Migliora l’economia
USA, rimesse in aumento a giugno per la Rep. Dominicana secondo il Banco Central.
Le entrate per
rimesse nella Repubblica Dominicana hanno raggiunto USD 737,9 milioni a giugno,
con un aumento del 25,7% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.
Le rimesse
continuano così il loro ritmo di crescita, per un totale di USD 3.474,9 milioni
nella prima metà dell'anno, equivalente allo 0,5% in più rispetto allo stesso
periodo del 2019. Questo nonostante il forte impatto della crisi nel paese
nordamericano.
Il miglioramento
delle entrate delle rimesse è dovuto al dinamismo mostrato dall'economia degli
Stati Uniti, da dove proviene l'83,7% del totale ricevuto a giugno.
Negli Stati uniti
sono stati creati a giugno 4,8 milioni di nuovi posti di lavoro. Il tasso di
disoccupazione è diminuito di 2,2 punti percentuali, attestandosi all'11,1%.
Inoltre, nel
mercato del lavoro USA dei latinoamericani, con un aumento del livello di
disoccupazione dal 4,4% di febbraio al 18,9% di aprile 2020, il tasso di
disoccupazione è sceso al 14,5% nel mese di giugno, a causa della creazione di
2,1 milioni di nuovi posti di lavoro nel periodo aprile-giugno 2020, in quel
segmento della popolazione.
L'aumento
dell'attività economica statunitense si è riflesso anche in altri indicatori,
come il consumo personale (8,1%) e la produzione industriale (3,8%), secondo
recenti rapporti con riferimento al mese di maggio.
La performance
dell'economia americana è di vitale importanza per l'economia dominicana a
causa dell'interrelazione commerciale e sociale con questa potenza.
Attualmente,
rispetto agli Stati Uniti, la Repubblica Dominicana mantiene un volume
commerciale del 43,7% ed esporta circa 5,3 miliardi di dollari all'anno, pari a
quasi il 48% delle esportazioni totali di beni, secondo le statistiche
ufficiali alla chiusura dell'anno 2019.
Le esportazioni da
zone franche, le rimesse e il turismo dovrebbero ricevere una spinta da questo
mercato. Alla fine di giugno, infatti, erano già operative più di 600 società
della zona franca, circa l'86% del totale.
Gli Stati Uniti
rappresentano anche il principale mercato di origine turistica e si prevede che
l'aumento del dinamismo dell'economia nordamericana influirà positivamente sul
reddito di questo settore, che ha iniziato ufficialmente le operazioni lo
scorso 1 di luglio.
Per il Banco
Central, tutto sembra indicare che, se la crisi sanitaria non peggiora, nei
prossimi mesi ci saranno "condizioni migliori per il settore esterno, il che
garantirebbe la disponibilità di valuta estera, contribuendo a minimizzare la
pressione sul mercato dei cambi e riprendere il cammino di crescita economica anteriore
al COVID-19.”