Cerca nel blog

venerdì 25 ottobre 2019

Il caso di presunto stupro di Ciro “Grillo più altri tre” riaffiora dopo un mese di silenzio stampa



Parvin Tadjk 59enne è sua madre ed è la moglie di Beppe Grillo. La vediamo nella foto. Cittadina iraniana ha pensato bene di dare a suo figlio un nome glorioso della sua etnia. Ciro II di Persia o il grande Ciro. Il nome altisonante non si addice molto al rampollo di Grillo che ha tutta l’aria di essere un balordo.
Parvin, una bella donna, nonostante l’età, riesce a far pensare che sia vero quel che l’Elevato Belin va dicendo e cioè che per la salute della sua prostata intrattiene 23 rapporti sessuali al mese.
Per diverse settimane sulla vicenda dello stupro c’è stata una sorta di silenzio stampa. Non si è saputo più nulla.
Ha fatto più scalpore la passeggiata del figlio sedicenne di Salvini a Ravenna sulla moto d’acqua della polizia.
Al tempo dell’inizio del black out delle notizie si sapeva che la Tadjk doveva essere sentita in quanto si trovava nell’appartamento accanto a quello dove il rapporto sessuale incriminato ha avuto luogo. Ora è noto, pare che lo abbia riferito due o tre giorni fa, che lei non si è accorta di niente perché dormiva. Bisogna ancora sentire la domestica. Piano piano, con tutta la calma l’indagine si avvia verso la conclusione e si dovrà decidere il rinvio a giudizio dei giovani o meno.
Gli elementi per esprimere un giudizio dovrebbero esserci tutti. Il rapporto è stato filmato da uno dei tre, l’unico che non ha avuto un amplesso con la ragazza. E’ stata identificata l’amica che dormiva ubriaca in cucina. Attendiamo il seguito.
A rigor di logica dovrebbe trattarsi di uno stupro per il solo fatto che la diciannovenne milanese era in stato di ebbrezza. Vedremo come andrà a finire. Abbiamo tutto il tempo.
Notiamo però che le informazioni fornite alla stampa sin dall’inizio sono state un po’ tendenziose. La denunciante è stata definita una modello di origine scandinava. Invece si tratta di una studentessa, diplomata in uno dei migliori licei italiani e facente parte di una famiglia benestante con il padre norvegese. A questo punto si sarebbe potuto dire che il figlio della Tadjk è un  energumeno amante delle arti marziali che nei social parla liberamente di stupro e che è di origine iraniana. Viste così le cose si ha tutta un’altra impressione…