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mercoledì 29 luglio 2020

Tormenta in arrivo domani alle 8 del mattino




La tormenta senza nome che forse ne acquisterà uno oggi e che ha un'intensità di 75/h, degna di una discreta tormenta tropicale, visto che la soglia per diventare tale è fissata in 65 km/h, si trova già a 500 km da noi. 

Non cambierà percorso perché si muove lungo una barriera di alta pressione. Il suo centro arriverà da noi alle 8 del mattino di domani, ma percepiremo i venti con intensità di tormenta tropicale molto prima, vale a dire tra qualche ora, perché questi raggiungono la distanza di 450 km dal centro. 

Quindi prepariamoci per un mercoledì pomeriggio all'insegna dei venti, un giovedì pieno di pioggia sin dalle prime ore e dopo il veloce passaggio della tormenta ancora vento e pioggia a volontà per diverse ore.

Il COE emette allerta gialla (superiore a quella verde) per 10 province e allerta verde per altre otto.

Allerta gialla: La Altagracia, María Trinidad Sánchez, Espaillat, La Romana, San Pedro de Macorís, Hato Mayor, il Gran Santo Domingo, Monte Cristi, El Seibo, Samaná e Puerto Plata.

Allerta verde: Monte Plata, Duarte, Hermanas Mirabal, Valverde, La Vega, Monseñor Nouel, Sánchez Ramírez e San Cristóbal.

Ricordiamo che i venti con forza di tormenta tropicale si estendono a 445 km di distanza dal centro. Sono previsti per la Repubblica Dominicana da 76 a 152 mm di pioggia con massimi di 203 mm. Potranno verificarsi pericolose colate di fango e improvvise inondazioni.

 

 


Da domani vige l’obbligo di esibire un certificato covid-19 in aeroporto



Lo ha detto ieri il ministro della presidenza Gustavo Montalvo: i passeggeri in arrivo nel paese dovranno esibire una prova di covid-19 a partire dal 30 luglio, cioè da domani. La data della prova non dovrà essere anteriore a 5 giorni da quella di arrivo.
Qualora il passeggero non disponesse di tale certificazione, gli verranno eseguiti i test all'interno dello stesso aeroporto.
Se l'esito della prova è positivo al covid-19, il passeggero verrà isolato nei centri abilitati allo scopo.
Montalvo ha ammesso che l'esecuzione delle prove rappresenta una spesa da parte del governo e un dispendio in termini di lavoro del personale dell'Aeroporto nonché maggiori tempi di attesa per i passeggeri. Ciononostante ha ribadito che il Paese non può essere uno dei pochissimi al mondo con frontiere aperte senza alcun controllo in presenza della pandemia.
Si consiglia di evitare di essere sottoposti alla prova in aeroporto, la quale sicuramente sarà sierologica perché quella con il tampone richiederebbe giorni per avere i risultati. La prova sierologica è molto approssimativa e in ogni caso accerta solo la presenza degli anticorpi e non della malattia, una differenza che qui ancora non hanno capito. Quindi le probabilità di finire in isolamento, il che da questi parti non è raccomandabile, sono molto elevate. Non si è precisato nemmeno che tipo di prova deve essere esibita all'ingresso dell’aeroporto. Anche questa dovrebbe essere sierologica. Comunque una cosa è certa: il certificato non deve avere una data anteriore ai 5 giorni dall'arrivo.

La tormenta senza nome arriverà da noi domani



La potenziale tormenta NINE continua ad avanzare, mantenendo la stessa velocità di spostamento (37 km/h). Attenzione, però, che si tratta di una vera e propria tormenta tropicale con venti interni di 75 km/h. Non si capisce perché il NHC di Miami non l’abbia riclassificata e non le abbia assegnato il nome che le spetta che sarebbe Isaias.
Ormai NINE ha raggiunto le piccole Antille. Cambiamenti di rotta sono poco probabili vista la velocità di traslazione e quindi con ogni probabilità ci piomberà addosso della giornata di domani.
La zona in allerta verde e quella a nord del Paese, ma gli effetti della tormenta si sentiranno in tutto il territorio nazionale perché i venti con forza di tormenta tropicale di questo Nine si estendono a 445 km dal centro.
Sono previste per la Repubblica Dominicana da 76 a 152 mm di pioggia con massimi di 203 mm. Potranno verificarsi anche pericolose colate di fango e improvvise inondazioni.

