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mercoledì 7 agosto 2024

La truffa dei nonni: ci hanno provato anche con me

 



Mi hanno telefonato oggi verso le 9:00 del mattino. Conoscevano il numero di casa e il mio cognome. Sapevano che uno dei miei figli si recava al lavoro al mattino presto. Un uomo, facendosi passare per primo tenente della polizia, in forza nella procura della Charles de Gaulle, mi ha riferito che mio figlio era stato vittima di una rapina, che aveva opposto resistenza e provocato così il ferimento di una bambina che era stata ricoverata in gravi condizioni. Mio figlio, per questo motivo, era stato tratto in arresto e si stava cercando di risolvere la situazione. Mi ha citato nomi e cognomi di diversi funzionari e di un messaggero (che sarebbe venuto a prendere i soldi) e mi ha chiesto di raccogliere i documenti di mio figlio. A un certo punto mi ha fatto una domanda e cioè cosa pensassi di fare. Gli ho risposto che non pensavo di fare assolutamente niente perché sapevo che si trattava di una truffa e così è finita immediatamente la conversazione.

A dire la verità per qualche minuto mi la storia mi era parsa vera,  ma poi mi sono ricordato della recente “truffa dei nonni“, operata dalla Repubblica Dominicana negli Stati Uniti, che ha fruttato ai delinquenti milioni di dollari e che si svolgeva secondo un copione simile. Un bel bottino con gravi conseguenze però: estradizione negli Stati Uniti, 20 anni di reclusione e 250.000 dollari di sanzione pecuniaria. Spostando il tutto nella Repubblica Dominicana le eventuali condanne potrebbero essere molto più miti e spesso inesistenti con un introito di gran lunga inferiore.