Le più incerte di
sempre. All’insegna del motto: il potere non si sfida. Ogni giorno si impara
qualcosa di nuovo. Questa frase l’ho sentita per la prima volta l’anno scorso
dal deputato PLD Manuel Diaz. Niente di più vero e non soltanto nel paese che ci
ospita. E’ una regola che vale ovunque con delle poche eccezioni.
Non sarà un
processo elettorale regolare. Questo è poco ma sicuro. Se così fosse il
prossimo presidente sarebbe Luis Abinader del PRM che è risultato vincente alla
prima tornata elettorale con ampio margine sopra il 50% secondo l’autorevole
sondaggio GallupHoy.
In base al
principio che “il potere non si sfida” non si può dire con certezza come andrà
a finire. Di certo le probabilità che si originino degli incidenti con
sparatorie, morti e feriti è molto alta.
Ci troviamo in uno
stato di polizia con le forze dell’ordine che si sono esercitate a reprimere la
popolazione per mesi a seguito delle misure restrittive anti coronavirus e che sono
state a tal fine ricompensate come non mai dal governo.
L’iter elettorale
ha alle spalle brogli evidenti nell’elezione dei pre-candidati dell’ottobre
scorso e un annullamento delle elezioni amministrative del 16 febbraio scorso.
Se è vero che non ce n’è due senza tre, ci attendiamo per domenica delle sicure
sorprese.
Le votazioni inizieranno
alle ore 7 e finiranno alle 17. Le persone presenti nel seggio a quell’ora,
dovranno consegnare le loro carte d’identità. Comunque alle 17:30 il processo
elettorale finirà e chi non ha esercitato il voto non lo potrà più fare. Motivo:
LA PROTEZIONE DEL PERSONALE DELL’ISTITUZIONE ELETTORALE IN FORZA NEL SEGGIO DA
UNA CARICA VIRALE ECCESSIVA DEL COVID-19.
Sulle elezioni
incomberà quindi dall’inizio alla fine lo spettro del virus. Il processo
elettorale sarà rallentato per il distanziamento sociale e quant’altro e alle
ore 17:30 verrà chiuso inesorabilmente.
L’afflusso alle
urne sarà molto ridotto rispetto al solito perché una larga parte della
popolazione teme il contagio. Si tratta in particolare della classe media che “il
potere” a quanto pare vuole scoraggiare dal voto in quanto molto più favorevole
all’opposizione.
Questa è già una
situazione che potrebbe ribaltare i risultati degli ultimi sondaggi.
Inoltre, desta
perplessità la frase sibillina del presidente Danilo Medina che non vuole “señoritos”
(signorini) nei seggi elettorali.
La tensione esiste
già e può solo intensificarsi…
Il consiglio: tutti
a casa per quanto possibile domenica prossima e se si va a votare farlo nelle
prime ore del mattino e poi rifugiarsi subito tra le quattro mura domestiche.
Qui le elezioni
sono una cosa seria, tanta gente è armata e nei seggi ci saranno pochissimi “signorini”
da una parte e dall’altra degli schieramenti politici.