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martedì 14 dicembre 2021

I dominicani dell’incidente in Messico hanno pagato fino a USD 22.000 per raggiungere gli Stati Uniti



Per raggiungere gli Stati Uniti, uomini e donne della provincia Peravia intraprendono viaggi illegali organizzati da reti dedite alla tratta di esseri umani.

Partono in aereo per il Costa Rica, a volte, a volte per Panama, da lì raggiungono via terra il Messico e infine il Nord America.

Questo era il percorso che il camion rimorchio dell’incidente intendeva percorrere la notte del giovedì 9 dicembre. Finora, sono stati identificati circa 7 morti dominicani, diversi feriti e una persona scomparsa.

Il padre di uno dei giovani, che ha partecipato a questo viaggio e che risulta scomparso ha rivelato che suo figlio ha pagato circa RD$1.200.000 .-

Il padre di uno degli scomparsi spiegò, non riuscendo a trattenere le lacrime, che suo figlio per fare questo viaggio ha ipotecato la sua casa, ha venduto la sua macchina e la sua attività.



La nonna di un altro deceduto a Cañafistol, una comunità rurale a sud-est di Baní, ha assicurato di aver ipotecato la casa di famiglia, tra l’altro, per racimolare gli USD 22.000.- del viaggio del nipote, corrispondendo subito il 50 % anticipato e il resto una volta giunto negli Stati Uniti.

«Non è mai arrivato» è l’espressione nei suoi occhi e il suo viso rattristato.

I mezzi di sussistenza prima della tragedia

Questi quasi 20 giovani erano elettricisti, artigiani e idraulici, ma non erano contenti con i redditi che conseguivano perché non consentivano loro di acquistare una casa o di possedere una buona macchina.