Vincenzo Odoguardi.
Console onorario di La Romana. Nella presente intervista del giornale italiano
del Canada, La Voce, veniamo a conoscenza della sua vita e dei suoi progetti.
In particolare viene introdotto il MIRE, la nuova realtà associativa della
Circoscrizione America Settentrionale e Centrale. Non ha ancora ambizioni
politiche. Si presenta, però, agli imprenditori italiani residenti all’estero e
li invita a scriverle. Il MIRE ha come obiettivo soprattutto la promozione
dell’imprenditorialità italiana attraverso finanziamenti dell’Unione Europea. I
beneficiari potenziali sono i cittadini italiani residenti all’estero e le società
italiane omologate all’estero con un progetto finanziabile. L’architetto Vincenzo
Odoguardi invita i connazionali a scrivergli e a telefonargli.
Ecco l’intervista:
Nominato
Commendatore dell’Ordine della Stella della Solidarietà della Repubblica italiana
nel 2009, Vincenzo Odoguardi ricopre la carica di Console Onorario Italiano in Repubblica
Dominicana, oltre a essere stato Presidente della Camera di Commercio
Dominico-Italiana e Presidente della Camera di Commercio Europea nella Rep.
Dominicana. Attuale Presidente della Camera di Commercio del New England in USA
e Gran Priore dell’Ordine Bizantino del santo Sepolcro.
Ci racconta le sue
origini?
“Sono calabrese
fino alla punta dei capelli. Nato e cresciuto lì fino a 18 anni vicino a
Cosenza a Trebisacce. Poi ho studiato prima all’Università degli Studi di Reggio
Calabria, poi in Erasmus in Inghilterra. Da lì sono andato a Boston per un
corso di perfezionamento, e non sono più rientrato in Italia per motivi di
lavoro. Mio padre avrebbe voluto che prendessi il suo posto come ufficiale
postale ma ho preferito lasciare la Calabria: anch’io vengo da una famiglia
umile, poi sono diventato un imprenditore”.
Dove l’ha condotta
la vita?
“Ho terminato gli
studi nel 1990-91. Ho lavorato in Africa, Europa, paesi del Baltico, Russia,
Caraibi in tante zone del mondo. Ero direttore tecnico di multinazionali e sono
stato responsabile di grossi progetti, come hotel e centri commerciali. Abbiamo
fatto il più grande hotel Italiano a Sharm-El-Sheikh in Egitto (Coral Bay Hotel),
ed abbiamo cooperato per il più grosso centro commerciale dell’epoca a Madrid
(Xanadu), per fare due esempi tra i tanti. Nel 2000, sempre per realizzare un
centro commerciale, sono andato in Repubblica Dominicana, per il “Mega Centro”
di Santo Domingo, allora il più grande centro commerciale dei Caraibi. Mi sono
fermato e lì ho trovato un campo aperto dal punto di vista imprenditoriale, un
paese che cresceva esponenzialmente, davvero un bel posto in cui fermarsi”. Ho
preso in affitto dallo Stato un terminale di gas, quasi al confine con Haiti e
ho iniziato a importare gas da Trinidad e Venezuela (la maggior parte delle
auto va ancora così). Sono ambienti particolari, complicati, ma stimolanti.
Sono riuscito a entrare nella parte sociale alta della Repubblica Dominicana.
Ma ho conosciuto anche ambienti più difficili: una fetta della popolazione ha
difficoltà”.
Quanti italiani
vivono in Repubblica Dominicana?
“Ufficialmente poco
meno di 10.000 iscritti all’AIRE in Repubblica Dominicana, ma siamo più numerosi:
ci sono tanti pensionati, ad esempio, che spesso non si registrano all’Anagrafe
Italiana degli Iscritti all’Estero e, quindi, si trovano italiani dappertutto
sparsi per il territorio. Vivono ben 10 milioni di abitanti in Rep. Dominicana,
metà dei quali a Santo Domingo dove c’è anche una ricca comunità italiana.
Tanti italiani si trovano anche a La Romana, dove ho la mia sede e il Consolato
Onorario. L’Ambasciata italiana è a Santo Domingo ed è stata recentemente
riaperta”.
Cosa ci può
raccontare dell’esperienza da Console onorario?
“Il ruolo di
Console onorario è utile, è una missione per aiutare i nostri connazionali e
non solo. Lo facciamo per spirito di servizio e per dare una mano. Senza dubbio
il ruolo dei Consolati onorari è importante: coprono i buchi sul territorio in
forma volontaria. Tra l’altro qui in Repubblica Dominicana la lingua italiana si
conserva bene, forse più che negli Stati Uniti: c’è immigrazione di prima generazione,
massimo di seconda, (a parte qualche famiglia storica esistente da circa 150
anni) quindi la nostra lingua madre resta vivissima”.
La grande novità è
la nuova associazione MIRE. Cosa può raccontarci?
“La premessa è che
l’Associazionismo esiste, è importante, ma bisogna migliorarlo, Il MIRE è al
momento, un’associazione senza scopi di lucro. Vogliamo aiutare gli italiani ad
essere imprenditori, favorendo l’imprenditoria degli italiani che vivono
all’estero, mettere insieme idee e realizzare progetti. Chi emigra nel 2020
spesso non è un italiano “di muscoli” ma “di cervello”. Una delle prime
iniziative che abbiamo preso come MIRE è la neocostituita Camera di Commercio
del New England, che aumenterà le transazioni economiche e commerciali con
l’Italia. Sede principale a Boston. Ne facciamo parte imprenditori tutti giovani,
specie provenienti da Massachussetts, Maine, New Hampshire e qualcuno dal Rhode
Island. Il MIRE coordina queste iniziative”. Cerchiamo nuovi progetti da
promuovere e proporre, giovani che vogliono sviluppare le loro necessita
imprenditoriali, siamo sempre alla ricerca e allo sviluppo di Italiani che
vogliono arrivare a vedere realizzati i loro obbiettivi, cerchiamo di preservare
i nostri usi, costumi, lingua su differenti territori. Ho sempre avuto
disponibilità per tutti, sia come Vice Console Onorario, oggi come Console
Onorario, come Presidente di Camere di Commercio, sono sempre alla ricerca
degli Italiani che vogliono superarsi, cosi come lo sarò sempre per i miei connazionali,
credo nella perseveranza come elemento per arrivare al successo. Scrivetemi le vostre idee, i vostri progetti o
chiamatemi. Il mio numero di telefono è +1 809 8557344.
Email:
presidenza@miremondo.com
eodoguardi@mirage.com.do