Errare humanum est: anche i killer sbagliano
Anche i killer possono sbagliare, quelli a buon prezzo si
capisce, sfatti dalla droga si prestano a tutto. Costano 200.000 pesos. Un po’
pochino e siccome la professionalità va pagata, spesso mancano anche il
bersaglio, colpendo un’altra persona oppure commettono errori che li fanno
arrestare subito e conducono la polizia all’individuazione del mandante. Gli
omicidi su commissione vengono gestiti frequentemente dal carcere da parte di
qualche recluso condannato a 20 o 30 anni introdotto nel killeraggio.
Di solito non è consentito l’utilizzo di cellulari nel
carcere, ma evidentemente ci sono delle eccezioni. Lo abbiamo visto nel caso
David Ortiz del quale solo una cosa finora è chiara ed è che il reclutamento
delle persone coinvolte nel tentativo di omicidio è stato organizzato dal
carcere di Azua.
Gli errori nell’individuazione dei target sono dovuti
qualche volta alla somiglianza fisica o al fatto che le vittime predestinate
hanno lo stesso tipo di veicolo oppure abitano nello stesso edificio.
È successo ad esempio nel 2014 alla nipote dell’allora
presidente del Colegio Médico Dominicano, Natasha Sing. I due killer hanno
incassato 200 mila pesos per uccidere la giovane Zuleica Flores German, vicina
di casa della Sing. La loro vittima invece è stata quest’ultima. Si sono
confusi perché entrambe avevano lo stesso tipo di autovettura con lo stesso
colore e risiedevano nello stesso edificio. Comunque la loro missione una volta
scoperto l’errore è andata a buon fine. I killer hanno incassato altri 200 mila
pesos e questa volta sono riusciti ad ammazzare la persona giusta. Errare
humanum est. Perseverare, diabolicum.
L’anno scorso a La Romana è stato ucciso per errore
l’avvocato e pastore protestante Santo Cedeño del Rosario. Un recluso del
carcere di Santa Cruz del Seibo ha contrattato tre uomini per uccidere
l’avvocato Julio Cesar Ruiz, ma i killer hanno sbagliato bersaglio per la
somiglianza fisica dei due avvocati.
Poi c’è il caso clamoroso, ormai secondo gli inquirenti
chiuso, di David Ortiz. Il killer avrebbe confuso il suo bersaglio pur essendo
in possesso della fotografia della vittima designata, un mulatto di grande
stazza e conosciutissimo in quanto ex star del baseball, che indossava una
camicia bianca, con un caucasico magro con una maglietta nera…