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lunedì 31 luglio 2023

Interrogazione parlamentare dell’On. Christian Di Sanzo: “Urge garantire l’assistenza sanitaria ai pensionati con pensione tassata in Italia”

 



L’On. Christian Di Sanzo (PD) è un deputato eletto nella nostra ripartizione. È venuto a conoscenza dell’appello del Comites di Santo Domingo contenente la richiesta di assistenza sanitaria in Italia per i pensionati italiani residenti in Repubblica Dominicana ed iscritti all’AIRE che pagano le tasse in Italia e prontamente ha presentato un’apposita interrogazione al Minstro dell’economia e delle finanze, al Ministro degli affari esteri e dell cooperazione internazionale e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

In tale interrogazione Di Sanzo ha sostenuto che “il fatto che i pensionati in questione pur pagando le tasse in Italia, non possano usufruire dell’assistenza sanitaria rappresenta un’ingiustizia e una disuguaglianza nel trattamento rispetto ai connazionali che, pagando le tasse sul reddito, hanno diritto ai servizi sanitari.”

“Si tratta di una discriminazione”, secondo il deputato Di Sanzo, “non più accettabile per un Paese, come l’Italia, che deve considerare il diritto alla salute come uno dei diritti fondamentali dei propri cittadini”.

Ottima e immediata la reazione di questo deputato. Non possiamo lamentarci con chi rappresenta la nostra circoscrizione in parlamento. Si stanno dando tutti da fare. Un elogio particolare va anche al nostro Com.It.Es, che si è fatto autorevole portavoce di un’iniziativa che sta molto a cuore ai pensionati residenti nella Repubblica Dominicana e al Cav. Paolo Dussich che nella sua qualità di consigliere del CGIE ha collaborato con l’inoltro dell’iniziativa nelle giuste sedi.

“Meglio vivere sotto una dittatura che morire”

 



"Meglio vivere sotto una dittatura che morire". Questa è una frase attribuita a Domenico De Masi, intellettuale di riferimento del Movimento 5 Stelle che sta alla base della mozione grillina contraria all’invio di armi per l’Ucraina. La premier Giorgia Meloni è di avviso contrario e sostiene che così “si fa strage di secoli di storia in cui libertà e democrazia sono stati costruiti con il sacrificio di persone come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone”. La premier ha poi aggiunto: «Io non credo che sia meglio vivere sotto una dittatura che morire ma lavorare perché le persone possano vivere libere questa è la differenza tra quello che stiamo proponendo noi e quello che state proponendo voi».

Devo dire che bisognerebbe definire innanzitutto cosa si intenda per “Dittatura”. Una parola non calzante se si fa riferimento alla guerra russo-ucraina alla base della quale ci sono tante altre motivazioni. Non mi sembra il caso che il fatto che la Russia voglia impedire l’aderenza dell’Ucraina alla Nato si possa intendere come “Dittatura” perché questa riguarda esclusivamente il rapporto tra governo e cittadini. Chi sostiene ad esempio che Putin sia un dittatore anche se è stato eletto con regolari elezioni, lo fa per sue considerazioni personali. Semmai bisognerebbe esaminare la figura di Zelensky nel rapporto con il suo popolo. È stato eletto democraticamente? Certo, in campagna elettorale ha convinto la popolazione russofona, circa il 30% del totale, alla quale tra l’altro appartiene, che avrebbe stipulato un accordo con la Russia. Ovviamente non ha adempiuto alle sue promesse e pur sapendo che la potenza bellica della Russia è di gran lunga superiore a quella dell’Ucraina ha mandato 250.000 suoi soldati al macello senza contare i feriti che sono altrettanti, molti invalidi per sempre. 

Sono andati a morire perché non vogliono vivere sotto una dittatura o semplicemente perché Zelensky non vuole accettare la neutralità del suo paese, tipo quella della Svizzera tanto per intenderci?

A questo omino che ama indossare le magliette verdi non gliene importa niente della vita dei suoi concittadini, questo è poco ma sicuro. Il dittatore è lui e nessun altro.

E poi prima di guardare la pagliuzza nell'occhio altrui bisognerebbe guardare la trave nel proprio. In Italia cambiano i governi, i partiti infatuano gli elettori con proposte di loro gradimento e una volta vinte le elezioni proseguono con la linea di sempre, quella dei globalisti. È successo con i Grillini e succede ora con il Centro Destra. 

E questa non sarebbe una dittatura?

Attivisti LGTB si fotografano davanti alla statua di Duarte e sostengono che fosse gay

 



Alcuni attivisti della comunità LGTB locale si sono presentati al Parque Duarte della Zona Colonial di Santo Domingo con la bandiera che li rappresenta, insinuando che il “Padre de la Patria” fosse omosessuale. Come siano arrivati a questa conclusione non si sa. Sicuramente, però, da queste parti chi infanga l’immagine di un eroe nazionale può avere seri problemi.

Non si può  ritenere, comunque, che sia oltraggioso definire qualcuno omosessuale. Lo era qualche anno fa, ma nel frattempo le cose sono cambiate.

Il manipolo di persone che compaiono nella foto, due di loro con la mascherina anti contagio, sono fieri di appartenere alla comunità LGTB e di sostenere che Juan Pablo Duarte era come loro.

Forse hanno ragione, chissà. Comunque ai fini storici non cambia niente. La Repubblica Dominicana ha tre padri della patria e il più importante, in quanto ha  impostato la ribellione anti-haitiana del 1844 con la quale è stata raggiunta l’indipendenza è Juan Pablo Duarte. Le sue preferenze sessuali poco contano e poi certe cose se non si è in grado di dimostrarle sarebbe anche meglio non dirle.

Racket di visti, di cittadinanze, di passaporti e di appuntamenti: la corruzione dilaga tra i funzionari dello Stato

 



Non si tratta di un’accusa nei confronti di nessuno, sia ben chiaro. I burocrati, tra l’altro ottimamente retribuiti, soprattutto quelli che lavorano all’estero, dovrebbero ritenersi al di sopra di ogni sospetto. Invece, il denaro facile e abbondante che la corruzione consente senza tanti rischi perché tutto finisce sempre a tarallucci e vino e una pacca sulla schiena, attira evidentemente più di qualcuno per non dire molti.

Visti e cittadinanze sono nell’occhio del ciclone. Per i primi è già partita un’ispezione del Ministero degli Esteri dopo le segnalazioni dell’on. Andrea Di Giuseppe. Per le cittadinanze, invece, si scopre che la ricostruzione dell’albero genealogico per lo ius sanguini genera un business dai 6.000 ai 10.000 euro, talvolta fino a 20.000 euro, con il coinvolgimento di funzionari pubblici, dirigenti ecc., che incorrono in reati come la falsità ecologica, la falsificazione di documenti pubblici e le dichiarazioni di residenza fittizie o false.

