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venerdì 31 gennaio 2020

Corrado Mancini: tutti sapevano...



La notizia dell’arresto del connazionale Corrado Mancini ha sollevato reazioni per lo più negative. I soliti giustizialisti si sono fatti avanti per primi. Per loro quando una persona viene arrestata è già colpevole. Si sono dimostrati contrariati del tono blando del mio articolo dove ipotizzavo che forse era innocente. Altri invece hanno fatto riferimento alla sua persona in modo non positivo: “Bel personaggio”, “Non so come corriere della droga, ma, come truffatore, vista la mia esperienza, non mi dispiacerebbe per una sua condanna”, “Mi ha fregato 50.000, miserabile, salutami i bagni”, “Fondamentalmente il lavoro che pubblicizzava era alquanto sospetto. Visto col senno di poi pare proprio una esca per bisognosi. Io ti faccio avere il visto gratis più un bel regalo e tu mi fai un piacere” Un altro connazionale sostiene ancora che il “Mancini gli aveva già fatto la proposta del trasporto di soldi o di cocaina”. E altri ancora hanno confermato questa ultima informazione con messaggi vocali.
Altri invece si sono messi a ridere come se la vera professione di Corrado Mancini fosse nota a tutti.
Io non ero al corrente di niente, non lo conoscevo e non ho nemmeno mai chattato con lui. So solo che il Mancini pubblicava le sue offerte di servizi di consulenza in tutti i gruppi di Facebook e mai nessuno gli ha rinfacciato le sue malefatte.
Ognuno tragga da quanto sopra le conclusioni che vuole.

giovedì 30 gennaio 2020

Banda di reclutamento corrieri smantellata. È stato coinvolto un nostro noto connazionale


Ogni giorno ci sono casi di “corrieri” o “mule” negli aeroporti in partenza o in arrivo che vengono arrestati mentre cercano di esportare o importare elevati quantitativi di droga nei bagagli o nello stomaco all’interno di ovuli. Tra i proprietari della droga e i corrieri esistono delle reti intermediarie. Difficilmente si risale a queste. Evidentemente i segnalatori prendono le dovute precauzioni. Questa volta però la polizia ci è riuscita ed è stato arrestato un gruppo di persone. La rete si serviva di diverse metodologie di reclutamento corrieri e operava nella zona tra Boca Chica e La Romana. Tra i coinvolti tratti in arresto c’è anche Corrado Mancini, di Molfetta (BA), abitante a Santo Domingo e proveniente da La Romana. Un membro noto della nostra comunità che opera nel settore della consulenza migratoria in generale. La pubblicità dei suoi servizi appare con frequenza nei principali gruppi italo-dominicani di Facebook.
Tra i corrieri collegati a questa rete di intermediari c’è stato anche un italiano, Sabato Borreale, arrestato con 15,03 kg di cocaina. Probabilmente è attraverso di lui che sono risaliti al Mancini. Altri stranieri detenuti mentre trasportavano cocaina sono il francese Andreas Comelis deceduto con un carico di ovuli nello stomaco del peso totale di 1 kg e lo spagnolo Juan Jose Quilas che trasportava 6,7 kg di cocaina quando è incorso nei controlli della polizia.
A volte per finire in situazioni del genere bastano vaghe segnalazioni.
Vale anche qui il principio di stare molto attenti alle persone che si frequentano.
Speriamo che Corrado Mancini riesca a dimostrare la sua innocenza.

