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venerdì 18 ottobre 2019

Alcune notizie sul connazionale Piero Testoni, su chi l’ha ucciso e sulle circostanze ancora poco chiare dell’omicidio


Si parla di asfissia. Di fatto “asfixiado” è il termine usato dalla rea confessa. Si può pensare a uno strangolamento, magari con un cavo elettrico, una cinghia o una corda. Si può pensare a un sacchetto di plastica, in quel caso sarebbe stato asfissiato. Invece no, hanno suonato alla porta, lui ha aperto e loro gli si sono avventati contro e sul letto lo hanno soffocato con un cuscino e si sono serviti di ammoniaca per intontirlo. Lo hanno denudato e legato mani e piedi dopo morto, magari per far pensare a un rapporto sessuale particolare. Criminali sì ma anche tanto ignoranti, con tutte le tracce che si lasciavano dietro credevano di farla franca.  
Il Testoni aveva lavorato tutta la vita all’Enel. Da quando era andato in pensione, sei anni fa, frequentava Boca Chica due volte l’anno e ci rimaneva due mesi. Era arrivato il 2 ottobre. La sua compagna non era in aeroporto al suo arrivo. Dicono che si erano lasciati a febbraio. Si portava dietro i soldi della pensione e li teneva in cassaforte. Oltre a quelli gli assassini si sono portati via un anello e due orologi, qualcuno parla anche di un cellulare.
C’è una bambina di mezzo. L’ex compagna che ha partecipato alla sua uccisione sosteneva che la bambina era del Testoni e lui ne era molto felice. Il connazionale aveva pensato di sottoporla all’esame del DNA, ma non ha più rivisto la bambina. E’ logico pensare che l’anziano sardo provvedesse al mantenimento della donna tutto l’anno e non solo i quattro mesi che trascorreva a Boca Chica. A quanto pare aveva smesso di farlo dopo che quest’anno a febbraio presumibilmente si erano lasciati.
Il mistero della sorella dell’ex compagna, Yoeimi. E’ irreperibile, la polizia la cerca in quanto complice. E’ incinta di sette mesi e Arisleida, la rea confessa, sostiene che aveva rapporti con il Testoni. I giornali italiani parlano addirittura di convivenza il che è poco plausibile. Il 23enne implicato nell’omicidio è il compagno di Yoeimi. Arisleida sostiene di essersi accorta di questa relazione lo stesso giorno dell’omicidio. Un’attenuante passionale dell’efferato omicidio?
Il Testoni era di Sissi in provincia di Sassari, ma era residente ad Alghero. Aveva soltanto una sorella e dei nipoti. Un nipote è in arrivo per occuparsi del rimpatrio della salma.
Chi lo conosceva a Boca Chica parla molto bene di lui. Si trattava di una bravissima persona, molto stimata. Tanti si augurano che venga fatta giustizia.