Sostiene l’On. Roberto Menia in una sua recente lettera ai ministri degli esteri e dell’interno: “L’aumento vertiginoso del rilascio di passaporti italiani, principalmente in alcuni Paesi dell’America latina, mette a dura prova il Visa waiver program (VWP), che consente di recarsi per turismo o affari negli Stati Uniti d’America in regime di esenzione del visto per viaggi brevi di cui godono i cittadini italiani ed altri Paesi dell’Unione europea. Non si può escludere che in futuro possa verificarsi una sospensione o una limitazione dell’electronic system for travel authorization (noto come ESTA), il sistema elettronico per l’autorizzazione al viaggio senza visto del Governo americano.”

Non è una novità per nessuno che la richiesta della cittadinanza italiana iure sanguini è spesso finalizzata unicamente all’ottenimento del passaporto italiano per i vantaggi che ne discendono, da utilizzare altrove, soprattutto negli Stati Uniti e Canada ma anche in Spagna dove ad esempio nell’AIRE di Barcellona la metà degli iscritti sono di origine latino-americana.

Per il momento si parla solo di un racket di visti e di cittadinanze. Restiamo ora in attesa che venga seriamente affrontato il problema degli appuntamenti. In fondo se esiste una propensione alla corruzione dei burocrati del Ministero degli Esteri per certi servizi, probabilmente questa esiste anche per altri. Del resto la piattaforma Prenota@mi ha le maglie larghe e si presta a delle irregolarità lucrative per gli operatori.

domenica 30 luglio 2023

Dopo cinque giorni l’incendio provocato da una autovettura elettrica a bordo di un cargo non è stato ancora spento

 


I telegiornali in Germania pongono la notizia al centro delle loro trasmissioni. Lo specificano chiaramente che si tratta di un incendio originato da una autovettura elettrica.  Si può dire che questo è un atto di ribellione dei mass-media tedeschi perché in altri  paesi la stampa cerca di mettere in dubbio che sia stata una di queste autovetture a prendere fuoco. 

Di certo la decisione dell’Unione Europea di vietare nel suo territorio la vendita di macchine a benzina e diesel a partire dal 2035 è stato un duro colpo per l’industria automobilistica tedesca. Del resto il fatto che 3.965 autovetture nuove rischino di sprofondare nell’Oceano per colpa di una macchina considerata ecologica non favorisce la vendita di questo tipo di veicolo, soprattutto se si tiene conto che dopo cinque giorni con tutti i milioni di euro (356 milioni per le autovetture e poi il costo della nave) a rischio e tutti i mezzi impiegati non si è ancora riusciti a spegnere l’incendio. 

Si può dire che nessuno comprerà più una Tesla o una sua omologa? No, questo no! Non tutti, ma tantissimi sì.

Nei mass-media tedeschi qualcosa sta cambiando anche per quel che riguarda la guerra in Ucraina. Sarà perché quest’anno la Germania, ex locomotiva economica dell’Ue, è già in recessione?


Jovanotti ha subito un doppio intervento chirurgico, ma non è rientrato in Italia

 



Dopo due settimane dall’incidente con la sua bicicletta, il cantante toscano Lorenzo Cherubini, meglio noto come Jovanotti, si trova ancora nella Repubblica Dominicana. Ha pubblicato di recente una sua foto in una sedia a rotelle. L’intervento doppio alla clavicola e al femore è stato impegnativo e i medici gli hanno consigliato di non intraprendere ancora il viaggio di ritorno in Italia in quanto c’è un forte rischio di trombosi.

Attualmente il cantante sta svolgendo leggeri esercizi di fisioterapia. Gli è stato imposto il riposo assoluto. Niente rientro in Italia per il momento. Il cherubini continua quindi a godersi in qualche modo anche se coattivamente e in convalescenza questo paradiso caraibico.

La nostra comunità non è riuscita ancora a sapere dove è accaduto l’incidente di Jovanotti, in quale ospedale è stato operato e dove si trovi attualmente.

Sarebbe interessante venire a conoscenza di questo. Forse ci verrà reso noto dopo la sua partenza.

venerdì 28 luglio 2023

Sequestrano 70 camion a Santiago per gli pneumatici in cattive condizioni

 



Il Digestett ha aumentato la presenza di agenti nelle strade e nei viali alla ricerca di irregolarità.

Almeno 70 camion sono stati fermati negli ultimi 10 giorni per aver circolato sulle strade e sui viali di Santiago con pneumatici in cattive condizioni.

I veicoli sequestrati compaiono a nome di aziende alimentari, vendita di parti di veicoli, autocarri con cassone ribaltabile carichi di sabbia e camion adattati per il trasporto di passeggeri.

I mezzi pesanti sequestrati sono stati inviati alla sede di Santiago della Direzione Generale della Sicurezza del Traffico e dei Trasporti Terrestri (Digesett), situata nella Fortezza di San Luis.

Il colonnello Juan Bautista Jiménez Reinoso, direttore dell'istituto di Santiago, ha riferito di aver aumentato la presenza di agenti nei viali Circunvalación Norte e Sur, nonché nell'autostrada Joaquín Balaguer, alla ricerca di camion che circolano con pneumatici in cattive condizioni.

Oltre a controllare le gomme, il Digesett sta controllando i conducenti che guidano ingerendo bevande alcoliche di notte.

Ha spiegato che l'obiettivo di queste operazioni è ridurre gli incidenti stradali.

Il colonnello ha affermato che gli pneumatici danneggiati e la guida sotto l'effetto dell'alcol sono le principali cause del verificarsi di incidenti.

Terremoto di magnitudo 4.4 scuote la baia di Samaná; nessun danno riportato

 



Un terremoto di magnitudo 4,4 è stato registrato giovedì notte a 2,8 chilometri dal comune di Sánchez, Bahía de Samaná, nel nord-est della Repubblica Dominicana, ha riferito il Centro Nazionale di Sismologia dell'Università Autonoma di Santo Domingo.

Secondo l'ente, il sisma è avvenuto alle 21:52 ora locale, con una profondità di 10 chilometri e finora non sono stati segnalati danni.

I residenti di Sánchez  hanno iniziato subito a segnalare sui social network come hanno sentito il terremoto nelle loro case e in altri luoghi.