mercoledì 29 gennaio 2020

Omicidio di Nicola Gerosa a Boca Chica



La salma di Nicola Gerosa, 57enne della Valtellina, ucciso il 17 ottobre scorso a Boca Chica è giunta in Italia e le sue esequie hanno avuto luogo venerdì nella chiesa parrocchiale di Chiuro. Ci sono voluti tre mesi e mezzo circa per il rimpatrio dei suoi resti. Tutto è proceduto a rilento in questo caso. Le indagini non hanno fatto passi avanti e si persiste con le supposizioni dell’inizio senza però che siano stati fatti degli arresti.
Nicola si trovava nella Repubblica Dominicana da qualche anno. Nel 2014 aveva fatto un viaggio di piacere insieme a degli amici di Chiuro e si era innamorato di Boca Chica. Quando venne a conoscenza che si poteva rilevare un locale colse l’occasione al volo. Un caso tipico di “Mollo tutto e vado ai Caraibi” finito malissimo purtroppo.
Rientrava “a casa” più volte l’anno. Nel 2019 vi era rimasto da giugno a luglio e poi era tornato nella Repubblica Dominicana deciso a chiudere tutte le sue attività a Boca Chica e di rimpatriare.
Non è la prima volta che quando uno straniero decide di liquidare le sue proprietà trova la morte in circostanze misteriose. Intorno a chi se ne va ci sono sempre delle aspettative: i concorrenti sperano di acquistare a prezzi stracciati le attività imprenditoriali, gli amici, i soci e le concubine hanno anche qualche velleità di beneficiarsi in qualche modo di beni e quattrini del de cuius. Tanto nessuno verrà mai a fare un inventario. Anche gli immobili possono essere trasferiti in modo truffaldino.
Lo straniero che voleva andarsene se ne va comunque, ma non proprio dove intendeva e soprattutto se ne va per sempre e lascia tutto dov’è , un’eredità giacente che passa alle persone conviventi che in genere non sono i familiari italiani.
Nicola Gerosa era proprietario della discoteca Piano Bar di Boca Chica molto frequentata da turisti. Era anche titolare insieme a un socio italiano della società “Immobiliaria C.N.” sempre nella stessa cittadina balneare.
Le indagini vengono condotte in particolare su due filoni quello dei rapporti imprenditoriali e quello passionale. Niente di nuovo sotto il sole quindi.
In realtà risulta difficile pensare che effettivamente siano in corso delle indagini. Eppure si tratta di un agguato mafioso che dovrebbe destare allarme sociale. Per esperienza si sa che questi efferati omicidi non trovano mai soluzione. È già successo a Las Terrenas almeno tre volte negli ultimi due anni.

mercoledì 22 gennaio 2020

Rete consolare onoraria, MAIE e Farnesina



L’apertura del consolato onorario di San Gallo si è rivelata l’ennesimo bluff del MAIE, ovvero il pane quotidiano di Ricardo Merlo. Davanti ai suoi elettori sudamericani che per problemi linguistici stentano ad accedere a fonti di informazione affidabili il sottosegretario cerca sempre di mettersi in vista con notizie ad effetto.
La stessa cosa si è verificata a Santo Domingo dove nel 2018 venne fatta passare per riapertura dell’ambasciata, già precedentemente chiusa nel 2014 e riaperta nel 2017, l’inaugurazione della nuova sede con maggiori costi rispetto a prima di oltre USD 20.000 al mese.
A San Gallo è stato aperto un consolato onorario. Quello vero è stato chiuso nel 2014. Quindi c’è poco da festeggiare. Una nazione importante come l’Italia non può permettersi un consolato operativo con personale a libro paga della Farnesina in un’area dove risiedono oltre 60.000 iscritti AIRE? E deve quindi rivolgersi a dei volontari per prestare un servizio che spetta al Ministero degli Esteri?
Questa strategia portata avanti da Mario Giro, già sottosegretario nei governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, “scopiazzata” dalle organizzazioni cattoliche, alla lunga non regge. Chi si assume dei compiti senza scopo di lucro non può offrire quella sostenibilità e professionalità nel loro adempimento che un servizio dello stato implica. Un consolato onorario per 60.000 iscritti AIRE è assolutamente inadeguato.
La Farnesina imbastisce una giustificazione della contestuale chiusura di 27 sedi onorarie, che in definitiva conferma tutte le limitazioni di una scelta alla quale si è ricorso troppo spesso nella passata gestione di governo del PD.
La rete onoraria è composta di oltre 500 strutture, 36 risultavano senza titolare da almeno cinque anni e 12 ne erano sempre state sprovviste. Per altre sedi onorarie si è proceduto all’identificazione e nomina di figure onorarie.
Un’armata brancaleone di sedi onorarie che stanno in piedi malamente perché ricevono come rimborso una percentuale minima (inferiore al 10%) delle spese effettivamente sostenute, a carico quindi di chi ha l’”onore” di assumersi delle responsabilità di rappresentanza dello stato italiano, attingendo alle proprie tasche.
“Sul totale di 48 uffici attualmente inattivi, quelli soppressi sono stati 27, tra i quali 8 non avevano mai avuto alcun titolare. Per i restanti 21 Uffici onorari le Ambasciate o i Consolati verificheranno l’esigenza e la possibilità di una loro eventuale riattivazione“.
Resta da sapere quante delle circa 500 strutture sono di fatto ancora  in parte non operative.
Sei sedi sono state chiuse solo in Brasile. Invece in Argentina con sei vice consolati onorari, quattro agenzie consolari e sei corrispondenti consolari, per un totale di 16 strutture onorarie, è rimasto tutto come prima.
La rete onoraria da quelle parti trova evidentemente un migliore sostegno anche perché la base dell’elettorato che conta per il MAIE abita proprio in quel paese sudamericano.

