L’incredibile storia del muratore che è rimasto 12
anni in carcere a La Victoria senza mai essere comparso davanti a un giudice
È stato arrestato nel 2009 a Monte Plata, secondo il
suo racconto, perché si era recato a casa di un ingegnere di nome “Moreno”, con
cui lavorava, per riscuotere 35mila pesos. Questi per non onorare l'impegno, lo
fece arrestare.
Luis Peña è tornato in libertà perché il suo caso è stato portato a conoscenza delle attuali autorità carcerarie grazie all’intervento di Manuel María Mercedes, presidente del Comitato nazionale per i diritti umani.
https://comitaliasantodomingo.blogspot.com/2021/08/resta-in-carcere-12-anni-senza-mai.html
Ha detto che quando si è recato a riscuotere il terzo
prestito di 35mila pesos, l’ingegnere per non procedere al pagamento lo ha
fatto arrestare. La polizia non gli ha fatto domande, lo ha ammanettato e poi
lo ha inviato a La Victoria con un pezzo di carta, il cui contenuto non gli è
mai stato reso noto".
La madre era l'unica che lo visitava
Luis Peña ha riferito che prima di essere arrestato
viveva con sua madre. Si era preso cura di lei. Ha affermato che sua madre lo visitava,
ma che si è ammalata forse anche a causa della sua situazione, trovandosi in
prigione senza aver commesso alcun crimine.
Questo muratore di Monte Plata è felice di essere
libero, perché ha sempre «creduto fermamente che Dio lo avrebbe fatto tornare
in libertà».
Non intende vendicarsi di chi gli ha fatto tanto
male. Lascia tutto nelle mani di Dio.
In un paese dove i prepotenti continuano ad avere un
ruolo importante con i loro traffici di influenza è difficile che ci sia
giustizia.