Il MAIE si
posiziona tra i diffusori della fake news ormai smascherata in particolare dal
Corriere della Sera e dal Messaggero di Roma. Coglie la palla al balzo dell’“operetta
del giornale Clarin”, come è stata denominata, per lanciare una sfida soft al
neoeletto governo argentino. Da una parte assume le difese del presidente
Alberto Fernandez tacciato da burattino in base alla solita fake dai macristi
italo-argentini e dall’altra richiede le scuse della vicepresidente. Il MAIE ha
sostenuto il macrismo dal 2015 al 2019 e quindi non è nelle grazie del nuovo
governo.
Questa
dimostrazione di forza con un colpo al cerchio e uno alla botte potrebbe
concedergli maggiore visibilità. Peccato che si sia in presenza di una fake
news.
Italiachiamaitalia
il giornale di Ricky Filosa portavoce di Ricardo Merlo presidente del MAIE
prende posizione nella vicenda delle dichiarazioni della vicepresidente
argentina, confermando di essere dalla parte di chi disinforma. Si affianca
così all’on. Mario Borghi e al presidente del CGIE Mariano Gazzola entrambi
appartenenti al MAIE nel sostenere che Cristina ha dichiarato che “gli italiani
hanno la mafia nel DNA”. Al riguardo Luca Dassi, l’autore dell’articolo, scrive
quanto segue:
“Gli insulti di
Cristina restano e gli italo-discendenti non intendono perdonarla così
facilmente per le sue assurde dichiarazioni. Ci chiediamo: ma Cristina non lo
sa che in Argentina sono milioni i cittadini di origine italiana? Qualcuno lo
spieghi alla Vicepresidente Kirchner.”
E noi ci chiediamo
come mai prima di assumere questa posizione perentoria non si è avuta la
decenza di ascoltare bene la dichiarazione della Kirchner?
I giochi sono fatti
e coloro che hanno voluto disinformare sono stati smascherati. Su di loro
pesano come macigni gli articoli del Corriere della Sera e del Messaggero di
Roma.
E noi allora ci
chiediamo: ma di questa gente, Mario Borghese, Mariano Gazzola, Ricardo Merlo,
Ricky Filosa e il suo giornale, gli elettori si possono fidare?