martedì 21 gennaio 2020

Sedi onorarie aperte e chiuse. Il MAIE si aggrappa al nulla…



Ricardo Merlo si aggrappa all’apertura di un consolato onorario per rilanciarsi. Ormai alla frutta, il MAIE si ritrova davanti a elezioni imminenti con una panoramica desolante.
L’espansione MAIE mondiale ha fatto un tonfo. Nella Circoscrizione America Settentrionale e Centrale è tutto da rifare dopo la defezione di importanti candidati e coordinatori.
In Argentina la popolarità è in calo da anni. Tra il 2013 e il 2018 alle elezioni camerali i voti sono diminuiti da 148.000 a 107.000 nella circoscrizione America Meridionale. Un crollo del 24%. Le alleanze parallele con la politica argentina sono fallite con la sconfitta di Macri alle elezioni di dicembre. Non c’è trippa per gatti da quelle parti. I quadri devono guardarsi in giro. C’è la Lega che incalza e quando ci saranno le elezioni sarà un punto di riferimento in grado di sviluppare una politica vera nei paesi con il maggior numero di oriundi italiani.
Le prospettive del MAIE sono scarne, non illudono più. Difficilmente il partitino di Buenos Aires piazzerà ancora un parlamentare a Roma. Gli elettori si riverseranno compatti sui partiti “italiani” che offrono soluzioni concrete al di là del mercanteggio mediocre di chi pensa solo pro domo sua.
Nel 2018 il MAIE si è salvato in corner grazie alla defezione di Adriano Cario dall’USEI e alla fame di consensi della coalizione di governo giallo-verde prima e giallo-rossa dopo, un successo puntellato da presunti brogli. E’ così che Merlo ha ottenuto la carica di sottosegretario.
Ormai però hanno tutti mangiato la foglia. Con ogni probabilità il MAIE perderà quindi ancora qualche parlamentare per strada e a Roma non conterà più nulla.
E allora si punta sullo strombazzamento di meriti che tali non sono e che soprattutto non sono propri.
Il consolato di San Gallo con 60.000 iscritti AIRE è stato chiuso nel 2014. Ora viene aperto un consolato onorario. Non è lo stesso e non c’è alcun motivo di gioia.
Ma il portavoce di Merlo, Ricky Filosa, pompa la vicenda e annuncia la riapertura di un consolato importante con titoli cubitali sul suo giornale, omettendo di mettere in evidenza che si tratta di un semplice consolato onorario e di segnalare la chiusura contemporanea con decreto di 27 sedi onorarie di cui 6 in Brasile.
Comunque le bugie, anche se a fini elettorali, hanno le gambe corte e davanti al MAIE dopo i sette anni delle vacche grasse si profilano moltissimi anni di vacche magre…


lunedì 20 gennaio 2020

I terremoti nella storia dominicana



Si parla molto di terremoti in questi giorni. Viviamo in un’isola fortemente sismica. Elenchiamo di seguito i principali movimenti tellurici partendo dall’epoca coloniale.
I terremoti di intensità elevata sono all’ordine del giorno nell’isola Hispaniola e quindi anche nella Repubblica Dominicana. Ci sono stati sismi di 7, 8, 9 e 11 gradi della scala Richter. In Haiti nel 1842 la terra si aperse e richiuse inghiottendo centinaia di persone. A Nagua nel 1946 un terremoto di 8,1 gradi della scala Richter distrusse completamente la città provocando “solo” 100 morti perché avvenuto nelle ore del pomeriggio durante una ricorrenza festiva e poca gente si trovava sotto il tetto di casa. Il successivo tsunami di 5 metri si porto via 2000 persone.
Il primo terremoto che registra la storia dominicana ebbe luogo a Santo Domingo il 2 maggio 1551.
Il 2 dicembre 1562, verso le 20:30 circa, un terremoto si verificò nella regione settentrionale, in particolare a Santiago de los Caballeros, Concepción de la Vega e Puerto Plata, che rimasero distrutte. Puerto Plata subì il danno maggiore. La sua intensità era di 11 gradi Richter.
Nel 1673 un terremoto di intensità 9 distrusse completamente Santo Domingo.
Santo Domingo venne distrutta ancora una volta da un terremoto il 9 novembre 1701.
La città di Azua venne distrutta il 18 ottobre del 1701. A Santo Domingo crollarono diverse case ed edifici.
Il 7, 8, 9, 10 e 21 maggio 1842, la catastrofe si abbattette su tutta l'isola. Le terre aperte, quando chiuse più tardi, inghiottirono molte persone.
Il 4 agosto 1946, un terremoto di magnitudo 8,1 scala Richter con epicentro a Nagua provocò 100 morti e il successivo tsunami, 2000.
Va segnalato inoltre il terremoto verificatosi in Haiti nel 2010 dell’intensità di 7 gradi della scala Richter, che provocò la morte di 316.000 persone.