martedì 28 luglio 2020

La tormenta tropicale Isaias probabilmente arriverà da noi giovedì prossimo


Si dovrebbe già chiamare Isaias. Avanza a 37 km/h e sarà da noi giovedì prossimo.
Una tormenta tropicale che dovrebbe già portare il nome di Isaias si avvicina alle Piccole Antille. Stranamente il NHC di Miami non la riporta nei grafici nemmeno come depressione tropicale e non l’ha ancora battezzata. La stampa si è accorta per caso e oggi questo fenomeno meteorologico è comparso viene menzionato dai giornali. Di fatto per raggiungere la categoria di tormenta tropicale i venti interni devono essere superiori ai 63 km orari secondo la scala Saffir-Simpson. Le caratteristiche di questa tormenta sono un’intensità di venti interni di 65 km/h e una velocità di spostamento di 37 km/h per cui, mantenendo questi valori sarebbe da noi sotto casa giovedì prossimo. A
Sono stati emessi i seguenti allarmi di tormenta tropicale:
* Puerto Rico, Vieques, Culebra
* Isole Vergini americane
* Isole Vergini britanniche
* Antigua, Barbuda, Montserrat, St. Kitts, Nevis, e Anguilla
* Guadeloupe, Martinique, St. Martin, e St. Barthelemy
* Saba e St. Eustatius
* St. Maartin
* Dominica
Anche la Repubblica Dominicana ha emesso un avviso di pericolo di tormenta tropicale da Cabo Engano al confine settentrionale con Haiti. Si tratta di un avviso che viene emesso di regola 48 ore prima del presunto arrivo della tormenta.
Si prevedono forti precipitazioni, improvvise inondazioni e pericolose colate di fango. Le piogge e i forti venti si estenderanno ben oltre il centro per cui se colpisse il nord del paese che ci ospita sarebbe coinvolto tutto il territorio.

Ricoveri nelle unità di cure intensive dominicane: l'anticamera del cimitero...




Le probabilità di uscire con vita dall’UCI sono del 40%

Non è una novità: per i pazienti di covid-19 ricoverati nelle unità di cura intensiva (UCI) del Centro Cardio-Neuro-Oftalmologico y Transplante (Cecanot) le probabilità di decesso sono del 60%. L’elevato tasso di mortalità si registra nei pazienti di più di 60 anni che sono ipertesi, diabetici e obesi.

Quando uno di questi pazienti viene ricoverato nell’UCI, ha un livello abbastanza critico di ossigenazione nel sangue per cui si applica la terapia di pressione positiva continua delle vie respiratorie (CPAP in inglese) per pompare aria e pressione e spandere l'aria polmonare. Se con questo non migliorano le sue condizioni, si procede a collocaregli un tubo all'interno della trachea per vedere se questa ventilazione contribuisce alla spansione polmonare, ciò che in certi casi funziona e in altri no.

Abbiamo capito tutto. Non hanno imparato niente dall'esperienza italiana e stanno ammazzando i loro pazienti...

