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martedì 7 luglio 2020

È finito l’incubo…



Le elezioni si sono concluse senza bisogno di un ballottaggio e quindi lo stato di tensione iniziato oltre un anno e qualche mese fa si è concluso definitivamente. Si parla di sconfitta del PLD. In realtà il discorso è diverso: il partito che è al potere ormai continuamente da 16 anni, ha fatto harakiri nel vero senso della parola. La responsabilità della sconfitta è tutta dei suoi vertici, in particolare del suo presidente Danilo Medina ovvero della sua avidità e delle sue scelte sbagliate basate su sue due profonde convinzioni: “Il potere non si sfida” e “Con i soldi si risolve tutto”.
In base a queste linee guida Medina è andato avanti fino a sbattere in due occasioni la testa contro il muro. La prima volta a seguito dell’intervento del segretario di stato americano Mike Pompeo per fargli mettere da parte definitivamente il progetto di modifica della costituzione che avrebbe consentito la rielezione. La seconda volta per il voltafaccia dell’elettorato nelle elezioni recenti nelle quali si è evidenziato che tutte le ingenti risorse impiegate per conquistarsi la volontà popolare non sono servite a nulla e che il candidato proposto per la presidenza, il Penco, non era assolutamente all’altezza di questa carica.
Dopo la sconfitta seguirà la prevedibile e non tanto graduale scomparsa del PLD. I suoi sostenitori sanno dove andare e cioè dal loro leader di sempre Leonel Fernandez. La delusione della sconfitta è cocente e centinaia di migliaia di militanti finiranno sulla strada vittime della “aplanadora” e cioè del licenziamento in massa dei dipendenti pubblici.
La prima cosa che hanno fatto i vertici del PLD è cercare di arginare le defezioni verso Fuerza del Pueblo proclamandosi leader dell’opposizione. Una magrissima consolazione che non soddisfa nessuno e che non ridimensiona le colpe gravissime dei responsabili di questo storico tracollo.
I vertici del partito “morado” sono diventati nel frattempo ricchi sfondati e ora la base dei sostenitori si ritrova impoverita per il lockdown, per la perdita dei posti lavoro e per la mancata vittoria elettorale.
I giochi sono fatti. Il PLD diventerà presto un ricordo del passato e l’insegnamento che se ne ricava è che i mediocri quando sono avidi alla guida di un partito o di un paese possono creare danni irreparabili a entrambi.