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lunedì 28 ottobre 2019

MAIE: dagli Appennini alle Ande, due sconfitte indirette nello stesso giorno




L’alleanza giallo-rossa viene fortemente ridimensionata in Umbria e Cambiemos viene malamente cacciato dalla presidenza in Argentina.
Nel 2015 l’on. Merlo e il suo staff MAIE avevano appoggiato decisamente Mauricio Macri. Li vediamo insieme nella foto. Il MAIE, infatti, è un partito politico che partecipa alle elezioni italiane nelle quali presenta i suoi candidati, ma che segue da vicino la politica argentina. È in grado di apportare numerosi voti anche nel paese sudamericano vista la doppia cittadinanza dei suoi aderenti e ne trae vantaggio. Ha inoltre un’importante struttura che gli consente di stringere alleanze, di concordare interventi vari, ad es. nell’assegnazione di scrutatori e di altri incarichi durante le votazioni.
Ovviamente ne risultano nomine diverse a favore degli aderenti al partito italiano con sede in Argentina. Un esempio di questo è Daniel Ramundo che è diventato nel 2015 parlamentare del Mercosur, carica che manterrà fino al prossimo mese di dicembre. Per quanto attiene a Ramundo c’è da dire che di cariche ne ha conseguito una importante anche in Italia in quanto è stato nominato con decreto segretario particolare dell’Onorevole Merlo agli affari esteri con un compenso lordo di 50.000 euro l’anno. Un segretario molto particolare visto che non parla praticamente l’italiano.
Al di là degli ideali portati avanti e sostenuti almeno formalmente dal MAIE ci sono tanti accordi che caratterizzano la sua esistenza e che rientrano nel mercanteggio politico vero e proprio delle piccole e grandi poltrone, dei posticini vari da assegnare e questo nei due continenti.
Ecco il discorso fatto da Mauricio Macri nel 2015
Italiani con il cambiamento
“Come figlio e nipote di italiani sono molto contento di annunciare che il Movimento Associativo Italiani all’Estero (MAIE) che rappresenta i cittadini italo-argentini nel nostro paese si è impegnato a lavorare per il Cambiamento e ad apportare il suo aiuto per avere l’Argentina che tutti sogniamo”.
È andata male in Argentina e in Italia, ma mentre la prima sconfitta l’on. Merlo la presentiva e aveva già fatto passi avanti verso i Fernandez, anche se si è incontrato privatamente con il candidato alla vicepresidenza di Cambiemos, Miguel Angel Picchetto, la seconda non rientrava nelle sue previsioni talché ha dichiarato in un’intervista a un giornale argentino che il governo giallo-rosso durerà fino alla fine della legislatura e avrà il compito di nominare il nuovo presidente.
Certo una battaglia non è la guerra, la sconfitta appenninica può non avere un seguito e può anche darsi che l’on. Merlo, vero esperto in politica italiana, abbia ragione e che l’alleanza giallo-rossa giunga a fine legislatura.