Le elezioni si sono
concluse senza bisogno di un ballottaggio e quindi lo stato di tensione
iniziato oltre un anno e qualche mese fa si è concluso definitivamente. Si
parla di sconfitta del PLD. In realtà il discorso è diverso: il partito che è al
potere ormai continuamente da 16 anni, ha fatto harakiri nel vero senso della
parola. La responsabilità della sconfitta è tutta dei suoi vertici, in
particolare del suo presidente Danilo Medina ovvero della sua avidità e delle
sue scelte sbagliate basate su sue due profonde convinzioni: “Il potere non si
sfida” e “Con i soldi si risolve tutto”.
In base a queste
linee guida Medina è andato avanti fino a sbattere in due occasioni la testa
contro il muro. La prima volta a seguito dell’intervento del segretario di
stato americano Mike Pompeo per fargli mettere da parte definitivamente il
progetto di modifica della costituzione che avrebbe consentito la rielezione.
La seconda volta per il voltafaccia dell’elettorato nelle elezioni recenti nelle
quali si è evidenziato che tutte le ingenti risorse impiegate per conquistarsi
la volontà popolare non sono servite a nulla e che il candidato proposto per la
presidenza, il Penco, non era assolutamente all’altezza di questa carica.
Dopo la sconfitta
seguirà la prevedibile e non tanto graduale scomparsa del PLD. I suoi
sostenitori sanno dove andare e cioè dal loro leader di sempre Leonel Fernandez.
La delusione della sconfitta è cocente e centinaia di migliaia di militanti finiranno
sulla strada vittime della “aplanadora” e cioè del licenziamento in massa dei
dipendenti pubblici.
La prima cosa che
hanno fatto i vertici del PLD è cercare di arginare le defezioni verso Fuerza
del Pueblo proclamandosi leader dell’opposizione. Una magrissima consolazione
che non soddisfa nessuno e che non ridimensiona le colpe gravissime dei
responsabili di questo storico tracollo.
I vertici del
partito “morado” sono diventati nel frattempo ricchi sfondati e ora la base dei
sostenitori si ritrova impoverita per il lockdown, per la perdita dei posti
lavoro e per la mancata vittoria elettorale.
I giochi sono
fatti. Il PLD diventerà presto un ricordo del passato e l’insegnamento che se
ne ricava è che i mediocri quando sono avidi alla guida di un partito o di un paese
possono creare danni irreparabili a entrambi.