Oggi altre scosse di minore magnitudo sono state registrate nel comune di Pimentel, provincia di Duarte, di 2,2 gradi; a Llanos de San Pedro de Macorís, 2.4, a Monseñor Nouel, 2.8, a Miches, 3.2, a Barahona, 2.5 e a Monte Plata, 3.0 gradi, tra gli altri.

I resti di Colombo e il fukú (maledizione)

 



Gli spagnoli sostengono che i resti del genovese si trovano nella cattedrale di Siviglia dove si trova l'urna d'oro che recita: "Qui giacciono le ossa di Cristoforo Colombo, primo ammiraglio e scopritore del Nuovo Mondo."

Com'è possibile che i resti di Colombo si trovino contemporaneamente a Santo Domingo e a Siviglia? Per rispondere a questa domanda è necessario effettuare una rassegna storica di quei resti che, per ironia della sorte, si sono rivelati viaggiatori come lo fu Colombo quando era in vita. L'Ammiraglio morì nel 1506 e fu sepolto nel Convento di San Francisco a Valladolid. Tre anni dopo, nel 1509, le sue spoglie furono trasferite nella cappella di Santa Ana nel Monastero della Cartuja a Siviglia. Il 9 settembre 1544, il viceré María de Toledo esumò i suoi resti e li portò all’Hispaniola, dove furono sepolti nella cattedrale di Santo Domingo. Nel 1795, il trattato di Basilea cedette il possesso di Santo Domingo alla Francia e i resti furono trasferiti all'Avana.

Un secolo dopo, nel 1898, dopo la guerra d'indipendenza cubana, le spoglie di Colombo vengono riportate in Spagna, nella Cattedrale di Siviglia. Dieci anni prima, però, nel settembre 1877, durante gli scavi nella Cattedrale di Santo Domingo, fu scoperta un'urna di piombo, sul cui coperchio si leggeva questa iscrizione: " Ilustre y Esdo Varon Dn Cristóbal Colón ". All'interno di questa urna vengono scoperte ossa umane deteriorate, leggere e fragili. E da questa scoperta si può dedurre che, nel 1795, volutamente o per sbaglio, le ossa che furono prelevate erano quelle di un parente di Colombo, mentre quelle dell'Ammiraglio rimasero nella Cattedrale di Santo Domingo. Per questo nel 1898, nel nostro Duomo, fu inaugurato un costoso monumento in marmo e bronzo che custodisce l'urna di piombo ritrovata.

Le autorità spagnole, tuttavia, insistono sul possesso dei resti e mettono in discussione la scoperta della cattedrale di Santo Domingo, chiedendo che vengano effettuati studi su entrambi i resti. Così, nel 2006, l'Università di Granada ha condotto una ricerca sul DNA mitocondriale e ha confrontato i resti di Colombo a Siviglia con quelli di suo fratello maggiore, Diego. Si rivelarono autentici. Quando gli stessi specialisti hanno voluto replicare lo studio sui resti del Faro di Colombo, le autorità dominicane non hanno risposto.

Temono che l'urna sia vuota o che, invece di Colombo, sia un suo coetaneo, dimenticato dalla storia? Affatto. La paura non ha niente a che fare con la delusione o con il fare una figuraccia storica, ha a che fare con il fatto che se aprono l'urna c'è una grande possibilità che scoppi un “fukú”.

Il termine "fukú" (maledizione) non compare nel dizionario RAE, è tipicamente dominicano e significa incantesimo, stregoneria o maledizione.

Colombo è la figura con cui si associa maggiormente il fukú. Forse perché "scoprire l'America" ​​ha rotto l'equilibrio del cosmo e, come ci ha insegnato Hollywood, osare ha un costo. O forse perché i suoi resti hanno una storia che rimanda alla maledizione di Tutankhamon. È noto che le persone muoiono misteriosamente o subiscono disgrazie dopo aver maneggiato i resti dell'ammiraglio. Il dominicano medio cerca di non pronunciare il nome di Colombo, e quando lo fa, “bussa al legno” e dice “zafa”, una sorta di incantesimo per sbarazzarsi del fukú.

Fin dall'inizio, la costruzione del Faro è stata segnata dall'ombra del fukú. Nel 1937, una squadriglia di quattro aerei —denominati Santa María, La Pinta, La Niña e Colón— decollò da Ciudad Trujillo —il dittatore aveva appena cambiato il nome di Santo Domingo— per promuoverla in tutta l'America Latina: dei quattro, tre si sono schiantati. Nove anni dopo, in un evento che sembrava meno rischioso - un concorso di bellezza - poco prima dell'incoronazione della regina, la terra tremò. Trujillo, vedendo le signorine correre con i tacchi in mano, accettò la maledizione. Anche così, nel 1948, partecipò all'inaugurazione dell'opera, circondato da ambasciatori e funzionari. Dopo aver ordinato la detonazione di 30 candelotti di dinamite, a 300 metri dal pubblico —l'intenzione era quella di liberare l'area per lo svuotamento del basamento—, in una scena che sembrava tratta da un film di Buster Keaton, un enorme roccia si è alzata, schiacciando il veicolo del vicepresidente Jesús María Troncoso. Trujillo, quindi, decise di accantonare il progetto.

Per tutto questo, quando Balaguer lo riprese oltre 40 anni dopo, molti funzionari e parenti avevano paura di mettersi in gioco, perché temevano la maledizione. La stessa sorella di Balaguer morì di infarto dopo aver visitato il monumento, nei giorni precedenti la sua apertura.

Quello dell’Ammiraglio genovese è da queste parti un nome legato a una temutissima maledizione (fukú) che include anche i suoi monumenti. Forse è per questo che le manifestazioni contro la sua figura storica, attualmente diffuse in tutto il continente, da queste parti praticamente non esistono. Il tutto fa pensare che effettivamente sia vero che i suoi resti si trovino nel Faro costruito in sua memoria nella Repubblica Dominicana. Nel frattempo però nessuno si azzarda ad aprire la sua urna per verificarne l’autenticità e se pronunciano la parola Colón toccano legno e dicono “zafa”, non si sa mai…

giovedì 27 luglio 2023

E’ deceduto Emilio Maestri

 



Il connazionale Emilio Maestri avrebbe compiuto 65 anni a dicembre. Era di Bozzolo in provincia di Mantova. Un grande lavoratore. Riforniva a domicilio prodotti alimentari, acqua e vino che importava. Emilio era noto e apprezzato nella nostra comunità. Da qualche tempo soffriva di insufficienza cardiaca. Il passato fine settimana lo aveva trascorso ricoverato nella clinica Abreu ed era stato dimesso lunedì. Nonostante i giorni trascorsi in clinica e le numerose medicine che gli sono state prescritte le sue condizioni non erano migliorate. È tornato in clinica ieri e si è recato dal suo medico specialista, dr. Milvio Leandro Perez Matos, che dopo aver visto l’elettrocardiogramma lo ha rassicurato sulle sue condizioni e sulla cura farmacologica prescritta. Invece, mercoledì notte le crisi respiratorie lo hanno tormentato tutta la notte e al mattino di oggi è deceduto.

