Comunità italiana della Repubblica Dominicana iscritta e non
iscritta all'AIRE
Il numero degli iscritti all'Anagrafe degli italiani
residenti all'estero (AIRE) della nostra circoscrizione consolare supera
attualmente le 11.000 unità. In tutto il Centro America e Caraibi questa cifra
non ha eguali. La circoscrizione che le si avvicina maggiormente è quella di
Panama, che conta con poco più di 4.000 persone iscritte. Gli altri paesi non
vanno oltre le 2.000 unità. Nella regione del Centro America e dei Caraibi esistono
attualmente sei ambasciate italiane, sette ora che anche la nostra è stata riaperta:
El Salvador, Guatemala, Nicaragua, Costa Rica, Panama e Cuba.
Ai circa 11.000 iscritti AIRE della nostra circoscrizione vanno
aggiunti altri 40.000 italiani in gran parte pensionati che vivono in pianta
stabile nella Repubblica Dominicana, ma che non risultano iscritti all'anagrafe,
questo per diversi motivi, ma principalmente per non perdere il loro diritto
all'assistenza sanitaria italiana. Inoltre, va segnalato che visitano questo
paese caraibico tutti gli anni oltre 100.000 turisti italiani.
Solo tenendo conto dei residenti ufficiali, quindi iscritti
AIRE, la rappresentanza diplomatica italiana di Santo Domingo si collocava per
dimensione nel 2014 tra le prime 25 del mondo. Aggiungendo i residenti non
iscritti AIRE, si sarebbe piazzata tra le prime del continente americano,
superata soltanto dalle grandi destinazioni di sempre dell'emigrazione italiana
nel nuovo mondo.
Ma anche se il numero di italiani residenti ha in sé la sua
importanza, è anche significativo il suo dinamismo demografico, vale a dire
come la comunità cresce o diminuisce nel tempo. Da questo punto di vista
notiamo che la cifra degli iscritti all'anagrafe residenti della Repubblica
Dominicana è raddoppiata negli ultimi cinque anni. Accelerazione superata solo
dal Regno Unito.
Va segnalata altresì una particolarità tra le
caratteristiche degli iscritti: più della metà degli stessi nel 2014 erano
minorenni. I matrimoni misti con figli aumentano vertiginosamente nel paese e
in Italia. C'è una popolazione giovane di italo-dominicani che così come stanno
le cose in Europa, a seguito dell'invecchiamento demografico, ha una rilevanza
non indifferente e non può assolutamente non essere presa in considerazione.
Dominicani in Italia
La comunità dominicana in Italia si è incrementata molto
velocemente negli ultimi decenni. Attualmente l'Italia è per i dominicani la
seconda destinazione migratoria europea dopo la Spagna. Circostanza questa che
si ripete nella Repubblica Dominicana dove l'Italia è il secondo stato europeo
dopo la Spagna dal punto di vista migratorio anche se con ogni probabilità,
visto il veloce incremento della popolazione residente italiana, l'Italia ha
già superato la Spagna, piazzandosi al primo posto.
Secondo le statistiche più recenti, i cittadini dominicani
iscritti nei registri consolari dominicani in Italia erano nel 2014 circa
30.000 con un incremento annuale del 10%. A questi cittadini vanno aggiunti gli
italo-dominicani figli di matrimoni misti che in generale non risultano nelle
statistiche dominicane, ma che hanno una notevole importanza da diversi punti
di vista per le relazioni tra i due paesi, oppure le persone sposate che
acquistano la cittadinanza italiana e che non figurano più nei registri della loro
ambasciata.
Gli italo-dominicani nati in Italia negli ultimi trent'anni
dovrebbero essere circa 40.000. I dominicani in Italia si trovano in tutte le
latitudini della penisola. La colonia più numerosa e organizzata è quella di La
Spezia a pochi chilometri di distanza da Genova. La cifra stimata dell'impatto
demografico dominicano in Italia è quindi di 70.000 persone, cifra stimata per
difetto e in pieno aumento con un tasso di crescita annuo del 10%.
Considerazioni generali
Inutile dire che l'impatto di entrambe le comunità sul PIL dei rispettivi paesi di residenza è notevole. Ad avvantaggiarsene di più è l'Italia perché le decine di migliaia di pensionati italiani che vivono nella Repubblica Dominicana, in mancanza di un trattato contro la doppia imposizione, pagano le imposte in Italia pur non usufruendo di servizi di sorta. E sono cifre di imposte introitate dall'Italia che possono facilmente raggiungere i 50 milioni di euro.
Anche la numerosa comunità di prima e seconda generazione abitante in Italia, vi lavora e apporta a livello di PIL e di imposte e se il loro apporto non raggiunge il miliardo di euro l'anno poco ci manca.
Altro aspetto interessante da non trascurare è che i numerosi italo-dominicani nati in Italia sono bilingui. Invece quelli nati nella Repubblica Dominicana parlano solo lo spagnolo. Una situazione che dovrebbe cambiare nel tempo... con un po' di impegno da parte nostra.
A quanto sopra si aggiunga che i rapporti tra entrambi i paesi hanno natura storica e rendono la Repubblica Dominicana una delle maggiori destinazioni dell'emigrazione italiana di tutti i tempi con circa 300.000 dominicani discendenti da italiani.
Una domanda: a chi è venuto in mente di chiudere l'ambasciata italiana di Santo Domingo?
MA IN CHE MANI SIAMO FINITI?