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giovedì 12 dicembre 2019

L’abbraccio da figliol prodigo di Ricardo Merlo



Casa Rosada, Buenos Aires. Assunzione della presidenza di Alberto Fernández
La foto
Lo stupore si legge sul viso del neoeletto presidente argentino. L’abbraccio da figliol prodigo (pentito?) di Ricardo Merlo, sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri italiano non se l’aspettava di certo.
Altra dimostrazione della versatilità del presidente del MAIE sempre pronto a orientarsi dove più conviene a prescindere da ideologie di sorta.
Dopo aver sostenuto nelle ultime elezioni il governo neoliberale di Macri ora si appresta a farsi perdonare dalla sinistra populista che si è ripresa il potere. Tante ambizioni da soddisfare tra i quadri del suo partito. Le alleanze in patria (Argentina) sono fondamentali perché supportano la sua struttura.
Il periodo delle vacche grasse finirà con le imminenti prossime elezioni politiche in Italia. Non ci saranno più maggioranze risicate per formare il governo e l’italo-argentino Merlo dovrà dare l’addio, forse per sempre, a una carica prestigiosa di sottosegretario che millanta in Argentina come di viceministro.
La modalità di voto nella Circoscrizione Estero cambierà. Si adotterà con ogni probabilità il sistema elettronico e per la prima volta il MAIE rischia di perdere la sua leadership in Argentina: c’è la Lega che incalza…
Un abbraccio da figliol prodigo non costa praticamente nulla, solo qualche sorriso beffardo da parte di chi sa come stanno le cose, ma che vuoi che sia…