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giovedì 13 febbraio 2020

Il MAIE, l’operetta di Clarin e la visibilità politica



Il MAIE si posiziona tra i diffusori della fake news ormai smascherata in particolare dal Corriere della Sera e dal Messaggero di Roma. Coglie la palla al balzo dell’“operetta del giornale Clarin”, come è stata denominata, per lanciare una sfida soft al neoeletto governo argentino. Da una parte assume le difese del presidente Alberto Fernandez tacciato da burattino in base alla solita fake dai macristi italo-argentini e dall’altra richiede le scuse della vicepresidente. Il MAIE ha sostenuto il macrismo dal 2015 al 2019 e quindi non è nelle grazie del nuovo governo.
Questa dimostrazione di forza con un colpo al cerchio e uno alla botte potrebbe concedergli maggiore visibilità. Peccato che si sia in presenza di una fake news.
Italiachiamaitalia il giornale di Ricky Filosa portavoce di Ricardo Merlo presidente del MAIE prende posizione nella vicenda delle dichiarazioni della vicepresidente argentina, confermando di essere dalla parte di chi disinforma. Si affianca così all’on. Mario Borghi e al presidente del CGIE Mariano Gazzola entrambi appartenenti al MAIE nel sostenere che Cristina ha dichiarato che “gli italiani hanno la mafia nel DNA”. Al riguardo Luca Dassi, l’autore dell’articolo, scrive quanto segue:
“Gli insulti di Cristina restano e gli italo-discendenti non intendono perdonarla così facilmente per le sue assurde dichiarazioni. Ci chiediamo: ma Cristina non lo sa che in Argentina sono milioni i cittadini di origine italiana? Qualcuno lo spieghi alla Vicepresidente Kirchner.”
E noi ci chiediamo come mai prima di assumere questa posizione perentoria non si è avuta la decenza di ascoltare bene la dichiarazione della Kirchner?
I giochi sono fatti e coloro che hanno voluto disinformare sono stati smascherati. Su di loro pesano come macigni gli articoli del Corriere della Sera e del Messaggero di Roma.
E noi allora ci chiediamo: ma di questa gente, Mario Borghese, Mariano Gazzola, Ricardo Merlo, Ricky Filosa e il suo giornale, gli elettori si possono fidare?