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martedì 12 novembre 2019

Ancora una vittima statunitense, addirittura di origine italiana



Torturano e uccidono una professoressa americana a Cabarete
Si tratta della 63enne Patricia Ann Anton che abitava nella cittadina della provincia di Puerto Plata da 15 anni. In diversi giornali si sostiene che fosse di origine italiana. Insegnava inglese nel “Colegio Mariposa”. La donna è stata rinvenuta nelle prime ore del mattino di ieri giacente nel suo letto, legata mani e piedi e imbavagliata. È stata strangolata e presenta segni di violenza che inducono a ritenere che sia stata torturata.
Le ipotesi dell’omicidio passionale o a scopo di rapina sono le più plausibili secondo la polizia.
La professoressa si era trasferita due giorni fa nell'appartamento nel quale è stata morta.
Le indagini vengono condotte dalla polizia con grande riservatezza.
Nessuno ha voluto parlare di quello che è successo, tranne uno straniero che vive vicino al luogo in cui risiedeva la vittima e che ha offerto alcune informazioni condizionate alla salvaguardia della sua anonimità.
La signora Anton viene descritta come una persona affabile, istruita, di buone maniere che spesso donava il suo stipendio di insegnante presso il “colegio La Mariposa” ai poveri della comunità.
Secondo questa testimonianza, sebbene fosse sposata con un americano che vive negli Stati Uniti, la signora Anton ha mantenuto sempre una vita esemplare è non è mai stata vista o coinvolta in relazioni extraconiugali, bensì in attività sociali, comunitarie e di sostegno a favore di giovani, bambini e adulti bisognosi di assistenza nella zona di Cabarete.

Ann Anton ha traslocato nel suo appartamento sabato scorso e ha lasciato la sua jeep bianca parcheggiata nel parcheggio dell'edificio in cui viveva dove si trovava ancora al momento della sua morte.
Otto persone sono state arrestate per le indagini, tra cui un haitiano che pulisce l'edificio abitato da inquilini francesi, canadesi, olandesi e haitiani.
Nell’edificio si trovano installate delle telecamere di sicurezza le cui registrazioni vengono ora controllate dalla polizia.
L'edificio è circondato da una recinzione perimetrale con un grande cancello di ferro.
Ann Anton risiedeva nell'appartamento numero quattro del residenziale Procab a Cabarete.
Il medico legale ha certificato come causa di morte l'asfissia per strangolamento.