L’imprenditore turistico
italo-dominicano Frank Ranieri dichiara di avere piena fiducia nella JCE
Secondo il
connazionale il conflitto politico attuale rientra nella norma degli eventi
post elettorali. In pratica il Ranieri si schiera dalla parte di coloro che
parlano di “pataleo”, il classico scalpitio di chi non accetta di essere stato
sconfitto.
Una fiducia quella
dell’imprenditore turistico quanto meno discutibile perché a guardar bene è
evidente che i membri della JCE, sotto la cui responsabilità sono state svolte
le prime elezioni elettroniche del paese, di informatica e di sistemi in
generale non capiscono una mazza.
Il presidente parla
di logaritmi anziché di algoritmi, un anziano membro rinuncia irrevocabilmente
davanti alla stampa e dopo l’arrivo di alcuni familiari e di uno staff medico
revoca la sua rinuncia… Familiari, medici, un mistero dietro l’altro.
Infine la JCE
decide di effettuare in un primo tempo il conteggio manuale dei voti di 821
seggi. Subito dopo opta per il conteggio manuale di tutti i 7.372 seggi ed
esclude il controllo giudiziario del software e dell’hardware.
Un gruppetto di
vegliardi appartenenti sicuramente a lobby diverse, che non se ne intende di
informatica decide sulle sorti della democrazia della Repubblica Dominicana.
Nonostante tutto l’italo-dominicano
Frank Ranieri ha piena fiducia nella JCE e sostiene che questa situazione non
si ripercuoterà sul turismo. Speriamo bene perché quest’anno il settore ha già
sofferto abbastanza.
Per quel che
riguarda la trascendenza a livello internazionale della vicenda non siamo
ancora in grado di esprimere giudizi. Intanto per lunedì prossimo è stata
convocata da Leonel Fernandez un’altra manifestazione davanti alla JCE.