Emilio lascia la moglie e due figlie.

La sua salma sarà esposta a partire dalle ore 8:00 nella “Funeraria Blandino” di via Sabana Larga, Santo Domingo Este.

Auto elettrica si incendia a bordo di un cargo che rischia il naufragio

 



Sembrava una delle soluzioni del riscaldamento globale. Rottamazione delle auto a combustione da sostituire con quelle elettriche, in particolare del marchio Tesla ma non solo. Anche il presidente Luis Abinader si è presentato nel 2020 alla cerimonia di investitura alla guida di una Tesla. Il progresso in arrivo! Lo stesso Elon Musk ha fatto arrivare il suo ringraziamento al presidente neoeletto devoto seguace dei globalisti.

L’Unione Europea ha stabilito che a partire dal 1935 le auto a benzina e diesel non potranno più essere vendute nel suo territorio. Eppure con il tempo sono venute a galla tutta una serie di pecche di questa novità assoluta a partire dal prezzo molto più elevato, dai lunghi tempi per la ricarica della batteria, dal problema del litio, un metallo raro per la cui estrazione si sfrutta talvolta il lavoro infantile e ultimo ma non per importanza dalla difficoltà che presenta lo spegnimento in caso di incendio.

Quest’ultimo problema è ora alla ribalta della stampa internazionale perché un cargo con 3.000 autovetture a bordo, di cui solo 25 elettriche, sta affondando vicino al litorale dei Paesi Bassi a causa dell’incendio provocato da una di queste. Non c’è verso di spegnerlo. Si teme il naufragio della nave con la perdita di tutti i veicoli che avevano come destinazione l’Egitto.

Il cargo contiene inoltre 1.600 tonnellate di carburante per cui un suo naufragio comporterebbe anche un vero e proprio disastro ecologico.

Non è la prima volta che succede una cosa del genere. Circa un anno fa è naufragato di fronte alle coste delle isole Azzorre un cargo con circa 4.000 auto. L’incendio iniziato in un’auto elettrica ha coinvolto altri veicoli dello stesso tipo e non è stato possibile spegnerlo.

Il progresso va avanti nonostante tutto… Ci sarebbero validissimi argomenti per lasciar perdere, ma l’élite della quale fa parte anche Elon Musk ci tiene a portarlo avanti nonostante tutto.

Gli olandesi arrestati ad aprile ricusano la procuratrice Miriam German

 



Lo scorso mese di aprile la Procuratrice Generale della Repubblica (PGR) in coordinamento con la Direzione Nazionale per il Controllo della Droga (DNCD) e con il supporto delle agenzie di intelligence dello Stato, ha operato l'arresto in territorio dominicano di tre “pericolosi latitanti” richiesti in estradizione per i loro legami con le strutture criminali Mocro Mafia e No Limit Soldier, accusati di traffico di droga, traffico di armi, omicidio e altri reati nel Regno dei Paesi Bassi.

Le cose evidentemente non stanno esattamente così e gli olandesi si sono opposti all’estradizione con un’azione giudiziaria nel corso della quale hanno anche ricusato la procuratrice generale della Repubblica, Miriam Germán Brito e i procuratori aggiunti Yeni Berenice Reinoso e Andrés Chalas. Due di loro Dennis Goede e Urvin Laurence Wawoe hanno presentato un ricorso davanti all’Alta Corte di Giustizia e alla Presidenza della Repubblica. Si contestano le condizioni “subumane” in cui si trovano reclusi nel carcere di Najayo con lo scopo apparente di disperarli e portarli ad accettare volontariamente l’estradizione.

Entrambi gli imputati si sono naturalizzati dominicani e quindi si avvalgono di questo per ricorrere contro il rimpatrio richiesto dalle autorità olandesi.

Aspetti di un’eventuale convenzione contro la doppia imposizione tra l’Italia e la Repubblica Dominicana

 



L'Italia assoggetta a imposta tutti i redditi prodotti nel suo territorio a prescindere dalla residenza di chi li produce e tutti i redditi prodotti anche all'estero dai residenti nel suo territorio. Si tratta di una “tassazione su base mondiale”.

Ne consegue che le imprese italiane che operano nella Repubblica Dominicana e che hanno la loro sede in Italia sono assoggettate al fisco italiano e quindi i redditi ivi prodotti devono essere riportati nella dichiarazione fiscale italiana e regolarmente tassati. Anche i redditi immobiliari: chi possiede un immobile nella Repubblica Dominicana e continua a essere residente in Italia è tenuto a dichiararlo nella sua dichiarazione dei redditi e a pagare le imposte secondo le stime effettuate dalle autorità fiscali italiane. Anche un artista, ad esempio un cantante, deve riportare nella sua dichiarazione italiana il compenso ricevuto per la sua prestazione nella Repubblica Dominicana.

I redditi da pensione vengono soggetti a tassazione in Italia a prescindere dalla residenza del percettore.

La situazione è diversa per la Repubblica Dominicana. Vengono assoggettati a imposta i redditi prodotti nel suo territorio senza che abbia importanza il luogo di residenza di chi li produce. E fin qui non cambia niente rispetto all’Italia.

I redditi prodotti all’estero dai residenti nel suo territorio, invece, con l’eccezione dei redditi di natura finanziaria, non vengono assoggettati a tassazione. Si parla in questo caso di “tassazione su base territoriale”. Un artista quindi che si presenta in Italia non è tenuto a dichiarare nella Repubblica Dominicana il reddito prodotto. I redditi da pensione vengono poi espressamente esclusi dalla tassazione.

Per quanto precede sussiste doppia tassazione solo per le imprese italiane e per le persone fisiche, residenti in Italia, che producono reddito nel territorio della Repubblica Dominicana e questa non sussiste invece né per i pensionati né per le imprese e persone fisiche dominicane che producono reddito in Italia.

Ne consegue che un’eventuale convenzione contro le doppie imposizioni non potrebbe mai includere i redditi da pensione, in quanto esenti nella Repubblica Dominicana.

