E l'ambasciata italiana di Panama continua ad assumere… In
fisica è a tutti noto il principio del "nulla si crea e nulla si
distrugge". Ogni cosa si trasforma, le cose bruciate, in cenere, fumo ed
energia e... l'ambasciata italiana di Santo Domingo una volta smantellata in
cosa si è trasformata?
È di pochi giorni fa la pubblicazione da parte
dell'ambasciata italiana di Panama di un avviso di assunzione di quattro
impiegati di contratto da adibire solo ai visti. I panamensi non hanno bisogno
di visto d'ingresso per recarsi in Italia per cui questo rinforzo riguarda la
nostra circoscrizione. Altre quattro assunzioni! Si aggiungono ai trasferimenti
di fatto di diversi impiegati già operativi a Santo Domingo. Dal punto di vista
dei costi la misura non è particolarmente rilevante perché i contrattisti non
guadagnano che circa 12.000 dollari l'anno ciascuno. Ne avevamo dieci a Santo
Domingo. Probabilmente con questi quattro ne avranno aggiunti in tutto sette a
Panama per far fronte all'aumentata mole di lavoro. E bisogna tener conto anche
dell'incremento del personale di ruolo, forse tre a Panama, due per i visti e
uno per le altre pratiche, più uno presso la delegazione dell'Unione Europea.
Ne avevamo cinque a Santo Domingo. Sono stati ripristinati quasi tutti. Ognuno
di questi costa oltre 100.000 euro l'anno. Certo il maggior costo è
rappresentato dai diplomatici. L'ambasciatore costa circa 500.000 euro tra una
cosa e l'altra. Se lo sono risparmiati? No, purtroppo no! Della delegazione
dell'Unione europea fa parte anche un consigliere e a livello di costi per la
Farnesina questo se non è equivalente a un ambasciatore poco ci manca...
L'ex ambasciata italiana di Santo Domingo si è trasformata
quindi in 7 contrattisti, 4 impiegati di ruolo e un consigliere. La differenza
rispetto a prima: un impiegato di ruolo e 3 contrattisti in meno, il tutto
espresso in cifre equivarrebbe a un risparmio passibile di ulteriori riduzioni
di 150.000 euro circa! C'è poi il funzionario itinerante (e i suoi aiutanti) che
dovrebbe venire ogni mese e che rappresenta anche un costo per spese di viaggio
e di soggiorno e per remunerazione aggiuntiva. C'è poi il rimborso delle spese
ai corrispondenti consolari, ecc.
Ricapitolando si può dire che l'ex ambasciata si è
trasformata dopo il suo smantellamento e secondo il principio della fisica che
stiamo applicando anche qui per analogia in un personale di poco inferiore operativo
a Panama e presso la delegazione dell'Unione Europea di Santo Domingo, in uno o
più funzionari itineranti per il rilevamento dei dati biometrici ai fini del
rilascio dei passaporti, in alcuni corrispondenti consolari che si fanno
chiamare consoli o viceconsoli onorari senza averne il diritto e in un
contratto di appalto di esternalizzazione di visti (ormai sciolto?) con una
società privata, rimasto lettera morta.
Ci siamo, nulla si crea e nulla si distrugge… E i servizi
consolari?
Il servizio visti è in alto mare. La società aggiudicataria
della gara di appalto non ha rispettato evidentemente i termini previsti nel
bando di gara per cui il tutto dovrebbe essere decaduto. Del resto il tenore
della sentenza del TAR del Lazio non favorisce certamente gli investimenti
necessari all'erogazione del servizio aggiudicato. Si parla ora di apertura
dell'ufficio visti in ottobre, ma probabilmente dovrà essere indetto un altro
bando di gara che ovviamente andrà deserto.
E i corrispondenti consolari? Una sola cosa è certa: essi
non diventeranno mai consoli onorari. A tal fine ci vorrebbe un'autorizzazione
da parte del governo dominicano e questa non ci sarà, questo è poco ma sicuro.
E allora? Allora il progetto di Mario Giro di avere un grande consolato
onorario a Santo Domingo autorizzato al rilevamento dei dati biometrici per i
passaporti si vanifica. Saranno disposti i corrispondenti consolari a
continuare a sostenere le loro spese logistiche e di personale dopo la sentenza
del TAR? Di certo essi sono in attesa della loro promozione a consoli e
viceconsoli onorari con diritto ai conseguenti rimborsi a titolo di spese sostenute
e alla corresponsione di indennità varie da parte della Farnesina. La carica è
onoraria e non remunerativa... ma alla Farnesina si vive di indennità e
rimborsi spese! E questi sono sempre molto abbondanti! Con le prospettive poco
allettanti a seguito della sentenza del TAR del Lazio e l'atteggiamento ostile
del governo dominicano, continuare a investire non è sicuramente la cosa più
saggia...
Conclusione: dopo la chiusura della nostra ambasciata da una
parte sono state effettuate diverse assunzioni e nomine, sono stati stipulati contratti,
emessi decreti ecc. che rappresentano un costo complessivo annuale superiore a
quello sostenuto dalla nostra sede diplomatica quando era funzionante. E dall'altra
sono venuti a mancare gli incassi pari a circa 600.000 euro per il rilascio dei
visti e gran parte degli incassi per le pratiche consolari.
E allora dov'è la spending review? Non si è risparmiato
nulla, anzi! Ma questo ormai lo sanno tutti, anche i giudici del TAR del
Lazio...