lunedì 27 luglio 2020

Fundación Solidariedad Italiana: considerazioni e prospettive




Parliamo della Fundación Solidariedad, quel che c’è di buono e quel che si deve migliorare
1. FLAVIO BELLINATO, coordinatore MAIE America Settentrionale e Centrale
2. LUCA PELLEGRINI, area MAIE
3. DIANA SPEDICATO, funzionaria MAIE
4. ALDO BURZATTA, area MAIE
5. ANTONIO BAGNARA, attivista M5S
6. IVO BELLACINI, Forza Italia
7. AGOSTINO CITTI, coordinatore MAIE
8. PAOLO DUSSICH, delegato CTIM
9. RICKY FILOSA (giornalista), funzionario MAIE
10. EUGENIO NERI MAIE, (coordinatore MAIE)
11. GIANCARLO SIGNORE (non schierato politicamente)
Questi sono i fondatori. La società è stata costituita nel 2018. Nel frattempo si sono dimessi da soci Giancarlo Signore ed Eugenio Neri. Antonio Bagnara si è trasferito ormai da un anno in Italia. Sono rimasti quindi otto soci attivi. Escludo che possa ritenersi tale uno che vive in Italia. Tre soci in meno eppure non sono state fatte cooptazioni. Sono rimasti in otto.
Si può dire che la Fondazione è libera di fare quello che vuole, giustamente. Eppure c’è il piccolo dettaglio che deve sollecitare fondi alla comunità. E allora se è così la libertà di azione si restringe. I potenziali donanti devono conoscere di più sull’assetto interno della fondazione e sulla sua attività. Dare soldi alla cieca solo perché si tratta di una fondazione e si presenta con belle facce e slogan entusiasmanti non basta.
Per quanto riguarda i soci attivi rimasti, su otto, sei gravitano nell’area MAIE, Flavio Bellinato, Agostino Citti, Diana Spedicato, Ricky Filosa, Aldo Burzatta e Luca Pellegrini (quest’ultimo sostiene di no, ma una cosa è quel che dice e un’altra quel che si vede). Ivo Bellaccini fa parte di Forza Italia e Paolo Dussich è delegato del CTIM. La Fondazione decide a maggioranza e quindi si può sostenere tranquillamente che la Fundacion Solidariedad è in realtà una filiale del MAIE, tenendo presente che il suo presidente è Flavio Bellinato, importante funzionario MAIE e che tra i soci c’è Ricky Filosa, portavoce di Ricardo Merlo.
L’attività della Fundacion è possibile grazie alle donazioni della comunità che non raggiungono grandi livelli per cui gli interventi di aiuto sono modestissimi. Diversamente accade invece con la risonanza che si dà a questi episodi di solidarietà nei social media dove vengono pubblicate foto urtanti in cui le facce dei connazionali assistiti vengono coperte da qualcosa di simile a una macchia d’inchiostro mentre posano accanto alle poche provviste donate. E ultimo ma non per importanza iniziano immancabilmente i soliti girotondi festanti mediatici dei coordinatori MAIE e in particolare di Flavio Bellinato: una promozione evidente del partito che rappresenta.
Non c’è dubbio che i beneficiari di questi modesti interventi, se dovranno votare un giorno, lo faranno a favore del MAIE e non c’è dubbio nemmeno che tantissime persone resteranno impressionate da tutta questa pomposa beneficienza e si schiereranno con il MAIE. Una strategia elettorale di successo! PECCATO CHE IL MAIE DI TASCA SUA QUI NON CACCI UNA LIRA…
Se la Fundacion vuole continuare ad attingere ai soldi della comunità deve rivedere il suo assetto interno e non insistere sulle solite persone, anzi sui resti di quelle iniziali, con questa maggioranza MAIE e con il protagonismo a tutto campo di Flavio Bellinato.


sabato 25 luglio 2020

Un italiano uccide la sua partner e si suicida



È successo nella località El Vedado di La Vega.
Dell’omicida-suicida, il connazionale ottantenne Salvatore Iacono sappiamo poco. Abbiamo solo la foto che pubblichiamo e la copia della sua residenza permanente.
Secondo la versione della polizia l'anziano ha ucciso a botte nella giornata di ieri la sua partner convivente Denia Del Carmen Garcia di 46 anni e dopo si è tolto la vita impiccandosi.
Dalle dichiarazione della sorella della donna uccisa, Joseli Altagracia Garcia si evince che verso le 11 del mattino di venerdì scorso l’anziano connazionale le ha telefonato pregandola di recarsi a casa sua e ha attaccato subito il telefono senza aggiungere altro.
Una volta giunta nel domicilio della coppia, la Garcia è entrata nella casa e ha trovato la sorella giacente morta sul letto e il connazionale impiccato con una corda attaccata a una scala. Secondo la suddetta signora sua sorella e il partner convivente italiano andavano d'accordo e non avevano problemi anche se lui era molto geloso e ultimamente non poteva sostenere le spese che richiedeva il trattamento della sua malattia. Aveva molte complicazioni di salute. Inoltre non riusciva a pagare l'affitto della casa dove abitava
L’omicidio-suicidio avrebbe quindi come motivazione presunti problemi economici.
I due cadaveri sono stati trasferiti all’istituto di scienze forensi di Santiago.
Certo che nonostante la sua età e i suoi numerosi malanni il nostro connazionale era pieno di vigore. Questa mi sembra una cosa degna di rilievo perché con i miei 67 anni compiuti e senza malanni di sorta, io non penso di avere la meglio in un confronto fisico con una 40enne. Senza contare che poi ha preso una corda l'ha attacata a una scala e con una risolutezza ed energia insospettabile per un uomo della sua età si è impiccato...