La Repubblica Dominicana avendo un criterio fiscale su base territoriale e non mondiale non ha interesse a prendere l’iniziativa per evitare le doppie imposizioni. E questo è il motivo per cui esistono soltanto due convenzioni in essere che la riguardano (Spagna e Canada). Invece l’Italia ha una rete molto larga di convenzioni bilaterali.

Questo non significa che non sia possibile la stipula di un accordo di questo genere tra i due Paesi. L’iniziativa dovrebbe comunque partire dal Ministero degli Affari Esteri.

È chiaro che l’Italia dal punto di vista fiscale è avvantaggiata dalla mancata esistenza di un accordo contro la doppia imposizione con la Repubblica Dominicana e non ha interesse a promuoverne una stipula.

Le imprese italiane che operano in pianta stabile nella Repubblica Dominicana dovrebbero farsi avanti per chiederla.

Da questo eventuale accordo verrebbero comunque escluse le pensioni che continuerebbero a essere tassate in Italia perché esenti nella Repubblica Dominicana.

mercoledì 26 luglio 2023

Lavorare con più di 75 anni è già una tendenza in crescita negli Stati Uniti

 



La situazione economica, segnata da un'inflazione elevata, un aumento del costo del cibo, della benzina e della casa, sta mettendo a dura prova i lavoratori più vulnerabili. Negli Stati Uniti si verifica una situazione in cui le persone anziane sono costrette a continuare a lavorare invece di andare in pensione, poiché le spese extra stanno consumando i loro risparmi. Stiamo parlando di una fascia demografica di oltre 75 anni, che sta rinunciando al proprio tempo libero per restare in ufficio.

Quello che era iniziato come un ritorno occasionale e opportunistico alla forza lavoro è ora diventato una necessità costante.

Il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha pubblicato due anni fa che il numero di lavoratori di età pari o superiore a 75 anni è cresciuto del 53,7% tra il 2010 e il 2020 e dovrebbe crescere del 96,5% tra il 2020 e il 2030, quando quasi il 10% della forza lavoro sarà oltre i 65 anni di età.

Quasi la metà di tutte le famiglie negli Stati Uniti non ha risparmi per la pensione e più di 15 milioni di adulti di età pari o superiore a 65 anni sono finanziariamente insicuri.

Lavorare oltre i 65 anni non è un'opzione adatta a tutti. Le esigenze fisiche di molti lavori significano che alcune persone non possono continuare oltre quell'età (a causa della salute, del deterioramento fisico e mentale, ecc.). Ad esempio, chi svolge lavori edili, di pulizie o agricoli, ha molte più difficoltà a prolungare la propria attività rispetto a chi va in ufficio. Cioè, i professionisti con titoli universitari sono in una posizione migliore per continuare a lavorare.

Otto province in allerta per le piogge. Possibili inondazioni urbane a Santo Domingo

 




A partire da mezzogiorno le precipitazioni inizieranno ad aumentare nel pomeriggio.

Il Gran Santo Domingo (compreso il Distretto Nazionale) e altre sette province sono state dichiarate in allerta meteorologica dalle autorità a causa delle precipitazioni prodotte da un'onda tropicale attiva, localizzata nella parte orientale della Repubblica Dominicana.

L'Ufficio meteorologico nazionale (Onamet), ha avvertito che il Gran Santo Domingo potrebbe subire inondazioni urbane nelle prossime 24 ore, oltre a smottamenti di terra e straripamenti di corsi d’acqua.

Il Distretto Nazionale presenterà un cielo nuvoloso con forti precipitazioni a tratti, temporali e raffiche di vento.

Le altre province in allerta meteorologica sono: Monseñor Nouel, San Cristóbal, La Vega, San Pedro de Macorís, Monte Plata, San José de Ocoa e Hato Mayor.

Le precipitazioni inizieranno a mezzogiorno di questo mercoledì e nel pomeriggio è prevista una quantità maggiore di pioggia con precipitazioni accumulate tra 15 e 75 millimetri, in grado di causare allagamenti urbani nel Gran Santo Domingo.

Ieri è stata rilevata una pioggia accumulata di 47 millimetri e ci sono state inondazioni urbane improvvise.

L'ente ha riferito che l'onda tropicale ha una probabilità molto bassa di raggiungere la categoria di ciclone tropicale nelle prossime 48 ore e che si sposterà sul territorio nazionale senza essere monitorata come perturbazione con potenziale ciclonico.


Continuano ad aumentare le violazioni sessuali di minori da parte dei parenti

 



Il codice penale prevede pene fino a 20 anni di reclusione per il reato di incesto.

I casi di incesto sono in aumento nella Repubblica Dominicana, dove sono stati segnalati 1.171 casi negli ultimi 27 mesi.

Le Unità per l'attenzione alla violenza di genere e ai crimini sessuali della Procura Generale hanno ricevuto 541 denunce di incesto nel 2022, che rappresentano 47 in più rispetto al 2021.

Nei primi tre mesi del 2023 le denunce sono state 136, secondo le statistiche pubblicate dalla Procura sul proprio sito, 44 ​​corrispondono a gennaio, 39 a febbraio e 53 a marzo.

Quest'anno, i tribunali hanno emesso diverse condanne a 10, 15 e 20 anni di reclusione, contro le persone accusate di aver commesso incesto, secondo quanto riferito dalla stampa diffusa dalla PGR.

A maggio, il tribunale collegiale di Puerto Plata ha condannato un uomo a 20 anni di carcere, accusato di aver violentato una figlia di 11 anni.

Secondo l'accusa presentata dal Pubblico Ministero, il fatto sarebbe avvenuto nell'abitazione in cui risiedevano l'imputato e la vittima.

In un comunicato stampa della PGR, si indica che l'uomo ha approfittato del fatto che la bambina è entrata nella stanza del padre per cercare una torcia e andare in bagno, le ha coperto la bocca e le ha afferrato le mani, per poi violentarla.

Lo stesso tribunale ha anche condannato a 15 anni di carcere e al pagamento di un milione di pesos di risarcimento un uomo ritenuto colpevole di aver abusato sessualmente di una nipote di 13 anni a febbraio.

Nel rapporto della Procura della Repubblica si precisa che la denuncia è stata presentata dalla madre della minore al Nucleo per l'attenzione alle vittime di violenza di genere, intrafamiliare e reati sessuali, in data 25 gennaio 2022.

