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mercoledì 20 novembre 2019

Esame d’italiano per la naturalizzazione per matrimonio, ma quando questo requisito è stato approvato, l’on. Merlo dov’era?



L’obbligo del superamento dell’esame d’italiano per l’acquisizione della cittadinanza per matrimonio è stato nei dettagli del suo contenuto una sorpresa per tutti. Entrato in vigore il 4 dicembre nel periodo natalizio, soltanto a gennaio ci siamo accorti delle notevoli difficoltà che comportava. Anche l’ambasciata d’Italia a Santo Domingo ha reagito un po’ in ritardo, sospendendo l’iter delle naturalizzazioni in corso.
Nella Repubblica Dominicana non era possibile al tempo sostenere l’esame.
Soltanto verso giugno la panoramica si è schiarita. L’Università di Siena si è messa in contatto con l’Università Tecnologica di Santiago UTESA e con l’Università Iberoamericana del Caribe UNIBE di Santo Domingo e sono state indicate le sedi e le date dei relativi esami del costo di 100 euro. La prima sessione d’esame ha avuto luogo il 23 luglio, la seconda il 24 ottobre e la terza si effettuerà il prossimo 3 dicembre.
Questo requisito di fatto rappresenta un forte deterrente alla naturalizzazione per matrimonio e crea problemi nell’ambito del nucleo familiare.
Nella Rep. Dominicana abbiamo due sedi di esame e potrebbero soddisfare le esigenze dei connazionali residenti.
Se ci spostiamo invece in Argentina, un paese caratterizzato dalle enormi distanze tra centri abitati, la frequenza periodica di corsi di lingua e il sostenimento di esami diventa proibitivo.
Mi chiedo dove fosse l’on. Ricardo Merlo quando questo requisito è stato inserito nella legge. La risposta è semplice, era lì, ma non ha potuto far niente e non per colpa sua. Intanto l’onorevole italo-argentino, contrariamente a quanto millanta, nella stanza dei bottoni non conta niente. In secondo luogo è molto probabile che non abbia compreso la portata di questa disposizione di legge e le conseguenze che avrebbe avuto su tutto il suo elettorato argentino e sudamericano in genere.
Sono cose che capitano quando ci si circonda per questioni di poltrone di persone che non conoscono l’italiano o che non sono in grado di capire i termini giuridici.