domenica 19 gennaio 2020

Il MAIE e le sedi onorarie



Ci sono cose che si stenta a capire seguendo un filo logico. Le sedi onorarie sono state aperte in gran numero con la gestione della Farnesina da parte del PD. Una tendenza sostenuta da Mario Giro per motivi di riduzione delle spese. So di un consolato onorario che a fronte di costi annuali di circa 30.000 euro riceve un rimborso fisso di 800 euro.
Queste sedi hanno quindi natura volontaria. Vengono gestite da persone molto abbienti che ci rimettono soldi e tempo per un vantaggio individuale che talvolta si limita al privilegio di servire il proprio paese.
Un incarico che ha senso semmai in località sperdute e remote dove risiede soltanto un manipolo di connazionali. Questo non è il caso di San Gallo in Svizzera dove gli italiani residenti sono decine di migliaia: in tutta la Svizzera 695.000.
Il MAIE come al solito strombazza questo evento più del lecito e nel giornale di fiducia Italia-Chiama-Italia spesso si sottace la natura onoraria della sede. Lo stile millantatore del partitino con sede a Buenos Aires e in perenne campagna elettorale non si smentisce mai.
Il certificato di questa nuova realtà onoraria in Svizzera è stato consegnato il 18 gennaio scorso dall’onorevole Ricardo Merlo in persona. Chi pensa però che con questa iniziativa il senatore “porteño” c'entri qualcosa, sbaglia. E non è difficile giungere a questa conclusione. Infatti, è di questi giorni l’annuncio della chiusura a livello mondiale di 27 sedi onorarie di cui 6 soltanto in Brasile.
E allora signori del fumo negli occhi e del millantato credito, come la mettiamo?

venerdì 17 gennaio 2020

Espropri illegittimi, notifiche nell’aria, sentenze definitive e vendite all’asta…



Alla faccia della sicurezza giuridica: oggi sei proprietario di un immobile e domani chissà. Eppure tanti connazionali continuano a deridere le vittime di truffe immobiliari. Queste spesso non sono perpetrate però da delinquenti di basso rango ma da combriccole di avvocati e ufficiali giudiziari.
SANTIAGO. L'avvocato Ramón Antonio (Negro) Veras ha lanciato oggi l’allarme circa l’esistenza di studi legali che si dedicano in questa città e in generale nell’area denominata Linea Noroeste all’espropriazione truffaldina di beni immobili ai legittimi proprietari.
Per evitare spiacevoli sorprese il menzionato avvocato raccomanda il monitoraggio costante, attraverso l'Ufficio del Registro dei Titoli, dello stato giuridico dei loro crediti e proprietà.
Veras ha affermato che l'espropriazione dell’immobile, effettuata da avvocati e loro complici, di solito include una cessione di credito falsa avente per debitore il legittimo proprietario.
Alla base di tutto c’è una sentenza passata in giudicato che sancisce l’esistenza di un credito nei confronti del titolare dell’immobile del cui processo questo non è mai venuto a conoscenza in quanto le notifiche di fatto non sono mai avvenute. Si parla di notifiche “nell’aria”.
Il falso esecutore del sequestro immobiliare è quindi la persona o ditta a nome della quale è stata ottenuta la sentenza definitiva che sancisce il credito di una somma di denaro. Questo credito serve da base per l'esecuzione forzata fraudolenta del bene immobile.
A un certo punto si scopre di non essere più proprietario di un immobile perché questo è stato venduto in un’asta immobiliare…