Nel febbraio 2023, un tribunale di La Vega ha condannato a 20 anni di reclusione un uomo ritenuto colpevole di aver aggredito sessualmente un nipote di 12 anni nel 2020.

martedì 25 luglio 2023

Dominicani a Napoli: una comunità dinamica e operosa

 



La maggior parte della popolazione dominicana immigrata a Napoli è femminile. Ciò è dovuto al fatto che sono prevalentemente cittadini italiani a sposare donne dominicane e non viceversa.

Per quanto riguarda l'attività lavorativa, l'80,5% ha un lavoro fuori casa. Solo il 19,5% lavora a casa, e tra questi sono comprese persone che  svolgono lavori domestici nella propria abitazione o che studiano.

Le attività lavorative più pesanti si svolgono intorno al molo e alla costruzione.

Gli uomini che lavorano al molo si occupano di pulizia della marmitta delle navi, carico e scarico, pittura navale. Ma la stragrande maggioranza degli immigrati intervistati lavora in attività di servizio.

Tra i dominicani che lavorano in questo settore si possono annoverare barbieri, domestici, impiegati e titolari di centri estetici, pasticceri, impiegati di negozi di abbigliamento, venditori di frutta e verdura, autisti, venditori di pesce, pulizie, impiegati di bar-caffetteria, preparazione e distribuzione di alimenti, baby care ecc.

Ci sono anche diverse donne che esercitano la prostituzione, il  mestiere più vecchio del mondo, che consente anche redditi più elevati della media e soprattutto esenti.

Lungomare (Malecón) di Santo Domingo Este: prima tappa praticamente terminata

 



Sono stati dati gli ultimi ritocchi alla prima fase dei lavori nell’Avenida España, a Santo Domingo Este, per trasformarla nel più importante centro di intrattenimento della Repubblica Dominicana, con un investimento di RD$ 495.119.268,89 milioni di RD, eseguito sotto la supervisione del Comitato esecutivo per le infrastrutture delle aree turistiche (CEIZTUR) del Ministero del turismo.

La prima tappa inizia vicino alla Base Navale, a San Soucí, fino a El Acuario Nacional, mentre si preparano i lavori per la seconda tappa, dall'Acuario Nacional fino al ponte Juan Carlos, sull'autostrada Las Américas.

Una delle attrazioni del Malecón dell’Avenida España sarà la disponibilità di 11 parcheggi con una capacità di almeno 500 veicoli.

Il marciapiede, con un'estensione di 6,50 metri di larghezza, comprende una pista ciclabile lungo tutta la lunghezza del litorale.

Ci sarà anche uno Skate Park professionale per gli sport olimpici.

I lavori sul Malecón di Santo Domingo Este avranno un impatto sociale ed economico per i residenti del comune più grande del paese e fanno parte del piano globale per recuperare la vista del mare in tutta la Repubblica Dominicana.

Il Malecón deve essere un'area di svago e ricreazione per tutte le famiglie ma anche soprattutto per i turisti che visitano il conglomerato urbano.

Il Ministero del Turismo (Mitur) lavora per recuperare tutti i lungomari del paese come quelli di San Pedro de Macorís, La Caleta a La Romana e Samaná, tra gli altri.

Vendita di farmaci falsificati, un reato grave

 



Molta gente fa fatica a sopravvivere in questo paese caraibico visti gli stipendi bassi e i prezzi dei beni e dei servizi in costante aumento. Una situazione che diventa drammatica quando subentrano problemi di salute. Comunque su questo non si scherza: la salute è il bene più prezioso.

Purtroppo succede che i farmaci già di per sé cari non sortiscano alcun effetto in quanto sono adulterati. Una cosa che capita da anni nella Repubblica Dominicana. Ogni tanto i media se ne occupano, ma poi torna tutto come prima.

Questa volta a mettere in circolazione dei farmaci falsificati è stata un’impiegata di Promese, l’ente statale che fornisce farmaci essenziali alle persone meno abbienti. Approfittando del suo ruolo e avvalendosi di una farmacia clandestina vendeva farmaci adulterati e scaduti: medicine per la pressione sanguigna, diabete, contraccettivi, stimolanti e potenziatori sessuali, antibiotici, antivirali, antinfluenzali, supposte vaginali, vitamine per bambini, vitamine per adulti, antistaminici, antibatterici, tra gli altri, oltre a test di gravidanza, test COVID-19.

Sottraeva inoltre farmaci essenziali di alto costo dall’ente in cui lavorava destinati ad essere distribuiti alle persone meno abbienti per venderli attraverso la menzionata farmacia.

Nonostante la gravità del reato che a quanto pare non viene riconosciuta come tale dalle autorità giudiziarie, l’impiegata in questione è rimasta a piede libero in attesa del processo. Le è stata imposta dal tribunale una cauzione di 1.000.000 di pesos oltre al divieto di uscita dal Paese e la presentazione periodica nell’ufficio del pubblico ministero.

lunedì 24 luglio 2023

Gli stregoni dicono che moltiplicano i soldi e c'è sempre qualcuno che ci crede



 C’è chi ci crede e ogni tanto la notizia appare sui giornali. Una signora ha consegnato a due haitiani 1,2 milioni nell’ambito di un’operazione nella quale erano implicate diverse divinità e spiriti subalterni secondo le migliori tradizioni religiose africane.

La signora in questione ha ricevuto in cambio una valigia piena di carta straccia. Ha presentato quindi querela per avere giustizia e nel contempo per recuperare i suoi soldi. 

Quest’ultima ipotesi è molto improbabile e la prima non ha senso perché difficilmente i “truffatori” riceveranno una severa condanna. Comunque entrambi gli haitiani sono stati immediatamente arrestati. Dei soldi ovviamente nessuna traccia.

Questa volta lo “scambio a divinis” si è verificato a Jarabacoa, ma sono cose che si ripetono con periodicità regolare in tutto il territorio nazionale, il che conferma anche l’insospettabile diffusione del vudù e la fede cieca di cui questa religione gode.

Sono stato anch’io testimone di una vicenda analoga che ha coinvolto un nostro connazionale. La moglie si è convinta dell’”affare” e ha contratto debiti per centinaia di migliaia di pesos all’insaputa del marito. Operazione riuscita anche perché da queste parti un capofamiglia straniero rappresenta una sicura garanzia per la concessione di un prestito. Infatti, a vicenda conclusa nell’unico modo possibile, è a lui che i creditori della moglie si sono rivolti. Il connazionale, un pensionato, ha optato saggiamente per trasferirsi in un’altra città…

Impedimento di salida o divieto di uscita: talvolta una sgradita sorpresa per chi si presenta alle partenze in aeroporto



Il divieto di uscita dalla Repubblica Dominicana non è altro che l'impossibilità, sia per i dominicani che per gli stranieri, di lasciare il paese. Tale divieto può originarsi con provvedimento giudiziale su richiesta di una delle parti del processo.