Gonzalo e Il fiasco dei pronostici del National Hurrican Center di Miami



Secondo il NHC la tormenta doveva virare a nord e invece è rimasta per giorni attaccata al parallelo 10, doveva incrementare la sua intensità e diventare uragano e invece si è sgonfiata e continua a malapena ad avere la categoria di tormenta tropicale, doveva avanzare nel Mar dei Caraibi e oltrepassare la Hispaniola e invece tra 48 ore si dissiperà nella costa venezuelana.
Grazie per averci fatto pensare a una rivincita simbolica del leader politico sconfitto alle ultime elezioni dominicane!
Non è la prima volta comunque che le previsioni del NHC sono approssimative e che alla fine risultano clamorosamente errate.
In fondo continuiamo a non capire come il genovese Cristoforo Colombo oltre 500 anni fa riuscisse a fare pronostici così precisi senza tutta la tecnologia disponibile oggi…

venerdì 24 luglio 2020

Tormenta Gonzalo



Gonzalo prosegue il suo percorso orizzontale ovest ovest lungo il parallelo 10. Nel corso della giornata di oggi dovrebbe virare leggermente verso nord-ovest per raggiungere le isole Sopravento meridionali nel primo pomeriggio di domani. La tormenta che potrebbe diventare uragano nella giornata di oggi si trova a 1800 km di distanza circa da Santo Domingo. La sua intensità si è mantenuta costante nelle ultime 24 ore con 95 km/h come anche la sua velocità di spostamento che è di 22 km orari.
Anche se per il NHC la sua intensità potrebbe aumentare nelle prossime ore, il pronostico è che questa si riduca subito dopo l’attraversamento delle isole di Sopravento, arrivando lunedì prossimo a sud della Hispaniola con venti di 64 km/h.
Foto 1: vediamo il tracciato previsto di Gonzalo nei prossimi giorni. Nella rosa del grafico non rientra il territorio dominicano. Né l intensità prevista né i suoi venti con forza tropicale, che si estendono solo a 35 km dal suo centro, dovrebbero destare preoccupazione.
Foto 2: queste sono le isole Sopravento meridionali alle quali si aggiunge Tobago. Tutte hanno lanciato l’avviso di tormenta tropicale.

giovedì 23 luglio 2020

Tormenta tropicale Gonzalo

Nessuna descrizione della foto disponibile.
Alle ore 5 del mattino di oggi si trovava a 2.200 km circa da Santo Domingo. L’intensità dei suoi venti interni è di 100 km/h. Si sposta verso ovest ovest a 19 km/h.
Si prevede un andamento orizzontale sempre lungo il parallelo 10 fino a sabato prossimo. Dopo la sua rotta volgerà verso ovest nord ovest all’altezza della Piccole Antille.
Gonzalo acquisterà la forza di uragano categoria 1 (118 km/h) oggi o al più tardi domani.
I venti con intensità di tormenta tropicale si estendono a 55 km dal suo centro.
L’unico avviso di uragano è stato emesso dalle Barbados.
Secondo le previsioni dell’HNC Gonzalo sfiorerà la Hispaniola a sud lunedì prossimo con un’intensità di 72 km/h.

