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venerdì 3 luglio 2020

Tempo di elezioni nella Repubblica Dominicana



Le più incerte di sempre. All’insegna del motto: il potere non si sfida. Ogni giorno si impara qualcosa di nuovo. Questa frase l’ho sentita per la prima volta l’anno scorso dal deputato PLD Manuel Diaz. Niente di più vero e non soltanto nel paese che ci ospita. E’ una regola che vale ovunque con delle poche eccezioni.
Non sarà un processo elettorale regolare. Questo è poco ma sicuro. Se così fosse il prossimo presidente sarebbe Luis Abinader del PRM che è risultato vincente alla prima tornata elettorale con ampio margine sopra il 50% secondo l’autorevole sondaggio GallupHoy.
In base al principio che “il potere non si sfida” non si può dire con certezza come andrà a finire. Di certo le probabilità che si originino degli incidenti con sparatorie, morti e feriti è molto alta.
Ci troviamo in uno stato di polizia con le forze dell’ordine che si sono esercitate a reprimere la popolazione per mesi a seguito delle misure restrittive anti coronavirus e che sono state a tal fine ricompensate come non mai dal governo.
L’iter elettorale ha alle spalle brogli evidenti nell’elezione dei pre-candidati dell’ottobre scorso e un annullamento delle elezioni amministrative del 16 febbraio scorso. Se è vero che non ce n’è due senza tre, ci attendiamo per domenica delle sicure sorprese.
Le votazioni inizieranno alle ore 7 e finiranno alle 17. Le persone presenti nel seggio a quell’ora, dovranno consegnare le loro carte d’identità. Comunque alle 17:30 il processo elettorale finirà e chi non ha esercitato il voto non lo potrà più fare. Motivo: LA PROTEZIONE DEL PERSONALE DELL’ISTITUZIONE ELETTORALE IN FORZA NEL SEGGIO DA UNA CARICA VIRALE ECCESSIVA DEL COVID-19.
Sulle elezioni incomberà quindi dall’inizio alla fine lo spettro del virus. Il processo elettorale sarà rallentato per il distanziamento sociale e quant’altro e alle ore 17:30 verrà chiuso inesorabilmente.
L’afflusso alle urne sarà molto ridotto rispetto al solito perché una larga parte della popolazione teme il contagio. Si tratta in particolare della classe media che “il potere” a quanto pare vuole scoraggiare dal voto in quanto molto più favorevole all’opposizione.
Questa è già una situazione che potrebbe ribaltare i risultati degli ultimi sondaggi.
Inoltre, desta perplessità la frase sibillina del presidente Danilo Medina che non vuole “señoritos” (signorini) nei seggi elettorali.
La tensione esiste già e può solo intensificarsi…
Il consiglio: tutti a casa per quanto possibile domenica prossima e se si va a votare farlo nelle prime ore del mattino e poi rifugiarsi subito tra le quattro mura domestiche.
Qui le elezioni sono una cosa seria, tanta gente è armata e nei seggi ci saranno pochissimi “signorini” da una parte e dall’altra degli schieramenti politici.