Ci sono oltre 300.000 dominicani a cui non è consentito lasciare il paese per diversi motivi. A questi si aggiungono circa 17.000 stranieri che vivono nel territorio nazionale e che hanno controversie legali diverse: spagnoli, francesi, tedeschi, italiani, canadesi, cinesi, americani e cittadini di altre nazionalità che nel paese hanno cause pendenti per mobili, immobili, aggressione fisica e sostegno all'infanzia.

Nel caso dei dominicani, molti di loro sono coinvolti in bande di droga, atti di corruzione, fallimenti di aziende e frodi contro lo Stato, contrabbando di armi e merci, violazioni sessuali, omicidi, ecc.

I divieti di uscita contro dominicani e stranieri, sono imposti dalla Procura Generale della Repubblica su richiesta di giudici e pubblici ministeri di diverse giurisdizioni e sono notificati alla Direzione Generale della Migrazione per l'esecuzione.

Tuttavia, molti divieti di espatrio risalgono a 10, 15 e persino 20 anni fa, e le loro cause in gran parte sono scomparse,  ma sono tenute vigenti dalle autorità.

Tra i dominicani a cui è stato impedito di viaggiare all'estero ci sono numerosi ex funzionari governativi, ex sindaci e consiglieri, membri attivi e in pensione delle forze armate e della polizia nazionale, ex diplomatici, sportivi e uomini d'affari di diversi settori.

Il Grupo Puntacana dei Ranieri diventa proprietario del 100% del capitale sociale di Diario Libre

 


La famiglia Rainieri ha acquistato il 100% delle azioni di Diario Libre il giornale a diffusione cartacea e digitale gratuita resta quindi saldamente in mano all’élite italo-dominicana. Il suo fondatore nel 2001 è stato un altro oriundo Arturo Pellerano. Da lui e dalla sua famiglia Frank Rainieri Marranzini ha acquistato qualche mese fa il 51% delle azioni di Diario Libre. Ora anche gli altri quattro azionisti, tra cui la famiglia Barletta e la famiglia Vicini, hanno ceduto le loro partecipazioni, per cui il Grupo Punta Cana dei Ranieri è diventato proprietario del 100% del capitale sociale del quotidiano. Il primo oriundo a incursionare nel settore della stampa è stato Arturo Pellerano Alfau che nel 1889 acquistò il Listín Diario tuttora il principale giornale della Repubblica Dominicana. La famiglia Pellerano proviene da Santa Margherita Ligure in provincia di Genova. Frank

Ranieri Marranzini è nipote di Isidoro Rainieri e di Bianca Franceschini entrambi di Bologna e giunti a Puerto Plata nel 1898. I Marranzini arrivarono nell’isola nel 1890 e provenivano da Santa Lucia di Senno in provincia di Avellino.

Dal turismo alla stampa, una scelta importante dei Rainieri. Tra un po’ vedremo gli orientamenti della nuova gestione di uno dei giornali più diffusi nella Repubblica  Dominicana.

domenica 23 luglio 2023

Un'assistenza sanitaria per gli italiani iscritti AIRE poco chiara e con delle diversità di carattere regionali. Ci sono sorprese anche per chi riprende la residenza in Italia…

 



Chi è iscritto all’AIRE non ha diritto ad avere in Italia un medico di base, questo è il motivo per cui tanti non vi si iscrivono. Del resto si perde anche il diritto all’assistenza ospedaliera tramite mutua e all’acquisto dei medicinali dietro il pagamento del solo ticket. Si mantiene invece il diritto all’assistenza sanitaria a carattere di urgenza tramite il pronto soccorso per un massimo di 90 giorni anche non consecutivi. Tuttavia la normativa che riguarda i cittadini italiani residenti all’estero e il loro accesso al Servizio Sanitario Nazionale è assolutamente confusa.

Per quanto riguarda le prestazioni urgenti ospedaliere è necessario presentare un attestato rilasciato dal Consolato competente che certifichi lo stato di emigrato. In mancanza dell’attestato del Consolato può essere sottoscritta una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui si dichiara oltre al proprio stato di emigrato che non si è in possesso di una copertura assicurativa pubblica o privata contro le malattie.

La natura di emigrato è necessaria per usufruire dell’assistenza urgente e alla fine siccome la legge non è molto chiara c’è qualcuno che dice che chi è nato all’estero non potrà mai avere lo stato di emigrato. Invece se viene richiesto un certificato del Consolato che sostenga che il cittadino è emigrato, vuol dire che anche chi non è nato in Italia se è emigrato può usufruire dell’assistenza sanitaria urgente, altrimenti questa sarebbe preclusa solo guardando il luogo di nascita che risulta sul documento d'identità. Basta che il cittadino sia stato residente in un comune italiano per qualche tempo e che poi si sia iscritto all’AIRE una volta emigrato.

Certamente bisogna stare attenti perché se ci si reca in Italia con i figli nati nel paese estero di residenza, si deve tenere presente che questi non hanno la natura di emigrati e che pertanto non avranno diritto alla gratuità dell’assistenza sanitaria italiana per motivi di urgenza.

Per chi rientra e riprende la residenza e la tessera sanitaria per qualche tempo difficilmente ci sarà la possibilità di usufruire dell'esenzione del ticket. Questa, infatti, richiede l'appartenenza a una determinata fascia di reddito il che è possibile dimostrare soltanto con l'esibizione dell'ultima dichiarazione dei redditi o dimostrando di essere disoccupati. La prima sarà sicuramente mancante e per la disoccupazione bisogna aver lavorato ed essere stato licenziato. L'autocertificazione non viene accettata.

Attenzione che l'assistenza sanitaria è prevista per i cittadini italiani residenti in Italia, chi sta fuori dall'Italia per oltre 6 mesi non viene considerato residente e quindi è passibile qualora usufruisse del Servizio Sanitario Nazionale gratuito di essere denunciato per truffa.

La cremazione è la forma di sepoltura più diffusa tra gli stranieri deceduti nella Repubblica Dominicana




Il numero di stranieri che ricorre alla cremazione nella Repubblica Dominicana si avvicina molto al 100% e supera in assoluto addirittura il numero di dominicani che scelgono la stessa forma di sepoltura. Lo abbiamo notato recentemente tra i connazionali i cui decessi hanno fatto notizia. Se si esclude uno, tutti gli altri sono stati cremati. Anche diversi miei amici hanno optato per lo stesso tipo di sepoltura. Sicuramente si tratta di una forma di sepoltura abbastanza pratica. Non si devono acquistare loculi né lotti nel cimitero. Del resto i cimiteri nella Repubblica Dominicana sono posti nei quali chi li visita rischia sempre. Pullulano di rapinatori e di ladri. In caso di inumazione o di tumulazione, il feretro viene danneggiato di proposito per evitare che quella stessa notte venga svuotato del caro estinto e messo in vendita da qualche parte. La stessa cosa succede con i fiori che sono poi quelli che si vendono agli incroci delle strade.

