Lo ha detto ieri il
ministro della presidenza Gustavo Montalvo: i passeggeri in arrivo nel paese
dovranno esibire una prova di covid-19 a partire dal 30 luglio, cioè da domani.
La data della prova non dovrà essere anteriore a 5 giorni da quella di arrivo.
Qualora il
passeggero non disponesse di tale certificazione, gli verranno eseguiti i test
all'interno dello stesso aeroporto.
Se l'esito della
prova è positivo al covid-19, il passeggero verrà isolato nei centri abilitati
allo scopo.
Montalvo ha ammesso
che l'esecuzione delle prove rappresenta una spesa da parte del governo e un
dispendio in termini di lavoro del personale dell'Aeroporto nonché maggiori
tempi di attesa per i passeggeri. Ciononostante ha ribadito che il Paese non
può essere uno dei pochissimi al mondo con frontiere aperte senza alcun
controllo in presenza della pandemia.
Si consiglia di
evitare di essere sottoposti alla prova in aeroporto, la quale sicuramente sarà
sierologica perché quella con il tampone richiederebbe giorni per avere i
risultati. La prova sierologica è molto approssimativa e in ogni caso accerta
solo la presenza degli anticorpi e non della malattia, una differenza che qui
ancora non hanno capito. Quindi le probabilità di finire in isolamento, il che
da questi parti non è raccomandabile, sono molto elevate. Non si è precisato
nemmeno che tipo di prova deve essere esibita all'ingresso dell’aeroporto. Anche
questa dovrebbe essere sierologica. Comunque una cosa è certa: il certificato
non deve avere una data anteriore ai 5 giorni dall'arrivo.