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venerdì 14 ottobre 2016

Consolato Laptop

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Quando abbiamo saputo che il Ministero degli Esteri ci aveva onorato come prima sede al mondo per esperimentare il Consolato Laptop, siamo tutti ammutoliti. In effetti essendo il nostro un gruppo di pensionati italiani, la nostra età media supera i 60 anni e l'informatica non è sicuramente il nostro punto forte. Da piccoli non avevamo nemmeno il televisore! I pessimisti hanno abbozzato un mah... e hanno abbassato lo sguardo. Un po' davano a intendere il classico: "Non capisco ma mi adeguo". Agli ottimisti luccicavano gli occhi. Quelli avevano capito tutto! Invece non avevano capito niente nemmeno loro, ma si sentivano rassicurati. "Eh sì di questi tempi tutto si risolve con la tecnologia... Le diavolerie della tecnologia! E noi che credevamo di essere stati abbandonati..."
Per non saper né leggere né scrivere come si suol dire ho pensato di usare il ragionamento, quello che appresi oltre mezzo secolo fa, quando la scuola serviva a qualcosa e la testa la gente ce l'aveva sulle spalle e non nello smart phone. "Lap top: un computer portabile ora anche con schermo touch collegabile a internet attraverso il wifi". Va da sé che il Consolato Laptop stia a significare che è un consolato mobile. E quanti sono gli addetti? Uno solo, a quanto pare, un funzionario di alto livello facente le veci di ambasciatore. La sua sede? All'interno dell'ambasciata dell'UE. Probabilmente usufruirà di uno degli uffici che gli verrà messo a disposizione magari in comodato gratuito viste le nostre esigenze di risparmio. Esigenze queste peraltro non condivise dall'UE che come si sa spende e spande senza alcun limite. Ma questo è un altro paio di maniche. Continuando il ragionamento: vengono chiusi il consolato generale e l'ambasciata. Restano i consolati onorari e subentra un funzionario facente le veci di ambasciatore che parla di Consolato Laptop. Si deve dedurre che questo funzionario non si dedicherà alle funzioni consolari ma a quelle di ambasciatore. Essendo poi il tempo e le risorse a disposizione di ogni individuo molto limitate, non mi pare che possa essere diversamente.
Quanto sopra premesso, chiude il consolato ma restano i consolati onorari e naturalmente il consolato italiano a Panama. La domanda di servizi di cittadini italiani residenti, di turisti, di cittadini dominicani richiedenti il visto per ricongiunzione familiare, per turismo e via dicendo resta immutata e l'idea di Consolato Laptop probabilmente fa riferimento al contatto costante dei consolati onorari che raccolgono le richieste e la documentazione sul posto con la sede di Panama che dovrà di fatto sbrigare tutte le pratiche.
La domanda di servizi rimane quindi la stessa, e noi abbiamo visto le code all'ingresso del consolato per anni e talvolta anche la ressa con tanto di poliziotti alla porta e carabinieri italiani all'interno: un consolato al quale si rivolgevano fisicamente una cinquantina di persone tra italiani e dominicani ogni giorno! Se così sarà e non ci sono dubbi al riguardo, allora dal momento che nulla si crea e nulla si distrugge, dovranno essere potenziati sia i consolati onorari che il consolato di Panama. O qualcuno ha forse pensato che i consolati onorari avrebbero potuto affrontare l'aumento della mole di lavoro e le maggiori responsabilità con la stessa struttura e con gli stessi rimborsi spese e onorari? Anche il consolato di Panama si dovrà dotare di nuovo personale. Almeno tanto personale quanto è stato licenziato in sede di chiusura del consolato di Santo Domingo. Almeno, perché non si sa mai! E, dulcis in fundo, probabilmente dovrà dotarsi di nuovi locali, sostenendo quindi ulteriori spese.
La conclusione tiratela voi ma a me stando così le cose pare che questa misura di spending review sia un pasticcio colossale e che ne vedremo delle belle! Del resto il pasticcio è una pietanza nostrana. O no?