Alejandro Augusto
Stephan Meran ha ucciso a Trieste due agenti della polizia. E’ stato lesto nel
disarmare un poliziotto che non lo aveva ammanettato perché in Italia non si
può. Ha sparato simultaneamente con due pistole, una in ogni mano. Un’abilità
inusuale per chi non ha dimestichezza con le armi. Proveniente da Comendador
Elias Piña aveva dei precedenti penali per traffico di droga, il che è stato
scoperto e reso di dominio pubblico dalla giornalista Alicia Ortega.
I media italiani
parlano di responsabilità delle autorità italiane nel consentire l’ingresso in
Italia per ricongiungimento familiare di una persona con la fedina penale
sporca. Invece noi che abitiamo da queste parti e che sappiamo come stanno le
cose possiamo esprimere un parere più circostanziato.
La responsabilità
della concessione del visto al menzionato killer è innanzitutto della VFS
Global, la società off-shore che gestisce “onestamente” la raccolta e l’esame
della documentazione per il rilascio dei visti, in secondo luogo dell’ambasciata
italiana di Panama che li concede e in terzo luogo della famiglia che pur
essendo a conoscenza dei precedenti penali del congiunto ha fatto richiesta di
ricongiungimento. Partiamo da quest’ultima. Dovrebbe essere espulsa dall’Italia
perché responsabile indirettamente degli omicidi dei giovani agenti.
Chissà poi se l’on.
Luigi Di Maio nella sua veste di Ministro degli Esteri avrà il tempo e la
voglia di esaminare a fondo questo caso e se magari non deciderà una volta per
tutte di riaffidare la gestione dei visti all’ambasciata italiana di Santo
Domingo? Viene da chiedersi quanti delinquenti abituali dominicani grazie all’inefficienza
per non dire altro della VFS Global e alla superficialità dell’ambasciata
italiana di Panama si aggirano in Italia pronti a emulare le gesta di Stephan
Meran.
Certo che una
gestione diretta dell’ambasciata locale potrebbe diminuire questo tipo di
rischio, avendo accesso diretto agli uffici locali della polizia.