Nei cimiteri pubblici della Repubblica Dominicana non c'è assolutamente alcun tipo di sicurezza. Sono terra di nessuno. Se questo vale per i locali figuriamoci per gli stranieri!

Tra l’altro la cremazione risulta in fin dei conti più economica rispetto all'inumazione o alla tumulazione. Per esempio per l’inumazione bisogna acquistare il feretro e un lotto di terra nel cimitero. In un camposanto privato della capitale un lotto per due feretri costa approssimativamente 90.000 pesos oltre 1500-2000 pesos annuali per il mantenimento. Con la cremazione questo investimento si evita a meno che si decida di conservare le ceneri del caro estinto in un colombario o piccolo loculo per ceneri che costa 40.000 pesos nel cimitero Parque del Prado e tra 50.000 e 60.000 pesos nel cimitero Puerta del Cielo. Una cremazione senza servizi funebri costa nell'impresa di pompe funebri Blandino 55.000 pesos, nel Parque del Prado 35.000.

Le ceneri non sempre finiscono nel cimitero ed è precisamente per questa ragione che molti familiari optano per la cremazione. L'idea è che il loro parente non rimanga da solo perché la natura lo consumi lentamente. Certe famiglie si recano al mare e spargono le ceneri nelle acque o nel bosco. Ci sono persone che hanno seminato alberi perché sentono che ridanno vita al loro caro e hanno dove recarsi a fargli visita.

La cremazione è stata portata nella Repubblica Dominicana dall'impresa di  pompe funebri Blandino nel 2003.


Eugenio Neri, consigliere del Comites Santo Domingo: “Il clima che si vive nella comunità non può andare oltre bisogna trovare qualche soluzione”

 



Nel corso dell’ultima assemblea del Comites Santo Domingo, è intervenuto il consigliere Eugenio Neri con la seguente riflessione:

“Il problema principale che noi abbiamo come Comites, oggi dopo due anni dall'insediamento, è il problema relativo alla difficoltà che incontrano i nostri connazionali nel momento in cui cercano di prendere un appuntamento per il rinnovo del passaporto. Noi ci stiamo giocando la credibilità come Comites perché è passato molto tempo dall’insediamento,  è  passato  molto tempo dalla riapertura della nostra ambasciata. Io non voglio fare la cronistoria delle cose accadute e non posso neanche prendere in considerazione e cose del tipo organizzazione del lavoro ecc., perché non ho la presunzione di entrare in questo argomento che è strettamente patrimonio del ministero e dell’ambasciata, però mi domando, siamo nel 2023, come mai non riusciamo a trovare un sistema dignitoso per prendere un appuntamento con il nostro ufficio che ci dovrà poi rilasciare il passaporto? Non è più tempo di aspettare. Non ce n'è più di tempo di aspettare. La gente adesso deve identificare il responsabile di questa situazione. Quindi, io credo che siamo agli  ultimi sforzi per poi dover necessariamente trovare una soluzione. Non c’è più tempo per provvedimenti tampone ecc.  Ci devono veramente illustrare e farci capire affinché noi possiamo trasmetterlo  quale enorme difficoltà abbiamo.

Da quello che sento dalla comunità, è negativo il parere su questo specifico argomento da parte di tutti. Sembra quasi che sia un’istituzione inaccessibile da parte dei cittadini. Parlo io che sono un privilegiato perché avendo la mia età posso usufruire di una corsia preferenziale, però, mi faccio portavoce di tutta quella gente che mi ha interpellato, mi ha chiamato, mi hanno scritto. Io sinceramente alcune spiegazioni le ho date per quello che possa contare la mia spiegazione. Però, qualcosa forse ho apportato ma sono convintissimo che il clima che si vive nella comunità non può andare oltre bisogna trovare qualche soluzione.”

sabato 22 luglio 2023

Un’auto penetra nel ristorante Sammy Ranch dell'autostrada Duarte

 



Il conducente ha perso il controllo. Non sono stati segnalati feriti.

Un'auto è entrata nel ristorante Sammy Ranch dopo che il suo conducente ha perso il controllo nelle vicinanze di Loma Miranda sull'autostrada Duarte, in direzione Santo Domingo-La Vega.

Gli enti di soccorso non hanno comunicato se ci sono feriti.

L'incidente è avvenuto al chilometro 108 della suddetta via di comunicazione terrestre, nella comunità di El Pino, vicino alla strada marginale che conduce all'autostrada San Francisco de Macorís.

Il locale interessato è una nota attività di vendita di arrosti di maiale e cotiche, oltre ad altri piatti della cucina dominicana, frequentata da chi viaggia da Santo Domingo al Cibao.

Al momento dell'incidente, il ristorante aveva pochi clienti.

L’Ospedale Gautier reimpianta altre due mani amputate

 



Nell'ospedale Salvador B. Gautier (HSBG) sono riusciti a salvare altre due mani questo mese, in pazienti maschi coinvolti in risse a Monte Plata e nel comune di Santo Domingo Este (SDE). Con queste, sono 13 le mani amputate ricevute in quel centro negli ultimi sette mesi

È la terza operazione di questo tipo che il Dipartimento di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica dell’Ospedale Gautier esegue con successo in meno di due mes.

Mercoledì scorso i medici hanno reimpiantato la mano sinistra di un paziente maschio di 21 anni, inviato dall’ospedale traumatologico Ney Arias Lora.

Il dottor Severo Mercedes, responsabile del servizio di Chirurgia Plastica, ha dichiarato che le condizioni di salute del giovane sono stabili. Inoltre, il 10 di questo mese, è stata reimpiantata la mano sinistra in un paziente maschio di 45 anni, residente nel quartiere La Piña, nel comune di San Luis, a Santo Domingo Este.

Il paziente è stato dimesso sette giorni dopo l'intervento e continua ad essere monitorato attraverso l'area di medicina interna dell'ospedale.

Un altro caso recente è stato il reimpianto di un adolescente di 15 anni aggredito alla periferia del Liceo José Joaquín Pérez, a San Pedro de Macorís.