Ci voleva poco per
prevedere una rielezione di Merlo al Senato.
Da questo punto di
vista, si potrebbe dire che l’arguto politico italo-argentino ha rinunciato a
una poltrona di senatore sicura e “rivalutata”, dato che il numero di questi
parlamentari è passato da 315 a 200. Una vittoria scontata e con prospettive
interessanti per un politico del calibro di Ricardo Merlo e, quindi, per tutto
il suo numeroso gruppo che ha tratto sempre beneficio dalla gestione degli
affari “politici” dell’italo-argentino.
Scrive
ItaliaChiamaItalia: “Cos’è successo? ‘Una decisione tutta politica’, fa sapere
Merlo a chi gli sta più vicino. ‘Dopo anni in Parlamento ho deciso di voler
tornare un po’ alle origini, al territorio, alla politica come piace a me:
quella che si fa in mezzo alla gente, tra le persone, e non tra le poltrone’,
osserva.”
Dichiarazioni
queste che alimentano seri dubbi sulla sincerità dell’ex Segretario agli Esteri.
Di fatto non ci crede nessuno e siccome ci si ritrova davanti a un partito
tutto un tratto svuotato della sua essenza, Ricardo Merlo per l’appunto, la
perdita di voti sarà inevitabile, e mi riferisco al Sudamerica, perché dalle
altre parti non se ne parla nemmeno.
Nel MAIE nessuno degli
altri candidati si avvicina minimamente al carisma di Merlo.
Per Enzo Odoguardi,
l’ex console onorario è in vista un crollo bis, dopo il MIRE anche il MAIE.
Ironia della sorte.
Si rivaluta la figura
di Marcelo Bomrad della Lega candidato come senatore in Sudamerica, al quale
Mario Borghese non può certo fare ombra.
Resta l’incognita
del motivo del Gran Rifiuto di Ricardo Merlo. Cercheremo di scoprirlo nelle
prossime puntate.