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giovedì 19 gennaio 2017

LEGGERE LE LEGGI, TESTO DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE, AMBASCIATA DI SANTO DOMINGO E ANALFABETISMO DI FATTO



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Da quando la nostra ambasciata è stata chiusa si può dire che a Santo Domingo c'è stato un risveglio dell'italianità, una maggiore partecipazione nei forum, un proliferare di interventi e di articoli pubblicati su blog, riviste online e sul giornale Italiachiamaitalia. Non tutti i mali vengono per nuocere verrebbe quasi da dire.
Sul tema della chiusura dell'ambasciata abbiamo concentrato le nostre energie e ognuno ha apportato il suo granello di sabbia. Poi la politica ci ha divisi. In particolare l'imminente referendum confermativo della riforma costituzionale. In realtà si tratta soltanto di una divisione apparente, la stragrande maggioranza è per il No. I sostenitori del Sì fanno magari più rumore... "La riforma è positiva", sostengono."Non si può perdere quest'occasione. Si garantisce governabilità". Detto così fa ancheun bell'effetto...
Eppure questa governabilità è antidemocratica. Sentiamo ogni giorno parlare di democrazia, il vangelo dell'era contemporanea. In mezzo mondo ad esempio la rielezione dei presidenti è stata in qualche modo limitata o addirittura rimossa al fine di un garantismo democratico. "Viva la democrazia! Teniamo ben lontana ogni velleità di totalitarismo!" Con questa riforma invece si punta a una maggiore governabilità il che tradotto significa minore democrazia, più potere, quasi assoluto, al governo per cinque anni e forse anche di più… La sovranità popolare si riduce di due terzi, vengono sfornate figure nuove chiamate senatori, ma che tali non sono, elette secondo modalità mai sperimentate prima… con tanto di immunità parlamentare. Un governo, quello che verrà eletto dopo la riforma, assoluto, blindato nei confronti del potere giudiziario che non potrà mai interrompere il suo mandato, con una manciata di parlamentari che rispondono nei confronti dei loro elettori e tutti gli altri messi lì dal partito vittorioso. E la democrazia? Non se ne parla più, non conta. È tanto importante e necessario questo totalitarismo novello mascherato da "maggiore governabilità"?
Interessante è poi l'invito dei sostenitori del Sì a legger il testo della riforma. Ognuno lo può leggere, non ci sono più analfabeti fra di noi. Ma non è analfabeta chi si appresta a leggere qualcosa che non può capire se non molto in superficie? Tale invito è "democratico", se si vuole, ma anche ingannevole… Il testo della riforma costituzionale è complesso anche per i costituzionalisti più esperti. Le parole vanno soppesate nel loro significato a seconda del contesto, le virgole, le cose dette tra le righe, gli impegni di integrazione con leggi successive sine die di aspetti che non vengono definiti… E poi c'è l'interpretazione successiva dei magistrati della Corte Costituzionale… Altro terno al lotto!
Tanto per citare un esempio, la legge cosiddetta della Spending review che ha portato alla chiusura della nostra ambasciata riporta questo titolo: "DECRETO-LEGGE 6 luglio 2012, n. 95. Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini."
Nella sentenza del TAR del Lazio che annullava la chiusura della nostra ambasciata si rilevava che questa invarianza dei servizi non era stata rispettata. Evidente, verrebbe da dire, la lettera della legge non da adito a dubbi. Eppure il Consiglio di Stato praticamente deride i legislatori e i giudici del TAR sostenendo che "al riguardo è da ritenere che il criterio di invarianza non possa essere inteso come volto a cristallizzare (e quindi a garantire in assoluto) le pregresse modalità di erogazione dei servizi stessi"
Morale della favola, il testo della riforma costituzionale lo potete leggere se volete anche cento volte, vi farete un'idea molto approssimativa della riforma ma non saprete mai con precisione come verrà interpreta e applicata successivamente. Tendenzialmente la riforma costituzionale punta a una riduzione delle garanzie democratiche, aspirando a una maggiore governabilità, che va intesa di fatto come totalitarismo moderno! Totalitarismo, dittatura, ma non dovevamo rivederci più?