Ricordo un chat polemico dove hanno partecipato Diana Spedicato e Ricky Filosa come quadri del MAIE e almeno uno dei quadri del MIRE, Ferruccio Fazzari. In Quell’occasione si discuteva sui servizi vari gratuiti che il MIRE aveva dichiarato di offrire. Tra questi erano comprese anche le traduzioni di traduttori riconosciuti dall’ambasciata. Sia la Spedicato che il Filosa si sono fortemente indignati e hanno riferito che si sarebbero rivolti sia all’ambasciata che al presidente del collegio dei traduttori. Di fatto quest’ultimo inviò al Fazzari un’email di richiesta di delucidazioni al riguardo. Secondo i quadri del MAIE, un professionista non poteva anche per motivi di concorrenza sleale e deontologici offrire i suoi servizi gratuitamente.
A questo punto ci si chiede se come membro del Comites, la Spedicato intenda erogare i suoi servizi presuntamente inclusi nelle tante promesse elettorali gratuitamente o no:
“Nel corso degli anni, in parallelo alla professione di avvocato, ho svolto una continua attività volontaria di orientamento e informazione verso i connazionali, soprattutto per chiarire temi burocratici e legali che sono quelli più vicini al mio lavoro, ma anche riguardante aspetti vari della vita in Repubblica Dominicana”.
“Le richieste più frequenti che mi vengono rivolte spaziano dalle possibilità di regolarizzare il proprio status migratorio in Repubblica Dominicana alle modalità per poter lavorare o aprire un’attività in Repubblica Dominicana; inoltre sono sempre presenti richieste di aiuto e chiarimenti sulle normative del paese e come difendersi o agire in determinate situazioni, le regole in vigore per i viaggi, richieste di assistenza sull’utilizzo dei servizi consolari, richieste di soluzione di problemi di varia natura e tante domande su diversi aspetti della vita quotidiana in Repubblica Dominicana.”
Difficile che la professionista pugliese sia intenzionata a violare le norme deontologiche dell’ordine di avvocati dominicani al quale da pochi mesi appartiene.
E allora queste prospettive di servizi non possono che essere ritenute promesse elettorali fini a se stesse.
Come volevasi dimostrare: il fine è ottenere i voti degli elettori e in politica il fine giustifica i mezzi ovvero le menzogne.