Volodymyr Zelenski è
nato da una famiglia askenazita nell’Ucraina orientale russofona. La sua
madrelingua è il russo. Nato nel 1978 ha iniziato ad accorgersi che esisteva la
lingua ucraina verso la fine del 1991 quasi all'età di 14 anni, quando l'Ucraina
si rese indipendente dall’Unione Sovietica.
Zelensky finì i
suoi studi secondari nella scuola russa e si laureò in legge sempre in russo. Diventò
famoso come comico usando il russo. Infatti, i comici devono avere per forza
una conoscenza linguistica approfondita, a livello letterario, Faceva il comico
in Ucraina e diventò famoso come tale usando il russo, la sua lingua. Quindi se
raggiunse la notorietà, vuol dire che era seguito da un pubblico numeroso in
grado di capire perfettamente il russo.
Zelensky non è un ucraino autentico. La sua lingua
e la sua cultura sono russe. Non è però nemmeno un russo… Di fatto è un
askenazita e attualmente il ruolo da lui assunto non ha nulla a che vedere con
gli interessi degli ucraini o dei russi ma solo con gli obiettivi dell'élite
askenazita.
Il presidente russofono,
non russo, non ucraino ha promosso su suggerimento dei suoi consanguinei askenaziti
una reazione da parte dei russi che provocherà la morte di tantissimi ucraini scarsamente
armati, poco addestrati e male alimentati nonché la perdita di un quinto del
territorio ucraino, ivi inclusa la sua regione natale.
Una cosa è certa, l’Occidente
non se la sente di avviare una guerra nucleare. Troppe variabili in gioco sono
ignote.
Se non ci sarà la
guerra nucleare, ciò significa che la Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi
in Ucraina. Attendiamo solo che arrivi l'inverno, che come sappiamo è da sempre
il generale più importante della Russia: il famoso Generale Inverno.
Da una parte gli
ucraini scarsamente armati, poco addestrati, male alimentati e
insufficientemente vestiti e riscaldati. Dall’altra, i russi… Non so se mi spiego.