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venerdì 14 ottobre 2016

IL MISTERIOSO TRAFFICO DEI VISTI DELL'AMBASCIATA ITALIANA DI SANTO DOMINGO

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Ricordo che dello scandalo dei visti sì parlò per la prima volta verso la metà del 2013, quando le autorità spagnole scoprirono che dei cittadini dominicani muniti di visto Schengen rilasciato dall'ambasciata italiana di Santo Domingo, che si trovavano in territorio spagnolo, non sapevano nemmeno dove si trovasse la nostra ambasciata. Da questo dedussero che non ci avevano mai messo piede in via Objio e per loro ciò rappresentava un forte indizio di irregolarità nel rilascio del visto. Ecco come nacque il famigerato scandalo dei visti.
Da quanto precede si deve ritenere che l'atto di corruzione è avvenuto eventualmente in territorio dominicano. L'area interna all'ambasciata italiana invece è da ritenersi a tutti gli effetti territorio italiano. La differenza ai fini della competenza della legislazione penale italiana è fondamentale.
All'interno dell'ambasciata come tutti ben ricordate non si poteva accedere con cellulari o altri dispositivi elettronici e quindi tale divieto in qualche modo avrebbe potuto agevolare il perpetrarsi di irregolarità, non essendoci modo di documentare attraverso registrazioni le trattative intorno al rilascio del visto, alle modalità di pagamento ecc.
Invece i beneficiari di questi presunti visti irregolari non sapevano nemmeno dove si trovasse via Objio.
È chiaro che la Procura della Repubblica di Roma nello svolgimento delle indagini non poteva raccogliere elementi di prova in territorio dominicano e quindi al di fuori della competenza della legislazione penale italiana. Poteva invece indagare sui fascicoli contenenti i documenti a giustificazione del rilascio del visto i quali sicuramente e per ovvi motivi erano ineccepibili.
Del resto può anche darsi che questi fascicoli visto il loro immediato decollo alla volta di Panama non siano mai pervenuti sulle scrivanie della Procura della Repubblica di Roma. Stranamente uno scandalo, che ha sconvolto così tanto la nostra comunità e che ha agevolato di fatto l'implementazione dell'assurda misura di chiusura della nostra ambasciata, non ha lasciato tracce di nessun tipo.
Nessuno sa come questo traffico si sia svolto, tutti giurano però che c'è stato, si lamentano che i responsabili non abbiano pagato e si augurano che questo non si ripeta.
Sono inoltre pronti all'aggressione verbale di chiunque metta in dubbio l'esistenza del traffico! Che ci volete fare, il mondo gira così, non si ragiona più e si parla a vanvera spesso e volentieri!