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giovedì 12 agosto 2021

IL QUASI SEQUESTRO DI UNO SVIZZERO A DAJABÓN

 



È successo due anni fa

Urs Hinterbeger, cittadino svizzero trattenuto sotto sequestro per oltre due anni da moglie e figliastro a Dajabón

Un’altra storia dove l’avidità supera ogni limite tranne quello dell’omicidio, questa volta semplicemente perché non conveniva.

Lo svizzero tedesco Urs Hinterberger 55enne proveniente da Altstätten nel cantone di San Gallo si trovava segregato da oltre due anni privo di ogni contatto esterno e sotto sequestro in una stanza senza finestre nella località di Cañongo in provincia di Dajabón a 20 km dalla frontiera con Haiti e a 40 km circa rispettivamente dalla città di Dajabón a sud e dall’Oceano Atlantico a nord.



A costringerlo in questa situazione durante tutto questo tempo è stato Yovanny Martínez Rodríguez figlio della sua consorte dominicana Kenia Navarro Rodríguez.

Durante oltre due anni è stato, infatti, impedito al Hinterberger di mettersi in comunicazione con la sua famiglia.

Lo svizzero ha denunciato maltrattamenti costanti e disumani da parte del figliastro Yovanny. In un’occasione lo ha addirittura accoltellato al ventre e in un’altra a seguito di selvagge percosse gli ha fratturato un femore, lesione per la quale è stato ricoverato in un ospedale dove non gli è stato consentito di parlare con nessuno.

Il Hinterberger riferisce inoltre che gli è stato sottratto il passaporto e altri documenti personali nonché un’agenda telefonica in modo che non potesse comunicare con i suoi familiari.

Il denaro della sua pensione veniva incassato da sua moglie Kenia che lo consegnava a suo figlio Yovanny senza che lo svizzero toccasse un solo centesimo.



In una dichiarazione ai giornalisti il procuratore fiscale ha riferito quanto segue: “Siamo entrati nella casa dove si trovava questo signore per constatare le condizioni in cui viveva e queste erano miserrime, rinchiuso in una stanza senza finestre, praticamente sotto sequestro. La signora riceve il denaro e questo rappresenta la fonte di sostentamento suo e di suo figlio. Ho stilato un documento attestando la situazione e sulla base di questo l’ambasciata svizzera ha richiesto che il sig. Hinterberger venga ricoverato in un ospedale e trasferito poi a Santo Domingo.”

Nelle sue dichiarazioni fatte mentre veniva introdotto con una barella all’interno dell’ambulanza del 911 il Hinterberger sosteneva che: “Lei mi ha tolto tutto. I soldi che mi mandava la mia famiglia li spendeva comprando macchine, mucche e terreni per suo figlio. Mi davano da mangiare per mantenermi vivo. Quando Yovanny mi ha rotto la gamba gli ho chiesto perché non mi avesse ucciso e sa cosa mi ha risposto? “Perché vali di più da vivo che da morto”.

Il Hinterberger è stato rimpatriato in Svizzera.