3 febbraio 2015 e che la sua scadenza è prevista per il 3 febbraio 2025. Il numero di registrazione è il 401292,
In sede di costituzione dell’associazione AIRET “ASOCIACION DE INVERSIONISTAS Y RESIDENTES EXTRANJEROS DE LAS TERRENAS” il Comandante Clearco e Guido la Guida hanno intervistato il presidente dell’AIRET, Valerio del Pezzo. Il quale rivolgendosi a Guido e ha Clearco ha riferito quanto segue: “È stato un piacere per me invitarvi perché effettivamente penso che come presidente di questa associazione, sono italiano, fare qualcosa anche per i nuovi arrivi degli italiani sia molto buono, sia qualche cosa di positivo. Ne hanno bisogno e c’è bisogno di essere rappresentati qui e quindi vi ho invitati perché ritengo che la vostra attività, questi vostri video che so che sono molto visti sia in Italia che nella Repubblica Dominicana possano essere un aiuto per molta gente.”
Domanda: “Grazie per la fiducia. Quali sono i fini di questa associazione?”
Risposta: “Abbiamo deciso di fare questa associazione perché Las Terrenas è un comune multietnico, abbiamo decine di nazionalità differenti che sono qui residenti. Effettivamente quello che mancava era una rappresentanza di queste differenti nazionalità. Noi pensiamo che questa possa avere un peso determinante anche in tutte quelle che sono le decisioni da prendere per lo sviluppo territoriale, turistico e sociale di Las Terrenas anche e soprattutto per la tutela dei suoi associati e per dare una consulenza ai nuovi che arriveranno e che vogliono cambiare vita e fare un investimento, che si trovano in un ambiente sconosciuto e che si devono recare in un altro paese del mondo, dall’altra parte dell’oceano dove ci sono maniere di fare differenti. Si può incorrere nel pericolo di essere presi di mira da truffatori e professionisti che non sono diciamo veramente tanto professionisti, può essere che siano professionisti in un’altra materia, e quindi avere un’associazione che gli dà una consulenza attraverso anche una lista di professionisti che sono di fiducia e garantiti dalla stessa associazione. Questo non può essere che positivo quindi una tutela a 360°. Esattamente è quello che cercheremo di fare e di avere anche un peso rilevante nelle decisioni da prendere a livello come dicevo territoriale e turistico specialmente.