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venerdì 18 ottobre 2019

Italiani all’estero e politica: entrata in lizza della Lega in Sudamerica e prime scaramucce con il MAIE





La Lega da dicembre dell’anno scorso ha iniziato a organizzare una sua struttura in Sudamerica. Sono stati nominati coordinatori in Argentina, Brasile e Venezuela. Sono iniziate quindi le ostilità con il MAIE che da quelle parti regna sovrano.
Marcelo Bomrad, il coordinatore della Lega in Argentina, ha indetto per il 19 ottobre una manifestazione parallela a quella che si avrà a Roma nella stessa data di fronte all’ambasciata italiana di Buenos Aires. Si vuole protestare contro la volontà annunciata di recente dal nuovo governo di far approvare lo ius soli come forma di acquisizione della cittadinanza. Al riguardo sostiene il Bomrad “la manifestazione è in linea con la stessa che si terrà a Roma da Matteo Salvini: protestiamo contro un governo che non fa gli interessi degli italiani e che vorrebbe introdurre lo ius soli, un colpo basso contro tutti gli italiani, anche dei molti che vivono qui in Argentina”.
Il suo omologo del MAIE, Franco Tirelli, ha dichiarato che: “Il Signor Matteo Salvini convoca per il 19 ottobre una manifestazione in Italia affinché non modifichino il sistema elettorale maggioritario, ma nulla si dice nella sua convocazione dello ius sanguinis o dello ius soli". Il Bomrad viene quindi accusato di disinformare la comunità italiana.
L’azione disinformante invece è tutta dalla parte del MAIE e questa è un’arma politica della quale questo movimento si avvale spesso e con successo .
Ora il MAIE è costretto ad arrampicarsi sugli specchi per giustificare l’appartenenza a un governo che non si cura affatto degli italiani all’estero e che dello ius soli fa una sua bandiera.
Al riguardo risponde il coordinatore federale di Lega nel Mondo, Paolo Borchia: “Non si può avere fiducia in chi votando il Conte bis, dopo aver sostenuto il governo gialloverde, ha anteposto gli interessi di Palazzo agli interessi della gente”.
Ricardo Merlo, presidente del MAIE, senatore e sottosegretario agli esteri, sostiene che: “I nostri italiani all’estero e i loro discendenti possono dormire sonni tranquilli perché mentre il MAIE farà parte del governo non ci saranno limiti alla trasmissione della cittadinanza italiana e non ci sarà nemmeno lo ius soli”.
Invece l’imposizione dello ius soli da parte di questo governo è già in programma come forse lo è del resto la restrizione della trasmissione della cittadinanza ius sanguinis alla seconda generazione. Il MAIE può solo minacciare il ritiro della fiducia al governo in caso di approvazione di queste modifiche alla legge di cittadinanza.
Ne consegue che il partito di Ricardo Merlo sostiene un esecutivo sulle cui decisioni non può incidere minimamente. Lo appoggia per cui ne è complice.
Potrebbe semmai ritirare la fiducia e il suo presidente rinunciare all’incarico di sottosegretario, ma questo è poco probabile e le scuse buone sarebbero tante, rimane comunque come ipotesi cattiva il mero attaccamento alla poltrona.