venerdì 17 luglio 2020

Covid-19 nella Repubblica Dominicana, differenze con Haiti



Ci troviamo in un'isola in cui convivono due stati, ognuno con circa 11 milioni di abitanti e con un forte via vai di attraversamento di frontiera.
Stiamo parlando di Haiti e della Repubblica Dominicana.
Il virus è presente in entrambi i paesi. Nella Repubblica Dominicana sono state prese misure restrittive per circa quattro mesi. Queste prevedevano anche il coprifuoco durante 10 e più ore ogni giorno e l’attività economica è stata paralizzata, sono stati chiusi gli aeroporti e i porti con grave disagio per i turisti che sono rimasti bloccati nel paese. In Haiti le misure adottate non sono state in sostanza rispettate dalla popolazione alla ricerca del pane quotidiano per sopravvivere. Gli assembramenti sono all’ordine del giorno dappertutto a cominciare dalle abitazioni dove abitano famiglie numerose e poverissime.
Le cifre dei decessi per coronavirus sono le seguenti:
Rep. Dominicana, 90 decessi per milione di abitanti
Haiti, 13 decessi per milione di abitanti
Stesso clima, stessa isola, stesso virus. Lo stato con i maggiori assembramenti, Haiti, che in sostanza non ha adottato misure, presenta un numero di vittime 7 volte inferiore rispetto all’altro, la Rep. Dominicana.
Una situazione singolare se si pensa che la Svezia senza restrizioni di sorta riscontra una mortalità di 547 persone per milione di abitanti, circa 10 volte superiore a quella dei paesi confinanti, Norvegia e Finlandia, che invece hanno imposto il confinamento e altre misure: Norvegia, 47 per milione, Finlandia, 59 per milione.
Ci troviamo nei tropici con un clima poco favorevole all’evoluzione del virus, la cui esistenza è nota al pubblico grazie ai media perché altrimenti passerebbe inosservata.
Se dovessimo ricordare un’epidemia con tutti i crismi della veridicità. dovremmo risalire a quella relativa alla chikungunya che ha colpito nel 2014 quasi tutte le famiglie dominicane registrando in pochi mesi 429.421 casi.
Si cita inoltre spesso l’influenza spagnola che imperversò un secolo fa in tutto il mondo. Anche quella fu una vera pandemia che non ebbe bisogno del sostegno mediatico, che al tempo peraltro praticamente non esisteva.

martedì 14 luglio 2020

Aumentano le rimesse dagli Stati Uniti



Migliora l’economia USA, rimesse in aumento a giugno per la Rep. Dominicana secondo il Banco Central.
Le entrate per rimesse nella Repubblica Dominicana hanno raggiunto USD 737,9 milioni a giugno, con un aumento del 25,7% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.
Le rimesse continuano così il loro ritmo di crescita, per un totale di USD 3.474,9 milioni nella prima metà dell'anno, equivalente allo 0,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Questo nonostante il forte impatto della crisi nel paese nordamericano.
Il miglioramento delle entrate delle rimesse è dovuto al dinamismo mostrato dall'economia degli Stati Uniti, da dove proviene l'83,7% del totale ricevuto a giugno.
Negli Stati uniti sono stati creati a giugno 4,8 milioni di nuovi posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è diminuito di 2,2 punti percentuali, attestandosi all'11,1%.
Inoltre, nel mercato del lavoro USA dei latinoamericani, con un aumento del livello di disoccupazione dal 4,4% di febbraio al 18,9% di aprile 2020, il tasso di disoccupazione è sceso al 14,5% nel mese di giugno, a causa della creazione di 2,1 milioni di nuovi posti di lavoro nel periodo aprile-giugno 2020, in quel segmento della popolazione.
L'aumento dell'attività economica statunitense si è riflesso anche in altri indicatori, come il consumo personale (8,1%) e la produzione industriale (3,8%), secondo recenti rapporti con riferimento al mese di maggio.
La performance dell'economia americana è di vitale importanza per l'economia dominicana a causa dell'interrelazione commerciale e sociale con questa potenza.
Attualmente, rispetto agli Stati Uniti, la Repubblica Dominicana mantiene un volume commerciale del 43,7% ed esporta circa 5,3 miliardi di dollari all'anno, pari a quasi il 48% delle esportazioni totali di beni, secondo le statistiche ufficiali alla chiusura dell'anno 2019.
Le esportazioni da zone franche, le rimesse e il turismo dovrebbero ricevere una spinta da questo mercato. Alla fine di giugno, infatti, erano già operative più di 600 società della zona franca, circa l'86% del totale.
Gli Stati Uniti rappresentano anche il principale mercato di origine turistica e si prevede che l'aumento del dinamismo dell'economia nordamericana influirà positivamente sul reddito di questo settore, che ha iniziato ufficialmente le operazioni lo scorso 1 di luglio.
Per il Banco Central, tutto sembra indicare che, se la crisi sanitaria non peggiora, nei prossimi mesi ci saranno "condizioni migliori per il settore esterno, il che garantirebbe la disponibilità di valuta estera, contribuendo a minimizzare la pressione sul mercato dei cambi e riprendere il cammino di crescita economica anteriore al COVID-19.”

