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mercoledì 7 ottobre 2020

Sfratto alla Casa d'Italia di Juiz de Fora per venderla all'asta. Il MAIE di Ricardo Merlo e Ricky Filosa sta a guardare...

 


Ci risiamo! La Farnesina riavvia la politica di vendita di beni demaniali all'estero. Ci vengono in mente le ipotesi di chiusura della nostra ambasciata per far cassa con immobili donati allo Stato italiano dal connazionale Angiolino Vicini.

A Juiz de Fora (526.000 abitanti) nello stato brasiliano di Minas Gerais, il Consolato Italiano ha intimato lo sfratto alla Casa d'Italia per la quale è prevista la vendita all'asta il prossimo mese di dicembre.

Da notare che l'immobile in questione è stato costruito con i contributi della comunità italiana locale 81 anni fa, la quale ha anche sempre sostenuto le relative spese di mantenimento e di gestione, trasferendo il diritto di proprietà allo Stato italiano per garantirne le finalità d'uso.

Al riguardo, il deputato Luis Roberto Lorenzato della Lega, eletto nella Circoscrizione Estero America del Sud, ha inoltrato al ministro degli esteri Luigi Di Maio un'interrogazione parlamentare con risposta scritta.

Lorenzato si è anche rivolto al sottosegretario Merlo, chiedendo spiegazioni e invitandolo a dimettersi qualora non riuscisse a evitare la vendita della Casa d'Italia. Il deputato della Lega sostiene che mentre in Brasile non si interviene se non per realizzare spiccioli su quanto è frutto del sudore degli italiani, la Farnesina stanzia 500.000 dollari annui per il teatro Colon di Buenos Aires.

È chiaro che della vendita all’asta della Casa d’Italia di Juiz de Fora non sentiremo il MAIE fare parola. I suoi quadri soprattutto nella Circoscrizione America Settentrionale e Centrale continueranno con i loro spudorati millantamenti e i caratteristici girotondi festosi e pietosi.

Il MAIE oltre a chiedere il voto, fare promesse vuote e appropriarsi dei meriti altrui, per gli italiani all’estero fa pochissimo. Lo riscontriamo concretamente ogni giorno. A tal fine basti menzionare il dramma dei turisti rimasti bloccati a seguito della chiusura degli aeroporti, i quali non sono stati assistiti per il rientro in Italia, e l’impossibilità degli iscritti AIRE nella Repubblica Dominicana di fare ritorno in Italia.

Dalle discussioni tra l’on. Lorenzato e il “nostro” Ricky Filosa, portavoce del senatore italo-argentino Ricardo Merlo, emerge che il Filosa prende 55.000 euro all'anno dallo stato italiano per la sua attività. Altri 30.000 euro annui prende sempre dallo stato italiano la rivista mensile Azzurro Caribe che è un organo di stampa del MAIE e il cui direttore è Pierpaolo Filosa, fratello di Ricky. Tutto resta in famiglia!

Penso quindi che il giornalista delle fosse comuni di Santiago abbia tutte le buone ragioni per difendere a spada tratta il partito al quale appartiene e il suo datore di lavoro Ricardo Merlo anche se per la verità senza volere non fa altro che continuare ad affossarli entrambi…