MAIE: tutto da rifare, di dimettono importanti candidati e coordinatori



Nell’America Settentrionale e Centrale si frantumano i sogni espansionistici del MAIE. Tre importanti candidati delle ultime elezioni e diversi coordinatori si dimettono. Tutto da rifare da quelle parti quindi e le elezioni sembrano imminenti.
Ci si chiede se l’obiettivo del MAIE nella sua strategia politica nella nostra circoscrizione sia effettivamente portare a Roma qualche deputato o senatore. Il dubbio è lecito visto come è stata condotta la campagna elettorale del 2018 e tenendo conto della vocazione al mercanteggio del movimento sudamericano.
Augusto Sorriso già candidato al senato nelle elezioni del 2018 dove ha ottenuto 3123 preferenze, Giovanna Giordano e Salvatore Ferrigno candidati alla camera nello stesso anno con 2001 e 1944 preferenze rispettivamente hanno presentato al direttivo MAIE lo scorso dicembre le loro dimissioni irreversibili. Hanno lasciato il movimento anche Rodolfo Meloni, coordinatore di Halifax, Domenico Idone, coordinatore di Ottawa ed Elio Colafiore, coordinatore del New England. L’unica motivazione addotta riguarda la proiezione dal punto di vista politico del MAIE esclusivamente al Sudamerica.
Segue la lettera pubblicata da Augusto Sorriso.
“In considerazione della totale mancanza di un progetto politico che investa e dia prospettive al MAIE in Nord e Centro America pur apprezzando molto il lavoro svolto dal SS On Ricardo Merlo nella sua funzione governativa a favore degli italiani residenti all'Estero, ma che dal punto di vista politico ci sembra proiettato unicamente al Sud America. Pur rispettando le Sue scelte politiche con la presente i sottoscritti Coordinatori MAIE Giovanna Giordano, Salvatore Ferrigno ed Augusto Sorriso nonché i coordinatori regionali da loro i nominati Rodolfo Meloni di Halifax, Domenico Idone di Ottawa ed Elio Calafiore per il New England, con rammarico, ma senza possibilità' di tornare su questa sofferta decisione rassegnano le dimissioni dal MAIE e dagli incarichi fino ad oggi svolti.
Tanto dovevamo per rispetto al Movimento tutto ed ai suoi dirigenti , nel ringraziare per la fiducia concessaci e per la collaborazione politica intrattenuta porgiamo i più distinti saluti.
Giovanna Giordano
Salvatore Ferrigno
Augusto Augusto Sorriso"
Nella foto in alto vediamo Augusto Sorriso, in basso a sinitra Giovanna Giordano e a destra Salvatore Ferrigno

giovedì 16 gennaio 2020

Politica italiana nella Repubblica Dominicana



C’è qualcosa che si muove nell’ambiente politico italiano locale. Le prossime elezioni politiche sono nell’aria. Da un momento all’altro potrebbe cadere il governo e quindi si tornerebbe a votare. Di sicuro saremo chiamati a esprimere il voto nel referendum confermativo del taglio dei parlamentari. Inoltre, le elezioni politiche anticipate non sono da escludere viste le defezioni di senatori M5S e i conflitti all’interno della maggioranza. Ne consegue che il MAIE si sta preparando. Ricardo Merlo ha mandato il coordinatore della nostra circoscrizione, Ricky Filosa, a lanciare slogan nella Rep. Dominicana. Un modo di fare campagna di altri tempi, che si fonda sulla disinformazione, sul millantato credito e sulla convinzione che gli elettori sono tutti degli imbecilli. Di fatto pur essendo il MAIE nelle ultime elezioni diventato il primo partito nella Rep. Dominicana e pur rivestendo l‘on. Merlo la carica di sottosegretario agli esteri, alla nostra ambasciata sono stati destinati per il 2019 soltanto 2.000 euro per l’assistenza, che si sono esauriti dopo aver pagato tre biglietti di aereo per il rimpatrio di altrettanti italiani in difficoltà e dopo aver distribuito il resto ai carcerati connazionali. Per contro l’ambasciata di Buenos Aires, la sede del MAIE, ha ricevuto 1.000.000 di euro per le stesse finalità. Un paese però dove risiedono come italiani praticamente solo oriundi che sono destinatari di questo tipo di assistenza in casi eccezionali.
Il MAIE ci ha voltato le spalle per quasi due anni e ora viene a predicare che #espalantequevamos. Ricky Filosa, suo coordinatore nella circoscrizione ha incontrato anche Ivo Bellaccini che di recente si è avvicinato alla deputata FI Fucsia Nissoli. L’on. residente a Houston, pur avendo ottenuto soltanto una settantina di voti nelle passate elezioni, si dimostra sempre molto interessata alla nostra comunità e spesso interviene presso il MAECI inoltrando importanti Interrogazioni parlamentari. La Nissoli viene seguita nel territorio nazionale da connazionali attivi e validi sulle reti sociali, un gruppo che si trova ora arricchito con l’adesione di Ivo Bellaccini.
Ed è proprio l’anziano senese, che non si è per niente lasciato incantare dagli slogan del Filosa, a esortare il gruppo che sostiene la Nissoli a preparare sin d’ora una lista di valide persone, 12, disposte a candidarsi alle elezioni del COMITES del 2021. Ivo sostiene che questo abbozzo di COMITES potrà proporre subito iniziative all’ambasciata con il sostegno della deputata Fucsia Nissoli.
Il grintoso senese pensa già alla necessità di predisporre subito anche un programma per il comitato e finisce il suo discorso con un invito: CHI SI FA AVANTI? NON LASCIAMO FARE TUTTO AL MAIE!

