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mercoledì 12 febbraio 2020

I brogli che camminano – Chi se ne è beneficiato?



La storia dei brogli non è ancora finita. 32 sezioni elettorali con il 95% delle preferenze ai due candidati dell’USEI. La maggior parte delle schede compilate con la stessa penna e dalla stessa mano. 25.000 voti in tutto, un deputato, Eugenio Sangregorio, e un senatore, Adriano Cario, entrambi dell’USEI eletti. Vengono sconfitti Alberto Becchi e Fabio Porta del PD.
A Castelnuovo di Porto il fatto a suo tempo suscitò scalpore tra gli scrutatori, gli addetti e i candidati che si aggiravano tra i tavoli. Dapprima sono state messe in evidenza sette sezioni tutte della circoscrizione di Buenos Aires, poi sono comparse altre 25. In tutto 32. I brogli sono evidenti ma l’iter parlamentare e giudiziario per farli riconoscere dalle apposite giunte del senato e della camera è incerto.
I candidati Becchi e Porta hanno presentato denuncia alla procura della repubblica di Roma, alla procura della repubblica di Buenos Aires, ricorso al Tar del Lazio e alle giunte per le elezioni del senato e della camera dei deputati.
Una serie di denunce e di ricorsi che però non avrebbero sortito alcun effetto se a un certo punto non fosse comparso il contratto stipulato tra la posta argentina (Correo argentino) e il governo italiano relativamente alla custodia e alla consegna delle schede elettorali. Questa circostanza ha messo in moto le indagini presso la procura di Buenos Aires. È stata aperta formalmente un’inchiesta e si stanno raccogliendo prove e testimonianze. Tra poco il giudice argentino sarà in grado di emettere una sentenza che verrà prontamente consegnata alle relative giunte camerali.
All’accertamento dei brogli dopo il riesame delle schede contestate potrebbe seguire il loro annullamento e quindi la sostituzione dei candidati eletti nel 2018 in forza di queste.
Ma tra i tavoli degli scrutinatori di Castelnuovo di Porto in quei giorni si aggirava anche Ricardo Merlo. Il candidato Alberto Becchi ha riferito nella conferenza stampa svoltasi in data 2/12/2019 che anche l’eletto senatore e presidente del MAIE aveva riconosciuto l’apparente irregolarità delle schede. Gli sarebbe stato chiesto perché non presentava denuncia. La sua risposta sarebbe stata che “chi vince non denuncia”.
Probabilmente su questa vicenda di brogli l’onorevole italo-argentino ha chiuso un occhio nel momento in cui ha accolto nel suo schieramento il sen. Adriano Caprio.
Un acquisto, quello di Cario, di successo visto che garantendo il MAIE la fiducia di due senatori al fragile governo gialloverde, Merlo è riuscito a “negoziare” la sua nomina come sottosegretario agli esteri, situazione che poi si è ripetuta con la maggioranza giallorossa.
Nella foto vediamo i due candidati PD denuncianti e ricorrenti, a sinistra Alberto Emilio Becchi e a destra Fabio Porta. Al centro, lo conosciamo tutti, Antonio Di Pietro, che presta la sua consulenza.
Evidentemente questa volta si fa sul serio!