Ricardo Merlo dichiara
di voler intraprendere l’esperienza di “tornare un po’ alle origini, al
territorio, alla politica come piace a me: quella che si fa in mezzo alla
gente, tra le persone, e non tra le poltrone”, sue testuali parole. E questa
sarebbe una giustificazione plausibile della sua rinuncia a una candidatura
alle prossime elezioni? Una scelta che danneggia gli interessi di una marea di
gente che gravita da anni attorno al MAIE.
Si tratta
sicuramente di un ritiro o di una fuga, chissà. Ne riparleremo. C’è da dire
comunque che Merlo lascia il MAIE in eredità a uno staff composto da una parte da
persone inesperte che spesso non capiscono di politica ma solo di affari e dall’altra
da persone non all’altezza: uno per tutti il candidato attuale al Senato Mario Borghese
che non solo stenta a parlare italiano, ma anche con lo spagnolo bisticcia parecchio,
visto il suo marcato accento “cordobés” che lo rende incomprensibile a chi lo
ascolta persino tra gli stessi argentini.
Ricardo Merlo ha
fondato un partito a sua immagine e somiglianza. Si è atteggiato a divinità e
si è contornato da signorsì non pensanti o da imprenditori che di politica non
se ne intendono. Ora se ne va, anzi, gli si affianca, ma resta nell’aria il
dubbio, l’incomprensione della sua scelta.
Non essendo più
protagonista, non può più promettere niente, può solo raccomandare, ma non è lo
stesso.
L’elezione dell’italo-argentino
come senatore era sicura. Teniamo presente che durante questa legislatura Merlo
è stato per tre anni Sottosegretario agli Esteri. Quindi, la sua è una rinuncia
a qualcosa di molto concreto non a una possibilità remota e gli effetti si
ripercuoteranno su tutto il suo gruppo.
Probabilmente Fabio
Porta si è candidato questa volta alla camera perché non se l’è sentita di
competere con Merlo per l’unico posto disponibile al senato.
Ora però tra i
candidati in lista come senatori diventa il favorito assoluto Marcelo Bomrad
della Lega. In conclusione si potrebbe tranquillamente affermare che Merlo ha ceduto
il posto al Senato a Marcelo Bomrad…