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martedì 6 agosto 2024

Abinader afferma che il Paese è disposto a concedere permessi di lavoro ai venezuelani con documenti scaduti

 



Secondo Abinader, "La Repubblica Dominicana ha un debito con il Venezuela, lo ha dai tempi di Rómulo Betancourt, che lottò per la democrazia contro la dittatura di Trujillo, e che per molti anni ha aiutato anche noi a lottare per la democrazia".

La Repubblica Dominicana è disposta a concedere permessi di lavoro ai cittadini venezuelani con documentazione scaduta, dato che la rappresentanza consolare e diplomatica ha lasciato il Paese per ordine del presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, e non hanno la possibilità di rinnovare i loro passaporti.

"Lo abbiamo già fatto in passato. Abbiamo agevolato i permessi di lavoro, senza che avessero i documenti aggiornati (...) e, se dovremo farlo di nuovo, lo faremo", ha riferito Abinader, rispondendo ad una domanda in tal senso durante la sua conferenza stampa settimanale.

Ad un certo punto, "più di 250.000 dominicani lavoravano in Venezuela e ci hanno aperto le porte. Pertanto, è tempo per noi di ricambiare quell'aiuto storico che il Venezuela ci ha dato", ha insistito.

Il governo del Venezuela ha scatenato una crisi diplomatica con sette paesi, tra cui la Repubblica Dominicana, a seguito delle loro domande sulla trasparenza e la regolarità delle elezioni del 28 luglio nelle quali, secondo il Consiglio Elettorale Nazionale (CNE), Nicolás Maduro è stato ri eletto per un terzo mandato, risultato che l'opposizione considera “fraudolento”.

Il governo di Maduro ha chiesto ad Argentina, Cile, Costa Rica, Perù, Panama, Repubblica Dominicana e Uruguay di ritirare immediatamente i loro rappresentanti dal territorio venezuelano e ha annunciato il ritiro dei suoi rappresentanti da quelle nazioni.

Questo lunedì Abinader ha mantenuto la sua posizione nel chiedere la pubblicazione dei documenti elettorali: "Questa è stata la nostra posizione, continueremo a mantenerla e continueremo anche a sostenere la democrazia in Venezuela", ha riferito, ma ha evitato di fare un riconoscimento esplicito di Edmundo González Urrutia come vincitore delle elezioni.