domenica 12 luglio 2020

Il larimar: la pietra semipreziosa che si trova solo in una miniera di Barahona



l larimar è stato scoperto meno di tre decenni fa e la sua fama si è diffusa immediatamente in quanto si è dimostrata una di quelle gemme rare che si trova in un solo posto al mondo. Questo significa che il larimar non solo è affascinante, ma che è estremamente vario. Il larimar è un tipo di pectolite ovvero una roccia composta in gran parte da pectolite, idrato acido di silicato di sodio e di calcio. Anche se la pectolite si trova in molti posti, non ha mai il colore blu unico del larimar. Questo colore blu, diverso dalle altre pectoliti, è il risultato della sostituzione del cobalto con il calcio. L'unica località dove il larimar, o pectolite blu compare sulla crosta terrestre è la provincia di Barahona nella regione del sud-est della Repubblica Dominicana. La miniera di larimar si trova nel paese "Los Chupaderos" circa a 10 km di Barahona nei monti delle vicinanze. Questo è attualmente il luogo dove il larimar è più abbondante.
Il 22 novembre del 1916 Miguel Domingo Fuerte della parrocchia di Barahona chiese il permesso al ministero della Repubblica Dominicana di esplorare e sfruttare una miniera che aveva scoperto e che conteneva una roccia blu. Dato che nessuno sapeva a cosa si riferisse il sacerdote, la richiesta non andò a buon fine e la scoperta della pietra blu venne ritardata ancora. Soltanto nel 1974 ai piedi della catena di Bahoruco nella provincia costiera di Barahona una striscia azzurra sulla sabbia attirò l'attenzione di Miguel Mendez e del volontario Norman Rilling. Questi scavarono e riscoprirono il larimar. Gli indigeni pensavano che la pietra provenisse dal mare e la chiamarono pietra blu. Miguel Mendez diede alla pietra il nome di larimar, associando il nome di sua figlia Larissa al mare. Le pietre trovate erano sedimenti alluvionali, lavati nel mare dal fiume di Bahoruco. Un'indagine rivelò che tale miniera era l’unica conosciuta nel mondo e il larimar venne classificato nel 1979 come pietra semipreziosa.
I gioielli di larimar sono disponibili nella Repubblica Dominicana e nei Caraibi. In questi si unisce con l'argento, ma spesso, in caso di pietre di qualità superiore, queste vengono unite all'oro.
Si valuta la qualità della pietra a seconda del colore. Quanto più la pietra è blu profondo più questa è preziosa. Per i gioielli di alta qualità si utilizzano pietre tra il blu cielo e il blu profondo molte volte unendo queste due tonalità. Esistono anche colori verdi, ma non si considerano pregiati a meno che il verde non sia intenso. Le colorazioni rosse di larimar indicano tracce di ferro. Conviene segnalare che le pectoliti sono fotosensibili ed è per questo che il larimar perde il suo colore azzurro nel corso degli anni.
Nei circoli metafisici si dice che il larimar abbia delle proprietà di guarigione come la maggioranza dei cristalli e pietre preziose. Non esiste però alcuna prova scientifica al riguardo.
La pietra è considerata femminile, è estremamente liscia e diffonde calma ed equilibrio e si dice che facilita il parto e che, a livello psicologico apporta serenità nel suo intorno e stimola la creatività

sabato 11 luglio 2020

Italiani nella Repubblica Dominicana: sono intesi per tali i cittadini italiani residenti nella Repubblica Dominicana e i loro discendenti fin dai tempi della colonia spagnola.







