Ci risiamo! La
Farnesina riavvia la politica di vendita di beni demaniali all'estero. Ci
vengono in mente le ipotesi di chiusura della nostra ambasciata per far cassa
con immobili donati allo Stato italiano dal connazionale Angiolino Vicini.
A Juiz de Fora
(526.000 abitanti) nello stato brasiliano di Minas Gerais, il Consolato
Italiano ha intimato lo sfratto alla Casa d'Italia per la quale è prevista la
vendita all'asta il prossimo mese di dicembre.
Da notare che
l'immobile in questione è stato costruito con i contributi della comunità
italiana locale 81 anni fa, la quale ha anche sempre sostenuto le relative spese
di mantenimento e di gestione, trasferendo il diritto di proprietà allo Stato
italiano per garantirne le finalità d'uso.
Al riguardo, il
deputato Luis Roberto Lorenzato della Lega, eletto nella Circoscrizione Estero
America del Sud, ha inoltrato al ministro degli esteri Luigi Di Maio
un'interrogazione parlamentare con risposta scritta.
Lorenzato si è
anche rivolto al sottosegretario Merlo, chiedendo spiegazioni e invitandolo a
dimettersi qualora non riuscisse a evitare la vendita della Casa d'Italia. Il
deputato della Lega sostiene che mentre in Brasile non si interviene se non per
realizzare spiccioli su quanto è frutto del sudore degli italiani, la Farnesina
stanzia 500.000 dollari annui per il teatro Colon di Buenos Aires.
È chiaro che della
vendita all’asta della Casa d’Italia di Juiz de Fora non sentiremo il MAIE fare
parola. I suoi quadri soprattutto nella Circoscrizione America Settentrionale e
Centrale continueranno con i loro spudorati millantamenti e i caratteristici girotondi
festosi e pietosi.
Il MAIE oltre a
chiedere il voto, fare promesse vuote e appropriarsi dei meriti altrui, per gli
italiani all’estero fa pochissimo. Lo riscontriamo concretamente ogni giorno. A
tal fine basti menzionare il dramma dei turisti rimasti bloccati a seguito della chiusura degli aeroporti, i quali non sono stati assistiti per il rientro in
Italia, e l’impossibilità degli iscritti AIRE nella Repubblica Dominicana di
fare ritorno in Italia.
Dalle discussioni
tra l’on. Lorenzato e il “nostro” Ricky Filosa, portavoce del senatore italo-argentino
Ricardo Merlo, emerge che il Filosa prende 55.000 euro all'anno dallo stato
italiano per la sua attività. Altri 30.000 euro annui prende sempre dallo stato
italiano la rivista mensile Azzurro Caribe che è un organo di stampa del MAIE e
il cui direttore è Pierpaolo Filosa, fratello di Ricky. Tutto resta in famiglia!
Penso quindi che il
giornalista delle fosse comuni di Santiago abbia tutte le buone ragioni per
difendere a spada tratta il partito al quale appartiene e il suo datore di
lavoro Ricardo Merlo anche se per la verità senza volere non fa altro che
continuare ad affossarli entrambi…