M.I.R.E (Movimento Italiani Residenti Estero): una nuova realtà al servizio degli italiani residenti all'estero



Il M.I.R.E. si presenta agli italiani della Circoscrizione America Settentrionale e Centrale come una realtà politica nuova. La sua sede è a Boston, ma il suo fondatore e presidente è una persona ben nota alla nostra comunità. Si tratta dell’architetto Vincenzo Odoguardi, 55enne di Trebisacce in provincia di Cosenza, console onorario di La Romana ed ex presidente della Camera di Commercio dominico-italiana.
Lo slogan del movimento è: “..Costruiamo un futuro per gli Italiani all’estero”..
Nel suo proclama di lancio si sostiene che:
“Il movimento M.I.R.E. rappresenta un chiaro rinnovamento del panorama politico italiano, che schiera professionisti, imprenditori e cittadini seri e onesti che si sono distinti all’estero per il grande impegno e lavoro nei paesi stranieri. Il Movimento è pronto a valutare e a informarsi su tutti i temi sensibili degli italiani all’estero e metterà a disposizione tutta la sua esperienza e capacita. Saranno molte le idee e le novità che verranno introdotte dal M.I.R.E.”
Il nuovo movimento non propone candidati che fanno promesse ai loro elettori da adempiere se eletti, ma si presenta come punto di riferimento per il settore professionale e imprenditoriale italiano all’estero. La comunicazione si instaura quindi subito, si tratta di uno scambio e parte dai connazionali che vivono e lavorano all’estero e che sono invitati quindi a informare la piattaforma del M.I.R.E. per rendere note le loro esigenze, i loro desideri, gli eventi, ai quali il movimento vuole essere immancabilmente presente, e tutti i temi sensibili degli italiani all’estero. Da parte sua il M.I.R.E. si impegna a mettere a disposizione “tutta la sua esperienza e capacità”.
Vale la pena di iniziare subito questo scambio che necessariamente deve partire dai cittadini. Una risposta esperta ci sarà sempre e si instaurerà così una dinamica che per il momento non c’entra con il voto e non è legata a eventuali elezioni. La crescita della comunità, delle aziende, degli studi professionali, delle occasioni di lavoro per gli italiani all’estero è in primissimo piano.
Il M.I.R.E. inoltre ha una piattaforma in grado di esaminare la fattibilità di finanziamenti da parte dell’Unione Europea a cittadini italiani anche emigrati all’estero, in particolare di progetti senza scopo di lucro.
Per maggiori informazioni rivolgersi a: Segreteria M.I.R.E., tel. +1 617 886 5167 Sito ufficiale: www.miremondo.com

martedì 14 gennaio 2020

Nuova classifica dei passaporti. L’Italia si mantiene al quarto posto.



La Henley & Partners ha pubblicato la sua "classifica" dei passaporti nazionali, in base al numero di destinazioni offerte ai loro titolari senza la necessità di ottenere un visto. L'elenco è formulato in base ai dati forniti dall'autorità internazionale di trasporto aereo (IATA) e comprende 199 passaporti e 227 destinazioni.
La "classifica" è di nuovo guidata dal Giappone, i cui cittadini possono visitare 191 destinazioni liberamente o con un visto all'arrivo.
Il secondo posto è occupato da Singapore, con accesso gratuito a 190 paesi. La Germania, che nell'ottobre 2019 condivideva questa posizione con il paese asiatico, è scesa a 189 destinazioni ed è attualmente, insieme alla Corea del Sud, al terzo posto.
Seguono la Finlandia e l’Italia al quarto posto con 188 destinazioni senza necessità di un visto. Altre cinque nazioni europee come Danimarca, Lussemburgo e Spagna sono tra le prime cinque con 187 destinazioni.
Gli Stati Uniti e il Regno Unito continuano a perdere posizioni: quest'anno occupano l'ottavo posto, eppure nel 2015 erano i leader della "classifica".
Nel frattempo, la Russia insieme alla Micronesia è al 51esimo posto: i cittadini di entrambe le nazioni possono viaggiare liberamente in 118 paesi.
Leader in America Latina
Il passaporto latinoamericano più potente è quello del Cile, al 16esimo posto, con 174 destinazioni, dopo aver perso 3 posizioni dallo scorso ottobre. È seguito da Argentina e Brasile, al 19esimo posto, con 170 paesi, mentre il passaporto messicano concede l’accesso a 158 destinazioni, occupando il 26esimo posto.
Con 5 destinazioni in meno l'Uruguay si trova nella posizione numero 28. Nella 30esima, il Costa Rica, i cui cittadini possono visitare 149 paesi senza visto.
All'altro estremo si trova l'Afghanistan, che occupa l'ultimo posto, con solo 26 destinazioni liberamente accessibili, precedute da Iraq e Siria (rispettivamente 28 e 29 paesi).
La Repubblica Dominicana con 64 destinazioni accessibili si trova al 79esimo posto.

