Cerca nel blog

giovedì 10 ottobre 2019

Imprenditore italiano coinvolto in un uxoricidio



Un caso che viene seguito con molta attenzione dai media dominicani. Mi accorgo solo ora che un nostro connazionale è stato coinvolto nella vicenda. Elio Pendin, 71enne di Malo, Vicenza. Ha un negozio a San Pedro de Macoris. L’arma del delitto, una pistola, è di sua proprietà. Gli era stata sottratta dal suo negozio e aveva presentato tempestiva denuncia. L’arma è stata consegnata all’uxoricida da un agente della DNCD, Direccion Nacional de Control de Drogas. Nonostante questo il connazionale è stato arrestato ed è rimasto in stato di detenzione per diversi giorni. Ha dovuto pagare una cauzione di 500.000 pesos e gli è stato imposto il divieto di espatrio e l’obbligo di presentazione periodica.
Anibel Gonzalez, di professione avvocato, è stata uccisa dal suo ex marito a colpi di pistola il 30 agosto del corrente anno. L’omicida era appena stato messo in libertà per buona condotta dopo aver trascorso due anni di reclusione per tentato omicidio sempre nei confronti della stessa donna. Una vicenda nella quale ora sono indagati magistrati e avvocati. Ci sarebbero delle lettere falsificate della vittima che avrebbero agevolato il rilascio dell’omicida.
Un’arma denunciata come "sottratta" dal suo proprietario compare nelle mani di un agente della DNCD e il pubblico ministero coinvolge come complice il proprietario ma non l’agente della DNCD.
Può accadere, soprattutto se il proprietario dell’arma è straniero.
Il Pendin ha comunque dichiarato a un giornale di Vicenza quanto segue: “L’avevo consegnata a un poliziotto per il rinnovo del porto d’armi, sono del tutto estraneo alla vicenda. Sono stato ingenuo.”
Da questo si dovrebbe dedurre che la denuncia di “sottrazione” dell’arma dal suo negozio è stata presentata dal Pendin visto che questa non gli era stata restituita dall’agente della DNCD.

A quanto sopra si deve aggiungere che il pubblico ministero Winter Ali Rodriguez ha dichiarato che avrebbe presentato appello contro la decisione del giudice Daris Eusebio di mettere in libertà il Pendin. Un accanimento sicuramente fuori luogo vista l'esistenza della denuncia e lo svolgimento dei fatti.