Sono stati molto pochi gli italiani che si trasferirono a vivere a Santo Domingo (come era allora chiamata la Repubblica Dominicana) nei primi secoli dopo la scoperta dell'America nel 1492. Praticamente alcuni religiosi (insieme con alcuni avventurieri e commercianti) costituirono il nucleo centrale di questa molto ridotta immigrazione italiana fino alla metà del XIX secolo.
Negli anni turbolenti dell'epoca dell'indipendenza dominicana ci fu anche un Presidente dominicano i cui antenati giunsero da Ravenna, Francisco Gregorio Billini. In effetti Billini è stato Presidente della Repubblica tra il 1884 e il 1885, e si dimise perché si rifiutò di limitare la libertà di stampa.
All'inizio del XX secolo, l'industria saccarifera produceva abbastanza ricchezza nell'isola e attirò centinaia di italiani che si radicarono specialmente nella capitale Santo Domingo e nei suoi dintorni, come a La Romana. Molti si sono arricchiti, ma hanno dovuto affrontare vessazioni e ricatti economici da parte dell'oligarchia dominicana.
Óscar de la Renta Fiallo
Con la nazione dominicana in continua crisi politica, Francia, Germania, Italia e i Paesi Bassi minacciarono di inviare nel 1905 navi da guerra a Santo Domingo per esercitare pressione ai fini del pagamento di debiti nei confronti dei loro connazionali. Anche allo scopo di anticipare l'eventuale intervento militare di queste nazioni, il presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt introdusse il corollario Roosevelt e la dottrina Monroe (America agli americani), e successivamente i marines occuparono la Repubblica Dominicana nel 1916. Ciò praticamente mise fine alla piccola immigrazione italiana.
La prima motorizzazione nella Repubblica Dominicana è stata favorita dall'italiano Amedeo Barletta, che giunse nel 1920 e fondò la General Motors di Dominicana: riuscì ad avere tanta importanza (anche nella produzione di tabacco) al punto di creare problemi diplomatici tra l'Italia e il dittatore Trujillo (per un presunto tentativo di omicidio del dittatore dominicano, che lo costrinse ad andarsene nel 1939 a Cuba anche se era "console onorario" d'Italia).
Alcune famiglie di italiani riuscirono ad affermarsi nelle zone agricole, come l'area di La Romana: qui la famiglia Vicini controllò la produzione e l'esportazione di zucchero nella prima metà del XX secolo e fin dagli anni Sessanta promosse il turismo mondiale verso la famosa "Casa de Campo".
Ma dopo la caduta di Trujillo nel 1961, ebbe luogo una peculiare immigrazione di "pensionati" italiani che nel numero di quasi 15.000 giunsero per vivere (in molti casi nei mesi invernali) nell'area di La Romana (principalmente in "Casa de Campo" e dintorni).
Francisco Gregorio Billini
In effetti nel 2002 c'erano oltre 3.200 italiani radicati con residenza ufficiale nella nazione caraibica, specialmente a Boca Chica, Santiago de los Caballeros, La Romana e nella capitale Santo Domingo. Si calcola che i dominicani con ascendenza italiana siano circa 300.000 attualmente, una cifra che include anche i figli illegittimi di italiani fin dai tempi coloniali.
Attualmente 120.000 turisti italiani visitano l'isola ogni anno e danno occupazione a molti dei quasi 9.000 italiani che lavorano temporaneamente nell'isola durante l'inverno nella locale industria turistica.



Personaggi importanti

Lo stilista Óscar de la Renta Fiallo discende per via materna da italiani

L'imprenditore e diplomatico italiano Amadeo Barletta
  • Francesco Gregorio Billini, scrittore e Presidente della Repubblica (1884-1885).
  • Pedro Francesco Bonó, sociologo e senatore della repubblica.
  • Fabio Federico Fiallo, scrittore e politico.
  • Larimar Fiallo, modello e Miss Repubblica Dominicana universo 2004.
  • Óscar de la Renta Fiallo, stilista.
  • Niní Cáffaro, cantante
  • Miguel Cocco, imprenditore e politico.
  • Johnny Alfredo Jones Luciano, ingegnere e politico.
  • Paul Giudicelli, pittore
  • Dulcita Lieggi, attrice, modello e Miss Repubblica Dominicana universo 2012.
  • Arturo Pellerano Alfau, giornalista.
  • Francesca Segarelli, tennista
  • Marcio Veloz Maggiolo, scrittore e antropologo.
  • Juan e José Maria Vicini, imprenditori.
  • Giovanni Battista Vicini Burgos, imprenditore e presidente della repubblica.
Italiani nella Repubblica Dominicana


Popolazione censita

10.000 abitanti (2020)

Popolazione radicata

Discendenza stimata

50.000 (2020)


300.000 (2020)
Lingue
Spagnolo dominicano, lingua italiano, compresi dialetti italiani e altre lingue minoritarie d'Italia
Religioni
Prevale il cattolicesimo
Immigrazioni connesse
Diaspora italiana
Insediamenti e comunità attive
1..
Boca Chica, Santiago de los Caballeros, La Romana e Santo Domingo