Haiti e la sua deriva dittatoriale




Haiti licenzia i parlamentari. Il presidente governerà per decreto e con gli stipendi risparmiati dei membri del potere legislativo, 16,3 milioni di US$ costruirà 10 scuole superiori. Questo è quanto si legge in un articolo del Listin Diario di oggi:
Le elezioni legislative e municipali previste per lo scorso mese di novembre non si sono svolte perché i legislatori non sono riusciti a concordare un sistema elettorale.
Una situazione molto particolare che viene definita a ragione dai settori dell'opposizione e della società civile come una "deriva dittatoriale".
Dall'estate del 2018, con manifestazioni violente viene richiesto il ritiro del presidente Moise, accusato di corruzione.
L'economia di Haiti, già molto debole, è entrata in recessione nel 2019 con una riduzione del PIL nazionale dell'1,2% secondo il Fondo monetario internazionale (FMI).
Tra settembre e dicembre 2019, la scarsità di carburante ha causato proteste e praticamente una paralisi dell'intero paese, dove le scuole sono state chiuse per oltre due mesi.
Parlando con i giornalisti, Moise ha annunciato che con lo stipendio dei parlamentari inattivi, una cifra che ammonta a circa $ 16,3 milioni, costruirà 10 scuole superiori.
In Haiti, dove vivono 11 milioni di abitanti, tre quinti della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, con meno di due dollari al giorno.

domenica 12 gennaio 2020

Il MAIE avvia la campagna politica nella Repubblica Dominicana?



Ricky Filosa ritorna a Santo Domingo e trova Michele Cerchiara, il corrispondente consolare di Boca Chica e Ivo Bellaccini, il presidente dell’Associazione Pensionati Italiani in RD.
La comunicazione diffusa dal portavoce del MAIE e coordinatore dello stesso partito nella nostra circoscrizione elettorale è stata la seguente: “Questa mattina caffè con Michele Cerchiara, corrispondente consolare per la zona di Boca Chica, e Ivo Bellaccini, Associazione Pensionati italiani in RD. Sul tavolo diversi casi di connazionali che richiedono assistenza.”
Da quanto sopra si deduce che il MAIE ha iniziato il 2020, avviando la campagna elettorale. Di certo a favore degli italiani qui residenti di tasca sua il MAIE non apporterà niente e il suo intervento si limiterà al solo apparente interesse e alle parole vuote e altisonanti che contraddistinguono le comunicazioni dei partitini. Più insignificani sono, più rumore fanno.
.In questo caso, però, Filosa va oltre il lecito perché Michele Cerchiara, essendo corrispondente consolare, non può assumere posizioni politiche. Una cosa che Ennio Marchetti che riveste la stessa carica a Las Terrenas non ha mai fatto.
Per quel che riguarda le risorse assegnate alla nostra sede diplomatica per l’assistenza ai connazionali, da quando Ricardo Merlo è sottosegretario, queste sono state ridotte al lumicino. Per il 2019 non hanno superato i 2000 euro. Questa esigua cifra è stata utilizzata per pagare tre biglietti di aereo per altrettanti rimpatri e il resto è stato distribuito ai carcerati. Un atteggiamento poco generoso per un paese dove il MAIE alle ultime elezioni politiche si è proclamato primo partito.
Diversamente è capitato in Argentina, la cui ambasciata ha ricevuto 1.000.000 di euro per lo stesso scopo. Certo non si può comunque pretendere che Ricardo Merlo abbia nella stessa considerazione la Repubblica Dominicana e l’Argentina dove si deciderà il suo ritorno in parlamento. A chi sostiene che gli italiani in Argentina sono oltre un milione, si fa presente che al 99% si tratta di oriundi con un diritto molto limitato e in casi molto particolari all’assistenza da parte dello stato italiano.
Ricardo Filosa ha concluso la sua comunicazione nel seguente modo: “Abbiamo anche valutato insieme l'organizzazione di alcune iniziative tra la zona di Boca Chica e Juan Dolio. Avanti tutta, tutti insieme #espalantequevamos”.
Una frase che conferma il coinvolgimento di Mario Cerchiara nella campagna politica del MAIE per quelle che sembrano elezioni imminenti…

