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domenica 29 dicembre 2019

Cosimo Maraglino ci parla dell'andamento della sua impresa nella Rep. Dominicana dopo il suo rientro in Italia



Un post di Cosimo Maraglino che ci racconta la sua esperienza come imprenditore nella Repubblica Dominicana. Un tema molto interessante e molto ben illustrato dal giovane connazionale.
“A Giugno 2018 ho lasciato in Rd un'attività edile con un parco clienti costruito in 8 anni di sacrifici tra privati, aziende multinazionali, banche, assicurazioni ecc ecc. Invece di venderla ad un estraneo, ho voluto lasciare l'azienda (a pagamento) a chi mi aveva seguito negli ultimi due anni, la segretaria, l'ingegnere e il capo cantiere, ho lasciato un ufficio avviato, un mezzo completamente pagato, un conto bancario nuovo (senza debiti), due container pieni di materiale comprati e da pagare con la stessa l'attività. Quando sono andato via, la mia azienda fatturava una media di 1,5 milioni di pesos al mese da circa 3 anni. Avevo previsto una riduzione del fatturato, previsione ovvia che avrebbe comportato comunque una buona vita a tutti e tre, infatti con soli 500 mila pesos di fatturato mensile avrebbero comunque vissuto una bella vita agiata con una bella azienda avviata e ben inserita nel mercato dominicano. Tenendo conto che stiamo parlando di persone di ceto sociale medio basso. Nei primi sei mesi si è scesi drasticamente da 1,5 milioni a 1,0 di media al mese, successivamente da 1 milione al mese si è passati a 500 mila. Il secondo anno non entravano piu lavori nonostante si continuasse a pubblicizzare l attività come prima, nessuno piu li contattava e si è passati subito a 0 di fatturato con conseguente vendita (di nascosto) del mezzo e di tutto cio che c'era in ufficio.
Perche? Semplice!!!
Il dominicano non ha fiducia del dominicano. Vedevano in me (italiano) una persona responsabile, a cui poter dare acconti, lavori di una certa entità, trovavano professionalità e garanzia. Entravo negli uffici dei clienti ed essendo italiano avevo piu probabilità di prendere un lavoro rispetto ad un dominicano. Con loro al comando tutto è andato a rotoli perché nonostante conoscessero alla perfezione il medtodo infallibile con cui si lavorava, non sono capaci di gestire un lavoro in proprio.
Cosa voglio dire con questo? Se avete un attività in Rd non affidatevi mai ai vostri collaboratori dominicani, i migliori sono delle schiappe, ovviamente parlo della maggior parte di essi, non tutti. Contate solo sul vostro sforzo, non fidatevi mai di nessuno, sfruttate al massimo il valore di essere italiani e godetevi quella meravigliosa terra senza fare intrallazzi con nessuno, senza andarvi a mettere nei casini con nessuno.
In rd chi vuole avere successo nel mondo del lavoro ci puo riuscire solo grazie a se stesso e non affidandovi a consiglieri della vita o falsi amici, siano essi italiani o dominicani.
Buena suerte a todos.”