Il cognome Baroni nella Repubblica Dominicana



Ad una cena a casa del mio compare erano presenti diversi connazionali, corregionali e dominicani. Uno di questi ultimi parlava perfettamente italiano e nella conversazione con lui ho appreso che il suo cognome è italiano, Baroni, Valentino Baroni per la precisione Mi ha spiegato che suo nonno che si chiamava Valentino come lui, classe 1909, di Biella giunse nel 1951 nella Rep. Dominicana insieme ai suoi due figli Romano e Luigi, quest’ultimo, suo padre, classe 1937, nel 1951. Valentino Baroni nonno aperse un feltrificio e fino al decennio dell’80 si dedicò alla fabbricazione di cappelli di feltro. Luigi Baroni, classe 1937, rimase nella Rep. Dominicana e oltre all’attività artigianale di suo padre si dedicò per trent’anni alla fotografia. Sposò una professoressa, scrittrice e cantante dominicana ed ebbe tre figli, due maschi e una femmina. Suo fratello Romano emigrò negli Stati Uniti insieme ai suoi quattro figli, tre maschi e una femmina. Ora è di nuovo a Santo Domingo dove intende trascorrere la sua vecchiaia.
L’italo-dominicano Valentino Baroni, nato a Baní, esercita dal 1989 l’attività di avvocato. Ha tre figli tutti maschi.
Baroni è ormai un altro del cognomi italiani radicati nella Rep. Dominicana.
Questo è l’indirizzo del sito dello studio legale di Valentino Baroni:
https://www.baroniyasociados.com/su-di-noi
Tra i figli di Luigi c’è una famosa cantautrice, Alicia Baroni, nata a San Cristobal ma cresciuta a Bani. Si è laureata in Psicologia Clinica nell’UNPHU, professione che però non ha mai esercitato.
Con la canzone “De repente” Alicia vinse il Festival Internazionale della Canzone di Punta del Este in Uruguay nel 2012. A Santo Domingo vinse per tre anni consecutivi i Premi Casandra ora denominati Premi Soberanos. Altre canzoni dell’italo-dominicana molto popolari sono “Hoy y Siempre”, “Retazos”, “O Ella o Yo”, “Amor de Mariposa”, “Cucurucho de Peravia”, “Amarte Es Importante”
Nelle foto troviamo Luigi Baroni, l’avvocato Valentino Baroni e la cantautrice Alicia Baroni

martedì 7 gennaio 2020

Ambasciata d’Italia di Santo Domingo: normalizzazione dei servizi



L’ambasciata d’Italia di Santo Domingo ha superato il periodo di emergenza ed è ormai aggiornata sui principali servizi consolari. In particolare per i servizi passaporti, stato civile, atti notarili e patenti di guida attraverso il Servizio Prenota Online sono possibili appuntamenti entro meno di dieci giorni. Possiamo dire quindi di aver superato la fase critica post riapertura e di essere ritornati alla normalità.
Tra poco inoltre la nostra ambasciata riprenderà il servizio visti. Probabilmente rimarrà in essere l’esternalizzazione alla VFS Global.
L’orario di accesso agli uffici consolari previa prenotazione è stato esteso a tutti i giorni della settimana dalle ore 9:00 alle ore 12:00. Il personale lavora invece dalle ore 9:00 alle ore 16:00. In quello stesso orario funziona il centralino al numero +(1)809-682-0830 int. 100. Un impiegato provvede a rispondere immancabilmente alle chiamate. Sono garantite inoltre anche le risposte alle e-mail. A tal fine l’indirizzo di posta elettronica è: santodomingo.urp@esteri.it.
Per le urgenze su passaporti ed ETD si deve scrivere a santodomingo.passaporti@esteri.it.
“In caso di comprovata emergenza, per segnalare situazioni di grave e imminente pericolo per la salute e sicurezza dei cittadini italiani presenti nella Repubblica Dominicana, nei giorni feriali da lunedì a venerdì dalle ore 17:00 alle ore 21:00 nonché sabato, domenica e festivi dalle ore 9:00 alle ore 21:00, potete chiamare al numero: +(1) 829-342-4942”
Dalle 12:00 alle 13:00 una persona all’ingresso risponde alle domande di quegli utenti che non hanno dimestichezza con il computer.
Per produrre il Certificato di Esistenza in Vita e l'Assegnazione del Codice Fiscale non è necessario l'appuntamento. Solo recarsi (l'interessato personalmente) agli uffici dalle 9 alle 12 dal llunedì al venerdì con un documento valido.
Inoltre dai 70 anni in poi, non occorre prenotarsi. Ci si può presentare direttamente in ambasciata.